Indici Italia ............Non ci sono azzi, il mercato USA è destinato a scendere....+ degli altri. (2 lettori)

gipa69

collegio dei patafisici
Non si ragiona così (secondo me)......porre ogni titolo sullo stesso piano è un errore bello e buono....
Premesso che l'Analisi fondamentale, come la intendo io (essendo un ex cassettista posso parlarne, ne ho esperienza diretta...:D) non è solo la valutazione dei numerelli di bilancio....ma anche una vera e propria analisi del business model e del settore di pertinenza.....quindi và al dilà dei numerelli, che da soli allora si, porrebbero ogni titolo alla stessa stregua...
Dal mio punto di vista non si può considerare nello stesso modo una conglomerata globale come GE e ad esempio Caterpillar Inc.... sui numeri di bilancio sono confrontabili....ma la storia delle due società è differente....ed è chiaro a chiunque che la prima è migliore della seconda (non lo dico perchè ci lavoro)....
Quindi (secondo me) sbagli a fare di tutta l'erba un fascio.....una buona azione non viene sottovalutata per decenni....e nemmeno finisce fuori dai riflettori....
I titoli che possono soffrire di carenza d'attenzione da parte del mercato appartengono a categorie ben precise:
1) New entry...
2) Illiquidi
3) Società in crisi profonda

Non soffrono di quel male:
1) Old stock con business model solido, liquide, diversificate...

Tanto per chiare ancora meglio cosa intendo:

Una buona azione può certamente scendere in borsa....e la discesa può riflettere varie dinamiche, eccessiva speculazione al rialzo precedente ad esempio...oppure un effettiva crisi industriale.....ma....su un buon titolo cosa accade....
Prendiamo ad esempio la solita GE....
A Marzo '09 taglia i dividendi del 68% (da 30 cents circa a 10 cents a trimestre).....il titolo piomba al ribasso sui 6 dollari.....

Ora....a 6 dollari....(mi pare il minimo sia stato sui 5,80-5,90...comunque non cambia...)....il titolo paga un rendimento del 7% circa.... bene....a quella quota hanno comprato a palate....ma che dico a palate...a vagonate....capisci...?;)
Su un titolo valido le discese possono solo riflettere i cambiameti avvenuti a livello di gestione..... per capirci.....taglio dividendi.....il titolo rende meno, ok allora si scende....ma fino a dove..? Indefinitamente forse...? Nono....:no:solo fino a che il rendimento non diventa appetibile.....quota che è benissimo calcolabile con i famosi numerelli.....se il dividendo di GE è 10 cents a trimestre il titolo non striscerà mai e poi mai a 1 dollaro per 10 anni consecutivi....questo telo puoi levare dalla testa.....sarebbero 10 anni con rendimenti del 40%....vorrebbe dire se accadesse che nessuno stà comprando.....ti pare possibile non comprare un titolo del genere a quelle condizioni....? cioè....altrimenti ci prendiamo in giro.....;)
Quello che voglio dire è che i numeri dei fondamentali hanno VALORE su titoli solidi...e fanno da punto di riferimento per i grossi investitori....per un semplice motivo....e cioè che nessuno si sogna di mettere in dubbio la solidità di GE.....il business model, la potenza industriale e politica, il livello di diversificazione industriale.....sono fatti acclarati da 100 anni di storia...non c'è da discutere su quelli......chiaro il concetto..?
Questa è la differenza....
I titoli che strisciano sottocoperta per anni ed anni...inascoltati dal mercato....non hanno queste caratteristiche.....stop!:-o



Via Gipa.....anche qui.....se vuoi ti parlo come fece Mike alla signora Longari.....:D
Lei mi cade sull'uccello...!:lol::lol:

La salita da marzo '09 ad oggi stà rispecchiando lo schema classico della rotazione di categoria....
Su rialzi di lunga durata (e questo ormai essendo passato più di un anno lo è a pieno titolo)....
PRIMA PARTONO LE BIG CAP....
POI LE SMALL....

Chiaro che le percentuali di crescita delle Small Cap sono sempre maggiori rispetto a quelle delle Big....e se si osserva il mercato dopo una bella salita di lungo....si vedrà sempre che in termini percentuali le Small sono state superiori......non vorrai mica che una Microsoft con la capitalizzazione di borsa che ha, mi faccia un + 1000% in 2 mesi come invece può fare ad esempio Cell therapeutics....;)

Il dato quindi non stupisce......io non mi spetto di tornare ai livelli del 2007 in breve tempo....quindi può darsi che in futuro non ci aspettino "salitone" e da questo punto di vista è significativo appunto il fatto che le Small abbiano già superato le Big come rendimento percentuale....significa che il mercato nel prossimo futuro non farà grandi numeri come quelli avuti da marzo '09 ad oggi..:)

Saluti...:up:

Non cercherò certo io di farti cambiare idea. :)
Ogni idea se applicata con buon senso può essre profittevole

Personalmente ritengo che le società vanno e vengono e le survivor si contano sulla punta delle mani.. pensare di avere una di quelle tra le mani lo ritengo un errore di presunzione salvo rarissime eccezioni e in rarissimi lassi di tempo. (cioè se becchi l'azione giusta alla fine di un bear market secolare e ti sei esposto su di essa con un buon livello di moderazione e con grande pazienza, una robetta facile insomma :D) MOolto meglio farlo su un indice allora.
Allo stato attuale ragioni su un arco temporale dove la potenza economica USA ha già sviluppato e superato il suo apogeo, e nel futuro sarà declinante e di questo dovresti tenere conto se questa è la tua strategia da cassettista.

Nessuno può garantire che il livello di utili che distribuisce dopo una fase correttiva potrà essere mantenuto da quella società, nessuno senno estremizzando esisterebbe solo GE. ;)

Per quanto riguarda il discorso della correlazione small/big mi permetto di dissentire con una chart.. ;) correlazione OEX (cioè i primi cento titoli dello spoore per capitalizzazione) rapportato al Russell2000 dove c'è un bel pò di small:
Come noterai mentre il top del 2000 è avvenuto con la sovraperfomance delle big il top del 2007 ha visto una sovraperformance delle small salvo l'ultimo periodo (quello del carry più sfrenato e delle divergenze dall'A/D line solo azioni. Dopo il bottom di marzo si è continuata a vedere una sottoperformance delle big... le quali solitamente partono prima del bottom dell'intero corpo del mercato tanto per capirci e su quello spike di forza relativa che spesso si realizza un minimo più o meno importante dei mercati. ;)

Usa la value line, lo spoore small o altro ed il risultato sarà sempre questo.
 

