Obbligazioni MPS

francoforte
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B.Mps: dietrofront di Allspring (MF)
Oggi 08:55 - MF-DJ
ROMA (MF-DJ)--Per Mps e'' un periodo di forti e rapidi cambiamenti negli assetti azionari. Dopo essere spuntato nel capitale con il 6,8%, nel giro di pochi giorni il fondo americano Allspring Global Investment ha tolto il disturbo, portando la partecipazione allo 0,06%. Lo segnala la Consob nelle ultime comunicazioni sulle partecipazioni rilevanti. L''ex Wells Fargo asset management, scrive MF-Milano Finanza, e'' stato terzo azionista di Mps solo per brevissimo tempo, per l''esattezza dal 10 al 15 novembre, proprio mentre il titolo Montepaschi si portava sui massimi post aumento di capitale a quota 1,82 euro. Alla luce dei corsi di borsa, tra le due date il fondo avrebbe incassato una plusvalenza di circa 3 milioni di euro, ma non si puo'' escludere che la costruzione della quota sia iniziata in precedenza. Nel frattempo Consob ha annunciato anche la quota in mano al secondo azionista del Monte, la compagnia assicuratrice francese Axa, che come previsto si e'' attestata al 7,94%, dopo un investimento di 200 milioni nel corso dell''aumento di capitale. Se il primo azionista resta stabilmente il Tesoro, con in mano sempre il 64% del capitale, a una certa distanza da Axa si e'' posizionato il fronte delle fondazioni che nelle scorse settimane ha risposto alla chiamata del Tesoro, versando poco meno di un centinaio di milioni. Complessivamente questo blocco avra'' circa il 3% della banca, una quota vicina a quella che sara'' detenuta da Pimco. L''asset manager americano e'' intervenuto nell''aumento di capitale soprattutto a tutela del pacchetto di obbligazioni subordinate acquistato negli anni scorsi e messo a rischio da un eventuale burden sharing. La Algebris di Davide Serra e Ion Group di Andrea Pignataro hanno entrambe il 2% a fronte dei 100 milioni versati complessivamente. I soci che si posizioneranno sotto questa soglia non avranno obbligo di comunicazione a Consob, anche se i loro investimenti sono stati significativi. Le casse di previdenza per esempio (Enpam e Inarcassa) hanno in pugno circa l''1,2% a fronte della trentina di milioni versati. Anima invece possiede l''1%. Un primo test importante per questa nuova compagine azionaria sara'' la nomina del nuovo consiglio di amministrazione della banca senese previsto per la primavera prossima. In quell''occasione il Tesoro esprimera'' la maggioranza del board, ma non e'' escluso che uno o piu'' gruppi di soci privati chiedano una propria rappresentanza. Nel frattempo la trimestrale della banca segnala un''evoluzione della controversia che riguarda la maxi cartolarizzazione Valentine da 25 miliardi, realizzata a fine 2017 con Atlante2 (oggi facente capo al gruppo Dea Capital). Al centro della vertenza ci sono le garanzie che in quell''occasione Siena offri'' ai compratori dei crediti deteriorati e che negli anni scorsi hanno dato luogo a richieste di indennizzo: "Permane un''alea su tale operazione in quanto vi e'' una notevole divergenza tra le pretese della controparte e i risultati dell''analisi di fondatezza condotta dal gruppo", si legge nella trimestrale. red fine

