Obbligazioni MPS

Però i senior sono sempre al palo.
Mi stupiscono in particolare gli ZC anche se forse per struttura sono pessimi visto l'inflazione che non scende.
Ma anche la 2026 100k non sembra troppo beneficiare della fine dell'ADC.
 
Oggi 11:01 - MF-DJ
(aggiunge dettagli) MILANO (MF-DJ)--Il titolo B.Mps cala del 17,15% a 1,5248 euro a Piazza Affari. L''aumento di capitale da 2,5 mld euro, fortemente diluitivo, si e'' concluso con una quota del 96,3% post esercizio dei diritti acquistati all''asta. Le residue azioni pari al 3,7% della ricapitalizzazione saranno sottoscritte dalle banche del consorzio di garanzia. Gli analisti di Intesa Sanpaolo, che notano come "i risultati finali dell''aumento di capitale siano migliori di quanto atteso originariamente", evidenziano come ora il management dovra'' focalizzarsi sull''implementazione del piano industriale. L''aumento di capitale di B.Mps da 1.249.665.648 azioni di nuova emissione risulta integralmente sottoscritto per il controvalore complessivo di quasi 2,5 mld di euro. Il nuovo capitale e'' pari a 7.453.450.788,44 euro, suddiviso in 1.259.689.706 azioni ordinarie prive di indicazione del valore nominale. La quota del 96,3% dell''aumento di capitale raggiunta post esercizio dei diritti acquistati all''asta corrisponde a complessive 1.203.123.666 azioni spettanti al Mef, in relazione alla quota di partecipazione gia'' detenuta, e a investitori istituzionali e privati. Le residue 46.541.982 azioni di nuova emissione, per un controvalore di circa 93 mln di euro (pari al 3,7% dell''aumento di capitale), come detto, saranno sottoscritte dalle banche del consorzio di garanzia, ossia Bofa Securities Europe, Citigroup Global Markets Limited, Credit Suisse Bank (Europe), Mediobanca, in qualita'' di joint global coordinator, e Banco Santander, Barclays Bank Ireland Plc, Societe'' Generale e Stifel Europe Bank in qualita'' di joint bookrunner, nonche'' da Algebris. La capitalizzazione di Borsa si attesta a 1,5 miliardi di euro, 1 mld in meno rispetto all''aumento. Chiusa la ricapitalizzazione, Mps potra'' contare su un nocciolo stabile di azionisti che affianchera'' il Tesoro. Il secondo socio sara'' il partner assicurativo francese Axa che dovrebbe aggiudicarsi una quota vicina all''8%, mentre le fondazioni complessivamente dovrebbero contare su 3-4% del capitale. Come previsto, nessuna banca e'' entrata nel capitale di Siena, anche se alcuni istituti hanno dato un contributo importante all''esito dell''aumento. Ora il focus del management puo'' spostarsi sul rilancio della banca che passa dall''esecuzione del Piano strategico e, a tendere, dalla ricerca di un partner per un matrimonio che consenta quella "soluzione strutturale" piu'' volte evocata nei mesi scorsi. cce/pl