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giambel

Forumer storico
ma secondo voi il pericolo è deflattivo ?

riporto uno stralcio di iceberg della finanza:


"....La concatenazione perversa è proprio quella che i giapponesi conobbero. Come una droga anestetizzante, la deflazione comincia col dare un ingannevole senso di benessere. I consumatori si sentono beneficiati dai cartellini dei prezzi che segnano ribassi. L'euforìa porta a una scelta perfettamente razionale: spendere meno, nell'attesa di futuri ribassi che ci renderanno ancora più "ricchi". Il segnale è micidiale per le aziende: uno sciopero dei consumi impone di fermare gli investimenti, di bloccare le assunzioni. Le imprese più deboli soccombono e licenziano. Ha inizio la spirale deflattiva sul versante dei redditi. Lungi dall'essere più ricco il consumatore vede cadere le proprie entrate. Il risparmiatore soffre per i rendimenti sempre più striminziti, perfino nulli, dei suoi Bot. Chi è indebitato, impresa o titolare di un mutuo-casa, fa una fatica superiore a ripagare i debiti in una fase di prezzi e redditi in calo. "Il peso di questi debiti - spiega l'economista Kenneth Rogoff che fu direttore del Fondo monetario internazionale - diventa un freno opprimente alla crescita".

Come apprendisti stregoni, i banchieri centrali si vedono costretti a praticare nuovi sortilegi: devono ad ogni costo "fabbricare inflazione". E' l'esatto contrario di quel che fu per mezzo secolo il loro compito istituzionale. E' questo operare contro-natura, che spiega la lentezza dei riflessi, la reticenza, le parole-tabù che la Fed evita di pronunciare nei suoi comunicati. Deve fare violenza a se stessa, si rende conto che oggi il pericolo non è più l'aumento dei prezzi. Ecco la chiave per spiegare ciò che la banca centrale americana sta facendo. Il tasso d'interesse direttivo lo ha già ridotto a zero, più giù di così non può andare. Per rianimare l'economia la Fed riprende quindi ad acquistare titoli pubblici, comprese le obbligazioni emesse per finanziare i mutui-casa. Quando lo fa lei, stampa moneta per acquistare titoli. Quindi la banca centrale sta generando liquidità, immette denaro nell'economia.
Ma prima della Fed questa terapia fu già sperimentata dalla Banca del Giappone, sia pure con qualche esitazione e timidezza. Risultato? Deludente. Perché in una deflazione la liquidità "è regina", nel senso che conviene tenersela: domani varrà ancora di più. Negli anni Trenta questa situazione paradossale e drammatica venne studiata dall'economista John Maynard Keynes, che coniò il termine "trappola della liquidità". Ben Bernanke attento!, sembra ammonire la teoria di Keynes: per quanto l'attuale presidente della Fed inondi l'America di cash, non è detto che questa moneta sarà spesa, o investita per produrre e assumere, o prestata perché altri la spendano.

E' ancora un esperto dal Giappone, l'economista Richard Jerram di Macquarie Asia, che avverte: "Quello che sta facendo la Fed sembra il replay di un film già visto, la Banca del Giappone ci provò e fallì". Ora tocca all'America percepire un senso di sgomento: che accade se la politica monetaria è impotente? L'economia Usa è stata sottoposta già a 20 mesi di terapia intensiva a base di denaro a buon mercato, con il "tasso zero" della banca centrale. Un sostegno eccezionale, dai risultati modesti. Abbiamo avuto una finta ripresa all'inizio di quest'anno, adesso sta abortendo. Per pompare liquidità nel sistema la Fed si è già gravata di titoli pubblici per una quantità abnorme. Le sole obbligazioni legate ai mutui-casa sono oltre mille miliardi, questo è il valore degli acquisiti della banca centrale americana per tenere a galla il sistema. Anche questo evoca un precedente sinistro. Il mostro delle obbligazioni legate ai mutui ha una evidente somiglianza con le banche-zombie in Giappone negli anni Novanta, tenute artificialmente in vita dai governi di Tokyo per una decade.

Ecco perchè stiamo tutti parlando e pensando giapponese, ci illudiamo di essere diversi ma come loro nascondiamo rimandando la realtà, aggiungo io!

Le vie d'uscita sembrano lontane. Barack Obama ha studiato Keynes e Franklin Roosevelt, sa che di fronte al pericolo della deflazione lo Stato dovrebbe sostituirsi alla domanda privata. Investimenti pubblici, sostegno diretto ai disoccupati, sono le vie maestre per ridare potere d'acquisto al paese. Obama è appena riuscito a strappare al Congresso, per il rotto della cuffia, 26 miliardi di dollari per i disoccupati e per tappare le falle nei bilanci degli enti locali (che licenziano a man bassa). 26 miliardi sono spiccioli in confronto a quel che sarebbe necessario. Un anno e mezzo fa, fresco di elezione, il presidente varò 787 miliardi di spesa pubblica. Oggi ce ne vorrebbero altrettanti ma il Congresso non glieli darà: si avvicinano le elezioni di novembre e con esse un'avanzata della destra repubblicana, che agita lo spettro dei deficit pubblici e della stangata fiscale. Alla spicciolata abbandonano la Casa Bianca tutti quei consiglieri economici che volevano azioni energiche per scongiurare il peggio: ultima Cristina Romer. Da qui a novembre, il presidente ha un'agenda massacrante di comizi elettorali, ma nessuna speranza di poter manovrare con decisione le leve degli investimenti pubblici. Né ha sponde che lo possano aiutare nel resto del mondo. Sull'Europa Obama non ha mai fatto affidamento. Restava la Cina, ma il governo di Pechino è costretto a frenare la sua crescita. Perché il rischio deflazione in Occidente convive perfettamente con lo scenario opposto a Oriente, cioè le bolle speculative e le fiammate sui prezzi. E' la beffa suprema: l'esondazione di cash che viene creata dalla banca centrale americana, anziché curare gli Stati Uniti va ad alimentare l'inflazione in quella parte del mondo che cresce perfino troppo.
Sul Sole24Ore invece Richard Koo uno dei massimi esperti del "decennio perduto" sottolinea come siamo ancora in tempo per evitare la sindrome giapponese anche se non condivido in parte il suo pensiero!
«Non importa quanto la Fed prometta di tener bassi i tassi. Famiglie e business che soffrono per un eccesso di debito non possono trarne vantaggio finché non porranno rimedio alla situazione patrimoniale ed elimineranno l'eccesso di debito che grava su di loro». Vale il concetto da lui coniato di «recessione da balance-sheet», diversa da quelle ordinarie: determinata dal declino dei prezzi degli asset, paralizza i prestatori e gli assuntori di debito e non può essere curata dalla politica monetaria, neanche se questa fissasse target su prezzi e inflazione.
Koo scuote la testa davanti agli umori del Congresso: «Politici e media concentreranno sempre l'attenzione sui più piccoli segni di titubanza delle banche a prestare. La causa primaria dei problemi è l'insufficiente richiesta di prestiti, anche a tassi favorevoli, legata alla volontà di ridurre gli indebitamenti». Il presidente della Fed ha dichiarato che il governo dovrebbe prendere in considerazione l'idea di iniettare più capitale nelle banche medie e piccole, ma i politici «non hanno dimenticato quanto sia stata impopolare il salvataggio da 700 miliardi di dollari delle grandi banche». Eppure «il Giappone ha potuto superare il suo credit crunch solo con due grandi infusioni di capitale, nel marzo 1998 e nel marzo 1999: gli Usa potrebbero dover ricorrere a una misura simile», sottolinea Koo, secondo il quale, in alternativa, la Fed potrebbe considerare di acquistare debito subordinato delle banche, come deciso dalla Boj dopo il collasso Lehman.

