Overfitting (3 lettori)

GiuliaP

The Dark Side
...Come si possono gestire 4 fondi? Quale know-how viene messo a disposizione supponendo che Richard o chi per lui non stia lì a pigiare i tasti del buy e sell?
Dove sta la bravura del gestore? Nella scelta del team di "sottogestori"? Nella capacità di gestire con semplicità la complessità dei mercati? Quale sarebbe insomma la giornata tipo di Richard (o chi si trovasse a gestire N fondi)?
Ciao
Smodato

Le domande non sono stupide, e le ritenevo rivolte principalmente ad altri. Ma visto che tstudent alla fine si è sottratto, provo a risponderti per quanto posso, cercando di essere sintetica perché con tutti questi interrogativi ci si potrebbe scrivere un libro. Sottolineo che saranno tutte mie opinioni personali.

Se il gestore in qualche modo sa battere il mercato, la sua preziosissima bravura risiederà esattamente in questo, e cercherà di proteggere al meglio il suo know how, organizzandosi di conseguenza. Ovvero delegando il delegabile, e cercando di mantenersi ben strette le leve chiave della sua strategia. Inevitabilmente aprirà N fondi in funzione dell'applicabilità e diversificabilità dei suoi metodi. Richard lo faccio rientrare in questa casistica, visto che, guardando bene i suoi fondi e la loro correlazione, si può facilmente intuire che rispecchiano un'unica linea strategica. Questo tipo di gestori sono molto rari e di valore, ma sono assolutamente convinta della loro esistenza, ovvero che non siano semplicemente "giocati dal caso".

Se invece il gestore è un semplice "consulente finanziario", per intenderci di quelli che aiutano le nonnine inconsapevoli a non farsi divorare dal mondo della finanza, il discorso cambia completamente, e la gestione diventa trasparente, consentendo al professionista di diventare un semplice manager focalizzato al commerciale. Questi aprirà quanti più fondi (o linee di gestione) glielo consentirà la domanda, potendosi permettere addirittura di personalizzare le linee di gestione in funzione di pranzi e clienti vari. Ovviamente questa casistica rispecchia la stragrande maggioranza del panorama finanziario mondiale, e non nasconde alcuna abilità fuori del comune se non quella di vendita, comune a qualunque prodotto non esclusivo che si voglia presentare a qualunque mercato.

Spero di aver interpretato bene il senso delle tue domande! :bow:

Detto questo, credo che ormai su questa linea siamo alla frutta. Ne approfitto quindi per ringraziare in modo particolare thetruth34, che credo sia quello che ha dato più valore aggiunto alla discussione! :up:
 
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Imar

Forumer attivo
Contrariamente alle vostre aspettative, vi ritrovate uno che esordisce dicendo, con una semplicita' e chiarezza disarmante: non c'e' trippa per gatti sui mercati, e' tutto prezzato e se provi a fare il furbetto e' solo una questione di tempo prima che venga ristabilito l'equilibrio.
Anzi si verifica una cosa strana, siete voi che in qualche modo lasciate trasparire la possibilita' di esistenza di una qualche forma di gestione qualitativamente superiore. Quindi di fatto, da quel momento in poi si invertono i ruoli.

Da storici rincorritori a rincorsi...hihihi. In sostanza, da quel momento, sono io che do' la caccia a voi (metaforicamente e detto con affetto, ok?) affinche' chiariate meglio questa posizione "forte", possibilmente con lo stesso rigore logico e critico con cui, giustamente, smontate il 100% dei tentativi altrui.
Spero che vogliate chiarire questa posizione in modo possibilmente definitivo e non criptico lasciandovi di fatto aperta una tesi ed il suo contrario.​
Nessuna contraddizione.

Quando si arriva su un forum, forse sarebbe gentile leggere qualcosa delle discussioni passate, in modo da evitare agli astanti di ripetere per l’ennesima volta qual'è la POSIZIONE DEFINITIVA :)lol::lol:).

La MIA idea in proposito (non posso parlare per PGP ma a quanto ricordo non ha una tesi molto diversa) è che i mercati sono fatti in ultima istanza da uomini e dunque - per definizione – non possono essere perfetti: vi saranno sempre inefficienze (cioè fonti di alpha) e qualcuno che le identifica.

