PILU
STATE SERENI
da wsi ...
Al momento in cui si tolse la vita, circa un mese fa, gli inquirenti avevano immaginato un atto di disperazione dovuto all’improvviso divorzio dalla moglie neanche trentenne ma gli accertamenti eseguiti portano ora a disegnare ben altro scenario. All’origini del gesto disperato c’è il fatto che la Mortgages Ldt di Coles non trovava più capitali a causa della crisi dei mutui e le esposizioni accumulate avevano portato a porre le premesse di una bancarotta, poi puntualmente dichiarata il 24 giugno, che neanche il ricorso al Chapter 11 - l’amministrazione controllata - avrebbe consentito di gestire o superare. Da stella del gotha economico dell’Arizona, Coles stava per precipitare nella miseria.
Da qui la scelta del proprietario di scrivere una lettera d’addio, indossare un elegante smoking e impiccarsi sopra il letto ex-matrimoniale come scelta estrema per non dover assistere all’inesorabile crollo dell’impero immobiliare che aveva contribuito a creare facendo crescere di molto la piccola azienda ereditata dal padre, che l’aveva fondata nel 1963. «Scott Coles era molto ambizioso, voleva essere più grande della sua stessa vita, si considerava il creatore di Phoenix» ha detto di lui al «Wall Street Journal» Malcom Jozoff, che gli fu amico e anche partner in molti investimenti di successo.
ma non è finita ... se si va in usa c'è da pascolare per bene ...
Se lui ha perduto la vita a causa della crisi finanziaria, altri manager stanno perdendo le mogli. A rivelarlo sono le notizie che rimbalzano da Wall Street conquistando i titoli dei tabloid di Manhattan, secondo i quali il crollo del credito e la diminuzione dei profitti hanno portato negli ultimi 12 mesi ad un significativo aumento del numero dei divorzi, soprattutto nelle aree della Grande Mela dove si concentrano i redditi più alti. Un avvocato di New York ha rivelato di aver ricevuto dalla moglie la richiesta di separazione a seguito del crollo del reddito annuale da 20 milioni a 8 milioni. Per arginare la situazione questo manager ha da un lato chiesto all’avvocato di guadagnare tempo e dall’altro ha preso soldi in prestito per regalare alla moglie abiti e vacanze di lusso.
Uno dei principi del foro di Manhattan, l’avvocato Raoul Felder che rappresentò Larry Fortensky nel divorzio da Elizabeth Taylor, afferma che le «separazioni dei super ricchi» sono aumentate da 250 a 300 nell’ultimo anno, registrando il maggiore balzo in avanti dal 1980. A confermare i guai famigliari dei residenti più ricchi di New York è anche Kenneth Muellen, psicoterapista dell’East Village molto popolare fra banchieri e magnati, secondo il quale «la crisi del credito sta diventando per loro qualcosa di molto serio, come il gioco d’azzardo, il bere o il sesso, in grado di distruggere vite e famiglie».
qui invece seriamente .. in usa:
Ma 8.500 famiglie hanno la propria casa pignorata ogni giorno – 250mila mila ogni mese – per la impossibilità di pagare le rate di mutuo. E il mercato immobiliare è alla deriva: l´inventario delle case invendute o messe sul mercato dai creditori, ha raggiunto tempi di 18 mesi. Occorrerebbe dunque almeno un anno e mezzo di acquisti senza nuove case immesse sul mercato, per tornare all´equilibrio fra prezzi, calati già del 20%, e offerte.
La domanda che sta al cuore del «grande rompicapo» e della agghiacciante instabilità è se un´economia post-industriale possa resistere al crollo della finanza. Se davvero, come si ipotizzò già negli anni ´80 di fronte al crac reaganiano e al disastro delle Casse di Risparmio e Prestiti (che coinvolse la famiglia Bush e il senatore John McCain) economia e finanza possano vivere da separati in casa, in esistenze parallele, ma non necessariamente sovrapposte.
Ora la questione è sapere se questo colossale esproprio di danaro pubblico usato come sacchetti di sabbia negli argini che si sfaldano, saprà fermare l´alluvione o se l´onda della finanza tracimerà e allagherà anche la valle dell´economia reale, che ancora resiste, fra i successi di Apple o Google e il disastro della General Motors. È in atto una «purga», di eccessi finanziari e di miti ideologici, di classi dirigenti, nelle banche come nella politica e sarà ancora molto dolorosa.
La sensazione è che la schizofrenia di un´America senza conducente al volante dell´autobus, affidata al governatore della Fed, Bernanke, non si ricomporrà fino a quando una nuova generazione di governanti e di amministratori sarà alla guida della nazione, dunque fino al prossimo anno. E questo spiega perché il repubblicano John McCain che non può scrollarsi dalle spalle otto anni di governo del suo partito, resti ben dietro a Barack Obama nei sondaggi. Come fu detto in Italia, la scorsa primavera, agli elettori del centrosinistra dopo i due anni di governo Prodi: possono gli eredi di coloro che hanno creato questo il pasticcio, essere coloro che lo risolveranno?
Ce la faremo a salvare il ns amato culetto a questo giro ?
La mia risposta ormai è famosa in the world .....