No basta liquidità immessa per sostenere il sistema finanziario basta liquidità imessa per sostenere autentici zombie finanziarie che continuano a succhiare linfa vitale all'economia reale. Come ho sottolineato più volte è giunto il tempo di nazionalizzare, l'esperienza nordica anche se ormai potrebbe essere troppo tardi, l'esperienza della crisi Nordica, è una stella polare che per troppo tempo si è voluta ignorare. Bisogna nazionalizzare, togliere le mele marce dal cestino per lasciare le società sane ricostruire la fiducia nel mercato.
Concludo dando appuntamento ai prossimi giorni per un approfondimento ulteriore e significativo, ricordando che il nostro veliero, il nostro blog e stracolmo di riferimenti al decennio perduto alla deflazione, alla debt deflation, alle dinamiche che hanno accompagnato l'economia negli ultimi tempi, come un sogno lontano o meglio un incubo sempre più incompreso, basta avere la pazienza di voler cercare. Tutto è liberamente a disposizione....."


 

gipa69

collegio dei patafisici
ma secondo voi il pericolo è deflattivo ?

riporto uno stralcio di iceberg della finanza:


"....La concatenazione perversa è proprio quella che i giapponesi conobbero. Come una droga anestetizzante, la deflazione comincia col dare un ingannevole senso di benessere. I consumatori si sentono beneficiati dai cartellini dei prezzi che segnano ribassi. L'euforìa porta a una scelta perfettamente razionale: spendere meno, nell'attesa di futuri ribassi che ci renderanno ancora più "ricchi". Il segnale è micidiale per le aziende: uno sciopero dei consumi impone di fermare gli investimenti, di bloccare le assunzioni. Le imprese più deboli soccombono e licenziano. Ha inizio la spirale deflattiva sul versante dei redditi. Lungi dall'essere più ricco il consumatore vede cadere le proprie entrate. Il risparmiatore soffre per i rendimenti sempre più striminziti, perfino nulli, dei suoi Bot. Chi è indebitato, impresa o titolare di un mutuo-casa, fa una fatica superiore a ripagare i debiti in una fase di prezzi e redditi in calo. "Il peso di questi debiti - spiega l'economista Kenneth Rogoff che fu direttore del Fondo monetario internazionale - diventa un freno opprimente alla crescita".

Come apprendisti stregoni, i banchieri centrali si vedono costretti a praticare nuovi sortilegi: devono ad ogni costo "fabbricare inflazione". E' l'esatto contrario di quel che fu per mezzo secolo il loro compito istituzionale. E' questo operare contro-natura, che spiega la lentezza dei riflessi, la reticenza, le parole-tabù che la Fed evita di pronunciare nei suoi comunicati. Deve fare violenza a se stessa, si rende conto che oggi il pericolo non è più l'aumento dei prezzi. Ecco la chiave per spiegare ciò che la banca centrale americana sta facendo. Il tasso d'interesse direttivo lo ha già ridotto a zero, più giù di così non può andare. Per rianimare l'economia la Fed riprende quindi ad acquistare titoli pubblici, comprese le obbligazioni emesse per finanziare i mutui-casa. Quando lo fa lei, stampa moneta per acquistare titoli. Quindi la banca centrale sta generando liquidità, immette denaro nell'economia.
Ma prima della Fed questa terapia fu già sperimentata dalla Banca del Giappone, sia pure con qualche esitazione e timidezza. Risultato? Deludente. Perché in una deflazione la liquidità "è regina", nel senso che conviene tenersela: domani varrà ancora di più. Negli anni Trenta questa situazione paradossale e drammatica venne studiata dall'economista John Maynard Keynes, che coniò il termine "trappola della liquidità". Ben Bernanke attento!, sembra ammonire la teoria di Keynes: per quanto l'attuale presidente della Fed inondi l'America di cash, non è detto che questa moneta sarà spesa, o investita per produrre e assumere, o prestata perché altri la spendano.

E' ancora un esperto dal Giappone, l'economista Richard Jerram di Macquarie Asia, che avverte: "Quello che sta facendo la Fed sembra il replay di un film già visto, la Banca del Giappone ci provò e fallì". Ora tocca all'America percepire un senso di sgomento: che accade se la politica monetaria è impotente? L'economia Usa è stata sottoposta già a 20 mesi di terapia intensiva a base di denaro a buon mercato, con il "tasso zero" della banca centrale. Un sostegno eccezionale, dai risultati modesti. Abbiamo avuto una finta ripresa all'inizio di quest'anno, adesso sta abortendo. Per pompare liquidità nel sistema la Fed si è già gravata di titoli pubblici per una quantità abnorme. Le sole obbligazioni legate ai mutui-casa sono oltre mille miliardi, questo è il valore degli acquisiti della banca centrale americana per tenere a galla il sistema. Anche questo evoca un precedente sinistro. Il mostro delle obbligazioni legate ai mutui ha una evidente somiglianza con le banche-zombie in Giappone negli anni Novanta, tenute artificialmente in vita dai governi di Tokyo per una decade.
Ecco perchè stiamo tutti parlando e pensando giapponese, ci illudiamo di essere diversi ma come loro nascondiamo rimandando la realtà, aggiungo io!

