Tim in rosso dopo i conti, Labriola ottimista sui target 2023
di
Aleksandra Georgieva
3 Agosto 2023 12:04
Tim torna in utile in Italia per la prima volta dopo 5 anni di entrate negative. Nel secondo trimestre, in Italia, la società guidata da
Pietro Labriola ha evidenziato ricavi totali di
2,9 miliardi di euro in rialzo dello
0,6% rispetto allo stesso periodo di un anno fa con un Ebitda organico a
1,1 miliardo di euro in crescita dello
0,5% su base annuale. Sempre sul piano domestico proseguono le attività di transformation, la focalizzazione sui costi e la revisione dei buisiness model alla luce dello sfidante contesto industriale e finanziario. Il titolo segue il trend negativo a Piazza Affari e perde il
2% nella seduta di oggi a 0,25 euro per azione.
Sugli obiettivi da centrare nel 2023 il numero uno di Tim ha commentato così: “Se porteremo a casa i risultati previsti per il 2023 e siamo sulla buona strada, saremo il primo management di Tim in 12 anni ad avere centrato le guidance per due anni consecutivi”, ha spiegato Labriola in una intervista a Il Sole 24 Ore.
I numeri del primo semestre
Mentre nella prima metà dell’anno il gruppo ha realizzato ricavi per
7,8 miliardi di euro in crescite del 3,5% rispetto all’anno precedente e un Ebitda organico di 3,1 miliardi (+4,7%). Il Capex (spesa per investimenti) è stato pari a
1,7 miliardi di euro (-6,1%), di cui 1,3 miliardi sul mercato domestico (-5,9%). Al 30 giugno l’indebitamento finanziario netto era pari a
26,2 miliardi (+0,8 miliardi rispetto allo scorso 31 dicembre). Con l’Ebitda After Lease del Gruppo nel semestre si è attestato a 2,6 miliardi di euro (+3,1% a/a).
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I risultati del II trimestre
I ricavi totali di Gruppo si sono attestati a
4 miliardi di euro (+2,8% a/a), i ricavi da servizi di gruppo ammontano a
3,7 miliardi di euro (+1,8% a/a) e l’Ebitda di Gruppo ammonta a
1,6 miliardi di euro (+5,6% a/a).
Nel business domestico i ricavi totali registrano la prima crescita dopo 20 trimestri (+0,6% a/a)
a 2,9 miliardi di euro. I ricavi da servizi ammontano a
2,6 miliardi di euro e sono in via di stabilizzazione, con una differenza anno su anno pari a -0,9% (-2,4% a/a nel primo trimestre 2023). I ricavi da servizi fissi sono stabili (+0,2% a/a).
Nel corso del trimestre sono proseguite le azioni di contenimento dei costi volte ad aumentare il livello di efficienza strutturale di Tim Domestic (Piano di Trasformazione, target cumulato di riduzione dei cash cost di
1,5 miliardi di euro entro il 2024 rispetto all’andamento inerziale).
Labriola ottimista per il 2023
Dopo i risultati, che evidenziano un aumento di ricavi e marginalità, il
numero uno di Tim Pietro Labriola ha espresso un certo
ottimismo sulla capacità del Gruppo di
centrare i target 2023. “Se porteremo a casa i risultati previsti per il 2023 e siamo sulla buona strada, saremo il primo management di Tim in 12 anni ad avere centrato le guidance per due anni consecutivi”, ha spiegato Labriola in una intervista a Il Sole 24 Ore.
Nell’intervista Labriola ha inoltre sottolineato che la
soluzione per il mercato italiano passa per un consolidamento, che vedrebbe ridurre gli operatori da cinque a tre e
Tim nelle vesti di “cacciatore”. Labriola ha poi indicato che la società potrebbe avere un
ruolo da protagonista sia nel business consumer sia enterprise.
Sulla questione
cessione di NetCo, la società in cui è confluita la rete, il ceo di Tim ha spiegato che vi sono
“forti discontinuità con il passato”, sottolineando “il nostro piano passa per
scelte che hanno ragioni industriali e servono per
ridare all’azienda opzioni strategiche“. La tabella di marcia è chiara e se c’è la volontà di chiudere la partita in un anno potremmo scorporare la rete”, ha detto Labriola a Il Sole 24 Ore, riassumendo “l’operazione si concluderà se il valore stabilito rispecchia quello della rete, se il debito verrà ridotto significativamente e se l’azienda che rimane risulti finanziariamente e industrialmente sostenibile”.