PER QUEST'ANNO LASCIATE PERDERE LA PROVA COSTUME... VI VEDO PIU' PRONTI PER LA PROVA DEL CUOCO

Iri in salsa usa, e noi la abbiamo smantellata e privatizzata.....
Gli americani scoprono il socialismo assistenzialista, perché tutte le alternative hanno fallito, mentre Marx se la ghigna dalla tomba.

Qual’è in questo momento una delle maggiori organizzazioni americane, con un budget maggiore della Marina e dell’Esercito?

Non ne avete mai sentito parlare e si chiama SBA , Small Business Administration.

Questa piccola agenzia, che normalmente si occupa di start-up e di finanziare piccole aziende interessanti dal punto di vista tecnologico,
ha ricevuto dal governo Trump 350 miliardi di dollari, rendendo questa struttura finanziariamente enorme,
tale da superare Walmart, gigante delle società operative USA, come capitalizzazione.

Come dovrebbe intervenire la SBA nei confronti delle aziende?

Nel caso un piccolo imprenditore fosse in difficoltà dovrebbe affiancare la propria garanzia a quella dell’imprenditore,
rendendo il credito senza nessun rischio per la banca.

Questo permetterebbe da un lato il proseguimento della linea di credito, dall’altro anche che questa abbia delle condizioni tollerabili
per il piccolo imprenditore in questa fase complessa per gli USA.

Nel caso di fallimento dell’imprenditore l’Agenzia gli subentra e ripaga il debito alla banca,
ma l’azione dell’agenzia avviene senza che ci sia nessuna garanzia personale da parte dell’imprenditore.

Praticamente gli USA, tramite SBA , vengono a garantire la separazione patrimoniale fra l’imprenditore e la società.

Questa scelta ci dice molto sulle attese economiche degli USA:

il governo si attende una marea di insolvenze ed ha fornito la SBA di grandi risorse finanziarie in modo da evitare shock troppo forti per le banche
(Eccesso di sofferenze) ed alle famiglie (perdita della case e delle proprietà personali).


I problemi?

Una marea:

  • concettualmente abbiamo un caso in cui gli utili sono privati, e le perdite pubbliche, fenomeno che porterà a proteste forti nel tempo negli USA;
  • ci chiediamo cosa farà la SBA una volta che si troverà in mano un gran numero di piccole società fallite. Non ha neppure attualmente la struttura per gestirne la liquidazione;
  • comunque resta il problema di cosa faranno in futuro imprenditori e dipendenti che hanno perso il posto di lavoro.
Nonostante questo, probabilmente, Trump non poteva fare nulla di diverso.
 
Ho ascoltato più volte il bollettino serale della Protezione Civile che mi lasciano sempre pensieroso,
non solo per la gravità della situazione esposta ma anche perché immerso nei dubbi.

Mi riferisco ai numeri che vengono comunicati, precisamente alla loro coerenza logica e aritmetica.

L’aritmetica di ogni giorno è questa:

N° contagi = N° guariti + N° morti + N° “attivi”

dove gli attivi sono i viventi superstiti, ossia coloro che, già contagiati (quando e come non si sa e non importa),
sono stati poi accertati come infetti da virus, con analisi medica.

Se questa aritmetica giornaliera è valida, ne consegue che il numero degli “attivi” è pari a quello dei contagiati
meno il numero dei guariti e quello dei morti; o, ancora, consegue che, se si deduce dal numero dei contagi
il numero di chi quel giorno non ce l’ha fatta e il numero di quelli che in quel giorno vengono dichiarati guariti,
si ottiene il numero degli attivi.

Per cui non sarebbe lecito gioire della diminizione degli attivi che derivasse dall’aumeno dei morti…

Ora, all’evidenza, i commenti sono generalmente puntati sul numero degli attivi, e verosimilmente a ragione.

Infatti, sono le persone (ovviamente viventi) risultate positive al morbo all’esame effettuato mediante test-tampone.

Questo dato sembra certo, salvo errori che qui mette conto di considerare.

