bell'articolo su questo sito a firma di Giuseppe timpone sul carry trade
nel caso della lira turca, si sarebbe potuto coprire il cambio?
metto l'articolo
<<L’Argentina ha alzato i tassi al 60%, la Turchia al 24%. Entrambe le economie emergenti sono da mesi alle prese con una grave crisi valutaria, che ha defalcato del 54% e del 40% rispettivamente i tassi dei rispettivi cambi contro il dollaro quest’anno. Le tensioni finanziarie hanno provocato perdite anche ingenti a quanti avevano scommesso su questi mercati, sebbene rappresentino opportunità per il prossimo futuro. Avete presente il
“carry trade”? L’espressione inglese definisce quegli investimenti, che consistono nel prendere a prestito capitali su mercati con tassi d’interesse bassi per investirli in mercati con interessi più alti, confidando nella stabilità o nella direzione favorevole dei tassi di cambio tra le due valute. Facciamo un esempio: immaginiamo che nell’Eurozona le banche ci offrano un interesse medio dello 0,5% e negli USA il 2% all’anno. A questo punto, ci converrebbe portare i nostri capitali in America, dove ci verranno remunerati di più. Ponendo di investire 1 milione di euro al cambio euro-dollaro di 1,15, depositeremo presso una banca a stelle e strisce 1,15 milioni di dollari per ottenere un rendimento di 23.000 dollari dopo un anno. In tutto, otterremo 1,173 milioni.
E se il cambio euro-dollaro alla scadenza si apprezzasse, ovvero se il dollaro s’indebolisse contro l’euro? Il valore del deposito verrebbe intaccato, una volta riconvertito in euro. Se la valuta nella quale abbiamo investito si deprezzasse contro la nostra di un tasso superiore al differenziale tra i tassi delle due economie, subiremmo una perdita. Se, ad esempio, il cambio euro-dollaro salisse a 1,20, gli 1,173 milioni di dollari varrebbero 977.500 euro, per cui avremmo perso il 2,25%, quando tenendo il capitale a casa avremmo potuto spuntare un rendimento lordo di 5.000 euro.>>
quanto avremmo dovuto coprire?