Portafogli e Strategie (investimento) Portafoglio, asset allocation, retirement

Karsten Jeske è molto noto per il suo blog e le sue estese analisi sulla withdrawal rate durante il retirement.


 
Sparkline Capital propone analisi interessanti, ma da leggere solo se siete interessati all'argomento.

We highlight practical AI use cases in investing, showing that an “AI Financial Analyst” can effectively perform many financial analyst tasks, such as monitoring executive departures, analyzing patents, and generating research reports. However, while AI excels as a junior analyst, it still lacks the skills required for more senior roles. We discuss how firms can build hybrid teams that leverage the complementary strengths of AI and human talent.

 
Se non ci riescono i gestori professionali, significa che generare alpha è difficile.

S&P Global continues this work, showing that 88% of large-cap mutual funds underperformed the S&P 500 for the 15 years ended 2023.
My own work, which focuses on the performance of institutional portfolios, indicates that none of the 54 public pension funds that I track have outperformed market index benchmarks by a statistically significant margin since the Global Financial Crisis of 2008 (GFC). Endowments do no better.

E la spiegazione sta in questo passaggio. Se un maratoneta inizia la corsa con uno zaino pieno di sassi, diventa più difficile tagliare il traguardo tra i primi in classifica.

The cost of active investing is a different matter altogether. Investment expenses, whether in the form of management fees or carry, are factual, exactly measurable, and don’t fade away. But no one, it seems, wants to talk about them. In my studies of public pensions and endowments, I have identified just a handful that regularly make full disclosure of their investment expenses, including carry. CEM Benchmarking has observed that public pension funds in the United States underreport the cost of investing by more than half. My own work confirms this finding. And endowments do not report their costs.
An NBER study shows that balanced mutual funds underperform market-index benchmarks by an amount just equal to their cost, on average. I find the same perverse equality holds true for public pension funds and endowments. I estimate that the average expense ratio of public pension funds, with more than 30% in alternative investments, is 1.3%. The corresponding figure for large endowments, with more than 60% alts, is 2.5%. These are also the typical margins of underperformance.

La soluzione ... praticabile dagli investitori istituzionali.

Reduce costs. Give alpha a chance.

Per un investitore retail è invece meglio scegliere prodotti finanziari indicizzati passivamente al benchmark e a basso costo di gestione.

 
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Prima o poi ci sarà un bear market sui mercati azionari statunitensi, ed è normale ed anche salutare quando è necessario ridimensionare degli eccessi di euforia. Quando arriverà il prossimo? Non lo so.

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Consider the chart here which shows two return streams. They end up at the same point in the future, but one is perfectly stable while the other is highly volatile. The red line is the way the stock market generates returns over 16 year periods. The black line is the way everyone wants the stock market to generate returns over 16 year periods. So, when someone takes an all stock portfolio and tries to optimize it for risk adjusted returns they are trying to turn the red line into the black line. The problem is that the stock market cannot in aggregate generate this type of return because it is comprised of inherently long duration instruments that have high levels of near-term uncertainty and volatility. So the investor who tries to optimize stocks for risk adjusted returns is essentially trying to turn water into wine – they are are trying to turn a long duration instrument into a short duration instrument. This is one of many reasons why most highly active investors fail – they are engaged in an endeavor that is quite literally impossible in the aggregate.

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"Investing is most about managing your emotions", una frase presa dal video.


Applicare lo stoicismo alla finanza significa essere in grado di distinguere tra ciò che possiamo controllare, come il rischio ex-ante, e ciò che sfugge al nostro controllo, come il rendimento ex-post. Questo approccio ci aiuta a concentrarci su ciò che possiamo effettivamente influenzare e ad accettare ciò che non possiamo cambiare.

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Una volta ammesso che non abbiamo la minima idea di cosa accadrà in futuro, non significa che ci si arrenda e che si diventi fatalisti. Gli psicologi sanno da tempo che la nostra capacità di controllo su un evento influisce notevolmente sulla percezione che ne abbiamo.