MF-DJ NEWS
 
B.Mps: Furlan (Uilca), deve programmare suo destino in autonomia
23/11/2022 12:31 - MF-DJ
ROMA (MF-DJ)--"Monte dei Paschi di Siena deve avere una prospettiva di sviluppo e poter programmare in modo autonomo il proprio destino. Credo che questo debba essere il punto di partenza per valutare qualsiasi ipotesi per il futuro". Lo ha detto Fulvio Furlan, segretario generale Uilca, oggi al consiglio del sindacato del gruppo Mps. Per Furlan, scelte future sul Monte devono essere coerenti con una visione del credito a favore di famiglie, imprese e territori. "Se si parla di aggregazioni, se ne deve parlare nella stessa misura con cui se ne parlerebbe per altre realta'', per cui hanno un senso solo se rispettano l''integrita'' dell''azienda e i sacrifici fatti dai dipendenti e hanno una prospettiva industriale concreta, di lungo periodo e coerente con la strutturazione di un settore del credito che svolga in pieno il suo compito, anche sociale, al servizio dello sviluppo del Paese e dei territori, garantendo adeguata presenza sugli stessi, come presidio in termini di servizio e di legalita''", ha concluso. vs fine

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B.Mps: Furlan (Uilca), deve programmare suo destino in autonomia
23/11/2022 12:31 - MF-DJ
ROMA (MF-DJ)--"Monte dei Paschi di Siena deve avere una prospettiva di sviluppo e poter programmare in modo autonomo il proprio destino. Credo che questo debba essere il punto di partenza per valutare qualsiasi ipotesi per il futuro". Lo ha detto Fulvio Furlan, segretario generale Uilca, oggi al consiglio del sindacato del gruppo Mps. Per Furlan, scelte future sul Monte devono essere coerenti con una visione del credito a favore di famiglie, imprese e territori. "Se si parla di aggregazioni, se ne deve parlare nella stessa misura con cui se ne parlerebbe per altre realta'', per cui hanno un senso solo se rispettano l''integrita'' dell''azienda e i sacrifici fatti dai dipendenti e hanno una prospettiva industriale concreta, di lungo periodo e coerente con la strutturazione di un settore del credito che svolga in pieno il suo compito, anche sociale, al servizio dello sviluppo del Paese e dei territori, garantendo adeguata presenza sugli stessi, come presidio in termini di servizio e di legalita''", ha concluso. vs fine

MF-DJ NEWS

In Italia per tradizione abbiamo ormai più sindacati che problemi .....
 
ANALISI-Meloni e i tecnocrati: un equilibrio difficile
Oggi 11:40 - RSF
di Giuseppe Fonte e Gavin Jones
ROMA, 24 novembre (Reuters) - Giorgia Meloni ha passato gran parte della sua storia politica a inveire contro burocrati ed élite della finanza, ma da presidente del consiglio dovrà trovare il modo di conviverci e non sarà una impresa facile.

Lo si è visto già all'indomani delle elezioni politiche di fine settembre, quando Meloni cercava un tecnico di peso che, da ministro dell'Economia, facesse da garante del governo verso mercati e interlocutori europei.

In lizza erano Fabio Panetta, membro del consiglio direttivo della Bce, e Daniele Franco, titolare del dicastero di Via XX Settembre nell'esecutivo guidato da Mario Draghi.

Ma entrambi hanno declinato l'offerta secondo tre fonti politiche e la scelta, come noto, è quindi caduta sul leghista Giancarlo Giorgetti. Panetta e Franco l'anno prossimo correranno per l'ambito ruolo di governatore della Banca d'Italia, una nomina in cui il governo gioca tra l'altro un ruolo chiave.

Panetta non ha voluto commentare, secondo un portavoce della Bce, mentre non è stato possibile raggiungere Franco e l'ufficio stampa di Meloni non ha risposto a diverse richieste di commento.

Chiusa la compagine di governo, ad essere nel mirino della cerchia ristretta di Meloni è ora l'influente direttore generale del Tesoro, Alessandro Rivera, ma al momento non sembrano esservi alternative valide, riferiscono diversi esponenti dell'esecutivo.

UN TECNICO DI PESO
La normativa sullo spoil system permette ai nuovi governi di rimpiazzare i titolari di incarichi di alta e media dirigenza.

Ma i tecnici più importanti vengono spesso riconfermati. Rivera è direttore generale dall'estate del 2018, ed è rimasto in carica con tre diverse amministrazioni.

