sarto66
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Analisti, Mps finalmente in equilibrio
di Francesca Gerosa
Banca Monte dei Paschi di Siena ha pubblicato venerdì i risultati del secondo trimestre 2017 e i dettagli della ricapitalizzazione precauzionale e del burden sharing. La banca senese ha chiuso il trimestre con una perdita di 3,2 miliardi di euro, sui cui hanno pesato accantonamenti su crediti per 4,2 miliardi di euro, necessari per portare a termine la prevista cessione di 26 miliardi di non performing loans.
La perdita del trimestre è risultata, comunque, inferiore alle attese degli analisti grazie a effetti positivi una tantum per circa 500 milioni di euro. La cessione delle sofferenze porterà l'esposizione deteriorata lorda di Mps dal 35,7% degli impieghi al 19,8% (11,7% netto) e il texas ratio, il rapporto tra crediti deteriorati netti e patrimonio netto tangibile, arriverà al 98%. In questo modo i coefficienti della banca saranno riallineati al resto del settore.
"Nonostante i minori ricavi, con il margine di interesse in calo del 2,5% trimestre su trimestre e le commissioni cresciute meno del previsto, e gli accantonamenti per perdite su crediti a 4,289 miliardi superiori alle stime, la perdita è stata migliore del previsto grazie alla registrazione del capital gain da 530 milioni di euro derivante dalla vendita del business del merchant acquiring delle carte di credito", commentano stamani gli analisti di Equita (rating hold e target price a 28 euro).
Gli stessi hanno notato anche il miglioramento del funding visto che nel secondo trimestre è proseguito il recupero in termini di depositi, aumentati di 3.8 miliardi di euro trimestre su trimestre (+9,4 miliardi da inizio anno) beneficiando della ritrovata fiducia della clientela post nazionalizzazione dell'istituto. "A livello patrimoniale bene anche il Cet1" al 15,4% o al 14,7% su base fully loaded.
A questo gli analisti di Banca Imi hanno aggiunto, come nota positiva, il remix delle fonti di finanziamento, "ma consideriamo anche la componente corporate piuttosto costosa e volatile: ci aspettiamo che la banca possa migliorare ulteriormente il proprio mix di finanziamento dopo il burden sharing e la ricapitalizzazione precauzionale che hanno fissato la carenza di capitale del gruppo, permettendo così di migliorare notevolmente la qualità del credito. Riteniamo che il management di Mps continuerà a concentrarsi sulla riduzione dello stock di esposizioni non performanti, ripristinando la redditività ordinaria dell'istituto. Manteniamo in revisione il rating su Mps".
Infatti, nel primo semestre Mps ha contabilizzato il rafforzamento patrimoniale tramite burden sharing per 8,1 miliardi di euro. Di questi, 3,85 miliardi saranno versati dal Ministero dell'Economia e delle Finanze. Il capitale netto della banca è arrivato così a 11,3 miliardi e il Cet1 ratio al 15,4%. Dopo la ricapitalizzazione precauzionale, lo Stato detiene il 52,2% di Mps, un valore che dovrebbe salire intorno al 70% dopo il rimborso degli obbligazionisti retail coinvolti nella conversione dei bond.
Il secondo azionista di Mps è ora, per effetto del burden sharing, Generali che detiene il 4,3% della banca, un valore in linea con quanto già annunciato dalla compagnia assicurativa in occasione dei risultati del secondo trimestre 2017. La ricapitalizzazione di Mps e la cessione dei suoi crediti deteriorati pongono la parola fine all'instabilità del settore bancario italiano, a esclusione di alcuni istituti minori, permettendo alle banche italiane di ritornare a focalizzarsi sulla crescita.
Analisti, Mps finalmente in equilibrio
di Francesca Gerosa
Banca Monte dei Paschi di Siena ha pubblicato venerdì i risultati del secondo trimestre 2017 e i dettagli della ricapitalizzazione precauzionale e del burden sharing. La banca senese ha chiuso il trimestre con una perdita di 3,2 miliardi di euro, sui cui hanno pesato accantonamenti su crediti per 4,2 miliardi di euro, necessari per portare a termine la prevista cessione di 26 miliardi di non performing loans.
La perdita del trimestre è risultata, comunque, inferiore alle attese degli analisti grazie a effetti positivi una tantum per circa 500 milioni di euro. La cessione delle sofferenze porterà l'esposizione deteriorata lorda di Mps dal 35,7% degli impieghi al 19,8% (11,7% netto) e il texas ratio, il rapporto tra crediti deteriorati netti e patrimonio netto tangibile, arriverà al 98%. In questo modo i coefficienti della banca saranno riallineati al resto del settore.
"Nonostante i minori ricavi, con il margine di interesse in calo del 2,5% trimestre su trimestre e le commissioni cresciute meno del previsto, e gli accantonamenti per perdite su crediti a 4,289 miliardi superiori alle stime, la perdita è stata migliore del previsto grazie alla registrazione del capital gain da 530 milioni di euro derivante dalla vendita del business del merchant acquiring delle carte di credito", commentano stamani gli analisti di Equita (rating hold e target price a 28 euro).
Gli stessi hanno notato anche il miglioramento del funding visto che nel secondo trimestre è proseguito il recupero in termini di depositi, aumentati di 3.8 miliardi di euro trimestre su trimestre (+9,4 miliardi da inizio anno) beneficiando della ritrovata fiducia della clientela post nazionalizzazione dell'istituto. "A livello patrimoniale bene anche il Cet1" al 15,4% o al 14,7% su base fully loaded.
A questo gli analisti di Banca Imi hanno aggiunto, come nota positiva, il remix delle fonti di finanziamento, "ma consideriamo anche la componente corporate piuttosto costosa e volatile: ci aspettiamo che la banca possa migliorare ulteriormente il proprio mix di finanziamento dopo il burden sharing e la ricapitalizzazione precauzionale che hanno fissato la carenza di capitale del gruppo, permettendo così di migliorare notevolmente la qualità del credito. Riteniamo che il management di Mps continuerà a concentrarsi sulla riduzione dello stock di esposizioni non performanti, ripristinando la redditività ordinaria dell'istituto. Manteniamo in revisione il rating su Mps".
Infatti, nel primo semestre Mps ha contabilizzato il rafforzamento patrimoniale tramite burden sharing per 8,1 miliardi di euro. Di questi, 3,85 miliardi saranno versati dal Ministero dell'Economia e delle Finanze. Il capitale netto della banca è arrivato così a 11,3 miliardi e il Cet1 ratio al 15,4%. Dopo la ricapitalizzazione precauzionale, lo Stato detiene il 52,2% di Mps, un valore che dovrebbe salire intorno al 70% dopo il rimborso degli obbligazionisti retail coinvolti nella conversione dei bond.
Il secondo azionista di Mps è ora, per effetto del burden sharing, Generali che detiene il 4,3% della banca, un valore in linea con quanto già annunciato dalla compagnia assicurativa in occasione dei risultati del secondo trimestre 2017. La ricapitalizzazione di Mps e la cessione dei suoi crediti deteriorati pongono la parola fine all'instabilità del settore bancario italiano, a esclusione di alcuni istituti minori, permettendo alle banche italiane di ritornare a focalizzarsi sulla crescita.