Veramente noon ho letto quello che hai scritto tu. Non mi turba nulla, Rott..è evdente che in Grecia si è potuto fare quello che si è fatto perchè si dovevano..ed in fretta..salvare i soldi già stanziati dall'Europa (gli ennesimi).
Si è quindi sfruttata una BRRD monca della parte risolutiva più dura..quella sperimentata dalle 4 banche italiane e che potrebbe, se la situazione degenerasse, interessare MpS.
Dire la BRRD era in vigore senza specificare che della stessa era in vigore solo la parte "dolce" è fuorviante per chi legge credo.
C'è una dfferenza enorme tra le 4 banche greche e MpS: non ci sono soldi comunitari da salvare, c'è la possibilitò normata di azzerare i subisti ed ulteriormente i gia azzerati azionsti.
Questo ovviamente il punta di legge..le recenti aperture fanno ben sperare sì in una soluzione alla greca..ma per quel che riguarda l'intervento statale fuori dalla parte punitiva della direttiva. Speranza...solo speranza..
Esattamente...ricordavo bene. 86 miliardi ad agosto erano vincolati al recepimento...ma non c'era il bail in immedatamente applicabile..e da li è stata una corsa..
Ernesto:
la vicenda greca è tanto complessa quanto istruttiva, e non solo per ciò che ci può insegnare su MPS. Per interpretarla per benino, visto che è non poco intricata, suggerisco come minimo di:
1)leggere tutti i press release di tutte le banche coinvolte;
2)leggere i documenti pubblicati dal HFSF;
3)leggere i Regolamenti sul burden sharing della Commissione Europea;
4)leggere le imposizioni che a suo tempo la Commissione Europea aveva formulato per le banche greche;
5)scrivere/telefonare agli IR per chiarire gli inevitabili punto oscuri;
6)leggere i commenti che possono aver fatto le banche d'affari che hanno seguito la vicenda.
Dopodiché molte cose saranno infinitamente più chiare. Ad esempio:
a)la BRRD era in vigore in Grecia e la sua parte meno "dolce", destinata ad entrare in vigore dall'1-1-2016, era sostituita da una legge greca altrettanto poco "dolce";
b)le modalità possono essere diverse, ma tutte le volte che interviene un aiuto, in una qualsiasi forma, riconducibile ai taxpayers italiani o europei, dal burden sharing non si sfugge. Il punto, pertanto, non è cercare una sorta di salvacondotto per i bonds, ma capire se le condizioni alle quali l'inevitabile burden sharing, se ci sarà aiuto esterno, sarà applicato rappresentino comunque un'opportunità di investimento.
Ernesto, facciamo così: sii così gentile da seguire il percorso 1-6 di cui sopra. Se lì dentro trovi qualcosa (ma qualcosa di concreto...) che supporti le tue "speranze" per favore citala e ne parliamo.