LASSU'

Dopo mesi si torna a parlare del siero iper- immune e dei suoi potenziali vantaggi in un articolo,

pubblicato su Science Magazine, con uno stuolo di ricercatori associati

per i quali rimando all’articolo stesso e che coprono numerose università.


Lo studio ha analizzato l’efficacia del siero ottenuto da convalescenti nella cura di diverse varianti di Covid-19, tra cui alcune variante attualmente molto temute.


Il sangue di 22 soggetti convalescenti che si sono ripresi dall’infezione da SARS-CoV-2
è stato selezionato per l’isolamento degli anticorpi.

La sperimentazione ha messo in evidenza come gli anticorpi contenuti nel siero

erano in grado di contrastare molte varianti del virus inclusi B.1.1.7 (variante “Inglese” o Alfa),

B.1.351, B.1.427, B.1.429, B.1.526, P.1, P.2 (Variante “Brasiliana”), B.1.617.1 e B.1.617.2 (Delta e Kappa),

il tutto nonostante il virus di partenza a cui le persone erano state immunizzate, fosse molto simile a quello originario.



Lo studio dimostra che i soggetti convalescenti precedentemente infettati con la variante ancestrale SARS-CoV-2 p
roducono anticorpi che neutralizzano in modo incrociato i ceppi emergenti, anche quelli ad alta potenza.

Purtroppo fra le varianti studiate, per quanto riguarda l’efficacia delle cure, manca la variante C37 o “Lambda”, anch’essa preoccupante.

Comunque lo studio rilancia una terapia che molte parti volevano ormai morta,
ma che potrebbe tornare utile per le nuove varianti resistenti ai vaccini.



Un specie di piccola rivincita postuma per il professor Di Donno,
che studiò e applicò la terapia con siero autoimmune in Italia.


Un vero peccato che non possa più leggere di persona lo studio.
 
L’esercito USA sta mandando truppe all’aeroporto Internazionale Karzai, di Kabul,
in vista dello sgombero di gran parte del personale dell’ambasciata di Kabul.


Three infantry battalions to move to Kabul airport in the next 24 to 48 hours, announces @PentagonPresSec. #Afghanistan pic.twitter.com/FZaOfr8hGh

— Steve Herman (@W7VOA) August 12, 2021




Un ordine così improvviso di dispiegamento è giunto per il precipitare della situazione sul campo,
dove i talebani sono giunti a circa 130, 140 chilometri dalla capitale.

Ormai il 70% del territorio è in mano loro, per cui il realismo sta vincendo.


Ufficialmente gli USA non prevedono la chiusura completa dell’ambasciata,
che impiega direttamente almeno un migliaio di persone e indirettamente molte di più, ma una su drastica riduzione:


#BREAKING: US State Department announces further drastic reduction of diplomatic presence in Kabul due to Taliban advances. US Forces being deployed at Karzai International Airport, Kabul to help evacuate US diplomats out. US maintains that its embassy will continue to function. pic.twitter.com/AQn9hwW7rX

— Aditya Raj Kaul (@AdityaRajKaul) August 12, 2021




In teoria l’ambasciata continuerà a operare, ma il personale sarà ridotto a meno di un quarto rispetto all’attuale.

Voci della CNN parlano perfino di un trasferimento della sede diplomatica nell’area dell’aeroporto internazionale.


La scelta è stata comunicata al presidente dell’Afghanistan, Ghani,
e possiamo immaginare lo spirito con cui avrà accolto la comunicazione.


Il segnale che viene dato è pessimo: Biden voleva annunciare la fine dell’operazione per l’undici settembre,
dare la sua “Missione compiuta”, si fa per dire, ma il rischio di non arrivarci è piuttosto elevato.


Anzi i talebani, in modo surreale, potrebbero anche scegliere di prendere Kabul proprio quel giorno.


Almeno eviteremo le scene di Saigon


Saigon-hubert-van-es-1.jpg
 
Afghanistan, Iran, Turchia, Qatar, Libia e Tunisia:
esemplari rappresentazioni del nuovo volto di una difficile convivenza pacifica nel Mediterraneo allargato.


