Riapertura bordelli

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Riapertura Bordelli

  • Si

    Votes: 58 79,5%
  • No

    Votes: 15 20,5%

  • Total voters
    73
Ci sono due cose che non consideri:
I bordelli legali, anche fossero luoghi splendidi, avrebbero un impatto negativo su chi schiava è e schiava resterebbe.:(
Schiava = schiava.
Dal punto di vista matematico, è un'equivalenza.
Dunque la riapertura dei bordelli, se leggo bene quello che scrivi, NON sarebbe un peggioramento di condizioni. :up:


E ci sono attività che alla Mafia fanno maggiormente gola. Tra di queste, la prostituzione, senza dubbio. E' più a rischio un bordello, di una gelateria.

Ti ricordo che nell'edilizia, nella raccolta dei rifiuti, nei Partìti e nelle Banche (l'ha detto Beppe Grillo, per cui dev'essere vero) ci sono pesanti presenze mafiose.
Eppure nessuno pensa che si dovrebbe vietare l'edilizia, lasciare i rifiuti dove càpita, chiudere i partiti e le banche... e, magari, tafazzianamente, vietare qualunque attività che possa risultare redditizia.

Riprovo a convincerti con due esempi reali.
1) La vendita della droga è un'attività redditizia e illegale. In quel settore lavorano solo le organizzazioni criminali.
2) Il gioco d'azzardo è un'attività redditizia regolamentata. In quel settore lavorano 2.a) aziende in regola, 2.b) aziende operativamente in regola ma di proprietà della mafia, e 2.c) organizzazioni di gestione delle scommesse completamente illegali.

Secondo me, la prostituzione regolamentata finirebbe in una situazione di tipo (2), che comunque è meglio di una situazione di totale monopolio dei criminali.
 
si potrebbe ipotizzare bordelli gestiti direttamente dallo stato
la cosa mi ripugna non poco...
però avrebbe dei vantaggi indubbi , controllo , igiene
e difficoltà delle organizzazioni mafiose a controllarli
il problema a mio avviso è che la prostituzione illegale
ha preso troppo piede non è possibile ricacciarla indietro
pensare realmente che aprire bordelli legali , farebbe sparire la
prostituzione dalle strade? Farebbe sparire coloro che lavorano
già in case di appuntamento controllate dalla mafia cinese?
Io ne dubito fortemente
 
Conte hai centrato uno dei punti.
In Germania, nei bordelli legali, ci sono anche le schiave e nessuno capisce che differenza vi sia. E, come avete (spero, ma dubito) letto nelle interviste fatte ai clienti, a loro non gliene frega una beata mazza se la ragazza con cui vanno sia una schiava o no.
Chiuse là, in un posto che si dice essere "legale" chi si occuperebbe più di loro?
Al chiuso, nascoste, invisibili, "legali". I benpensanti non le vedono, il decoro cittadino è salvo, ma la gente che fa i soldi sulle prostitute ci sarebbe lo stesso.

:down:
 
1. Tra popolazioni indigene come gli Amerindi o gli Aborigeni australiani, la prostituzione sembra essere stata piuttosto rara prima della comparsa di colonizzatori e commercianti. Le società del Pacifico nordoccidentale offrono un esempio particolarmente drammatico del problema del contatto con il mondo occidentale, in quanto le nozioni di proprietà e di scambio preesistenti poterono facilmente tradursi, dopo il contatto, nella prassi della compravendita delle donne come fonte di status e reddito per gli uomini.
 
...concordo, è ragionevolmente vero.
non concordo sul punto "le moglie lo temono" le mogli stupide immagino di si
...non così le mogli con un pizzico di intelligenza
...è molto, molto improbabile che un marito abbandoni la famiglia per una puttana di professione.
Non intendevo affatto che qualcuno possa abbandonare la moglie per una prostituta come nei film , sarebbe il male minore , la moglie si libera dalla casa di un puttaniere e ottiene anche un assegno di mantenimento (come veronica lario ) . Intendevo invece il fatto che con i casini legalizzati una marito puttaniere avrebbe meno probabilita' di essere scoperto , soprattutto nei puff in stile berlinese.
 