Quanto al numero di morti, anche questo sembra inoppugnabile, almeno se l’attribuzione della causa di morte è stata corretta.

Quanto al numero dei guariti, probabilmente è più affidabile, visto che costoro passano ad un secondo esame,
dopo essere stati a suo tempo dichiarati “attivi” al primo controllo del test-tampone.

Tuttavia, resta un’obiezione più generale.

I dati dei tre addendi sono riferiti correttamente al giorno della pubblicazione e si qualificano come dati contemporanei, di quel giorno.

Anche la loro somma, ossia il numero dei contagi, viene attribuita a quello stesso giorno: eppure è ben certo che il fatto del contagio risale a giorni prima.

A ben vedere, questa cifra, pur vera, non avrebbe una data precisa di riferimento.

Quando è avvenuto il contagio?

Certamente non per tutti lo stesso giorno e, forse, esiste un dato medio in numero di giorni, in precedenza…



In sostanza, mi sembra, che l’equazione che viene avvalorata implicitamente ogni giorno nei commenti,
o esplicitamente dalla tabella che riporta in esteso i dati dall’inizio del contagio, non sia una verità empiricamente verificata,
nel senso che tutti i numeri ne siano il correlato empirico, rilevato quel giorno:
è un modello teorico, l’idea di quanto sarebbe se la verità si conoscesse davvero, senza i condizionamenti pratici ben evidenti della rilevazione di quell’aspetto.

Infatti, nel modello teorico il dato primigenio da cui partire sarebbe, invece, quello precorritore del numero di contagi, non quello degli attivi, come risulta nella pratica.



In definitiva, spero che questa mia nota sia utile come provocazione, magari a suscitare una discussione,
magari non soltanto tra esperti virologi, ma anche tra cultori della statistica.

E sarebbe bello se gli esperti, delle due categorie, si facessero carico di questi dubbi
e ci fornissero migliori informazioni circa la natura dei dati forniti al pubblico.
 
Il Dr. David Katz è un medico americano e direttore fondatore del Centro di ricerca sulla prevenzione dell’Università di Yale che dice:

"Sono profondamente preoccupato che le conseguenze sulla salute sociale, economica e pubblica
di questo collasso quasi totale della vita normale – scuole e aziende chiuse, riunioni vietate –
saranno durature e disastrose, forse più gravi del bilancio diretto del virus stesso.
La borsa tornerà indietro nel tempo, ma molte aziende non lo faranno mai.
La disoccupazione, l’impoverimento e la disperazione che probabilmentene deriveranno saranno flagelli della sanità pubblica di primo ordine."

“La nostra lotta contro il coronavirus è peggiore della malattia?”, New York Times, 20 marzo 2020
 
Il governo sta facendo delle mossettine per spostare sempre più avanti il momento dei pagamenti:
  • buoni spesa, che permettono di guadagnare 15 giorni;
  • domanda tramite INPS, che sposta i pagamenti nella seconda metà di Aprile, dei 600 euro una tantum per tutti;
  • cassa integrazione, che gestita in massa porterà i pagamenti nella seconda metà di aprile, se va bene.

Perchè questo ritardo?

Per dare il tempo al governo di firmare il MES, perchè nè Gualtieri, nè Conte hanno preparato un piano alternativo.

Si va verso la distruzione, con tranquillità, come pecore verso il macello.
 
Niente di più niente di meno di quello che mi aspettavo.

Il mes è sempre stato l'obiettivo finale, perché permetterà di accedere ai fondi necessari
per far fronte alle richieste di aiuti interni dovuti alla fortissima crisi (pil primo trimestre -10%)
e senza bond o emissioni di titoli nazionali o valute alternative (tipo minobot) non c'è modo di trovare i soldi senza stampare denaro.

Poi quando arriveremo al dunque, con la definitiva svendita dello stato
(zanda si è già portato avanti con un elenco di palazzi romani da dare in pegno)
questi traditori dello stato già saranno sistemati in qualche istituzione europea
con i loro lauti guadagni se non direttamente in governi stranieri (tipo gozi).

