Obbligazioni MPS

B.Mps: Corte Ue respinge ricorso titolari bond Fresh
Oggi 11:40 - MF-DJ
ROMA (MF-DJ)--La Corte Ue ha respinto il ricorso proposto da Anthony Braesch, rappresentante di titolari di obbligazioni denominate "Floating Rate Equity-Linked Subordinated Hybrid-Fresh" 2008 e da societa'' che detengono tali obbligazioni, contro la decisione della Commissione Ue di dichiarare compatibile con il mercato interno un aiuto di Stato concesso dall''Italia a favore di B.Mps. A seguito di complesse operazioni finanziarie, in particolare l''emissione delle obbligazioni Fresh e la conclusione di contratti connessi, le autorita'' italiane avevano adottato un aiuto alla ricapitalizzazione di B.Mps per un importo di 5,4 miliardi di euro, corredati di un piano di ristrutturazione e di impegni. Il piano di ristrutturazione della banca prevedeva misure di condivisione degli oneri, tra cui l''annullamento dei contratti Fresh, a scapito dei detentori di tali obbligazioni. L''annullamento dei contratti Fresh, che comporterebbe un danno economico sostanziale a detta di Braesch, non costituisce effetto della decisione adottata dalla Commissione al termine della fase preliminare di esame per la concessione dell''aiuto di Stato, ma deriva dalle misure adottate dall''Italia. Il fatto che tali misure, presumibilmente pregiudizievoli per un terzo, rientrino in una procedura di aiuti di Stato non conferisce necessariamente a tale terzo la qualita'' di "parte interessata". La Corte conclude che e'' dinanzi al giudice nazionale che detto terzo deve contestare la legittimita'' di tali misure, trattandosi di misure puramente nazionali, che non sono state imposte dalla Commissione. I ricorrenti non sono direttamente e individualmente interessati dalla decisione della Commissione, di modo che non hanno la qualita'' di "interessati" ne'' di "parti interessate". vs fine