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Alcuni spunti del video, con i miei commenti:
- quando si guarda al passato dei mercati finanziari è bene guardare al rendimento geometrico reale cioè al netto dell'inflazione (e per converso al rendimento total return e non price return, sapendo che nel mondo reale i dividendi e cedole vengono tassati prima di poter venire reinvestiti)
- a mio parere prendere 100 o 180 anni di storia dei mercati finanziari non aggiunge un particolare valore di analisi, e poi ci riferiamo a mondi diversi (basti dire che ad inizio '900 i titoli azionari tecnologici erano le ferrovie, una tecnologia innovativa che attirava molti capitali)
- prendere esempi specifici come il Giappone o altri mercati locali è fuorviante; ormai anche i sassi dovrebbero sapere che gli investimenti azionari ed obbligazionari vanno diversificati a livello globale
- io non ho la più pallida idea se l'eccezionalismo del mercato azionario statunitense proseguirà nel breve e/o nel lungo termine; posso però fare due considerazioni: per un investitore italiano conta il rendimento in euro e non in dollari, e se si investe a livello globale si possiedono per certo anche gli specifici mercati azionari locali che renderanno più degli altri, dato che fanno parte del paniere globale
- che un portafoglio di investimento vada valutato nella sua interezza e non dalle singole componenti è corretto; quando tutte le componenti del portafoglio si muovono nella stessa direzione significa che non si è sufficientemente diversificati, ed il 2022 ci ha mostrato un recente esempio
- dal mio punto di vista, se si ha una buona capacità di risparmio e la necessaria disciplina per controllare le emozioni durante i crolli dei mercati, in fase di accumulazione ci si può permettere un portafoglio totalmente azionario ed indicizzato al mercato globale; io però non l'ho fatto perché non ho mai avuto lo stomaco per farlo; in fase di distribuzione a mio parere un portafoglio totalmente azionario è sconsigliabile, a meno di non avere le spese essenziali ed una buona parte delle spese discrezionali coperte da entrate certe (pensione inps, pensione complementare, vitalizio da rendita immediata, ecc.)
- sul concetto di non ergodicità degli investimenti finanziari avevo già pubblicato un post qualche tempo fa
- è evidente che la sequenza dei rendimenti è più critica per un portafogio a distribuzione (dove si preleva anno dopo anno dal portafoglio finanziario per sostenere tutte le spese o una parte delle spese) che per un portafoglio ad accumulazione (dove si risparmia una parte delle entrate non finanziarie e si investe anno dopo anno); ma la criticità si amplifica tanto quanto è più alta la percentuale di prelievo dal portafoglio a distribuzione
- l'idea di interpretare l'allocazione in l'oro e crypto (bitcoin) come fiat hedges è intrigante; M.Maloney ci ricorderebbe che l'oro è money mentre il dollaro e le altre 180 in circolazione sono currencies
- sul fatto che abbia senso inserire nel portafoglio delle asset class con rendimento non eccezionale ma con determinate caratteristiche protrettive, rimando a questo articolo
- mi è piaciuto il commento che ci ricorda che tutti abbiamo l'assicurazione sull'auto (obbligatoria), in molti hanno l'assicurazione sulla casa, in pochi hanno l'assicurazione sul proprio capitale umano, ma ben pochi pensano ad una adeguata protezione del proprio portafoglio finanziario dai tail risks; e ciò di cui dobbiamo avere paura sono gli unknown unknowns, ed ho postato tempo fa alcuni riferimenti all'incertezza radicale e alla necessità di adottare un portafoglio olistico
- ridurre la volatilità di un portafoglio a distribuzione è importante per il volatility drag, ed anche su questo ho già postato qualcosa
- sull'uso della leva finanziaria ho scritto un post tempo fa; se la leva è moderata (15-20%) ci può stare anche per un portafoglio a distribuzione, se il portafoglio è adeguatamente diversificato per limitare il drawdown

 
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Non solo il problema è che servono anni (non vi dico quanti per non rovinarvi la sorpresa ...) per discriminare le capacità effettive di un gestore attivo di generare alpha rispetto al benchmark (luck vs skills) ma abbiamo comunque una foto del passato, non c'è alcuna assicurazione se il gestore continuerà a generare alpha anche in futuro (persistenza nel lungo termine).
Supponiamo invece di avere individuato il gestore "magico" e di investire in quel fondo di investimento. Chi ci assicura che tra due anni quello stesso gestore continuerà a lavorare per quella casa di gestione?
Infine, e non meno importante, c'è il fattore delle masse in gestione, perchè di solito il gestore "magico" attira dei forti flussi di capitali in ingresso per cui il fondo di investimento che gestisce raggiunge una massa critica tale per cui la "magia" di certe strategie non è più applicabile.

 
Il mondo delle crypto è ampio e variegato. Nel 2021 c'è stata una esplosione delle valutazioni di migliaia di crypto alternative e degli NFT, con una eccessiva speculazione ed euforia legata alle aspettative del cosidetto web3. Il bitcoin rimane la crypto di riferimento, vuoi per la sua unicità e vuoi per l'ingresso degli investitori istituzionali.

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Il bitcoin è ormai diventato una asset class da un trilione di dollari.

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Fare previsioni sul futuro è impossibile. Come ho già scritto in precedenza io suppongo che il bitcoin possa essere ancora una buona scommessa asimmetrica:

x% * rivalutazione potenziale + (1-x%) * zero >> valore attuale

E' sostanzialmente impossibile assegnare un valore corretto alle variabili x% cioè alla percentuale di probabilità di una rivalutazione e alla magnitudine della potenziale rivalutazione che potremmo consuntivare nei prossimi anni. Ma anche supponendo che il bitcoin possa non valere nulla nel futuro ("zero"), io credo che comunque la scommessa sia asimmetrica perché il potenziale guadagno è ben superiore alla potenziale perdita.


 
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Il sistema monetario globale si sta evolvendo. Ci sono innumerevoli progetti in corso da parte delle banche centrali, sia per l'emissione di CBDCs sia per una nuova infrastruttura tecnologica e interconnessa per supportare le transazioni multilaterali.



Per l'euro digitale vanno avanti le analisi per mettere a punto l'infrastruttura. Qui ci sono le pubblicazioni, che si susseguono con rapidità.

 

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