Le vie d'uscita sembrano lontane. Barack Obama ha studiato Keynes e Franklin Roosevelt, sa che di fronte al pericolo della deflazione lo Stato dovrebbe sostituirsi alla domanda privata. Investimenti pubblici, sostegno diretto ai disoccupati, sono le vie maestre per ridare potere d'acquisto al paese. Obama è appena riuscito a strappare al Congresso, per il rotto della cuffia, 26 miliardi di dollari per i disoccupati e per tappare le falle nei bilanci degli enti locali (che licenziano a man bassa). 26 miliardi sono spiccioli in confronto a quel che sarebbe necessario. Un anno e mezzo fa, fresco di elezione, il presidente varò 787 miliardi di spesa pubblica. Oggi ce ne vorrebbero altrettanti ma il Congresso non glieli darà: si avvicinano le elezioni di novembre e con esse un'avanzata della destra repubblicana, che agita lo spettro dei deficit pubblici e della stangata fiscale. Alla spicciolata abbandonano la Casa Bianca tutti quei consiglieri economici che volevano azioni energiche per scongiurare il peggio: ultima Cristina Romer. Da qui a novembre, il presidente ha un'agenda massacrante di comizi elettorali, ma nessuna speranza di poter manovrare con decisione le leve degli investimenti pubblici. Né ha sponde che lo possano aiutare nel resto del mondo. Sull'Europa Obama non ha mai fatto affidamento. Restava la Cina, ma il governo di Pechino è costretto a frenare la sua crescita. Perché il rischio deflazione in Occidente convive perfettamente con lo scenario opposto a Oriente, cioè le bolle speculative e le fiammate sui prezzi. E' la beffa suprema: l'esondazione di cash che viene creata dalla banca centrale americana, anziché curare gli Stati Uniti va ad alimentare l'inflazione in quella parte del mondo che cresce perfino troppo.
Sul Sole24Ore invece Richard Koo uno dei massimi esperti del "decennio perduto" sottolinea come siamo ancora in tempo per evitare la sindrome giapponese anche se non condivido in parte il suo pensiero!
«Non importa quanto la Fed prometta di tener bassi i tassi. Famiglie e business che soffrono per un eccesso di debito non possono trarne vantaggio finché non porranno rimedio alla situazione patrimoniale ed elimineranno l'eccesso di debito che grava su di loro». Vale il concetto da lui coniato di «recessione da balance-sheet», diversa da quelle ordinarie: determinata dal declino dei prezzi degli asset, paralizza i prestatori e gli assuntori di debito e non può essere curata dalla politica monetaria, neanche se questa fissasse target su prezzi e inflazione.
Koo scuote la testa davanti agli umori del Congresso: «Politici e media concentreranno sempre l'attenzione sui più piccoli segni di titubanza delle banche a prestare. La causa primaria dei problemi è l'insufficiente richiesta di prestiti, anche a tassi favorevoli, legata alla volontà di ridurre gli indebitamenti». Il presidente della Fed ha dichiarato che il governo dovrebbe prendere in considerazione l'idea di iniettare più capitale nelle banche medie e piccole, ma i politici «non hanno dimenticato quanto sia stata impopolare il salvataggio da 700 miliardi di dollari delle grandi banche». Eppure «il Giappone ha potuto superare il suo credit crunch solo con due grandi infusioni di capitale, nel marzo 1998 e nel marzo 1999: gli Usa potrebbero dover ricorrere a una misura simile», sottolinea Koo, secondo il quale, in alternativa, la Fed potrebbe considerare di acquistare debito subordinato delle banche, come deciso dalla Boj dopo il collasso Lehman.
No basta liquidità immessa per sostenere il sistema finanziario basta liquidità imessa per sostenere autentici zombie finanziarie che continuano a succhiare linfa vitale all'economia reale. Come ho sottolineato più volte è giunto il tempo di nazionalizzare, l'esperienza nordica anche se ormai potrebbe essere troppo tardi, l'esperienza della crisi Nordica, è una stella polare che per troppo tempo si è voluta ignorare. Bisogna nazionalizzare, togliere le mele marce dal cestino per lasciare le società sane ricostruire la fiducia nel mercato.
Concludo dando appuntamento ai prossimi giorni per un approfondimento ulteriore e significativo, ricordando che il nostro veliero, il nostro blog e stracolmo di riferimenti al decennio perduto alla deflazione, alla debt deflation, alle dinamiche che hanno accompagnato l'economia negli ultimi tempi, come un sogno lontano o meglio un incubo sempre più incompreso, basta avere la pazienza di voler cercare. Tutto è liberamente a disposizione....."

Il pericolo per i paesi occidentali è la deflazione derivante da eccessivo debito? Si.
La eviteranno? Forse.
Per me i paesi più a rischio sono gli europei e dopo vengono gli USA.
 

Mercuzio

ex Drenaggio
Non cercherò certo io di farti cambiare idea. :)
Ogni idea se applicata con buon senso può essre profittevole

Personalmente ritengo che le società vanno e vengono e le survivor si contano sulla punta delle mani.. pensare di avere una di quelle tra le mani lo ritengo un errore di presunzione salvo rarissime eccezioni e in rarissimi lassi di tempo. (cioè se becchi l'azione giusta alla fine di un bear market secolare e ti sei esposto su di essa con un buon livello di moderazione e con grande pazienza, una robetta facile insomma :D) MOolto meglio farlo su un indice allora.

Mah....sarà.....
Di certo le idee ogniuno le matura in base alle proprie esperienze....
Il fatto è che io sono abituato a chiamare solide certe aziende....aziende che non fanno fuffa, ma che possiedono stabilimenti produttivi, roba concreta, che penetrano il mercato di massa, che assolvono alle necessità primarie della gente....
Sarò anche ridicolo a dire certe cose, ma....muoversi, riscaldarsi, accendere la luce, vedere la tv o un film, pensare al futuro......son cose connaturate alla società umana....per questo sono abituato a chiamare solide ENI, SNAM, FIAT, GENERALI....ecc....tanto per parlare di roba di casa nostra......roba che esiste da prima che io nascessi e son pronto a scommettere esisterà quando creperò....:D...roba così è un classico....se proprio non tele compri su massimi trentennali....sarà difficile perderci sul lungo periodo....


Allo stato attuale ragioni su un arco temporale dove la potenza economica USA ha già sviluppato e superato il suo apogeo, e nel futuro sarà declinante e di questo dovresti tenere conto se questa è la tua strategia da cassettista.

Ahhhhhhh.....:D
Quando sento cose del genere di solito sorrido.....

Per guardare al futuro bisogna sempre rifarsi al passato caro mio....sai cosa spinse Hitler a fregarsene degli USA quando decise l'attacco finale contro la Russia...?
Telo dico io......la convinzione che gli USA dopo la grande depressione del '29 fossero finiti.....senza risorse....un paese allo sbando che non avrebbe potuto organizzare un bel nulla.....

Mai sottovalutare gli imperi.....e quello USA Ahinoi:-o....lo è.....un Impero......tale e quale quello Romano.......:D

Quello Romano durò 2000 anni.....quello USA non è nemmeno centenario ancora.......quanto durerà....? Io non lo sò ma scommetterei che non si faranno scalzare facilmente dalla guida....


Nessuno può garantire che il livello di utili che distribuisce dopo una fase correttiva potrà essere mantenuto da quella società, nessuno senno estremizzando esisterebbe solo GE. ;)

A bè.....allora secondo te non potrebbe esistere il sistema pensionistico USA che si basa sui dividendi aziendali.....:D.....guarda che dilà dall'atlantico le pensioni le hanno sempre riscosse....e più alte delle nostre....

Per quanto riguarda il discorso della correlazione small/big mi permetto di dissentire con una chart.. ;) correlazione OEX (cioè i primi cento titoli dello spoore per capitalizzazione) rapportato al Russell2000 dove c'è un bel pò di small:
Come noterai mentre il top del 2000 è avvenuto con la sovraperfomance delle big il top del 2007 ha visto una sovraperformance delle small salvo l'ultimo periodo (quello del carry più sfrenato e delle divergenze dall'A/D line solo azioni. Dopo il bottom di marzo si è continuata a vedere una sottoperformance delle big... le quali solitamente partono prima del bottom dell'intero corpo del mercato tanto per capirci e su quello spike di forza relativa che spesso si realizza un minimo più o meno importante dei mercati. ;)

Usa la value line, lo spoore small o altro ed il risultato sarà sempre questo.