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UPDATE: B.Mps, Corte Ue respinge ricorso titolari bond Fresh
Oggi 11:50 - MF-DJ
ROMA (MF-DJ)--La Corte Ue ha respinto il ricorso proposto da Anthony Braesch, rappresentante di titolari di obbligazioni denominate "Floating Rate Equity-Linked Subordinated Hybrid-Fresh" 2008 e da societa'' che detengono tali obbligazioni, contro la decisione della Commissione Ue di dichiarare compatibile con il mercato interno un aiuto di Stato concesso dall''Italia a favore di B.Mps. I ricorrenti avevano chiesto al Tribunale l''annullamento della decisione della Commissione europea, resa ai termini della fase preliminare di esame sulla base degli impegni offerti dalle autorita'' italiane. Tale decisione della Commissione aveva dichiarato compatibile con il mercato interno un aiuto di Stato concesso dalla Repubblica italiana a favore di B.Mps. Infatti, a seguito di complesse operazioni finanziarie, in particolare l''emissione delle obbligazioni Fresh e la conclusione di contratti connessi, le autorita'' italiane avevano adottato un aiuto alla ricapitalizzazione di B.Mps per un importo di 5,4 miliardi di euro, corredati di un piano di ristrutturazione e di impegni. Il piano di ristrutturazione della banca prevedeva misure di condivisione degli oneri, tra cui l''annullamento dei contratti Fresh, a scapito dei detentori di tali obbligazioni. La compatibilita'' con il diritto dell''Unione delle misure di condivisione degli oneri che facevano parte dell''aiuto e'' stata contestata dinanzi al Tribunale da Braesch e dalle societa'' detentrici delle obbligazioni Fresh. Il Tribunale, senza statuire nel merito, ha dichiarato ricevibile il ricorso, ritenendo che l''eventuale annullamento della decisione della Commissione potesse procurare loro un beneficio, e giudicando che le misure di aiuto relative al piano di ristrutturazione li riguardassero direttamente e individualmente in quanto "interessati" e "parti interessate". La Commissione assume che il ricorso in primo grado fosse irricevibile in quanto Braesch e le altre societa'' non potevano essere qualificati come "interessati" e "parti interessate", ai sensi del diritto dell''Unione, considerato che l''aiuto di Stato non ha alcuna incidenza concreta sulla loro situazione in relazione alla concorrenza. Con la sentenza odierna, la Corte ha annullato la sentenza del Tribunale e ha respinto il ricorso in quanto irricevibile. La Corte ricorda che le nozioni di "interessato" e di "parte interessata" sono state codificate dal legislatore dell''Unione; la seconda e'' definita come "Ogni Stato membro e ogni persona, impresa o associazione di imprese i cui interessi potrebbero essere pregiudicati dalla concessione dell''aiuto, in particolare il beneficiario dell''aiuto, le imprese concorrenti e le associazioni professionali". Nel caso di specie, Braesch e le altre societa'' non figurano tra le "parti interessate" menzionate. La questione e'' quindi se l''aiuto possa avere un impatto concreto sulla loro situazione. Dalla giurisprudenza della Corte emerge che la qualita'' di "parte interessata" non presuppone un rapporto di concorrenza e non si basa necessariamente sull''esistenza di un''incidenza concreta sulla situazione del ricorrente in relazione alla concorrenza, ma sull''esistenza di un''incidenza concreta sulla sua situazione di natura piu'' ampia. Ad esempio, un''impresa che non e'' direttamente concorrente del beneficiario dell''aiuto puo'' tuttavia essere qualificata come "parte interessata", purche'' affermi che i suoi interessi possono essere pregiudicati dalla concessione di un aiuto. Nel caso di specie, i ricorrenti non pretendono di essere interessati dagli aiuti in questione in quanto contestano soltanto la conformita'' alla normativa dell''Unione di una parte delle misure di condivisione degli oneri, in particolare l''annullamento dei contratti Fresh comportanti un danno economico, tenuto conto della perdita di pagamento di cedole connesse alle obbligazioni Fresh da essi detenute. La Corte osserva che tali misure di condivisione degli oneri non derivano dalla decisione della Commissione di autorizzare l''aiuto di Stato, bensi'' unicamente da atti adottati dall''Italia nel piano di ristrutturazione di Mps. La Commissione non ha imposto all''Italia le misure di ripartizione degli oneri dei possessori di azioni e dei titoli subordinati; al contrario, ha preso atto del piano di ristrutturazione e degli impegni dell''Italia, autorizzandola ad attuarli, senza tuttavia obbligarla. L''annullamento dei contratti Fresh, che comporterebbe un danno economico sostanziale a detta dei ricorrenti, "non costituisce effetto della decisione adottata dalla Commissione al termine della fase preliminare di esame per la concessione dell''aiuto di Stato, ma deriva dalle misure adottate dall''Italia. Il fatto che tali misure, presumibilmente pregiudizievoli per un terzo, rientrino in una procedura di aiuti di Stato non conferisce necessariamente a tale terzo la qualita'' di parte interessata". La Corte conclude che e'' dinanzi al giudice nazionale che detto terzo deve contestare la legittimita'' di tali misure, trattandosi di misure puramente nazionali, che non sono state imposte dalla Commissione. I ricorrenti non sono direttamente e individualmente interessati dalla decisione della Commissione, di modo che non hanno la qualita'' di "interessati" ne'' di "parti interessate". vs [email protected] fine

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B.Mps: esce da black list Consob, ma resta obbligo informativa trimestrale
Oggi 15:31 - MF-DJ
ROMA (MF-DJ)--Dopo la conclusione della ricapitalizzazione da 2,5 mld e la realizzazione di importanti azioni previste nel piano industriale 2022-2026, B.Mps ha chiesto e ottenuto dalla Consob di uscire dalla black list delle societa'' quotate sottoposte ad obbligo di informativa mensile, nella quale era stata inserita nell''aprile del 2021. La Commissione ha accettato la richiesta presentata all''inizio dell''anno dalla banca, ma ha ritenuto tuttavia "opportuno" confermare l''obbligo riferito alle informazioni da fornire con "cadenza trimestrale sullo stato di implementazione del piano industriale e finanziario, con l''evidenziazione degli scostamenti dei dati consuntivati rispetto a quelli previsti". La Consob "ritiene infatti necessario continuare ad assicurare al mercato un quadro informativo di aggiornamento in ordine allo stato di implementazione del piano industriale la cui realizzazione rileva anche ai fini degli impegni assunti nei confronti della Commissione Europea". vs fine

