Solo politica (2 lettori)

Val

Torniamo alla LIRA
Diciamo la VERITA'.

L’attuale fase storica della società italiana
non ammette alcuna torsione autoritaria anche lontanamente assimilabile
a ciò che accadde nel Paese tra il 1922 e il 1943.

Perciò, dare del fascista a qualcuno
non trova senso reale
fuori della mera volontà
di offendere l’interlocutore con un insulto.


L’idea che ispira i violenti fonda sull’insano, barbarico assunto
che la forza bruta possa creare diritto e, in conseguenza di ciò,
sempre prevalere sulle ragioni del pacifico confronto tra esseri umani all’interno di una comunità.

In epoca democratica dare dello squadrista a un individuo
ha il significato di negargli cittadinanza in uno spazio inviolabile
– spiritualmente sacro sebbene calato in un tempo storico – di piena libertà.

La sanzione da irrogare al reprobo, segnato col marchio d’infamia dello squadrismo,
è l’emarginazione, quando non l’esclusione, dal dialogo democratico.

E quindi vediamo l'organizzazione di gruppi numericamente ridotti
ma ben addestrati all’uso della violenza
per inibire la libertà di espressione degli avversari;

capacità di mobilitazione per interferire con le manifestazioni di piazza
o con gli eventi pubblici programmati dagli avversari;

predisposizione a manipolare i media allo scopo di creare un sottofondo di consenso,
moralmente motivato mediante la demonizzazione dell’avversario, all’esercizio della violenza;

contiguità politica con le forme partitiche e movimentistiche compatibili con le proprie finalità ideologiche.
 

Val

Torniamo alla LIRA
La definizione di squadrista
è stata associata all’estrema destra
e al presunto tentativo dei suoi militanti di ricostituire,
attraverso l’azione violenta,
il disciolto Partito fascista.

Nelle stagioni successive, a partire dagli anni Novanta,
il termine è gradualmente scivolato ai margini del linguaggio corrente
in corrispondenza dell’emergere di due fenomeni epocali
che hanno modificato radicalmente il presupposto etico-ideale della tradizionale contrapposizione sinistra-destra:

1) la costituzionalizzazione della destra e il suo inquadramento all’interno del perimetro democratico;

2) la trasformazione dell’antifascismo da fenomeno storico
a orientamento di cultura politica volto a opporsi
a tutti gli atteggiamenti e i comportamenti ritenuti riconducibili a quella stessa esperienza,
come a una comune categoria politica
” (da Enciclopedia Treccani – voce Antifascismo).

Ciò spiega perché sia diventato di uso frequente tra le schiere degli odierni antifascisti
provare a delegittimare l’avversario politico dandogli non già del fascista
ma stigmatizzandone la posizione di non antifascista,
resa esplicita dall’incapacità a dichiararsi apertamente antifascista.


Dovremmo domandarci perché la sinistra,
autoproclamatasi depositaria e custode dei valori dell’antifascismo,
nel categorizzare l’azione violenta in politica,
abbia cassato il termine squadrismo dal proprio lessico.

Anzi, elementi di violenza politica permangono nella nostra quotidianità
e possono essere qualificati in base ai fattori caratterizzanti l’azione squadristica.

Perché?
La risposta c’è ed è sotto gli occhi di tutti,
peccato però che alla sinistra non piaccia.

I comportamenti violenti,
che gruppi armati con armi improprie
e corpi contundenti hanno messo in atto in questi anni contro i nemici politici,
recano lo stigma della sinistra antagonista, contigua
e connivente con le pulsioni più irrazionali del progressismo borghese,
di gran voga nelle declinanti democrazie occidentali.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Per stare al concreto:

chi è il fascista

tra un militare in aspettativa dal servizio effettivo

che democraticamente si candida a partecipare con le proprie idee
a una libera competizione elettorale

ed il gruppo di facinorosi che, in nome della difesa della scriminante antifascista,

mette in atto azioni violente per impedire al citato militare di manifestare il suo pensiero?

È un’ipotesi di scuola? No, è vita vissuta.


Ieri l’altro al candidato Roberto Vannacci
è stato negato l’uso di una sala in quel di Cremona
nel timore che vi potesse essere la contestazione violenta degli antagonisti
e la struttura destinata a ospitare l’evento potesse essere danneggiata.