MF-DJ NEWS
 
TOP STORIES ITALIA: B.Mps in Borsa vale 1 mld in meno di aumento, focus su Piano e M&A
Oggi 11:05 - MF-DJ
MILANO (MF-DJ)--Il titolo B.Mps cala del 17,15% a 1,5248 euro a Piazza Affari. L''aumento di capitale da 2,5 mld euro, fortemente diluitivo, si e'' concluso con una quota del 96,3% post esercizio dei diritti acquistati all''asta. Le residue azioni pari al 3,7% della ricapitalizzazione saranno sottoscritte dalle banche del consorzio di garanzia. Gli analisti di Intesa Sanpaolo, che notano come "i risultati finali dell''aumento di capitale siano migliori di quanto atteso originariamente", evidenziano come ora il management dovra'' focalizzarsi sull''implementazione del piano industriale. L''aumento di capitale di B.Mps da 1.249.665.648 azioni di nuova emissione risulta integralmente sottoscritto per il controvalore complessivo di quasi 2,5 mld di euro. Il nuovo capitale e'' pari a 7.453.450.788,44 euro, suddiviso in 1.259.689.706 azioni ordinarie prive di indicazione del valore nominale. La quota del 96,3% dell''aumento di capitale raggiunta post esercizio dei diritti acquistati all''asta corrisponde a complessive 1.203.123.666 azioni spettanti al Mef, in relazione alla quota di partecipazione gia'' detenuta, e a investitori istituzionali e privati. Le residue 46.541.982 azioni di nuova emissione, per un controvalore di circa 93 mln di euro (pari al 3,7% dell''aumento di capitale), come detto, saranno sottoscritte dalle banche del consorzio di garanzia, ossia Bofa Securities Europe, Citigroup Global Markets Limited, Credit Suisse Bank (Europe), Mediobanca, in qualita'' di joint global coordinator, e Banco Santander, Barclays Bank Ireland Plc, Societe'' Generale e Stifel Europe Bank in qualita'' di joint bookrunner, nonche'' da Algebris. La capitalizzazione di Borsa si attesta a 1,5 miliardi di euro, 1 mld in meno rispetto all''aumento. Chiusa la ricapitalizzazione, Mps potra'' contare su un nocciolo stabile di azionisti che affianchera'' il Tesoro. Il secondo socio sara'' il partner assicurativo francese Axa che dovrebbe aggiudicarsi una quota vicina all''8%, mentre le fondazioni complessivamente dovrebbero contare su 3-4% del capitale. Come previsto, nessuna banca e'' entrata nel capitale di Siena, anche se alcuni istituti hanno dato un contributo importante all''esito dell''aumento. Ora il focus del management puo'' spostarsi sul rilancio della banca che passa dall''esecuzione del Piano strategico e, a tendere, dalla ricerca di un partner per un matrimonio che consenta quella "soluzione strutturale" piu'' volte evocata nei mesi scorsi. E'' verosimile pensare che presto ripartiranno i colloqui con possibili partner per l''M&A. [email protected] cce

MF-DJ NEWS
 
Però i senior sono sempre al palo.
Mi stupiscono in particolare gli ZC anche se forse per struttura sono pessimi visto l'inflazione che non scende.
Ma anche la 2026 100k non sembra troppo beneficiare della fine dell'ADC.
senior: per esempio la 2024 rende il 5,25 netto. tutto sommato in linea con altri bond italiani non proprio di prima categoria in periodo di inflazione a due cifre.
 
Però i senior sono sempre al palo.
Mi stupiscono in particolare gli ZC anche se forse per struttura sono pessimi visto l'inflazione che non scende.
Ma anche la 2026 100k non sembra troppo beneficiare della fine dell'ADC.

no gli ZC non mi stupiscono perchè a mio avviso erano buoni se presi quando erano sotto 100 come ho fatto io anni fa, ora capisco che chi cerca bond vada su altre tipologie

cmq i senior sono al sicuro , tranquillo
 
Mps, crolla in Borsa dopo l’aumento di capitale: -18%

di Redazione Economia 04 nov 2022

Chiusa l’operazione di aumento di capitale, i titoli di Mps crollano in Borsa. Dopo aver faticato a fare prezzo, le azioni scambiano a 1,49 euro (circa il 25% in meno rispetto al prezzo di sottoscrizione delle nuove azioni) in calo di oltre il 18%. Un tonfo che non interrompe la corsa in territorio positivo di Piazza Affari. Ad un’ora circa dall’apertura il Ftse Mib segna un lieve rialzo dello 0,22%. Male anche Saipem che cede l’1,65% e Tim che perde l’1,10%. In rialzo, tra gli altri, Unicredit (+0,72%) e Intesa (+0,51%).