Dopo circa una decina di giorni che l’”Occidente” (Italia inclusa) ha lasciato l’Afghanistan al suo destino,
la città di Kunduz, 300 chilometri a nord di Kabul e 50 chilometri a sud del confine con il Tagikistan terzo capoluogo di provincia,
è stato preso dai talebani diventando il Centro di Controllo dell’inesorabile avanzata talebana verso Kabul.


Eppure, il Presidente Biden, ritirando le truppe statunitensi dall’Afghanistan,
aveva ben sottolineato che la maturità raggiunta dal popolo talebano avrebbe sicuramente contribuito
alla creazione di uno stato Democratico e non fondamentalista.


Ben diverso il commento dato dall’Imam (italiano) Pallavicini che,
nel celebrare la nascita del nuovo anno musulmano 1443
(data della promulgazione da parte del Profeta Maometto della Carta costituzionale – prima al mondo! – di “Medina”
di mutua convivenza con le tribù ebree che già ivi residenti), critica duramente questi episodi, definendo
“decadenza e arrogante la dottrina religiosa attuata dai Talebani, con infiltrazioni fondamentalistiche
che riportano a un regresso culturale simile proprio a quel tribalismo
e a quella ignoranza che caratterizzava l’intera area araba mediorientale prima dell’avvento dell’Islam.”


In Iran, la settimana scorsa si è insediato quale Presidente neoeletto Ebrahim Raisi, che rappresenta la frangia ultraconservatrice del clero sciita.

Definito dal ministero degli Esteri israeliano:
“Il macellaio di Teheran denunciato dalla Comunità internazionale per il suo ruolo diretto nelle esecuzioni extra giudiziali di oltre 30mila persone”.

Anche per l’Iran, dunque le elezioni rendono chiare le vere maligne intenzioni ad un Iran komeinista di radici salafite”.


In Turchia, malgrado i sovrumani sforzi che l’Europa sta facendo per continuare il dialogo per il suo ingresso nella U.E,
la situazione sia politica che economica volge ancora una volta ad una maggiore radicalizzazione del sistema.

Lo scorso maggio, Erdogan ha quasi completamente sostituito l’intero vertice della Banca Centrale Turca.

La condizione femminile è divenuta una priorità primaria in quanto più volte messa in discussione in ambito UE
e il comportamento di Erdogan nei confronti della Presidente della Commissione ne è stata una chiara dimostrazione.

Ursula von Der Leyen ha sottolineato con un intervento sul bilaterale tra Unione europea e Turchia,
l’incidente diplomatico che ha relegato la presidente della Commissione sul divano,
mentre il presidente del Consiglio europeo Charles Michel si accomodava su una sedia accanto al leader turco Recep Tayyip Erdogan.

Ma il suo caso è il simbolo delle contraddizioni per cui la “condizione femminile” in Turchia è divenuto il principale punto ostativo al suo ingresso in UE.

D’altra parte, il contenzioso sulla Zona Economica Esclusiva (firmato da Erdogan e Sarraj),
nel particolare dell’area cipriota e sul versante egiziano, mai riconosciuto a livello internazionale e fonte di dissidio (talvolta armato!),
la sempre più evidente fragilità dell’economia, l’aumento dei prezzi dei beni di consumo,
sono tutte condizionali che pesano su un tessuto socioeconomico, già fortemente provato dalla situazione pandemica,
e la Turchia appare sempre più al collasso economico.

Per contro, nonostante le forti riserve espresse dall’Egitto, Erdogan è entrato con piena efficacia in Libia
e, grazie agli accordi firmati con l’allora Presidente Sarraj, ha preso nella sostanza non solo il pieno controllo militare della Tripolitania,
ma purtroppo anche di tutte le iniziative per un rilancio degli investimenti in Libia, controllando direttamente la banca Centrale di Tripoli.

Senza entrare nei particolari del quanto mai costosa componente militare turca, fortemente presente nell’intera Tripolitania,
causa del forte indebitamento con il governo del presidente Sarraj, è un dato di fatto che la Libia ha già pagato 15 miliardi di dollari
per contratti arretrati alla Turchia e che sono tuttora in corso d’opera in Libia.

Il Governatore della Banca centrale libica, Sadiq al Kebir, che nella sostanza ha trasferito il proprio ufficio a Istanbul,
ha depositato 8 miliardi di dollari, senza interessi, per 4 anni nella banca centrale turca a mero titolo di garanzia.

