B.Mps: a un passo da accordo Ue (MF)
Oggi 09:10 - MF-DJ
ROMA (MF-DJ)--Le interlocuzioni tra il Tesoro e la Commissione Europea sul futuro del Montepaschi sono in fase conclusiva. Questo e'' uno dei messaggi lanciati ieri mattina dall''amministratore delegato della banca senese Luigi Lovaglio di fronte alla bicamerale banche. L''autorizzazione della Direzione Concorrenza di Bruxelles (DgComp), insieme con il via libera della Bce, scrive Mf-Milano Finanza, sara'' uno snodo fondamentale per arrivare all''aumento di capitale da 2,5 miliardi che dovrebbe essere lanciato in autunno. All''authority e'' infatti stata sottoposta la richiesta di proroga del regime di precautionary recapitalization nonche'' il piano approvato lo scorso 22 giugno dal board della banca. La partita e'' delicata perche'', se da un lato l''intenzione di Roma e'' quella di avvicinarsi con gradualita'' alla exit completando il turnaround, l''obiettivo della DgComp e'' evitare che il prolungamento del regime di nazionalizzazione del Monte risulti distorsivo della concorrenza nel mercato bancario. Vero e'' pero'' che gia'' nei mesi scorsi sono arrivati chiari segnali di convergenza. La banca ha cosi'' potuto riprogrammare con gradualita'' l''uscita dell''azionista pubblico senza che la presenza di una nuova scadenza vincolante metta di nuovo sotto pressione il venditore. Ieri intanto Lovaglio ha ricordato le prossime tappe del gruppo, a partire dall''aumento di capitale (quasi un terzo del quale servira'' per finanziare i prepensionamenti). "Questa operazione", ha ricordato il banchiere, "non deve essere vista con le metriche di un normale aumento di capitale. Essendo il nostro un titolo sottile, ancorato anche a dei sistemi di algoritmo (se lo spread sale partono le vendite)", ha spiegato Lovaglio che ha gia'' incontrato 30-40 investitori tra Milano e Londra negli ultimi giorni: "Iniziamo sempre a parlare di rischi legali e finiamo a parlare dell''opportunita'' di investire nella nostra banca. Avremo una schiera molto forte (di soggetti interessati, ndr), perche'' fatte salve le vicende del mercato, che non possiamo dominare, c''e'' interesse nel supportare Mps". Il banchiere si e'' soffermato anche sulle azioni previste dal piano industriale. "La banca, nonostante le tempeste, e'' riuscita a tenere i clienti - ha aggiunto - e Mps grazie alle sue persone e'' riuscita ad arrivare dov'' e''. Siamo all''ultimo miglio. Se va in porto l''operazione d''uscita con il Fondo di Solidarieta'', dal 1 gennaio l''istituto entra nelle classifiche delle banche del sistema italiano, rientrando nel gruppo di testa. Saremo piu'' leggeri e se gli altri corrono, correremo pure noi, mentre ora e'' difficile". Lovaglio ha sottolineato che la banca toscana deve arrivare a un livello di cost/income in media con gli altri gruppi, risparmiando circa 270 milioni. Secondo quanto riportato martedi da MF-Milano Finanza, un nocciolo di investitori istituzionali potrebbe garantire fino a un quinto dell''importo dell''aumento di capitale. Per il momento non si ha notizia di impegni formali, ma nelle banche d''affari sono in corso colloqui con molti soggetti. Da un lato ci sono i partner strategici di Mps, a partire da Axa e Anima Holding, che potrebbero comprare azioni della banca alla luce di una revisione degli accordi industriali. Dall''altro lato ci sono gli investitori che ancora non intrattengono rapporti con Siena, ma che potrebbero entrare nell''operazione convinti dal piano industriale e dalle prospettive di m&a. alu fine
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