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Stress Test: salgono a 8 banche italiane esaminate, 3 in piu' da 2021
Oggi 15:45 - MF-DJ
ROMA (MF-DJ)--Salgono a otto, tre in piu'' rispetto al 2021, le banche italiane che saranno sottoposte ai nuovi stress test dell''Eba. L''"esame" riguardera'', come nel precedente esercizio, B.Mps, Banco Bpm, Intesa Sanpaolo, Mediobanca e UniCredit. Alle 5 big si aggiungeranno quest''anno Bper Banca, Cassa Centrale Banca e Iccrea Banca. Nel complesso, l''Eba sottoporra'' a stress test 70 istituti di credito europeo, 20 in piu'' rispetto al 2021, che coprono il 75% del totale degli asset bancari nell''Ue. vs fine

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UPDATE: Eba lancia stress test con Pil a -6%, inflazione e tassi alti
Oggi 16:05 - MF-DJ
ROMA (MF-DJ)--Pil in calo del 6% nel triennio 2023-25 a livello europeo, tasso di disoccupazione in aumento di 6,1 punti percentuali. L''inflazione oltre la linea di base nell''intero arco previsivo, di 3 punti nel 2023, 1,9 punti percentuali nel 2024 e di 1,5 punti percentuali nel 2025, mentre i tassi di interesse a lungo termine dovrebbero aumentare di 183 punti base tra la fine del 2022 e il 2025. Deviazione fortemente negativa dei prezzi delle Borse europee, pari al 55% nel 2023 e del 43% nel 2025 e significativo calo dei prezzi degli immobili residenziali e commerciali, rispettivamente di circa il 21% e il 29%. Sono le ipotesi fortemente pessimistiche alla base dello scenario avverso preso in considerazione dall''Eba per gli stress test 2023. Si tratta dello scenario previsivo piu'' negativo mai utilizzato per gli stress test. Per gli esercizi precedenti, il calo cumulato massimo del Pil e'' stato del 3,6% nel 2021 e del 2,7% nel 2018. Un''importante differenza rispetto allo scenario precedente sono le ipotesi sia per i tassi di interesse che per inflazione. Lo scenario avverso dell''esercizio 2021 era caratterizzato da un tasso di interesse "piu'' basso per piu'' tempo". Invece, lo scenario avverso mostra ora tassi alti e inflazione persistente che potrebbero determinare un calo della domanda e aumentare i rischi di insolvenza di imprese e famiglie. Gli stress test per il 2023 hanno come obiettivo di valutare la resilienza del settore bancario europeo nell''attuale incerto e mutevole contesto macroeconomico. Piu'' ampio, rispetto alle precedenti rilevazioni, il campione su cui saranno realizzate le valutazioni: 57 banche provenienti da paesi membri del Meccanismo di vigilanza unico che coprono circa il 75% del totale attivita'' del settore bancario nell''Ue e in Norvegia. Rispetto ai precedenti stress test, il 2023 copre 20 banche in piu''. Salgono a otto, tre in piu'' del precedente esercizio, le banche italiane: alle 5 big -Intesa Sanpaolo, Mediobanca, UniCredit, Banco Bpm e M.Mps- si aggiungono quest''anno Bper Banca, Cassa Centrale Banca e Iccrea Banca. I risultati saranno pubblicati alla fine di luglio. Gli stress test di quest''anno includono per la prima volta informazioni sulla crescita del valore aggiunto lordo in 16 settori di attivita'' economica. Per il rischio di credito, le banche dovranno quindi fornire, per la prima volta, un dettaglio delle loro esposizioni verso imprese e relative svalutazioni per settore di attivita'' economica. Tale scomposizione aiutera'' a valutare meglio performance a seconda del modello di business e delle esposizioni settoriali. La scelta di introdurre la dimensione settoriale nello stress test risiede nella volonta'' della vigilanza di controllare le esposizioni delle banche verso determinati settori economici nel contesto di piu'' frequenti interruzioni della catena di approvvigionamento dovute alla pandemia, e la maggiore vulnerabilita'' di settori ad alta intensita'' energetica dopo l''impennata dei prezzi dell''energia a seguito della guerra in Ucraina. Eventi come il Covid-19 o i recenti sviluppi geopolitici, sottolinea l''Eba, hanno dimostrato che l''impatto sui diversi settori economici possono variare in modo significativo. Il rischio climatico non e'' esplicitamente considerato nello scenario in questo frangente. L''Eba sta attualmente valutando le metodologie comuni per valutare periodicamente la resilienza del settore bancario agli shock climatici. vs [email protected] fine