La società turca Karadeniz Holding che gestisce navi-centrali elettriche ha presentato un progetto per fornire 1.000 megawatt al paese
che, in particolare, nel periodo estivo, non ne può più fare a meno.

Contratto che prevede il pagamento del 50% del dovuto con prelievi dagli introiti che la Libia spera di fare con la vendita dei prodotti petroliferi.

Financo per l’aeroporto di Tripoli, dove l’Italia aveva già in tasca l’80% dei contratti per la sua riattivazione,
la banca centrale su pressione dei turchi ha bloccato il pagamento degli anticipi a contratto,
rimettendoli in discussione a causa di molte altre proposte della compagnia aeroportuale turca (per la cronaca già presente in Tunisia a Enfida).


E, per finire, a proposito della Tunisia, ricordate l’atterraggio forzato di aerei militari turchi nell’Isola di Jerba
e il successivo trasporto di “materiale umanitario” (poi rivelatisi mezzi e armamenti militari che hanno costretto al ritiro delle forze di Haftar dall’intera tripolitana!)?

Beh, quella è stata una delle poche notizie rese pubbliche dal governo tunisino.

Ma è dato per certo che dal mese scorso funzionari (di ogni genere, incluso il settore “finanza”) egiziani
hanno interagito con rappresentanti e “consiglieri” del Presidente Kaïs Sïed.

Che stiano indagando anche loro sul flusso di danaro Qatariano affluito (così si dice!) nelle casse di molte associazioni facenti capo a Nahdha?

Sicuramente però qualche suggerimento di natura socioeconomica gli egiziani ne avranno suggeriti!


Voglio insinuare che anche in considerazione a quanto accennato infatti,
mi è un po’ più chiaro il perché lo scorso 25 luglio, Sïed ha esonerato dall’incarico il primo ministro, Hichem Mechichi,
e sospeso per 30 giorni le attività dell’Assemblea dei rappresentanti del Parlamento.

Allora il bravo Presidente Sïed giustificò, in base all’articolo 80 della Costituzione, le azioni
con la volontà di affrontare la devastante crisi economica e sanitaria in cui versava il Paese.

Ma già il fatto che il 28 di luglio è stato nominato ministro ad interim dell’Interno, Ridha Gharsallaoui
(suo consigliere per la Sicurezza nazionale), e che anche se non ancora ufficialmente,
Il governatore della Banca centrale della Tunisia, Marouane al Abbassi,
è stato designato alla guida del futuro governo del Paese nordafricano,
ben mi fa comprendere che gli sforzi turchi in Tunisia stiano, se non lo sono già di fatto, fallendo!


In definitiva, ancora una volta i Paesi di religione Islamica stanno dimostrando
che non è cosa facile abbracciare con fiducia i dettami della Dichiarazione dei Diritti dell’uomo delle Nazioni Unite del 1948:
via maestra per l’avvento alla tanto agognata “Repubblica Democratica nella pienezza delle sue LIBERTA’”,
cui la maggior parte dei paesi di religione islamica stanno aspirando.


Tutto questo, grazie anche se non soprattutto, a quella benedetta “Dichiarazione sulla Fratellanza”
umana firmata dal Grande Imam Al Tayeb e Papa Francesco nel 2019.
 
L’analista in criptovalute di JPMorgan, Nick Panigirtzoglou,
ha voluto rispondere alle domande sulla notevole inversione in crescita del settore delle valute virtuali,
dopo un lungo periodo di calo.


jpm-flows-crypto.jpg




Panigirtzoglou parla chiaramente di forti segnali di miglioramento nella domanda istituzionale nei future di valute virtuali.

I segnali, secondo l’analista, sono passati rapidamente da negativo a positivo,
probabilmente perché i trader sono stati costretti a chiudere le posizioni short, di vendita allo scoperto.


Si tratta di capire quali segnali si possano cogliere per capire da dove viene questa inversione e come prevederla.

JP Morgan, come altri, lo ha cercato e trovato nei future.