Certo....le regole non esistono in borsa....esiste solo la statistica.....e statisticamente la rotazione a cui ti accennavo esiste eccome.....chiaro che poi le letture sono più complicate di come le ho descritte io....

saluti:up:
 

gipa69

collegio dei patafisici
Mah....sarà.....
Di certo le idee ogniuno le matura in base alle proprie esperienze....
Il fatto è che io sono abituato a chiamare solide certe aziende....aziende che non fanno fuffa, ma che possiedono stabilimenti produttivi, roba concreta, che penetrano il mercato di massa, che assolvono alle necessità primarie della gente....
Sarò anche ridicolo a dire certe cose, ma....muoversi, riscaldarsi, accendere la luce, vedere la tv o un film, pensare al futuro......son cose connaturate alla società umana....per questo sono abituato a chiamare solide ENI, SNAM, FIAT, GENERALI....ecc....tanto per parlare di roba di casa nostra......roba che esiste da prima che io nascessi e son pronto a scommettere esisterà quando creperò....:D...roba così è un classico....se proprio non tele compri su massimi trentennali....sarà difficile perderci sul lungo periodo....




Ahhhhhhh.....:D
Quando sento cose del genere di solito sorrido.....

Per guardare al futuro bisogna sempre rifarsi al passato caro mio....sai cosa spinse Hitler a fregarsene degli USA quando decise l'attacco finale contro la Russia...?
Telo dico io......la convinzione che gli USA dopo la grande depressione del '29 fossero finiti.....senza risorse....un paese allo sbando che non avrebbe potuto organizzare un bel nulla.....

Mai sottovalutare gli imperi.....e quello USA Ahinoi:-o....lo è.....un Impero......tale e quale quello Romano.......:D

Quello Romano durò 2000 anni.....quello USA non è nemmeno centenario ancora.......quanto durerà....? Io non lo sò ma scommetterei che non si faranno scalzare facilmente dalla guida....




A bè.....allora secondo te non potrebbe esistere il sistema pensionistico USA che si basa sui dividendi aziendali.....:D.....guarda che dilà dall'atlantico le pensioni le hanno sempre riscosse....e più alte delle nostre....



Certo....le regole non esistono in borsa....esiste solo la statistica.....e statisticamente la rotazione a cui ti accennavo esiste eccome.....chiaro che poi le letture sono più complicate di come le ho descritte io....

saluti:up:

Le società che te citi o esistono da poco in termini assoluti (Snam e Eni) o perchè parte di settori protetti che però possono non esserlo più, inoltre la FIAT non è certo un esempio di rendimenti solidi e Generali l'unica con una storia davvero lunga negli ultimi anni ha perso parte delle sue caratteristiche. Ma non è questa la questione, lo sappiamo tutti che sono per motivi diverse "solide" ma qualunque di queste può incappare in un pozzo petrolifero di profondità che non si chiude oppure in un eccesso di finanziamenti subprime oppure in tutte e due se in un conglomerato e in quella situazione una big diventa small in un attimo! soprattutto dopo il piu grande bull market della storia dei mercati finanziari guidati dai leader USA e all'interno del bear market correttivo che non si sa se ancora concluso (solitamente la storia insegna che sono durati di piu di 9 anni ed hanno avuto tutti piu di due leg ribassiste)

E' questa la questione che sollevavo poi se volessi aver ragione ti troverei decine di titolini o titoloni che hanno sovraperformato nel rimbalzo GE e ti direi che quella era meglio di quello ecc, col senno di poi abbiamo tutti ragione per cui io ti lancio una sfida: io scelgo Colgate India e tu GE e vediamo fra 3/4 anni chi ha sovraperformato. ;)

Daccordo del discorso del passato e dei suoi insegnamenti ma i ritmi vitali del capitalismo sono diversi da quelli dell'imperialismo romano; dal mercantilismo italiano, al dominio portoghese, spagnolo e poi francese, fino all'emergere della potenza britannica e successivamente USA con il tentativo fallito tedesco di prendere il sopravvento la storia dell'economia moderna mostra un cambiamento molto piu rapido del bastone del comando di quanto la storia romana insegni. Certamente la storia romana, la sua svalutazione monetaria ecc ci può insegnare molte cose ma i ritmi di crescita e del cambiamento sono oggettivamente diversi.

Sul sistema pensionistico USA non mi dilungo, il grafico postato ieri sera è esaustivo cosi come il grafico postato prima sulle correlazioni tra small e big cap che mostrano un andamento differente da quello da te descritto di iniziale forza delle big nell'inizio di un bull market di lungo e successiva delle small ma anzi come puoi vedere l'inizio di questo bull mostra ancora forza relativa delle small mentre la fine del bull market 1982/2000 mostra la forza relativa delle big cap rispetto alle small.

Ciao.
 

blackstar

Member
Mah....sarà.....
Di certo le idee ogniuno le matura in base alle proprie esperienze....
Il fatto è che io sono abituato a chiamare solide certe aziende....aziende che non fanno fuffa, ma che possiedono stabilimenti produttivi, roba concreta, che penetrano il mercato di massa, che assolvono alle necessità primarie della gente....
Sarò anche ridicolo a dire certe cose, ma....muoversi, riscaldarsi, accendere la luce, vedere la tv o un film, pensare al futuro......son cose connaturate alla società umana....per questo sono abituato a chiamare solide ENI, SNAM, FIAT, GENERALI....ecc....tanto per parlare di roba di casa nostra......roba che esiste da prima che io nascessi e son pronto a scommettere esisterà quando creperò....:D...roba così è un classico....se proprio non tele compri su massimi trentennali....sarà difficile perderci sul lungo periodo....



:ciao:



Dell’Eni e di Snam parlano da soli questi linck.

SE I FINIANI USANO PUTIN PER ATTACCARE BERLUSCONI
In realtà, quando si attacca Berlusconi per i suoi rapporti con la Russia e con Putin, si vuole puntare alla liquidazione dell’Eni sul panorama internazionale. Quell’Eni che rappresenta un nostro secondo Ministero degli Esteri, con una forza maggiore della Farnesina, ed in grado di trainare la penetrazione di altre aziende italiane nei Paesi produttori. Una forza che l’Eni si è conquistata in decenni di attività, con un approccio “non colonialista” mutuato da Enrico Mattei, grazie al quale può vivere ancora oggi di rendita.

