Obbligazioni MPS

emettere debito subordinato ha un costo altissimo come non mai prima d'ora, vedete l'ultimo t2 del MCC (a controllo statale) uscito al 10,5%.
Ma fatto l' aumento di capitale non si può escludere che il monte riesca ad emettere e quindi poi richiamare. Ma è una ipotesi piuttosto remota.
 
Mps, Bce rimuove divieto dividendi, comunica requisiti patrimoniali
Oggi 09:12 - RSF
MILANO, 27 dicembre (Reuters) - La Bce ha comunicato a Banca Monte dei Paschi di Siena (BMPS.MI) requisiti patrimoniali SREP per il 2023 in linea con il 2022 e rimosso il divieto di distribuzione di dividendi, sostituendolo con l'obbligo di ottenere l'autorizzazione preventiva da parte dell'autorità di vigilanza.

E' quanto si legge in una nota della banca, dove si sottolinea che i requisiti Srep sono "già ampiamente rispettati".

Nel dettaglio, è previsto che Mps abbia nel 2023 un requisito patrimoniale Srep complessivo del 10,75%.

Il requisito minimo complessivo in termini di Total Capital ratio è del 13,50%, in termini di Cet 1 ratio è pari all'8,80% e in termini di Tier 1 è pari al 10,82%.

Comunicato integrale
(Elisa Anzolin, editing Claudia Cristoferi)
(([email protected]; 0039 0266129692;))
 
ECB sets capital requirements for Monte dei Paschi for 2023, removes dividend ban
Oggi 09:49 - RSF
MILAN, Dec 27 (Reuters) - The European Central Bank has set the minimum capital requirements for Banca Monte dei Paschi di Siena (MPS) (BMPS.MI) for next year and also removed a ban on the distribution of dividends, the lender said in a statement on Tuesday.

The ECB told Monte dei Paschi it must maintain a Common Equity Tier 1 ratio - a measure of financial strength - of at least 8.8%, the statement added.

The bank's CET 1 ratio stood at 15.7% at the end of September, it said, adding that the figure took into account the multi-billion capital raise concluded later in the year.

The lender raised 2.5 billion euros ($2.6 billion) in cash in November, braving stormy markets with a new share issue. More
than a third of the proceeds were earmarked to help fund staff exits and boost profits thanks to lower costs.

After a failed re-privatisation attempt last year, Monte dei Paschi is working to improve its appeal for a potential buyer under new CEO Luigi Lovaglio so as to allow the state to cut its 64% stake in a merger deal with a stronger rival.

($1 = 0.9384 euros)
(Reporting by Agnieszka Flak, editing by Gavin Jones)
(([email protected]; +39 06 8030 7754;))
 


Mps meno Monte di guai. Ok dividendi da Bce
di Laura Naka Antonelli
27/12/2022 12:20