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SOTTO LA LENTE: nessun regalo da Orcel ne' sul fronte russo ne' su M&A
Oggi 16:25 - MF-DJ
MILANO (MF-DJ)--"I doni, credi a me, conquistano uomini e dei", scriveva Ovidio. Una massima applicabile a molti ambiti della vita ma non certo alla finanza. Lo sa bene il ceo di Unicredit, Andrea Orcel, la cui massima attenzione - in questa fase - e'' ancora rivolta ai bilanci. L''obiettivo dell''istituto nel 2023 e nel 2024 e'' infatti quello di continuare a crescere, costruendo sui solidi mattoni posati con i risultati finanziari 2022 che sono "al top da 10 anni". E per raggiungere gli ambiziosi target - la guidance a fine anno stima ricavi netti superiori a 18,5 miliardi di euro, costi inferiori a 9,7 miliardi e un utile netto in linea col 2022 - Unicredit non puo'' permettersi regali di nessun tipo. Il concetto e'' stato ribadito dall''ad Andrea Orcel a piu'' riprese, durante la conference call sui risultati finanziari sia con la stampa sia con gli analisti, tanto sul fronte del derisking russo quanto su quello delle aggregazioni. "La nostra strategia relativa alla Russia non e'' cambiata: il derisking proseguira'', in modo ordinato e progressivo". Per i conti di Unicredit la Russia "non e'' piu'' fonte di preoccupazione ma questo non vuol dire che non proseguiremo in questa direzione, anzi...", ha spiegato il banchiere. "Non possiamo regalare soldi alla Russia, non e'' corretto, ne'' eticamente ne'' per via delle sanzioni. Regalare una banca non e'' il modo giusto; proseguire con un derisking ordinato invece in questo momento e'' la strada giusta. E continueremo cosi''". L''esposizione cross-border della Russia e'' stata ridotta nel corso dell''anno, a costi minimi, complessivamente del 66% circa, ovvero di circa 4,1 miliardi. Parlando con Cnbc, Orcel e'' stato ancora piu'' tranchant. Le parole non lasciano infatti spazio a dubbi. "Crediamo sia giusto continuare a portare avanti il derisking in maniera efficiente anziche'' dare tutto questo a un nemico". Svendere "sarebbe sbagliato a livello etico e a causa delle sanzioni. Va considerato che finora abbiamo fatto piu'' di quanto promesso e la nostra esposizione continuera'' a scendere". Per il banchiere il 2022 e'' stato l''anno della messa in carreggiata dei risultati finanziari. "La macchina commerciale e'' rinata", ha notato. Ma servira'' piu'' tempo per rodare quella operativa. Con i risultati finanziari presentati oggi Unicredit "ha sorpassato gli obiettivi del 2022. La sfida nel 2023 e'' costruire su questo e fare meglio. I risultati dicono che c''e'' stata una trasformazione, la macchina commerciale e'' tornata in vita mentre la macchina operativa necessita di un po'' piu'' di tempo". E in questo frangente la banca non puo'' permettersi alcun regalo. "Rispetto all''M&A continua a esserci incertezza in termini di contesto. Aggiungo poi che per fare acquisizioni serve una strategia industriale in grado di rinforzare il posizionamento della banca; servono banche "vincenti" in vendita e serve che l''operazione crei valore. Queste due ultime condizioni al momento non ci sono". Il banchiere si dice lieto per l''operato svolto dal management su B.Mps e fiducioso per il suo futuro, ma nei fatti, al momento, si allontana dall''ipotesi di nozze. "Verso la fine del business plan o ci convinciamo che non c''e'' valore in operazioni di M&A e quindi integreremo la nostra remunerazione ai soci" distribuendo loro il capitale in eccesso "oppure, e a mio avviso e'' l''ipotesi migliore, faremo acquisizioni che aggiungono valore. Ovviamente se ci saranno" opzioni sul mercato. Ma al momento - a detta di Orcel - il piano strategico della banca di Piazza Gae Aulenti genera piu'' valore degli M&A possibili. [email protected] cce