Diventa così quanto mai significativo che la Commissione europea abbia aperto una procedura di infrazione contro l’Italia per l’utilizzo della “golden share” nel caso dell’Eni. Il Tesoro detiene infatti il 20,321% e la Cassa Depositi e Prestiti (controllata al 70% dallo stesso Tesoro) ne controlla un 9,999. Grazie alla “golden share” il governo italiano può nominare presidente ed amministratore delegato dell’Eni ed indirizzarne quindi la gestione. Questo fatto non sta bene ai tecnocrati di Bruxelles, chi più e chi meno sul libro paga delle majors anglosassoni. Se quindi, alla fine della procedura, Bruxelles dovesse sanzionare l’Italia
ComeDonChisciotte - SE I FINIANI USANO PUTIN PER ATTACCARE BERLUSCONI



Eni
Eni - Wikipedia




Per FIAT, GENERALI con la TORO e la MONTEDISON dal 1970 al 85 hanno mangiato l’Italia, con quel salotto buono che tutti sanno, non sarà mai più così.
Il debito Italiano era diverso, allora tutti ad arraffare.
Perchè tu l’ai detto, bisogna conoscere il passato per programmare il futuro.
Se so da dove vengo e so dove mi trovo, so anche dove devo andare.
Penso che in futuro vedremmo delle cose che mai avremmo pensato di vedere.
Visto che questa discussione mi piaceva ho scritto.
Scusate torno in me




Penso proprio sia come dice gipa

Le società che te citi o esistono da poco in termini assoluti (Snam e Eni) o perchè parte di settori protetti che però possono non esserlo più, inoltre la FIAT non è certo un esempio di rendimenti solidi e Generali l'unica con una storia davvero lunga negli ultimi anni ha perso parte delle sue caratteristiche. Ma non è questa la questione, lo sappiamo tutti che sono per motivi diverse "solide" ma qualunque di queste può incappare in un pozzo petrolifero di profondità che non si chiude oppure in un eccesso di finanziamenti subprime oppure in tutte e due se in un conglomerato e in quella situazione una big diventa small in un attimo! soprattutto dopo il piu grande bull market della storia dei mercati finanziari guidati dai leader USA e all'interno del bear market correttivo che non si sa se ancora concluso (solitamente la storia insegna che sono durati di piu di 9 anni ed hanno avuto tutti piu di due leg ribassiste)

E' questa la questione che sollevavo poi se volessi aver ragione ti troverei decine di titolini o titoloni che hanno sovraperformato nel rimbalzo GE e ti direi che quella era meglio di quello ecc, col senno di poi abbiamo tutti ragione per cui io ti lancio una sfida: io scelgo Colgate India e tu GE e vediamo fra 3/4 anni chi ha sovraperformato. ;)

Daccordo del discorso del passato e dei suoi insegnamenti ma i ritmi vitali del capitalismo sono diversi da quelli dell'imperialismo romano; dal mercantilismo italiano, al dominio portoghese, spagnolo e poi francese, fino all'emergere della potenza britannica e successivamente USA con il tentativo fallito tedesco di prendere il sopravvento la storia dell'economia moderna mostra un cambiamento molto piu rapido del bastone del comando di quanto la storia romana insegni. Certamente la storia romana, la sua svalutazione monetaria ecc ci può insegnare molte cose ma i ritmi di crescita e del cambiamento sono oggettivamente diversi.

Sul sistema pensionistico USA non mi dilungo, il grafico postato ieri sera è esaustivo cosi come il grafico postato prima sulle correlazioni tra small e big cap che mostrano un andamento differente da quello da te descritto di iniziale forza delle big nell'inizio di un bull market di lungo e successiva delle small ma anzi come puoi vedere l'inizio di questo bull mostra ancora forza relativa delle small mentre la fine del bull market 1982/2000 mostra la forza relativa delle big cap rispetto alle small.

Ciao.




:ciao::ciao::ciao:
 

Mercuzio

ex Drenaggio
Le società che te citi o esistono da poco in termini assoluti (Snam e Eni) o perchè parte di settori protetti che però possono non esserlo più, inoltre la FIAT non è certo un esempio di rendimenti solidi e Generali l'unica con una storia davvero lunga negli ultimi anni ha perso parte delle sue caratteristiche. Ma non è questa la questione, lo sappiamo tutti che sono per motivi diverse "solide" ma qualunque di queste può incappare in un pozzo petrolifero di profondità che non si chiude oppure in un eccesso di finanziamenti subprime oppure in tutte e due se in un conglomerato e in quella situazione una big diventa small in un attimo! soprattutto dopo il piu grande bull market della storia dei mercati finanziari guidati dai leader USA e all'interno del bear market correttivo che non si sa se ancora concluso (solitamente la storia insegna che sono durati di piu di 9 anni ed hanno avuto tutti piu di due leg ribassiste)

Certo.....può accadere di tutto.....anche che un asteroide di 200 km si schianti su New York domattina 15 agosto.....:D.....e allora che famo...? Ci suicidiamo stanotte tutti insieme per evitare di assistere al disastro...?:D
Se ti prendi un titolo (quale che sia...) mica puoi stare a pensare ai disastri che possono accadere durante il lavoro....sennò è finita....è meglio che facciamo festa.....:lol:....non è mica borsa questa....

E' questa la questione che sollevavo poi se volessi aver ragione ti troverei decine di titolini o titoloni che hanno sovraperformato nel rimbalzo GE e ti direi che quella era meglio di quello ecc, col senno di poi abbiamo tutti ragione per cui io ti lancio una sfida: io scelgo Colgate India e tu GE e vediamo fra 3/4 anni chi ha sovraperformato. ;)

Vai....accetto.....mi fai partire il conteggio dal minimo di marzo '09 e poi tra 4 anni vediamo 'ndo stiamo ok...?:up:

Daccordo del discorso del passato e dei suoi insegnamenti ma i ritmi vitali del capitalismo sono diversi da quelli dell'imperialismo romano; dal mercantilismo italiano, al dominio portoghese, spagnolo e poi francese, fino all'emergere della potenza britannica e successivamente USA con il tentativo fallito tedesco di prendere il sopravvento la storia dell'economia moderna mostra un cambiamento molto piu rapido del bastone del comando di quanto la storia romana insegni. Certamente la storia romana, la sua svalutazione monetaria ecc ci può insegnare molte cose ma i ritmi di crescita e del cambiamento sono oggettivamente diversi.

L'impero Romano è durato 2000 anni.......lo sai tu se "più veloce" adesso per l'impero USA significa 50 anni (moltiplicatore 40) o 500 anni (moltiplicatore 4)...?:D
Se son 500 io la fine non ci arrivo di certo a vederla....e nemmeno tu....:D....e per noi sarà come fosse durato in eterno....:lol:
Che ne sai......io non mi ritengo in grado di stabilirne la durata....non posso sapere se effettivamente questi tempi moderni sortiranno l'effetto di accelerarne la durata o piuttosto di incrementarla rispetto al passato.....ti senti di escluderlo...?:D
Una cosa sò però di certo.....e questi sono fatti.....l'imperialismo USA esiste ed è reale....è cominciato con la seconda guerra mondiale ed è a tuttoggi vivo e vegeto....inoltre.....fino ad un decennio fà le propaggini dell'impero arrivavano fino in europa......oggi invece lambiscono le ex regioni sovietiche.....è notizia recente l'accordo USA-Georgia per l'intallazione di basi militari nel paese ex sovietico (Stalin era georgiano :D)....e l'impero oggi si estende anche in medio oriente dove ormai ha occupato e controlla Iraq e Afghanistan.......questi sono FATTI caro mio....:D.....il resto sono chiacchiere....
 