Infatti afferma che “nei futures vediamo un impulso significativo come mostrato nella Figura 5.
La Figura 5 illustra la nostra valutazione del cambiamento di posizionamento netto
da parte degli investitori in futures CME Bitcoin ed Ethereum (in numero di contratti per rimuovere gli effetti sui prezzi).
Non solo i nostri proxy di posizione basati sui futures CME hanno invertito i cali precedenti,
stanno anche facendo nuovi record sia per bitcoin che per ethereum.”


position-prozies.jpg




Quando BTC non è riuscita a superare 60 mila dollari i trader professionali
han colto un segnale di inversione al ribasso e ne hanno approfittato sino all’ultimo.

Ora la spinta al ribasso è esaurita ed allora il “Momento” sia a breve , sia a lungo termine , ha iniziato a risalire per BTC.


E per Ethereum?


eth-momentum-signals.jpg



Per Eth vale lo stesso discorso, con la differenza che il momento è stato meno negativo rispetto a BTC.


A conferma dell’inversione l’analista di JP Morgan considera la media mobile a 21 giorni



cme-bitcoin-futs.jpg



Anche questo indicatore è tornata in campo positivo.

Siamo quindi probabilmente agli inizi di una nuova fase positiva e di crescita.

Speriamo stabile e di lungo periodo.
 
Questa settimana i dati della Lombardia sono "drogati" dal fatto che le persone sono in ferie nelle altre regioni.

Aspettiamoci il boom a partire da venerdì 20 agosto.

Casi x 100.000

Milano 801 25
Brescia 325 26
Bergamo 193 17
Varese 361 41
Monza 210 24
Como 145 24
Pavia 143 26
Mantova 201 49
Cremona 123 35
Lecco 67 20
Lodi 62 27
Sondrio 41 23

TOTALE 2833 28
 
L’alluminio in barre sta andando alle stelle sia nei future sia nei prezzi spot.

Ricordiamo che l’alluminio viene utilizzata in diverse applicazioni
come auto, trasporti, edilizia, trasferimento di calore, ingegneria generale, elettronica e aviazione,
per cui un aumento di prezzo di questa materia prima avrà delle ricadute su tutti questi settori



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Il prezzo è estremamente alto anche in Europa, dove siamo, anche qui, al massimo degli ultimi 25 anni


european-union-producer-prices-in-industry-aluminium-production-eurostat-data-.png




I normali cicli di prezzo del metallo sono stati stravolti dal Covid-19 che ha visto partire una specie di super ciclo accelerato.

I prezzi spot dell’alluminio sono aumentati di oltre il 30% sul London Metal Exchange quest’anno.

Gli acquirenti stanno pagando un premio ancora più alto rispetto ai futures per ottenere billette di alluminio
perché, evidentemente, devono affrontare necessità a breve non programmate.

Il prezzo complessivo, fra future e premio per lo spot, è pari a 3750 dollari, superando i massimi ante grande crisi finanziaria.


Perché questa esplosione nei prezzi?


  • la rottura delle catene logistiche normali e i ritardi di consegna spiegano bene il premio elevato fra prezzo spot e prezzo future.
  • Le aziende si sono trovate davanti all’alternativa fra pagare il premio e interrompere il ciclo produttivo, ed hanno scelto la prima alternativa;

  • inoltre in Europa i cicli produttivi stanno sempre più risentendo del mix fra alti costi dell’energia e di limitazioni sempre più forti per le tasse climatiche;

  • in Cina vi è stata anche li una forte pressione sulle aziende energivore,
  • proprio come le fonderie di alluminio, affinché tagliassero i consumi e questo ha portato a un aumento dei costi.

Tutto questo ha mandato alle stelle il prezzo dell’alluminio.


Le conseguenze possono essere due:
  • le aziende hanno margini per sopportare l’aumento dei prezzi e non lo trasmetteranno al consumo;

  • le aziende trasmetteranno il prezzo ai consumatori, aumentando i prezzi e dando una bella spinta all’inflazione.
 
Martin Kulldorf, un professore di Medicina dell’università di Harvard,
ha affrontato il tema degli obblighi vaccinali, sempre più diffusi da parte delle autorità sia europei sia statunitensi.

Lo fa facendosi un paio di domande di carattere etico e scientifico
che, secondo noi, non devono essere sottovalutate.