Nel contempo, quegli stessi mercati sono molto più efficienti di quanto spera il forumista quadratico medio, che sopravaluta grandemente la sua possibilità di creare ALPHA (eufemismo), con sistemi basati su indicatori di analisi tecnica o altre stupidaggini assortite (tipo l'apertura del VIX ;)).
Se poi, domandi se qualcuno di questa sezione sia in grado di battere i mercati ed abbia intenzione o interesse a dimostrarlo proprio a te - perchè così si apre un circolo virtuoso per tutti (parole tue ;)) - beh anche in questo caso la risposta che ti è già stata data contiene - once more - una logica inattaccabile:

Dunque ti aiuto io a concludere: nel caso A) tu voglia conoscere i miei segreti, le strade sono tre, ma portano alla stessa conclusione.

Infatti se 1) io avessi veramente la chiave dell'extra rendimento o sapessi riconoscerla, mai e poi mai, per quanto ti ho detto, te la metterei a disposizione; se invece, com'è molto più probabile, 2) fossi una perditempo che vuole consensi per il suo ego e li cerca in maniera un tantino più sofisticata rispetto all'autoreferenzialità, allora quegli extra rendimenti non esisterebbero neanche; infine la 3) sta per combinazioni a piacere di 1, 2 e "tutto il resto", ma il risultato non cambia neanche qui :D

e se anche comprendo che non ti soddisfi (;)), dubito che serva a qualcosa continuare ad insistere.

La gestione attiva di qualita' esiste o e' una chimera? (gestione attiva di qualita' = gestione alpha che mantiene le promesse date dalla sua stessa definizione)
Entrambe!!
Perdonami ma a volte sei di una ingenuità che è sorprendente (per uno che fa il tuo lavoro): per questo, anche se la parola "marpione" è un pò "grossa", a me viene istintivo domandarmi se "ci sei" o "ci fai" (che è un concetto formalmente più delicato, ma uguale nella sostanza...)
Questa domanda è equivalente al chiedersi se tra i milioni di bambini di 10 anni che giocano a calcio all’oratorio, ve ne sarà qualcuno che arriverà in serie A.
Ovviamente SI, ma la probabilità che tu possa identificarlo guardandolo giocare dal bordo del campo o con metodologie statistico/quantitative, e diventarne procuratore, è più o meno simile a quella di vincere la lotteria di capodanno.. :lol::lol::lol::lol:.... auguri!!

PS
A scanso di equivoci e per l'ennesima volta. NON STO ELEMOSINANDO AIUTI da parte di nessuno ne' mi aspetto di carpire magici segreti. Io le mie risposte GIA' CE LE HO! E' solo che in questo momento mi diverte ed incuriosisce parlarne, che ci crediate o no tutto qui.
Più che a parlarne, tu sei qui a ripetere ossessivamente le stesse domande (di cui peraltro conosci già le risposte, quindi il tipo che si è presentato come "concreto ed orientato al risultato".... si è un pò perso per strada :lol::lol:):

- io ti ho fatto una domanda una in tanti messaggi di risposta (ed era in realtà più una domada di cortesia che altro...), e ti sei espressamente rifiutato di rispondere, dicendo che si tratta dei tuoi “trade secrets”,
- Smodato ha fatto una domanda che dovrebbe essere tecnicamente legata al tuo lavoro (non sei inseguito dai gestori che vogliono i tuoi capitali???): hai risposto che non sei la persona adatta a rispondere.

…. del tutto lecito, ma fa capire che questa discussione non è solo alla frutta, ma è già al caffè e all’ammazzacaffè….

Un cordiale saluto.


PS a casa mia, nè "tizio" nè "tipo" sono insulti nè vengono usati in modo offensivo o spregiativo.
 