Mps: la Bce rimuove il divieto alla distribuzione dei dividendi. Per Mps-Monte di Stato finalmente l’inizio di una nuova era, dopo il successo (in realtà messo in dubbio da molti) dell’aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro?
Stamattina la banca guidata dal ceo Luigi Lovaglio ha annunciato la decisione della Banca centrale europea di confermare i requisiti patrimoniali che dovranno essere rispettati a partire dal 1° gennaio 2023.
La Bce ha citato proprio il successo dell’operazione di ricapitalizzazione della banca senese Monte di Stato, togliendo il bando all’erogazione delle cedole.
Con l’ok della Bce alla distribuzione dei dividendi, Mps sembra meno Monte dei guai, pronto a inaugurare una nuova era, che dovrebbe tradursi nella privatizzazione della banca e dunque nell’uscita del Mef-Tesoro dal suo capitale, maggiore azionista con una partecipazione del 64%.
Considerato il buon esito dell’operazione di aumento di capitale per 2,5 miliardi di Euro, la Bce ha, inoltre, rimosso il divieto di distribuzione di dividendi, sostituendolo con l’obbligo per la Banca di ottenere la preventiva autorizzazione da parte dell’Autorità di Vigilanza”, si legge nel comunicato diffuso oggi dal Monte dei Paschi.
Per quanto riguarda i requisiti patrimoniali, sono stati confermati quelli richiesti per il 2022, “già ampiamente rispettati”. Ovvero:
Nel 2023 per il Gruppo MPS – a livello consolidato – è previsto un requisito patrimoniale SREP complessivo (Total SREP Capital Requirement – TSCR) del 10,75%, che include
Un requisito minimo di fondi propri – Pillar 1 (‘P1R’) dell’8% (di cui 4,50% in termini di CET1)
Un requisito aggiuntivo di Pillar 2 (‘P2R’) del 2,75%, che si attesta sullo stesso livello che era stato richiesto per il 2022, da detenere almeno per il 56,25% nella forma di capitale primario di classe 1 – CET1 – e per il 75% nella forma di capitale di classe 1 – Tier 1.
Il requisito minimo complessivo in termini di Total Capital ratio, ottenuto aggiungendo al TSCR un Combined Buffer Requirement (CBR) del 2,75% è del 13,50%.
Il requisito minimo complessivo in termini di CET 1 ratio è pari al 8,80%, somma tra P1R (4,50%), P2R (1,55%) e CBR (2,75%); il requisito minimo complessivo in termini di Tier 1 è pari al 10,82%, inclusivo di P1R del 6%, P2R del 2,06% e CBR del 2,75%.
Dalla nota del Monte dei Paschi di Siena è emerso anche che “i coefficienti patrimoniali della Banca a livello consolidato al 30 settembre 2022, tenuto conto dell’aumento di capitale conclusosi lo scorso 4 novembre per circa 2,5 mld di euro e dei relativi costi, risultano pari a: 15,7% per il Common Equity Tier 1 ratio, 15,7% per il Tier 1 ratio, 19,5% per il Total Capital ratio, calcolati applicando i criteri transitori in vigore per il 2022; 14,7% per il Common Equity Tier 1 ratio, 14,7% per il Tier 1 ratio, 18,5% per il Total Capital ratio, calcolati applicando i criteri a regime”.
“Per quanto riguarda la Pillar II Capital Guidance (P2G), è confermata pari a 2,50%, da soddisfare con Common Equity Tier 1″.

La notizia tuttavia non entusiasma gli investitori, con il titolo Mps che riporta a Piazza Affari una performance in rosso, a metà giornata.
Il caso Mps è tornato sotto i riflettori all’inizio di dicembre, con un articolo pubblicato dal Financial Times, che è tornato ad affrontare l’interrogativo sui presunti aiuti di Stato erogati nel corso dell’aumento di capitale che ha permesso a Mps di raccogliere 2,5 miliardi di euro per continuare a sopravvivere.
Oltre a riassumere la vicenda, il Financial Times è tornato sulla questione delle commissioni ingenti (ben 125 milioni di euro che la banca senese ha pagato alle banche del consorzio di garanzia per l’aumento di capitale. E sulla presunta, per alcuni certa, violazione delle norme Ue sugli aiuti di Stato da parte dell’Italia:
Con gli investitori (il mercato) che hanno mostrato di avere poco interesse a partecipare all’ultimo aumento di capitale, Mps ha convinto un gruppo di banche a sottoscrivere l’intera quota che avrebbe dovuto essere sottoscritta dai privati, in cambio di ricche commissioni. Al fine di ridurre ulteriormente i loro rischi, queste banche hanno siglato poi accordi di sub-underwriting con altri investitori, che si sono detti d’accordo ad assorbire l’inoptato in cambio di una parte delle commissioni percepite dalle banche”, ha scritto il quotidiano britannico.
Una mossa che, ha sottolineato l’FT, sembrerebbe violare le regole Ue sugli aiuti di Stato”, riaccendendo i dubbi sullo strumento del bail in VS bailout.
Con tanto di silenzio da parte dell’Unione europea e della stessa Bce.
 