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SOTTO LA LENTE: nessun regalo da Orcel ne' sul fronte russo ne' su M&A
Oggi 16:25 - MF-DJ
MILANO (MF-DJ)--"I doni, credi a me, conquistano uomini e dei", scriveva Ovidio. Una massima applicabile a molti ambiti della vita ma non certo alla finanza. Lo sa bene il ceo di Unicredit, Andrea Orcel, la cui massima attenzione - in questa fase - e'' ancora rivolta ai bilanci. L''obiettivo dell''istituto nel 2023 e nel 2024 e'' infatti quello di continuare a crescere, costruendo sui solidi mattoni posati con i risultati finanziari 2022 che sono "al top da 10 anni". E per raggiungere gli ambiziosi target - la guidance a fine anno stima ricavi netti superiori a 18,5 miliardi di euro, costi inferiori a 9,7 miliardi e un utile netto in linea col 2022 - Unicredit non puo'' permettersi regali di nessun tipo. Il concetto e'' stato ribadito dall''ad Andrea Orcel a piu'' riprese, durante la conference call sui risultati finanziari sia con la stampa sia con gli analisti, tanto sul fronte del derisking russo quanto su quello delle aggregazioni. "La nostra strategia relativa alla Russia non e'' cambiata: il derisking proseguira'', in modo ordinato e progressivo". Per i conti di Unicredit la Russia "non e'' piu'' fonte di preoccupazione ma questo non vuol dire che non proseguiremo in questa direzione, anzi...", ha spiegato il banchiere. "Non possiamo regalare soldi alla Russia, non e'' corretto, ne'' eticamente ne'' per via delle sanzioni. Regalare una banca non e'' il modo giusto; proseguire con un derisking ordinato invece in questo momento e'' la strada giusta. E continueremo cosi''". L''esposizione cross-border della Russia e'' stata ridotta nel corso dell''anno, a costi minimi, complessivamente del 66% circa, ovvero di circa 4,1 miliardi. Parlando con Cnbc, Orcel e'' stato ancora piu'' tranchant. Le parole non lasciano infatti spazio a dubbi. "Crediamo sia giusto continuare a portare avanti il derisking in maniera efficiente anziche'' dare tutto questo a un nemico". Svendere "sarebbe sbagliato a livello etico e a causa delle sanzioni. Va considerato che finora abbiamo fatto piu'' di quanto promesso e la nostra esposizione continuera'' a scendere". Per il banchiere il 2022 e'' stato l''anno della messa in carreggiata dei risultati finanziari. "La macchina commerciale e'' rinata", ha notato. Ma servira'' piu'' tempo per rodare quella operativa. Con i risultati finanziari presentati oggi Unicredit "ha sorpassato gli obiettivi del 2022. La sfida nel 2023 e'' costruire su questo e fare meglio. I risultati dicono che c''e'' stata una trasformazione, la macchina commerciale e'' tornata in vita mentre la macchina operativa necessita di un po'' piu'' di tempo". E in questo frangente la banca non puo'' permettersi alcun regalo. "Rispetto all''M&A continua a esserci incertezza in termini di contesto. Aggiungo poi che per fare acquisizioni serve una strategia industriale in grado di rinforzare il posizionamento della banca; servono banche "vincenti" in vendita e serve che l''operazione crei valore. Queste due ultime condizioni al momento non ci sono". Il banchiere si dice lieto per l''operato svolto dal management su B.Mps e fiducioso per il suo futuro, ma nei fatti, al momento, si allontana dall''ipotesi di nozze. "Verso la fine del business plan o ci convinciamo che non c''e'' valore in operazioni di M&A e quindi integreremo la nostra remunerazione ai soci" distribuendo loro il capitale in eccesso "oppure, e a mio avviso e'' l''ipotesi migliore, faremo acquisizioni che aggiungono valore. Ovviamente se ci saranno" opzioni sul mercato. Ma al momento - a detta di Orcel - il piano strategico della banca di Piazza Gae Aulenti genera piu'' valore degli M&A possibili. [email protected] cce

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rimpiangerà di non essere andato a nozze
aspettiamo i conti che saranno molto buoni
 