Al momento in cui si tolse la vita, circa un mese fa, gli inquirenti avevano immaginato un atto di disperazione dovuto all’improvviso divorzio dalla moglie neanche trentenne ma gli accertamenti eseguiti portano ora a disegnare ben altro scenario. All’origini del gesto disperato c’è il fatto che la Mortgages Ldt di Coles non trovava più capitali a causa della crisi dei mutui e le esposizioni accumulate avevano portato a porre le premesse di una bancarotta, poi puntualmente dichiarata il 24 giugno, che neanche il ricorso al Chapter 11 - l’amministrazione controllata - avrebbe consentito di gestire o superare. Da stella del gotha economico dell’Arizona, Coles stava per precipitare nella miseria.
Da qui la scelta del proprietario di scrivere una lettera d’addio, indossare un elegante smoking e impiccarsi sopra il letto ex-matrimoniale come scelta estrema per non dover assistere all’inesorabile crollo dell’impero immobiliare che aveva contribuito a creare facendo crescere di molto la piccola azienda ereditata dal padre, che l’aveva fondata nel 1963. «Scott Coles era molto ambizioso, voleva essere più grande della sua stessa vita, si considerava il creatore di Phoenix» ha detto di lui al «Wall Street Journal» Malcom Jozoff, che gli fu amico e anche partner in molti investimenti di successo.
ma non è finita ... se si va in usa c'è da pascolare per bene ...
Se lui ha perduto la vita a causa della crisi finanziaria, altri manager stanno perdendo le mogli. A rivelarlo sono le notizie che rimbalzano da Wall Street conquistando i titoli dei tabloid di Manhattan, secondo i quali il crollo del credito e la diminuzione dei profitti hanno portato negli ultimi 12 mesi ad un significativo aumento del numero dei divorzi, soprattutto nelle aree della Grande Mela dove si concentrano i redditi più alti. Un avvocato di New York ha rivelato di aver ricevuto dalla moglie la richiesta di separazione a seguito del crollo del reddito annuale da 20 milioni a 8 milioni. Per arginare la situazione questo manager ha da un lato chiesto all’avvocato di guadagnare tempo e dall’altro ha preso soldi in prestito per regalare alla moglie abiti e vacanze di lusso.
Uno dei principi del foro di Manhattan, l’avvocato Raoul Felder che rappresentò Larry Fortensky nel divorzio da Elizabeth Taylor, afferma che le «separazioni dei super ricchi» sono aumentate da 250 a 300 nell’ultimo anno, registrando il maggiore balzo in avanti dal 1980. A confermare i guai famigliari dei residenti più ricchi di New York è anche Kenneth Muellen, psicoterapista dell’East Village molto popolare fra banchieri e magnati, secondo il quale «la crisi del credito sta diventando per loro qualcosa di molto serio, come il gioco d’azzardo, il bere o il sesso, in grado di distruggere vite e famiglie».
qui invece seriamente .. in usa:
Ma 8.500 famiglie hanno la propria casa pignorata ogni giorno – 250mila mila ogni mese – per la impossibilità di pagare le rate di mutuo. E il mercato immobiliare è alla deriva: l´inventario delle case invendute o messe sul mercato dai creditori, ha raggiunto tempi di 18 mesi. Occorrerebbe dunque almeno un anno e mezzo di acquisti senza nuove case immesse sul mercato, per tornare all´equilibrio fra prezzi, calati già del 20%, e offerte.
La domanda che sta al cuore del «grande rompicapo» e della agghiacciante instabilità è se un´economia post-industriale possa resistere al crollo della finanza. Se davvero, come si ipotizzò già negli anni ´80 di fronte al crac reaganiano e al disastro delle Casse di Risparmio e Prestiti (che coinvolse la famiglia Bush e il senatore John McCain) economia e finanza possano vivere da separati in casa, in esistenze parallele, ma non necessariamente sovrapposte.
Ora la questione è sapere se questo colossale esproprio di danaro pubblico usato come sacchetti di sabbia negli argini che si sfaldano, saprà fermare l´alluvione o se l´onda della finanza tracimerà e allagherà anche la valle dell´economia reale, che ancora resiste, fra i successi di Apple o Google e il disastro della General Motors. È in atto una «purga», di eccessi finanziari e di miti ideologici, di classi dirigenti, nelle banche come nella politica e sarà ancora molto dolorosa.
La sensazione è che la schizofrenia di un´America senza conducente al volante dell´autobus, affidata al governatore della Fed, Bernanke, non si ricomporrà fino a quando una nuova generazione di governanti e di amministratori sarà alla guida della nazione, dunque fino al prossimo anno. E questo spiega perché il repubblicano John McCain che non può scrollarsi dalle spalle otto anni di governo del suo partito, resti ben dietro a Barack Obama nei sondaggi. Come fu detto in Italia, la scorsa primavera, agli elettori del centrosinistra dopo i due anni di governo Prodi: possono gli eredi di coloro che hanno creato questo il pasticcio, essere coloro che lo risolveranno?
Ce la faremo a salvare il ns amato culetto a questo giro ?
La mia risposta ormai è famosa in the world .....

