Governo, ballano 20 miliardi nei conti pubblici 2012
di: Gian Battista Bozzo Pubblicato il 08 maggio 2012| Ora 16:07
Che cosa agita i sonni di Monti e del suo esecutivo? La paura che il 16 giugno gli italiani scoprano di non avere in tasca i soldi per versare all’Erario la prima rata dell’Imu. E se quei soldi non arrivano, dovrà scattare il temutissimo aumento dell’Iva.
Opinione di Gian Battista Bozzo
In campagna la paura fa novanta, ma nei palazzi romani fa venti (miliardi). Eh sì, per raggiungere l’obiettivo di un rapporto deficit-Pil del’1,7%, indicato nel Documento di politica economica e promesso a Bruxelles, mancano un paio di decine di miliardi. Nessuno fa affidamento sulla "spending review", nonostante la buona volontà del soldato Bondi: i 4,2 miliardi di tagli di cui ha parlato il premier Mario Monti appaiono una meta non raggiungibile quest’anno. E se quei soldi non arrivano, dovrà scattare il temutissimo aumento dell’Iva.
Che cosa agita i sonni di Monti e del suo governo? La paura che il 16 giugno gli italiani scoprano di non avere in tasca i soldi per versare all’Erario la prima rata dell’Imu.
Fra via XX Setembre, sede del Tesoro, e piazza Colonna, dove si trova palazzo Chigi, il tam tam si fa ogni giorno più forte: "Saranno in molti a non pagare".
Dall’Imu il governo attende quest’anno almeno 21 miliardi di euro, e se la prima tranche fosse deludente, la legge consente un aumento delle aliquote in dicembre. Ma se gli italiani non ce la fanno in giugno, come potranno farcela a fine anno, per di più con aliquote aumentate?
Ecco perché l’operazione Iva si fa più probabile. Sarà il colpo di grazia per i consumi interni, il cui forte calo ha fatto entrare l’Italia in recessione.