UPDATE: Eba lancia stress test con Pil a -6%, inflazione e tassi alti
Oggi 16:05 - MF-DJ
ROMA (MF-DJ)--Pil in calo del 6% nel triennio 2023-25 a livello europeo, tasso di disoccupazione in aumento di 6,1 punti percentuali. L''inflazione oltre la linea di base nell''intero arco previsivo, di 3 punti nel 2023, 1,9 punti percentuali nel 2024 e di 1,5 punti percentuali nel 2025, mentre i tassi di interesse a lungo termine dovrebbero aumentare di 183 punti base tra la fine del 2022 e il 2025. Deviazione fortemente negativa dei prezzi delle Borse europee, pari al 55% nel 2023 e del 43% nel 2025 e significativo calo dei prezzi degli immobili residenziali e commerciali, rispettivamente di circa il 21% e il 29%. Sono le ipotesi fortemente pessimistiche alla base dello scenario avverso preso in considerazione dall''Eba per gli stress test 2023. Si tratta dello scenario previsivo piu'' negativo mai utilizzato per gli stress test. Per gli esercizi precedenti, il calo cumulato massimo del Pil e'' stato del 3,6% nel 2021 e del 2,7% nel 2018. Un''importante differenza rispetto allo scenario precedente sono le ipotesi sia per i tassi di interesse che per inflazione. Lo scenario avverso dell''esercizio 2021 era caratterizzato da un tasso di interesse "piu'' basso per piu'' tempo". Invece, lo scenario avverso mostra ora tassi alti e inflazione persistente che potrebbero determinare un calo della domanda e aumentare i rischi di insolvenza di imprese e famiglie. Gli stress test per il 2023 hanno come obiettivo di valutare la resilienza del settore bancario europeo nell''attuale incerto e mutevole contesto macroeconomico. Piu'' ampio, rispetto alle precedenti rilevazioni, il campione su cui saranno realizzate le valutazioni: 57 banche provenienti da paesi membri del Meccanismo di vigilanza unico che coprono circa il 75% del totale attivita'' del settore bancario nell''Ue e in Norvegia. Rispetto ai precedenti stress test, il 2023 copre 20 banche in piu''. Salgono a otto, tre in piu'' del precedente esercizio, le banche italiane: alle 5 big -Intesa Sanpaolo, Mediobanca, UniCredit, Banco Bpm e M.Mps- si aggiungono quest''anno Bper Banca, Cassa Centrale Banca e Iccrea Banca. I risultati saranno pubblicati alla fine di luglio. Gli stress test di quest''anno includono per la prima volta informazioni sulla crescita del valore aggiunto lordo in 16 settori di attivita'' economica. Per il rischio di credito, le banche dovranno quindi fornire, per la prima volta, un dettaglio delle loro esposizioni verso imprese e relative svalutazioni per settore di attivita'' economica. Tale scomposizione aiutera'' a valutare meglio performance a seconda del modello di business e delle esposizioni settoriali. La scelta di introdurre la dimensione settoriale nello stress test risiede nella volonta'' della vigilanza di controllare le esposizioni delle banche verso determinati settori economici nel contesto di piu'' frequenti interruzioni della catena di approvvigionamento dovute alla pandemia, e la maggiore vulnerabilita'' di settori ad alta intensita'' energetica dopo l''impennata dei prezzi dell''energia a seguito della guerra in Ucraina. Eventi come il Covid-19 o i recenti sviluppi geopolitici, sottolinea l''Eba, hanno dimostrato che l''impatto sui diversi settori economici possono variare in modo significativo. Il rischio climatico non e'' esplicitamente considerato nello scenario in questo frangente. L''Eba sta attualmente valutando le metodologie comuni per valutare periodicamente la resilienza del settore bancario agli shock climatici. vs [email protected] fine

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va be', mettiamoci pure un attacco nucleare su Milano (nel frattempo che lo scrivo mi do una toccata, visti i tempi)
 
rimpiangerà di non essere andato a nozze
aspettiamo i conti che saranno molto buoni

erano state poste condizioni impossibili per ....far "accollarsi" il fardello del monte ex precedente gestione. Ora chiaramente è difficile accettare che la banca vada "acquistata" ...leggi pagata.... Nel frattempo che qualche altra banca italiana semmai si decidesse ...forse è meno improbabile che arrivi qualche fondo d'oltreoceano con il benestare di tutti quelli che hanno voce in capitolo.
 
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