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tstudent

Nuovo forumer
Ma si Cren va bene cosi'.
Un po' di reciproche posizioni sono venute fuori alla fine. Io ribadisco che per me le gestioni alpha non sono un modo efficente e furbo di impiegare i soldi, soprattutto se altrui e
soprattutto se non hai il controllo totale di quello che c'e' dentro.
Il giudizio naturalmente positivo che ci viene spontaneo guardando l'equity curve spaventosa di un gestore e' solo hindsight bias. E' solo una questione di tempo. Non e' qualunquismo, ammetto
naturalmente che ci sono gestori piu' preparati e talentuosi di altri. Ma la logica relativa alla natura dell'alpha non fa' sconti.

Ma lasciamo perdere queste cavolate. Volevo solo dire un'ultima cosa. E' vero, ho giocato un po' con voi, con qualche provocazione di troppo e confondendo un po' le acque. Non ho saputo
resistere e mi scuso.
Ma le intenzioni di fondo erano buone. Tutte quelle vignette di pranzi REALI con clienti volevano essere un modo per invogliare qualcuno a cimentarsi e stimolare una discussione sulla
modellistica di asset allocation, che forse e' un qualcosa un tantinello piu' serio (mia personale idea, s'intende) rispetto all'indovinare la direzione di un singolo strumento, qualunque esso
sia ed indipendentemente dalla metodologia utilizzata.
Possibile che uno che fa' sul serio questo lavoro passa in un forum di finanza e non stimola neppure un po' la cursiosita'?
Chesso' cose del tipo: e tu cosa hai fatto con quei clienti? Come hai o avresti allocato quei portafogli? Discrezionalita' o sistematicita'? e le covarianze? e la loro stabilita'? si puo' fare
overfitting anche nell'asset allocation? un regime di tassi come l'attuale che problematiche genera e come si possono fronteggiare? Quanto e come l'emotivita' del cliente impatta nell'industria
del risparmio gestito?
Sto scrivendo le prime cose forse di scarso interesse che mi sono venute in mente, ma altre ne potevano saltar fuori generando una discussione carina e divertente.

Perdonatemi anche se vi dico che c'e' un clima davvero teso in questo forum. Tutti che hanno paura di sbagliare le virgole per timore di essere ripresi dal fenomeno di turno o di perdere chissa'
quale reputazione. Ed infatti nessuno si e' sbilanciato ad azzardare delle ipotesi di asset allocation, ma cosi', non per essere giudicati, anche goliardicamente per farsi due risate. Suvvia
chissenefrega, siamo nel mondo virtuale qui, era per gioco!!!

Niente di tutto questo.
Ma al contrario tante polemiche ed ore a scrivere sulla difensiva in un clima progressivamente sempre piu' teso.
Mi fa' incazzare questo tratto tipico di noi italiani, ce l'abbiamo nel dna la vena distruttiva. Polemiche, veleni, polemiche e veleni. Siamo i numeri uno.

Ho sentito persino parlare di porte in faccia prese! E' vero ci ho giocato, ma cerchiamo di non far ridere i polli. Quanta presunzione!
Con quasi 1 billion di masse e quello a cui posso accedere avevo bisogno di venir a cercare talenti su investireoggi! Anzi ad implorarli!!! E prevengo qualcuno. Mi presto qui chiaramente ad
un'accusa di sfoggiare distintivi. Non e' quello credetemi, perche' tanto per me la cosa finisce qui dato che i giorni del cazzeggio sono quasi finiti. Le mie reali intenzioni ve le ho
descritte, che lo vogliate credere o no.

Concludo con la stessa frase con cui ho iniziato. E mi riferisco principalmente alla miriade di ragazzi giovani che probabilmente leggono silenti questo forum e sognano un lavoro in questo
mondo. Coltivate un minimo di abilita' sociali (che non vuol dire imbrogliare il prossimo) oltre che quelle tecniche.
 