A pesare sul titolo della banca di Siena il recente aumento di capitale. Mps ha comunicato che l’aumento di capitale avente ad oggetto 1.249.665.648 azioni di nuova emissione risulta integralmente sottoscritto per il controvalore complessivo di 2.499.331.296 euro. «Il nuovo capitale sociale di Mps — sui legge in una nota — risulta pari ad 7.453.450.788,44 euro, suddiviso in 1.259.689.706 azioni ordinarie prive di indicazione del valore nominale». Secondo gli esperti di Bestinver, considerando che Mps non può distribuire dividendi nè procedere a un buyback finché il governo non avrà una partecipazione nella banca, l’ipotesi è che la maggior parte degli investitori possa voler vendere le proprie azioni, soprattutto se si tratta delle banche che hanno costituito il consorzio o di fondazioni/fondi.

Secondo gli analisti, non è poi escluso che prima o poi, le tempistiche sono incerte, possa arrivare una sorta di «cavaliere bianco» a risolvere la situazione. Un investitore che, subito dopo il completamento della ristrutturazione chiesta dalla Banca centrale europea (Bce) all’istituto italiano possa valutare le alternative a disposizione.
 
Mps, tra gli azionisti spuntano Mediolanum e Tenax
di Daniela Polizzi04 nov 2022

Mps, tra gli azionisti spuntano Mediolanum e Tenax
Mps tira le fila sull’aumento di capitale da 2,5 miliardi chiuso con una copertura al 96,3%, al di sopra delle aspettative. L’accollo per le banche garanti sarà limitato al 3,7%, pari a 93 milioni. I diritti si sono trasformati in un controvalore azionario di 58,9 milioni. E a sorpresa tra chi ha scommesso su Siena e sul piano del ceo Luigi Lovaglio sono spuntati anche Mediolanum con 10 milioni tramite le sgr del gruppo e Tenax Capital con 5, quote significative dell’impegno degli investitori italiani, non solo di sistema ma anche di mercato. I diritti inoptati non esercitati sono stati così allocati agli investitori con sub-garanzia per circa 475 milioni (Axa, Dumont, Nexi, Pignataro, Algebris e altri) più 25 milioni da altri investitori.

Le banche garanti
Diventeranno così azioniste le otto banche garanti — con i capofila Mediobanca, Credit Suisse, BofA, Citi, Credit Suisse, e i bookrunner SocGen, Sitfel, Santander, Barclays, più Algebris. La «nuova» Mps (il titolo ha chiuso a -5,4%) vedrà il Mef al 64,2%, i vecchi azionisti di mercato al 10%, gli investitori chiave attorno al 20% (di cui Axa con l’8%), Fondazioni e Casse a circa il 4% e le banche sotto il 4% ma destinate a valorizzare le loro azioni, anche nel breve.

Il piano del ceo Lovaglio
L’azionariato che esce dall’aumento assicurerà all’amministratore delegato Luigi Lovaglio, artefice del successo di un’operazione difficile, stabilità e lungimiranza, permettendogli di dedicarsi alla realizzazione di un piano industriale che promette un utile pre-imposte di 700 milioni nel 2024 e di traghettare il Monte verso quella sospirata fusione che dovrebbe risolvere una volte per i problemi della banca, da un decennio tallone d’Achille del credito italiano.

I soci
In filigrana, a fianco del Mef, socio di controllo con il 64,2% del capitale, un 10% circa sarà in mano ai partner industriali: Axa con quasi l’8%, Anima con circa l’1% e Nexi con lo 0,8%. Fondazioni e Casse previdenziali, mobilitate dal Mef per ridurre l’accollo delle banche, dovrebbero aver raccolto complessivamente il 4-5%. Alla Ion di Andrea Pignataro, proprietaria di Cedacri e Cerved, provider di dati e software per banche, dovrebbe essere andato un altro 2% circa a fronte di un investimento sui 50 milioni, mentre quote nell’ordine dell’1% dovrebbero restare in capo ad Algebris e all’imprenditore Denis Dumont, già compagni di viaggio di Lovaglio ai tempi del Creval. Grazie ai 2,5 miliardi incassati il banchiere potrà finanziare l’uscita di oltre 4 mila dipendenti entro il 30 novembre, beneficiando di una riduzione della base dei costi di oltre 300 milioni su base annua già a partire dal 2023, con cui rilanciare la redditività della banca, che beneficerà anche del rialzo dei tassi.
 

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