Mps riparte, ma serve un acquirente
28 Dicembre 2022 - 06:00
Via libera della Bce al ritorno al dividendo. Il salvataggio è già costato7,2 miliardi
Avatar di Marcello AstorriMarcello Astorri


Nell'attesa che si materializzi all'orizzonte il cavaliere bianco, Monte dei Paschi di Siena incassa una doppia buona notizia. Infatti, la Banca centrale europea ha rimosso il divieto di distribuire dividendi, mitigandolo con l'obbligo di ottenere prima l'autorizzazione della Vigilanza. Inoltre, la Bce ha disposto per Mps requisiti patrimoniali Srep (revisione e valutazione prudenziale sul capitale) in linea con quelli del 2022: vale a dire, un requisito minimo complessivo in termini di Cet 1 ratio (l'indice di solidità patrimoniale delle banche) pari al 8,80% e già rispettato con margine allo scorso 30 settembre. La necessità di non dover accantonare maggiore capitale, infatti, libera più risorse per Mps, che a novembre ha concluso un aumento di capitale da 2,5 miliardi per finanziare il piano di rilancio dell'amministratore delegato, Luigi Lovaglio. Il titolo in Borsa, dopo uno scatto iniziale, ha chiuso ieri in flessione dell'1,03% a 1,94 euro, anche se nell'ultimo mese ha guadagnato il 9,6 per cento.
Rocca Salimbeni, che vede il ministero dell'Economia primo azionista con il 64,2%, ora può applicare il suo piano che ha tra le prime voci l'abbattimento dei costi: circa 800 milioni dell'aumento sono andati a finanziare le uscite incentivate, in tutto 4.125, che dal 30 novembre hanno portato i dipendenti del gruppo a poco meno di 17mila (erano 25.566 nel 2016). Lovaglio, nel suo piano al 2026, prevede un utile ante imposte di 705 milioni nel 2024 e di 909 milioni nel 2026. La cedola nei programmi è prevista per il 2025, ma l'ad ha detto che potrebbe anche anticiparla al 2024. Il governo ora è chiamato a trovare un compratore: la Commissione ha concesso più tempo allo Stato per uscire dal capitale: la nuova deadline dovrebbe coincidere con il 2024, anche se restano possibili altre proroghe. L'Italia però deve iniziare a muoversi per costruirsi un'uscita accettabile dopo i molti esborsi del passato. Nel 2017 il Tesoro ha iniettato 5,4 miliardi nell'aumento di capitale che ha salvato il Monte, a cui si sono aggiunti gli 1,6 miliardi per partecipare all'aumento di capitale del mese scorso. Il totale dei soldi pubblici investiti nella banca senese, quindi, arriva a poco più di 7,2 miliardi se si contano anche la parte di interessi dei Monti bond convertiti nel 2015 in capitale, per un valore di 240 milioni. Un investimento che, almeno per ora, ha reso poco se si considera che il 64,2% del Mef vale circa 1,57 miliardi al prezzo di Borsa di ieri sera. La strada maestra dunque è trovare un compratore, meglio se tra le grandi banche italiane, dopo che durante il governo Draghi è naufragata la trattativa con l'Unicredit di Andrea Orcel. In ambienti finanziari, tuttavia, circola almeno un'altra ipotesi: una sorta di accordo non scritto tra Unione europea e governo italiano affinchè, in mancanza di un compratore, Mps vada verso una cura dimagrante lunga qualche anno. Questo la condurrebbe, senza choc occupazionali, a una dimensione più contenuta e di facile integrazione in un gruppo bancario strutturato.
 
Ultima modifica:
(*) MONTE DEI PASCHI DI SIENA (MPS) (BMPS.MI), UNICREDIT (UCG.MI), BANCO BPM (BAMI.MI), UNIPOL (UNI.MI)
The Treasury has made contact with some major banks -- UniCredit and Banco BPM -- and holding group Unipol in recent weeks about a potential investment in MPS but neither is interested under these conditions, Il Messaggero reported, adding that a potential solution could involve the sale of some 500-800 branches out of the current 1,368 so as to reduce its risk-weighted assets (rwa) to make the deal more attractive.
 