Comunque scordatevi che in italia possa cambiare qualcosa. In italia ora NON abbiamo un governo ....... letta , cosi' come monti non è il capo del governo , è un commissario imposto dall'europa per aumentare tagli e tasse. L'attuale classe politica è la piu' incapace e stupida della storia della repubblica , non sono neanche stati capaci di eleggere il successore di napolitano , figuriamoci se è in grado di risolvere un problema serio come la prostituzione.
 
per limitare i danni bisognerebbe tornare agli anni 70 , cioe' il periodo dove la prostituzione in italia era ai minimi storici , poiche' le donne erano disposte ad accettare spesso il sesso senza avere nulla in cambio. Negli anni 70 e 80 ad esempio c'era il fenomeno delle groupies cioe' ragazze che trombavano con un vip (rockstar o calciatore ) per una volta senza chiedere nulla in cambio e senza sputtanarlo in tv. Oggi invece è l' epoca delle raffaelle fiche (plurale di raffaella fico ) e delle bungabunghiste ........... e volete risolvere la prostiuzione .........maddaaaaiiii maddaaaiiii
 
un po' di storia ...

Le campagne moralizzatrici contro la prostituzione che ottennero il maggior sostegno e il maggior successo si ebbero forse negli Stati Uniti. L'Inghilterra aprì la strada alla repressione con i Contagious diseases acts del 1864, del 1866 e del 1869, in base ai quali la polizia era autorizzata a trattenere e a sottoporre forzosamente a controlli medici qualunque donna sospettata di essere affetta da malattie veneree. Come spiega Susan M. Edwards (v., 1993, p. 109), "bastava che la polizia riferisse a un magistrato di avere buoni motivi per credere che una prostituta fosse infetta, perché questa fosse tratta in arresto, esaminata con la forza e violentata strumentalmente". In tutti i casi gli uomini erano considerati parti innocenti.Negli Stati Uniti le crociate moralizzatrici erano dirette contro quella che veniva percepita come una crescente immoralità, specialmente tra le 'classi a rischio' delle aree urbane. Vietare la prostituzione, l'omosessualità e la letteratura pornografica divenne l'obiettivo dei riformatori morali.
Nel primo ventennio del Novecento la crescita dell'urbanizzazione, dell'industrializzazione, della commercializzazione e dell'immigrazione creò nella popolazione ansie e paure che alimentarono la campagna contro la prostituzione (v. Hobson, 1987). In diversi Stati essa venne proibita e considerata un reato. Tuttavia la repressione non eliminò la prostituzione, ma ebbe solo l'effetto di trasformarla e di istituzionalizzarla. Come osserva Ruth Rosen (v., 1982, p. 87), "il controllo della prostituzione passò dalle tenutarie dei bordelli e dalle prostitute stesse ai protettori e alle organizzazioni criminali [...]. Oltre a ciò le prostitute si trovarono esposte a una crescente brutalità, non solo da parte della polizia, ma anche da parte dei nuovi 'datori di lavoro"'. La creazione di tribunali speciali, di squadre del buon costume, di operatori sociali e di carceri per risolvere il problema della prostituzione ebbe l'effetto paradossale di istituzionalizzare e di burocratizzare il 'male sociale' (v. Connelly, 1980).Nel XIX secolo la prostituzione e la tratta delle bianche divennero temi accesamente dibattuti in Europa, nel Nordamerica e in Argentina. Secondo Donna Guy (v., 1991), tali discussioni avevano una particolare valenza simbolica e contenevano importanti messaggi per la società in via di modernizzazione. Il pericolo percepito era quello che le fanciulle, una volta sottratte all'autorità dei genitori, cadessero preda di malintenzionati e delle autorità. Più che una realtà verificabile, la tratta delle bianche era la costruzione di "un complesso di discorsi sulla riforma della famiglia, sul ruolo del lavoro femminile nelle società in via di modernizzazione e su una politica strutturata in termini maschilisti" (ibid., p. 35).
L'atteggiamento verso la prostituzione risente tuttora del retaggio dei pregiudizi contro le donne, che vennero espressi per la prima volta dalle culture antiche, furono ripresi nel cristianesimo e si sono conservati sino all'epoca industriale (v. Peradotto e Sullivan, 1984). Sulla prostituzione e sulla figura della prostituta continua a pesare quella concezione dell'amore come potere distruttivo e delle donne come creature sottomesse associate alle "forze distruttive dell'universo" (v. Arthur, 1984, p. 49) che emerge nella letteratura e nella legislazione dell'antica Grecia, nonché dell'Europa medievale e preindustriale.
 
X Claire .......comunque complimenti per la tua onesta' e candidezza di comportamento nel voler lottare contro un fenomeno irreversibile , per me sei allo stesso livello di madre teresa di calcutta .........ora pero' come giustamente hai detto in passato ci sono molte prostitute che NON VOGLIONO lavorare nei casini ......uno dei motivi te lo spiego ora .......questa qui abita vicino a casa tua , telefonagli e digli di smettere , cerca di redimerla........il fake piu' mostruoso della mia vita
 
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