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Cren

Forumer storico
Possibile che uno che fa' sul serio questo lavoro passa in un forum di finanza e non stimola neppure un po' la cursiosita'?
Chesso' cose del tipo: e tu cosa hai fatto con quei clienti? Come hai o avresti allocato quei portafogli? Discrezionalita' o sistematicita'? e le covarianze? e la loro stabilita'? si puo' fare
overfitting anche nell'asset allocation? un regime di tassi come l'attuale che problematiche genera e come si possono fronteggiare? Quanto e come l'emotivita' del cliente impatta nell'industria
del risparmio gestito?
Sto scrivendo le prime cose forse di scarso interesse che mi sono venute in mente, ma altre ne potevano saltar fuori generando una discussione carina e divertente.
Direi che per certi versi questo è il posto peggiore dove fare discorsi del genere... ma per altri sicuramente il migliore ;)

Quindi coglierò la palla al balzo per scatenare un altro po' di casino, visto che sul vostro filone sembra che siamo al capolinea, e ti metterò di fronte al proseguo del tuo «caso reale» da 40 milioni di euro.

Ecco, hai accettato di prendere in gestione il patrimonio del cliente e adesso ti ritrovi a dover scegliere una linea di gestione adeguata a quello che ti ha chiesto.

Per spirito goliardico e giocoso, facciamo finta che quanto sopra accada con tre clienti con lo stesso patrimonio ma che ti chiedono cose profondamente diverse:
1) il primo vorrebbe un portafoglio capace di resistere a qualsiasi genere di cataclisma, ed eventualmente di approfittare di eventi catastrofici, ma in ogni caso smobilizzabile in qualsiasi momento con poco preavviso e una ragionevole speranza di riavere indietro quanto versato. Non gli interessano alti rendimenti;
2) il secondo non ha la più pallida idea di cosa sia la gestione di un portafoglio, ma pretende che, se la tua gestione non fa turnover di almeno metà del portafoglio ogni mese, allora i soldi se li gestisce meglio da sé comprando a caso titoli di Stato e azioni;
3) il terzo da giovane si è preso la gobba stando chino sui libri di finanza quantitativa e sa pronunciare solo parole come «Black-Litterman», «minima varianza globale», «modello multifattoriale», «minima tail dependence» e «copula empirica»... ha ereditato una grossa cifra e pretenderebbe da te tutte questa frittata di parole messa assieme con una bella salsa e che tu in più ci tirassi fuori quel "quid" che solo tu puoi dare.​
Come gestisci l'asset allocation di ciascuno e perché?
 

Giardiniere

Nuovo forumer
Direi che per certi versi questo è il posto peggiore dove fare discorsi del genere... ma per altri sicuramente il migliore ;)

Quindi coglierò la palla al balzo per scatenare un altro po' di casino, visto che sul vostro filone sembra che siamo al capolinea, e ti metterò di fronte al proseguo del tuo «caso reale» da 40 milioni di euro.

Ecco, hai accettato di prendere in gestione il patrimonio del cliente e adesso ti ritrovi a dover scegliere una linea di gestione adeguata a quello che ti ha chiesto.

Per spirito goliardico e giocoso, facciamo finta che quanto sopra accada con tre clienti con lo stesso patrimonio ma che ti chiedono cose profondamente diverse:
1) il primo vorrebbe un portafoglio capace di resistere a qualsiasi genere di cataclisma, ed eventualmente di approfittare di eventi catastrofici, ma in ogni caso smobilizzabile in qualsiasi momento con poco preavviso e una ragionevole speranza di riavere indietro quanto versato. Non gli interessano alti rendimenti;
2) il secondo non ha la più pallida idea di cosa sia la gestione di un portafoglio, ma pretende che, se la tua gestione non fa turnover di almeno metà del portafoglio ogni mese, allora i soldi se li gestisce meglio da sé comprando a caso titoli di Stato e azioni;
3) il terzo da giovane si è preso la gobba stando chino sui libri di finanza quantitativa e sa pronunciare solo parole come «Black-Litterman», «minima varianza globale», «modello multifattoriale», «minima tail dependence» e «copula empirica»... ha ereditato una grossa cifra e pretenderebbe da te tutte questa frittata di parole messa assieme con una bella salsa e che tu in più ci tirassi fuori quel "quid" che solo tu puoi dare.​
Come gestisci l'asset allocation di ciascuno e perché?

Il terzo credo che sia irrealistico.
Secondo me il 99% di quelli che hanno soldi e li investono basano la loro cultura finanziaria su quello che sentono dai telegiornali. Il restante, in finanza ci lavora.
 
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