Ecco cosa dice in un’intervista a Epoch Times:

“Una ragione è che, perché costringete le persone che sono immuni, o le persone giovani,

che hanno un rischio molto piccolo, quando i vaccini sono molto più necessari per le persone anziane in altri luoghi?

Quindi questo è un aspetto etico.

Penso che sia molto immorale farlo”.



“L’altro aspetto è che se forzi qualcosa alle persone, se costringi qualcuno a fare qualcosa, questo può ritorcersi contro.

Quindi la salute pubblica deve essere basata sulla fiducia.

E se [un] funzionario della sanità pubblica vuole che il pubblico si fidi di lui,

anche i funzionari della sanità pubblica devono fidarsi del pubblico”.



Se parliamo dei sostenitori del vaccino, li chiamerei fanatici del vaccino,

che chiedono passaporti ed obblighi vaccinali, spingendo per questo:

hanno fatto più danni alla fiducia nei vaccini di quanto gli anti-vaccinisti non siano mai stati in grado di fare ”



Il professore mette in evidenza due aspetti non secondari:

Prima di tutto dando i vaccini ai giovanissimi e giovani,
lì si nega a persone anziane che ne avrebbero molto più bisogno, per le quali la copertura vaccinale è necessaria.

In secondo luogo bisogna chiedersi se alla scienza facciano più danno gli antivaccinisti,
oppure chi vuole assolutamente un obbligo vaccinale basato su imposizioni legge e non su una convenzione scientifica.

Quando si impone un obbligo sul vaccino si ha il risultato che anche persone che hanno fiducia
in questo strumento iniziano a farsi delle domande sulla sua efficacia.



La democrazia dovrebbe basarsi sulla concordia e sulla persuasione, più che su una sorta di dittatura della maggioranza,

ma questo concetto di politica elevato è stato ormai cancellato nei paesi occidentali perlomeno negli ultimi 10 anni.


Purtroppo una dittatura della maggioranza é ,comunque, in ogni caso, una dittatura.
 
È ufficiale: con l’ultima sentenza del tribunale regionale della Galizia, il Green Pass è stato escluso in tutta la Spagna!


Anche l’ultima regione spagnola in cui era ancora in vigore l’obbligo del certificato vaccinale, dice addio all’assurda restrizione.


Le autorità locali dell’ultima comunità autonoma nel nord-ovest della Spagna hanno stabilito
che non è valido il requisito di possesso del certificato vaccinale per poter entrare nei bar, ristaranti, palestre…


“Di recente, decisioni negative sono giunte anche dai tribunali di altri territori, tra cui l’Andalusia e la Cantabria,
in cui i governi regionali avevano tentato di farne valere l’obbligo”, si legge tra le righe di t24.sky.it.


E in Italia?

In Italia abbiamo il ministro della Salute Roberto Speranza, che durante la scorsa estate,
nel bel mezzo della Pandemia aveva addirittura trovato il tempo di scrivere un libro…


A buon intenditor poche parole…
 
Vanno in giro ma non sanno dove vanno e come si fa.....
Pensate ai costi. 3 Eliambulanze in movimento.
Ed eravamo solo a metà mattinata.


E' cominciata "in salita" questa vigilia di Ferragosto sui monti lecchesi.

Alle 10.30 erano già tre gli interventi in quota per cadute patite da escursionisti, tutti e tre con l'attivazione dell'elisoccorso.


Il primo volo, dunque, sopra Casargo già alle 7.30 del mattino per recuperare un 57enne
che nel capitombolo ha rimediato un trauma ad una gamba.
Raggiunto è stato poi trasferito in codice giallo all'ospedale di Gravedona per le cure del caso.


Dopo l'eliambulanza di Bergamo è stato il turno di quella di Como,
inviata sopra Pagnona per l'infortunio patito, sempre ad un arto inferiore, da una 48enne.
Se l'è cavata in codice verde.


Mentre ancora però l'intervento era in corso, ecco un altro allertamento.
Questa volta dai Resinelli, sempre per una caduta, con l'elisoccorso di Milano
chiamato a raggiungere una 56enne che, colpita da un malore,
pare essere rovinata a terra battendo la testa e rimediando così un trauma cranico di media gravità.
 

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