Oggi mi sento buono, mi sei simpatico, il C.R. Trading lavora benissimo da solo, mi distraggo un minuto dalla puzza della spazzatura e quindi, ti (vi) do una dritta.
Quasi tutti quando si approcciano a un bilancio guardano quasi solo il conto economico.
E' un grave errore, la prima cosa da guardare è lo Stato Patrimoniale e le sue dinamiche e, in particolare, dato che stiamo in tema i Fondi per rischi ed Oneri e la correlativa sezione dei rischi.
Una breve premessa i FONDI PER RISCHI ED ONERI sono passività, che a differenza dei DEBITI veri e propri sono INCERTI o nell'ammontare o nella data di sopravvenienza.
Non si sa, cioè, precisamente QUANTO e/o QUANDO dovremo pagare.
Normalmente hanno origine da contenziosi, fra i quali assumono rilievo quelli fiscali, ma non è detto.
Prendi ad esempio il FONDO GARANZIA PRODOTTI, destinato a coprire gli esborsi dovuti a prodotti difettosi, che è impossibile prevedere con certezza.
Ma quando o meglio in quali casi si deve effettuare un accantonamento (costo) a FONDO RISCHI ED ONERI (debito o più precisamente passività)?
I principi contabili, dopo avere distinto gli eventi che possono dare luogo a un esborso futuro in:
- REMOTI
- POSSIBILI
- PROBABILI
indicano che l'accantonamento va fatto, previa stima dell'importo che riteniamo di dover sborsare, solo quando gli Amministratori ritengono l'evento PROBABILE.
Quindi?
Quindi tu dall'esterno non potrai mai seguire la dinamica dei FONDI RISCHI ED ONERI, perchè non hai accesso alle carte.
Quello che puoi fare è vedere la sezione RISCHI, facendo attenzione a cosa scrivono e come lo scrivono.
Se scrivono che tutti i rischi sono solo possibili e sorvolano tranquillamente cercando di fornire meno informazioni possibili, allora la cosa puzza.

Esempio i bilanci passati di Kerself, poi abbiamo visto come andava a finire.
Quindi il fatto che i fondi siano eccedenti e confluiscano a conto economico, come è avvenuto in Danieli, è di norma un buon segno.
Vuol dire che gli amministratori sono prudenti, nel redigere il bilancio.
Anche se poi non bisogna commettere l'errore opposto, vale a dire di considerare ordinari questi proventi, quando sono di importo rilevante (come nei casi di Danieli e Parmalat) e calcolare i multipli tenendone conto, così tirando fuori TP assurdi, come usava fare Mister King, alias alias alias.