TOP STORIES ITALIA: B.Mps; Meloni, lavoriamo per uscita ordinata dello Stato
Oggi 15:10 - MF-DJ
MILANO (MF-DJ)--"Occorre lavorare per un sistema bancario che non ripeta gli errori del passato. Siamo al lavoro sul dossier di B.Mps, un''altra delle grandi questioni che abbiamo ereditato, una situazione molto difficile gestita fin qui in modo abbastanza pessimo, con decine di miliardi spesi a carico dei contribuenti". Cosi'' la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nella conferenza stampa di fine anno in cui ha affrontato anche un altro tema caldo per il sistema bancario. La premier ha infatti aggiunto che per Rocca Salimbeni "e'' stato fatto un aumento di capitale, c''e'' una ristrutturazione che ci sembra abbastanza solida, lavoriamo per assicurare un''uscita ordinata dello Stato e per creare le condizioni per cui in Italia ci siano piu'' poli bancari", ha aggiunto. L''Esecutivo e'' dunque favorevole alla creazione di un terzo polo bancario (almeno), alternativo alle due big Intesa Sanpaolo e Unicredit. In gioco ci sono Banco Bpm e Bper Banca che non solo puo'' contare sul gruppo Unipol come azionista di rilievo ma ha anche acquisito di recente un consistente pacchetto di filiali bancarie della ex Ubi, ha acquisito B.Carige e rinnovato di recente l''accordo bancassicurativo con B.P.Sondrio, di cui Unipol e'' azionista. Tornando a Siena ieri secondo alcune indiscrezioni di stampa, il Mef - principale azionista di Mps con il 64% del capitale - avrebbe avviato dialoghi preliminari con le principali banche italiane per un`eventuale privatizzazione. La risposta delle banche al momento non sarebbe stata positiva (considerando il piano di rilancio in cui e'' coinvolta Mps, oltre che alle sue dimensioni significative che potrebbero rendere maggiormente complicata un`integrazione). Il Messaggero ipotizza allora una soluzione alternativa, ovvero la cessione di circa 500-800 filiali (40%-60% del totale) - fuori dal territorio storico della banca. Un''ipotesi circolata gia'' sulla stampa prima dell''aumento di capitale e poi finita nel cassetto. Sebbene il perimetro non sia stato maggiormente dettagliato, la cessione di 500-800 filiali corrisponderebbe a uno spin-off di una parte rilevante e potrebbe attrarre eventuali acquirenti che non dovrebbero farsi carico delle strutture centrali della banca. Allo stesso tempo, sarebbe tuttavia da valutare l`eventuale capacita'' della parte residua di operare standalone, o di essere efficacemente integrata all`interno di un altro soggetto. "Il beneficio a margine di interesse da rialzo dei tassi di interesse - minimamente fattorizzato nel piano - da'' a nostro avviso maggiore visibilita'' sul raggiungimento dei target di piano fissati con Bce ed agevolera'' il percorso di rilancio di B.Mps", commentano gli analisti di Equita. Non escludiamo che un eventuale appeal di M&A sulla banca possa incrementare qualora la visibilita'' sulla profittabilita'' della banca possa emergere piu'' chiaramente (presumibilmente e fine 2023-inizio 2024)". L''uscita ordinata dello Stato dal Monte (di cui e'' primo azionista al 64%) e'' scritta negli accordi presi con la Commissione Ue. Ad agosto la Commissione europea ha valutato la richiesta dell''Italia in merito a B.Mps alla luce delle norme dell''Ue in materia di aiuti di Stato, in particolare della comunicazione sul settore bancario del 2013, ed e'' giunta alle conclusioni che la proroga del termine per completare la ristrutturazione della banca e realizzare la vendita della partecipazione dello Stato italiano in Mps e'' accettato, e gli impegni rivisti bilanciano adeguatamente tale proroga. Il processo e'' dunque scritto, ma non sono ancora chiari i tempi. Fonti hanno spiegato a MF-Dowjones che le priorita'' per la banca in questo momento sono l''implementazione del Piano strategico, l''efficientamento e il rilancio commerciale. B.Mps ha di recente concluso il quinto aumento di capitale (da 2,5 miliardi di euro) degli ultimi 10 anni. Il tutto mentre il governo, primo azionista del Monte, che si e'' insediato soltanto a fine ottobre e'' alle prese con la manovra di bilancio e con le nomine delle principali controllate pubbliche che in questa fase sono prioritarie. Nessun nuovo contatto, inoltre, e'' stato avviato dal Mef con Banco Bpm e Unicredit anche se non si possono escludere chiacchiere informali con altri attori sul tema. Non solo. Al di la'' dell''agenda - che vede in cima altre priorita'' - in un contesto di mercato come quello attuale fonti vicine al dossier sono pronte a escludere attivita'' di M&A imminenti. Nell''immediato la banca deve stare stand alone per mostrare al mercato i numeri e la qualita'' degli asset. "E'' presto per parlare di M&A", spiegano altre fonti. [email protected] cce