MM(mistermib)

Forumer storico
Certo.....può accadere di tutto.....anche che un asteroide di 200 km si schianti su New York domattina 15 agosto.....:D.....e allora che famo...? Ci suicidiamo stanotte tutti insieme per evitare di assistere al disastro...?:D
Se ti prendi un titolo (quale che sia...) mica puoi stare a pensare ai disastri che possono accadere durante il lavoro....sennò è finita....è meglio che facciamo festa.....:lol:....non è mica borsa questa....



Vai....accetto.....mi fai partire il conteggio dal minimo di marzo '09 e poi tra 4 anni vediamo 'ndo stiamo ok...?:up:



L'impero Romano è durato 2000 anni.......lo sai tu se "più veloce" adesso per l'impero USA significa 50 anni (moltiplicatore 40) o 500 anni (moltiplicatore 4)...?:D
Se son 500 io la fine non ci arrivo di certo a vederla....e nemmeno tu....:D....e per noi sarà come fosse durato in eterno....:lol:
Che ne sai......io non mi ritengo in grado di stabilirne la durata....non posso sapere se effettivamente questi tempi moderni sortiranno l'effetto di accelerarne la durata o piuttosto di incrementarla rispetto al passato.....ti senti di escluderlo...?:D
Una cosa sò però di certo.....e questi sono fatti.....l'imperialismo USA esiste ed è reale....è cominciato con la seconda guerra mondiale ed è a tuttoggi vivo e vegeto....inoltre.....fino ad un decennio fà le propaggini dell'impero arrivavano fino in europa......oggi invece lambiscono le ex regioni sovietiche.....è notizia recente l'accordo USA-Georgia per l'intallazione di basi militari nel paese ex sovietico (Stalin era georgiano :D)....e l'impero oggi si estende anche in medio oriente dove ormai ha occupato e controlla Iraq e Afghanistan.......questi sono FATTI caro mio....:D.....il resto sono chiacchiere....



.......ci sono miliardi di motivi per cui l' impero USA potrebbe essere vicino alla fine, quali l'eccessiva eterogeneità della popolazione,il deito estero in mano a ai diretti concorrenti, ecc., ecc........


......il 3d pero' è uscito fuori tema, pur sviluppando argomenti interessanti.......ricordo qual è la pricipale tesi che io sostengo, ed anche l'unica via d'uscita forse per gli ameri cani:
con lo statement di martedi' sera è la FED stessa a spingere verso la deflazione;la ricchezza non si crea dal nulla, cosi' come il denaro, e quella in corso è una manovra ben orchestrata per fare in modo di far scendere il valore di tutti gli assett (tranne uno, ovvero il fixed income) e spingere di tutti i flussi finanziari verso i Treasuries.........nel momento in cui si viene a radicare nelmercato questo concetto, vengono venduti tutti gli assettt a favore dei governativi, in modo da convogliare tutti i flussi li', e e nello stesso tempo di farlo praticamente a costo zero o quasi;questo impoverendo le masse, facendo aumentare il tasso di risparmio, renumerando lo stesso a zero (altro impoverimento, ed altro aspetto palesemente "errato" nell'attuale politica:io non so attualmente quanto peserebbe in soldoni un aumento medio ad esempio dei tassi di mercato di 2-3%, ma non credo costerebbe di piu' dei vari TARP o programmi governativi.......questo si' libererebbe risorse che verrebbero poi reimesse nel sistema.....quante volte ho sentito dire mia madre in questi ul timi anni " sui miei bot non mi danno piu' nulla, prima almeno mi potevo fare un viaggetto!!!!")..........in sostanza non riesco a capire come l'establishment non capisca che il fatto di regalare i soldi al mercato ed alle banche non genera capacità di spesa aggiuntiva, ma serve solo per aumentare le aspettative deflazionistiche...e soprattutto ad aumentare il potere dei lobbisti (banche) a discapito della middle class che sta sparendo ovunque, non solo in USA..........all'0uomo della strada non frega nulla del rolling degli MBS nei treasuries, e lui con il trading di carry non ci mangia........perchè ad esempio non viene implementata la ricerca'??(anche in USA comincia a rallentare ed alcuni si stanno già "spostando" a favore dei mercati emergenti:questo è ad esempio un segno del decadimento del sistema.....perchè ad esempio non si creano incentivi e non si creano veramente nuovi posti di lavoro con le rinnovabili?????(solo chiacchier da questo punto di vista).........

E' inutile, queste cose le capiscono tutti, solo che chi è al potere non le fa, non perchè è gonzo, ma perchè manca la volontà;per questo parlo di un grande disegno, è evidente, e comne ripeto è forse l'unica soluzione, riassunta in due righe:
prima impoverisco la plebe attuando il piu' grande trasferimento di ricchezza dal privato al pubblico (dall'equity ai bonds), raccatto il piu' possibile, e poi la reimpoverisco nuovamente facendo decollare l'iflazione.......cornuti e mazziati, les jeux sont faits!!!!

si
 

gipa69

collegio dei patafisici
Certo.....può accadere di tutto.....anche che un asteroide di 200 km si schianti su New York domattina 15 agosto.....:D.....e allora che famo...? Ci suicidiamo stanotte tutti insieme per evitare di assistere al disastro...?:D
Se ti prendi un titolo (quale che sia...) mica puoi stare a pensare ai disastri che possono accadere durante il lavoro....sennò è finita....è meglio che facciamo festa.....:lol:....non è mica borsa questa....



Vai....accetto.....mi fai partire il conteggio dal minimo di marzo '09 e poi tra 4 anni vediamo 'ndo stiamo ok...?:up:



L'impero Romano è durato 2000 anni.......lo sai tu se "più veloce" adesso per l'impero USA significa 50 anni (moltiplicatore 40) o 500 anni (moltiplicatore 4)...?:D
Se son 500 io la fine non ci arrivo di certo a vederla....e nemmeno tu....:D....e per noi sarà come fosse durato in eterno....:lol:
Che ne sai......io non mi ritengo in grado di stabilirne la durata....non posso sapere se effettivamente questi tempi moderni sortiranno l'effetto di accelerarne la durata o piuttosto di incrementarla rispetto al passato.....ti senti di escluderlo...?:D
Una cosa sò però di certo.....e questi sono fatti.....l'imperialismo USA esiste ed è reale....è cominciato con la seconda guerra mondiale ed è a tuttoggi vivo e vegeto....inoltre.....fino ad un decennio fà le propaggini dell'impero arrivavano fino in europa......oggi invece lambiscono le ex regioni sovietiche.....è notizia recente l'accordo USA-Georgia per l'intallazione di basi militari nel paese ex sovietico (Stalin era georgiano :D)....e l'impero oggi si estende anche in medio oriente dove ormai ha occupato e controlla Iraq e Afghanistan.......questi sono FATTI caro mio....:D.....il resto sono chiacchiere....


