MA IL MARE E' COME L'ANIMA. E NON FA SILENZIO MAI. NEMMENO QUANDO TUTTO TACE.

venerdì 16 ottobre 2020 Scadenze tecniche: Scadenza Futures su Azioni e Opzioni

a pensar male spesso ci si azzecca................ se da lunedì smettono col covid-terrorismo..... c'era un motivo di tanta pressione

L'economia mondiale è la più efficiente espressione del crimine organizzato. Gli organismi internazionali che controllano valute, mercati e credito praticano il terrorismo internazionale contro i paesi poveri e contro i poveri di tutti i paesi con tale gelida professionalità da far arrossire il più esperto dei bombaroli.”
Eduardo Galeano


Conte non esclude un lockdown a Natale
Se la diffusione crescerà, serrate a tappe: cinema, bar, parrucchieri, negozi. Ma non fabbriche e aziende

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Come sta la più bella, la più elegante, la più spiritosa, la più intelligente, la più acuta e la più gnocca ragazza del trading italiano?
 
Ci siamo. Si fanno i test con l'esercito.


Ad Arzano (Napoli), è stato imposto il lockdown da parte del comune.

E così decine di commercianti hanno bloccato le strade per protesta.

Si sono riversati tutti alla rotonda di Arzano, strada nevralgica per l’accesso al centro - a nord di Napoli - per far valere le proprie ragioni.

Il mini lockdown è scattato oggi e sarà in vigore fino al 23 ottobre prossimo.

Su decisione della commissione straordinaria che amministra il Comune,
resteranno chiusi scuole, cimitero e negozi, ad eccezione di quelli di generi di prima necessità.

Un provvedimento adottato alla luce dell’impennata di contagi da Covid in quella zona.




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“L’ordinanza della Commissione Straordinaria del Comune di Arzano è un modo per ‘ammazzare’ l’economia locale
e non per fermare il propagarsi del contagio, visto che i cittadini arzanesi si muoveranno verso i comuni limitrofi per poter soddisfare le proprie necessità”.

È quanto dichiarano in una nota congiunta Marco Nonno, consigliere regionale della Campania di Fratelli d’Italia
e Giuseppe D’Angelo, esponente del partito di Giorgia Meloni ad Arzano.



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“Questa ordinanza va quantomeno rivista.
Si proceda, anche tramite la protezione civile, ad effettuare più tamponi per strada in punti prestabiliti
e più controlli sul territorio attraverso le forze dell’ordine. Solo così si può pensare di contenere il contagio senza distruggere il territorio”.

Dal canto suo, il prefetto di Napoli, Marco Valentini, sentito il questore di Napoli Alessandro Giuliano,
ha subito disposto un impiego straordinario delle forze dell’ordine per assicurare il rispetto delle prescrizioni contenute nell’ordinanza.

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L’impiego straordinario delle forze dell’ordine disposto dal prefetto, si legge in una nota, può essere svolto
“anche eventualmente con l’ausilio delle forze armate di cui al contingente Strade sicure”.

Previsto dall’ordinanza anche “il divieto di ogni forma di assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico”.

Viene inoltre ribadito l’obbligo “di indossare la mascherina, su tutto il territorio comunale, anche nei luoghi all’aperto,
durante l’intero arco della giornata, a prescindere dalla distanza e nel rispetto delle previsioni normative nazionali”.
Dal primo giorno scritto che chiudere piccoli meno catene big e' studiato....spero scoppia rivolta e mandano governo afffff
 
Come sta la più bella, la più elegante, la più spiritosa, la più intelligente, la più acuta e la più gnocca ragazza del trading italiano?
Cicoriaaaaaaaaa :baci:... che piacere la Tua presenza!

Effettivamente nella descrizione ci sono troppi aggettivi che non mi riguardano :mumble:... ma rispondo ugualmente come se fossi io :d:
Non sono in gran forma... x vari motivi sono emotivamente instabile :d:... però mi sto impegnando a diventare guressa e credo che se il mio karma se lo ricorderà... nelle prossime 2 o 3 vite sicuramente riuscirò nell'impresa :winner:
Oltretutto domani il prolino (figlio secondogenito) dovrà fare il tampone in quanto la sua amichetta è risultata positiva (asintomatica).:rolleyes:


E Tu come stai?
 
''Come sostengo da almeno 6 mesi, insieme ai colleghi che di mestiere curano i malati,
il problema non sono le terapie intensive. Quando arriviamo li abbiamo già perso''.


Zangrillo posta una immagine in cui viene spiegata la corretta procedura per evitare il congestionamento degli ospedali.


"Sì alla corretta informazione e no al sensazionalismo mediatico,

perché solo il primo produce un flusso ordinato al pronto soccorso

e una gestione ottimale dell'assistenza clinica.


Dal sensazionalismo mediatico derivano angoscia, disorientamento, somatizzazione e abbandono dei pazienti.


Questo produce un flusso caotico nei pronto soccorso

che a sua volta crea una inefficiente gestione clinica dei pazienti Covid e non Covid, arrivando al 'blackout' dell'ospedale".

pic.twitter.com/832vw8TViU — Alberto Zangrillo (@azangrillo) October 15, 2020 >


''Le terapie intensive non sono il problema'', scrive su twitter.


L'ennesima ''bomba social'' sganciata dal pofessore del San Raffaele che, senza curarsi troppo dei detrattori, seguita dritto per la sua strada.

E, a ben vedere, di ragione ne ha da vendere.

Sebbene ''il cinguettio'' possa suonare vagamente provocatorio, in realtà, non lo è affatto.