Sconosciuto al grande pubblico ma punto di riferimento per la comunità finanziaria e i dirigenti europei, Rivera è considerato troppo indipendente dagli stretti collaboratori della Meloni.

"Rivera ha sostenitori importanti, soprattutto tra i banchieri, ma sembra avere anche nemici potenti dentro Fratelli d'Italia", dice Francesco Galietti, fondatore dell'osservatorio sul rischio politico Policy Sonar.

Un portavoce del Tesoro ha detto che il futuro di Rivera sarà deciso "al momento opportuno". Non è stato possibile avere un commento dal diretto interessato.

A Rivera viene contestata in particolare la gestione di due dossier: la privatizzazione di Ita Airways - la compagnia nata dalle ceneri di Alitalia - e gli sforzi per rilanciare il Monte dei Paschi di Siena (MPS) (BMPS.MI), controllato al 64% dal Tesoro.

Durante la campagna elettorale estiva Meloni ha chiesto invano a Draghi di congelare la vendita di una quota di maggioranza di Ita.

Meno di un mese prima delle elezioni, il Tesoro ha avviato un negoziato in esclusiva con un consorzio guidato dal fondo Usa Certares, ma a distanza di quasi tre mesi nessun accordo è stato raggiunto. La tedesca Lufthansa (LHA.EQ) ha quindi rinnovato il proprio interesse per Ita, ponendo potenzialmente le basi per invertire il percorso tracciato dal dipartimento di Rivera nelle ultime settimane del governo Draghi.

I più stretti collaboratori di Meloni contestano anche l'insistenza con cui il Tesoro ha portato avanti il rischioso aumento di capitale di Mps. L'operazione, del valore di 2,5 miliardi, è comunque andata in porto e le prospettive della banca sembrano meno fosche.

RESISTENZA
Il vice di Giorgetti al ministero dell'Economia è Maurizio Leo, un fedelissimo di Meloni. Proprio Leo aveva proposto di dividere il ministero in due, scorporando il dipartimento delle Finanze.

Il progetto, annunciato in un'intervista a Reuters, è stato accantonato anche per via delle comprensibili resistenze dei tecnici del ministero. Nel frattempo il direttore del Dipartimento Finanze, Fabrizia Lapecorella, è in procinto di spostarsi al ministero di Raffaele Fitto, titolare degli Affari europei e del Pnrr, secondo le fonti.

Lapecorella non ha risposto a una richiesta di commento.

Nel mirino è anche Pasquale Tridico, che dirige l'Inps. Il ministro della Difesa Guido Crosetto lo ha accusato di aver svolto il suo mandato in modo "superficiale ed approssimativo", dopo che Tridico ha criticato la scelta del governo di ridimensionare il reddito di cittadinanza.

Uno dei più stretti consiglieri di Meloni ha detto a Reuters che molti alti funzionari nei ministeri e nelle società a controllo pubblico sono stati nominati dal Pd e la destra vede nel "sistema di potere della sinistra" un ostacolo al suo governo.

Antonino Turicchi, ex dirigente del Tesoro e vicepresidente di Mps oltre che storicamente vicino alla destra, era stato indicato da fonti governative come il principale candidato a sostituire Rivera.

La scorsa settimana tuttavia Giorgetti ha nominato Turicchi presidente di Ita, un incarico che in diversi dicono gli precluda la corsa per il Tesoro, almeno nell'immediato.

Un dirigente con un incarico di peso nel precedente governo Draghi dice che Rivera, forte della sua rete di contatti internazionali, è probabilmente l'unica figura al vertice del Tesoro qualificata ad affiancare il ministro all'estero.

Giorgetti ha tempo fino a fine gennaio per confermare o rimuovere Rivera, che nel mentre continua ad accompagnare il ministro nei summit internazionali e ha contribuito alla stesura della legge di Bilancio per il 2023.

(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Stefano Bernabei)
(([email protected]))
 

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