Beh se vogliamo giocare possiamo giocare ma il mio discorso è chiaro, una singola azione, la big dei tempi attuali non è detto che fra 10 anni sia ancora una big per innumerevoli motivi e le azioni da te citate ne sono proprio un esempio, ricordo per esempio Polaroid che al suo apogeo era considerata un titolo ultrasicuro ma potremmo parlare anche delle varie telecom ad esempio. Poi puoi fare finta di non capire per sostenere la tua tesi ma il mio discorso è chiaro.

La scommessa deve valere per il futuro non per il passato senno un pezzo lo conosciamo già e tu parti avvantaggiato... allora facciamolo partire del minimo del 2003 e non ci pensiamo più..... oppure dai massimi del 2000 ecc.... senno prima me ne cerco una che è salita molto di piu di GE dai minimi, daltronde mi parli di un azienda che fra cent'anni esisterà ancora per cui non dovresti avere problemi. Partiamo dalla chiusura di venerdi, l'ultimo dato conosciuto, cosi sicuramente piace anche ai lettori, tanto non ci perdiamo nulla no? :)

Per quanto riguarda la storia moderna non sono io a dividere il potere economico in diverse fasi nazionali ma eminenti storici dell'economia. Al momento i ritmi attuali del passaggio di potere economico e politico sono stati molto piu veloci di quelli romani e l'imperialismo USA esiste orami da quasi 100 anni e cioè dalla fine della prima mondiale nel momento in cui l'Inghilterra fu costretta a svalutare la moneta causa i costi della stessa e cedette il testimone agli USA. Questo per la precisione.

Per il resto hai ragione, parliamo di eventi futuri e quindi potrebbero esserre chiacchere (anche se non ho capito perchè le mie sono chiaccere e le tue verità ma facciamo pure che sia così perchè non è certo un problema :)) ma avremo occasione di riparlarne fra qualche anno e vedremo chi aveva ragione ed allora non saranno più chiacchere.
 
Ultima modifica:

gipa69

collegio dei patafisici
.......ci sono miliardi di motivi per cui l' impero USA potrebbe essere vicino alla fine, quali l'eccessiva eterogeneità della popolazione,il deito estero in mano a ai diretti concorrenti, ecc., ecc........


......il 3d pero' è uscito fuori tema, pur sviluppando argomenti interessanti.......ricordo qual è la pricipale tesi che io sostengo, ed anche l'unica via d'uscita forse per gli ameri cani:
con lo statement di martedi' sera è la FED stessa a spingere verso la deflazione;la ricchezza non si crea dal nulla, cosi' come il denaro, e quella in corso è una manovra ben orchestrata per fare in modo di far scendere il valore di tutti gli assett (tranne uno, ovvero il fixed income) e spingere di tutti i flussi finanziari verso i Treasuries.........nel momento in cui si viene a radicare nelmercato questo concetto, vengono venduti tutti gli assettt a favore dei governativi, in modo da convogliare tutti i flussi li', e e nello stesso tempo di farlo praticamente a costo zero o quasi;questo impoverendo le masse, facendo aumentare il tasso di risparmio, renumerando lo stesso a zero (altro impoverimento, ed altro aspetto palesemente "errato" nell'attuale politica:io non so attualmente quanto peserebbe in soldoni un aumento medio ad esempio dei tassi di mercato di 2-3%, ma non credo costerebbe di piu' dei vari TARP o programmi governativi.......questo si' libererebbe risorse che verrebbero poi reimesse nel sistema.....quante volte ho sentito dire mia madre in questi ul timi anni " sui miei bot non mi danno piu' nulla, prima almeno mi potevo fare un viaggetto!!!!")..........in sostanza non riesco a capire come l'establishment non capisca che il fatto di regalare i soldi al mercato ed alle banche non genera capacità di spesa aggiuntiva, ma serve solo per aumentare le aspettative deflazionistiche...e soprattutto ad aumentare il potere dei lobbisti (banche) a discapito della middle class che sta sparendo ovunque, non solo in USA..........all'0uomo della strada non frega nulla del rolling degli MBS nei treasuries, e lui con il trading di carry non ci mangia........perchè ad esempio non viene implementata la ricerca'??(anche in USA comincia a rallentare ed alcuni si stanno già "spostando" a favore dei mercati emergenti:questo è ad esempio un segno del decadimento del sistema.....perchè ad esempio non si creano incentivi e non si creano veramente nuovi posti di lavoro con le rinnovabili?????(solo chiacchier da questo punto di vista).........

E' inutile, queste cose le capiscono tutti, solo che chi è al potere non le fa, non perchè è gonzo, ma perchè manca la volontà;per questo parlo di un grande disegno, è evidente, e comne ripeto è forse l'unica soluzione, riassunta in due righe:
prima impoverisco la plebe attuando il piu' grande trasferimento di ricchezza dal privato al pubblico (dall'equity ai bonds), raccatto il piu' possibile, e poi la reimpoverisco nuovamente facendo decollare l'iflazione.......cornuti e mazziati, les jeux sont faits!!!!

si

Gli eventi che descrivi potrebbero capitare davvero, non le escludo ma lo farebbero solo appunto per far decollare l'inflazione, non certo per sviluppare la deflazione che sarebbe solo una concausa sgradita, gli USA hanno un problema rispetto al Giappone, sono una potenza dominante e la deflazione cosi come è successo al Giappone la porterebbe lentamente ma inesorabilmente a contare sempre meno nello scacchiere economico e quindi a perdere sfere di influenza (cosa che in parte è già capitata con l'ultima crisi), ora non possono essere una economia che basa la sua crescitasull'esportazione perchè facendo cosi non attirerebbero piu capitali finanziari ed umani, solo l'inflazione ela crescita possono essere un messaggio sufficente a richiamare queste risorse. E' per questo che gli USA non chiedono per niente ai privati di investire in bond governativi ma in tutto il resto si, dei bond governativi se ne devono occupare le banche commerciali e di investimento salvate in questa crisi e l'aumento dei requisiti patrimoniali e la riduzione degli strumenti ibridi ammessi come capitale va in questa direzione e cioè far aumentare la quota di obbligazioni governative nel capitale delle banche USA. Se negli anni 60 questaquota era superiore al 20% ed era arrivata sotto il4% la strada per riamentarla c'è eccome.
In questo modo le banche sottoscrivono i bond governativi in un dissimulato QE ed i privati possono continuare ad investire sui mercati e gli asset finanziari. Il rischio naturalmente è che i privati seguano le banche perchè comunque con una bassa fiducia nel sistema.
 

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