L'esperienza pregressa della pandemia - la ormai trapassata Fase 1 della scorsa primavera -
ha fatto segnare un numero di accessi ai Pronto Soccorso tale da ingenerare una congestione delle strutture sanitarie.

In assenza di una rete assistenziale sul territorio, decine di persone si sono riversate negli ospedali ai primi sintomi sospetti del Covid.

Una quota consistente di casi Sars-CoV-19 - presunti, smentiti o confermati -
che si è aggiunta ai pazienti affetti da altre patologie, già ospedalizzati, ingenerando una implosione delle strutture.


''In terapia intensiva entrano malati positivi al Coronavirus ma sono anche portatori di altre patologie.


(aveva spiegato nel corso di un intervento al programma Non è L'Arena lo scorso 29 settembre)

In tutta la Lombardia ci sono 31 pazienti Covid in terapia intensiva,
si tratta di un quarto delle persone in terapia intensiva nel mio ospedale a marzo.
Le curve possono essere estrapolate da qualunque motore di ricerca,
anche internazionale e quindi non riferibile solo all’Italia.
La paura non deve essere il motivo dominante del nostro ragionamento''.

Ma come sempre accade ogni volta che il professor Zangrillo prova a difendere le proprie avvedute ragioni, la polemica non si fa attendere.

"Lo spieghi anche ai suoi colleghi che stanno dando i numeri. Qui tutti laureati su google'', ha cassato con ironia la piccola disputa social un ennesimo utente.
 
Ed ecco il pensiero di un povero diavolo che ha lo stipendio assicurato e nessuna conoscenza della realtà, dei problemi reali.
.......le zanzare sono morte, è arrivato l'autunno.

I dati che hanno spinto il virologo Andrea Crisanti a ipotizzare un possibile nuovo lockdown:


"È nell'ordine delle cose- ha detto a Studio24 su Rainews- Forse un lockdown sotto Natale potrebbe resettare il sistema,
abbassare la trasmissione e, alla ripresa, aumentare la capacità di contact tracking e dei tamponi sul territorio"
 
Un'ipotesi che sembra "francamente prematura" .


"Sparare dicendo che ci sarà una chiusura mette solo tanta paura nella popolazione

e tanto allarme per uno dei momenti più belli in un anno che è stato molto difficile",



ha commentato Bassetti ad AdnKronos.


Poi, riferendosi ancora alle affermazioni del virologo Andrea Crisanti ha precisato:


"Noi, clinici e medici, dobbiamo stare attenti a fare certe affermazioni,

le scelte di una nuova serrata spettano alla politica, che deve decidere in base ai dati e all'andamento della curva epidemiologica".



Inoltre, prima di ipotizzare un nuovo lockdown, bisogna "vedere gli effetti che avrà il nuovo Dpcm nelle prossime settimane.
Si stanno muovendo anche le Regione e le città con misure più strette, ad esempio a Genova da oggi verranno inasprite le norme".

Precisa l'infettivologo, "se i numeri in alcune regioni o città dovessero aumentare,
è evidente che si dovranno trovare delle strategie di contenimento, ma prima di arrivare alla chiusura vanno presi altri provvedimenti.
In altri Paesi Ue non stanno procedendo con lockdown generalizzati, ma con chiusure molto circoscritte e limitate".

Chiudere nuovamente il Paese, infatti, sarebbe una decisone che potrebbe portare a decisioni disastrose
e l'Italia non lo potrebbe "sopportare, sia dal punto di vista sanitario che psicologico ed economico".

Per questo, "dobbiamo fare il possibile per evitarlo".

Quelli di ieri sono stati numeri importanti, che fanno riflettere tutta la comunità scientifica,
la politica e anche i cittadini, ma per l'infettivologo è ancora presto per parlare di chiusura.


I numeri record di ieri hanno preoccupato anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte,
che rispondendo alle parole di Crisanti ha precisato:

"Non faccio previsioni per Natale, ma faccio previsioni delle misure idonee, adeguate e sostenibili per prevenire un lockdown".
 
Misura assurda. Persone recluse in quelle che sono chiamate "residenze per anziani",
ma che diventano delle vere e proprie carceri.

Vi consiglio di parlare con una di quelle persone recluse, la cosa più bella che vi diranno è
"tanto valeva morire prima".

Le case riposo tornano ad essere vietate all'accesso a parenti e conoscenti dall'esterno in visita agli ospiti.

Lo stabilisce l'ordinanza n. 619 del 15 ottobre adottata dal presidente Attilio Fontana, che va a prorogare quella in scadenza oggi e fino al 19 ottobre (CLICCA QUI).

In particolare al comma 5 dell'articolo 1 si precisa:

L'accesso alle strutture delle unità di offerta residenziali della Rete territoriale da parte di familiari/caregiver e conoscenti degli utenti ivi presenti
è vietata, salvo autorizzazione del responsabile medico ovvero del Referente COVID-19 della struttura stessa (esempio: situazioni di fine vita)
e, comunque, previa rilevazione della temperatura corporea all'entrata e l'adozione di tutte le misure necessarie ad impedire il contagio.

Tra i primi ad avere preso la decisione di chiudere gli accessi dall'esterno, già dal 9 ottobre,
è stato il Frisia di Merate seguito oggi dalla Casa famiglia Sodalitas di Olgiate.

Senza alcuna discrezionalità è arrivata ora la decisione di Regione Lombardia.

Nella giornata di venerdì 16 ottobre il governatore Fontana ha convocato i sindaci dei capoluoghi di provincia
ed i capigruppo dei partiti rappresentati in Consiglio regionale per fare il punto della situazione sull'evoluzione della diffusione del virus.

Tema che verrà trattato anche durante la Conferenza della Regioni.
 

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