MF-DJ NEWS
 
UPDATE 2-Italy says goal in exiting MPS is having several big banks
29/12/2022 18:31 - RSF
(Recasts with comment from source)
By Valentina Za and Giuseppe Fonte
MILAN, Dec 29 (Reuters) - Italy will work to exit the capital of bailed-out lender Monte dei Paschi di Siena (BMPS.MI) with a view to having several large banking groups in the country, Prime Minister Giorgia Meloni said on Thursday.

Monte dei Paschi (MPS), of which the government owns 64% following a 2017 bailout, is seen playing a pivotal role in the consolidation expected among Italy's mid-sized lenders.

After failing last year to clinch a sale of MPS to UniCredit (UCG.MI), the government is expected to seek another merger to cut its stake.

"We are working to ensure the state can exit in an orderly manner and, from my point of view, to create the conditions for Italy to have several large banking groups," Prime Minister Giorgia Meloni told a news conference, without elaborating.

By acquiring MPS, UniCredit could have bridged in part the gap with domestic champion Intesa Sanpaolo (ISP.MI), which overtook it as Italy's top lender in 2020 by buying smaller peer UBI.

Such a deal would have further widened the distance between the top two banks and Banco BPM (BAMI.MI), which ranks third with roughly one-fifth of their assets.

Sources with knowledge of the matter have told Reuters Banco BPM together with UniCredit remain potential buyers for MPS.

However, on Thursday an official in Meloni's cabinet office told Reuters on condition of anonymity that UniCredit CEO Andrea Orcel's U-turn on the possible MPS deal had made the government diffident about the investment banker.

Talks between the Treasury and UniCredit collapsed after months of negotiations when Orcel asked for 6.3 billion euros ($6.7 billion) in capital, sources have previously said.

That would have more than doubled the bill for Italy, which spent 5.4 billion euros in the 2017 rescue.

The state in November pumped another 1.6 billion euros into MPS as part of a 2.5 billion euro recapitalisation.

Meloni said MPS had been "very badly handled" so far with great expense to taxpayers, though she conceded the lender's restructuring "appears rather solid".

Sources have said Treasury Director General Alessandro Rivera, who oversaw talks with UniCredit, is in the crosshairs of Meloni's inner circle.

With Rivera's top Treasury role in doubt, there are currently no discussions ongoing with potential MPS suitors, a person briefed on the matter said.

On Thursday, Banco BPM CEO Giuseppe Castagna was quoted as saying MPS was "too big a mouthful" for his bank to swallow.

Castagna is up for reappointment in April and is expected to bide his time on any M&A move until he gets a new mandate.

He has repeatedly said he wants to build a third large banking group around Banco BPM but lacked the right partner.

Bankers say an MPS deal could help Banco BPM loosen the grip of Credit Agricole (ACA.EQ), the French bank which this year became the single biggest investor in Banco BPM.

($1 = 0.9374 euros)
(Editing by Gavin Jones and Emelia Sithole-Matarise)
(([email protected]; +39 02 6612 9526;))
 
BANKS
Italy will work to exit the capital of bailed-out lender Monte dei Paschi di Siena (MPS) (BMPS.MI) with a view to creating a banking landscape with several large groups, Prime Minister Giorgia Meloni said on Thursday.
 
BANKS
Italy will work to exit the capital of bailed-out lender Monte dei Paschi di Siena (MPS) (BMPS.MI) with a view to creating a banking landscape with several large groups, Prime Minister Giorgia Meloni said on Thursday.
visto l'ampio consenso di cui gode (a cui le banche nazionali sono sensibilissime), ce la può fare.
il problema resta il solito: come tratteranno le sub. cioè: che tipo di "ingegneria" finanziaria metteranno su per incentivare l'acquirente.
 

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