Stiamo scivolando verso il baratro, letteralmente.
 
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In questi giorni i programmi di “Informazione” sono frequentati, o meglio infestati, solo da personaggi proni al governo.

A parte qualche tecnico doveroso (e ci mancherebbe) si vedono solo dei cortigiani piddini o piddinizzanti.

L’aria è morbosa, e non solo per il coronavirus, ma soprattutto per il vecchiume intellettuale
e la bassezza morale di personaggi che ormai sono li a difendere l’indifendibile.

Sembra di essere nella Milano del primo trimestre del 1945, se non fosse che non ci sono eserciti
o prospettive di cambiamento, ma solo parlamenti inutili e chiusi.

Prendiamo un caso esemplare: chi viene chiamato in TV ? Davide Faraone, cioè colui che ha detto :

"Se abbiamo fatto due manovre da 25 miliardi è perché l'Europa ce lo ha permesso.
La BCE ha garantito interessi sotto lo zero per imprese e banche.
E speriamo che si completi iter con Eurobond" @davidefaraone Italia Viva #agorarai pic.twitter.com/wSe3yDxwpD

— Agorà (@agorarai) March 31, 2020

Ora mi chiedo: a chi avrà chiesto il permesso TRUMP per emettere una legge
che gli permette di spendere 2 mila miliardi di dollari, circa 1900 miliardi di euro,
38 volte quello che ha stanziato il governo italiano “Grazie all’Europa”.

Eppure il PIL USA è solo 13 volte quello italiano.

Quindi, rapporto al PIL, gli USA, e non solo , stanno spendendo per aiutare l’economia ed il popolo molto più di noi



Come vediamo siamo GLI ULTIMI fra i paesi occidentali come aiuti previsti per l’economia, per la ripresa post Coronavirus.

Di questo dobbiamo, come sostiene giustamente Faraone, ringraziare l’Europa, ma non solo.

Dobbiamo anche ringraziare i pessimi politici come lui.

Dobbiamo ringraziare la TV che lo chiama a blaterale.

Dobbiamo ringraziare noi stessi, che lo tolleriamo.
 
Questa mattina, dopo soli 10 giorni di lavoro, è stato inaugurato l’ospedale alla Fiera di Milano.

Guido Bertolaso con il suo team è riuscito nell’impresa di costruire una nuova struttura ospedaliera
che nei prossimi giorni accoglierà i primi posti letto per la terapia intensiva.

Tutto questo contro chi aveva detto che sarebbe stato impossibile, che non c’erano i soldi,
che mancavano i mezzi, che la burocrazia non l’avrebbe permesso.

E invece, “stranamente”, Bertolaso ce l’ha fatta, beccandosi pure il virus che non lo ha comunque sottratto dal continuare a coordinare i lavori a distanza.

Quando, passato questo periodo di emergenza, torneremo ad uno stato di normalità,
chissà se si metterà in moto l’attività di una certa magistratura.

Chissà se Bertolaso tra qualche mese riceverà numerosi avvisi di garanzia, se sarà indagato con l’accusa di corruzione o roba simile.

“Impossibile che abbia costruito un’opera del genere in così poco tempo senza aver commesso illeciti”, ragionano alcuni magistrati.
Chissà se dovrà affrontare lunghi iter processuali, se sarà sputtanato da Marco Travaglio e compagnucci
con il solito fango quotidiano sui giornali, sbeffeggiato con nomignoli in stile “Bertoleso” o “Bertoladro”.

Per poi, a distanza di anni, risultare assolto da ogni accusa facendo passare la cosa sotto traccia, nel silenzio più totale.

Forse, e non glielo auguriamo, a Bertolaso succederà tutto questo, di nuovo.

È già successo e ne abbiamo, purtroppo, vistosi esempi.

È il circolo vizioso di uno Stato che anziché ringraziare un suo umile servitore,
cerca di annientarlo per poi pregarlo in ginocchio di tornare in campo alla prossima emergenza.

I controlli, le autocertificazioni e i droni dovrebbero essere per loro... per quei magistrati.
 

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