Appena ieri, sempre contro Vannacci sono scesi in piazza a Napoli,
al grido “Vannacci, Napoli non ti vuole, fattene una ragione”,
esponenti dei centri sociali e dell’estrema sinistra cittadina
per impedirgli di parlare a una platea di cittadini desiderosi di ascoltare le sue idee.

Idem per Matteo Salvini.
A Livorno per presentare il suo libro, gli antagonisti dei collettivi antifascisti
gli hanno comunicato che è persona non gradita
e per tale motivo avrebbero provato a impedirgli di parlare
mentre l’Associazione Livorno Antifascista ha tenuto a ribadire
che la presenza in città del leader leghista, parlamentare della Repubblica,
democraticamente eletto dal popolo
, sarebbe stato “Un insulto alla storia della città”.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Ora, mai come in questo caso vale il “test dell’anatra”:

se sembra un’anatra,
nuota come un’anatra
e starnazza come un’anatra,
allora è un’anatra.

Questi antifascisti nouvelle vague

se, come squadristi, usano la violenza per contrastare l’avversario politico;

se, come squadristi, s’infiltrano negli eventi pubblici per impedire che l’avversario manifesti liberamente le sue idee;

se, come squadristi, manipolano i media per fare di loro stessi la rappresentazione del Bene
che combatte il Male con le armi prese in prestito al demonio,

certamente – non probabilmente – sono squadristi.



Ritenendo fattualmente esistente il nesso che connette
il concetto di fascismo al fenomeno dello squadrismo,
dobbiamo ribaltare il nostro convincimento
sull’implausibilità dell’esistenza odierna del fascismo.

Sì, il fascismo è tornato.

È rosso e non veste la camicia nera;

non inneggia al duce
ma all’“eroica” resistenza dei “martiri” antisemiti di Hamas a Gaza;

è popolato da “sinceri democratici”
pronti a qualsiasi violenza
pur di conculcare le libertà dei dissenzienti,

in nome di quell’antifascismo convertito in cultura ideologica,
che ne è anche fonte di legittimazione morale.
 

captain sparrow

Forumer storico
Poco fa, vari TG, parlavano delle manifestazioni pro Palestina delle università americane. Mi ha colpito la diversità nei commenti rispetto alle manifestazioni in Giorgia. Infiltrati e università sovvenzione da entità straniere, specialmente cinesi, in USA. Manifestazioni per la democrazia in Giorgia.che poi una legge uguale esiste in America dal 1937. Che tristezza
 
Ultima modifica:

Val

Torniamo alla LIRA
Ecco perchè siamo tutti autorizzati A RUBARE.

MILANO –
La borsa “speciale” per non far scattare l’allarme.
Il passeggino usato come nascondiglio sicuro.
E i colpi in serie.

Senza finire in cella.

Protagonisti due uomini e tre donne, tutti peruviani,
che lunedì scorso sono stati fermati dalla polizia – prima di tornare liberi
dopo aver messo a segno furti in quattro negozi del centro di Milano.

A bloccare il gruppo, nel pomeriggio di lunedì,
sono stati i poliziotti della VI sezione della squadra mobile, guidati da Michele Scarola.
Gli agenti anti borseggio hanno notato i cinque – tra cui una donna con un neonato in un passeggino –
mentre camminavano in via Spadari controllando di non essere seguiti.
Sorvegliati sempre a distanza, le ladre e i ladri si sono spostati in corso Vittorio Emanuele, dove è scattato l’ennesimo blitz.
 

Ludovica

Forumer attivo
 

Val

Torniamo alla LIRA
Una di loro – la donna col bimbo, una 23enne – è rimasta all’esterno a fare da palo,
mentre gli altri quattro sono entrati da Foot Locker,
da dove i due uomini – 24 e 32 anni – sono usciti portando via una giacca e il pantalone di una tuta da 280 euro.

Appena il “branco” si è riunito, gli agenti sono intervenuti fermando tutti i sospettati.

La giovane mamma, compagna del 24enne,
è stata trovata in possesso di un sacchetto di carta schermato con carta di alluminio e scotch
– così da non far suonare gli allarmi -, oltre che tre paia di occhiali da 900 euro
e quattro maglie dell’Inter, per un costo di 380 euro, tutta merce nascosta nel passeggino.

La 21enne, sorella dell’uomo di 32 anni, aveva invece con sé un altro paio di occhiali da 350 euro

mentre la quinta giovanissima, una 18enne, occhiali da sole da 350 euro.

I poliziotti hanno poi accertato che nei minuti precedenti
il gruppo aveva colpito nei negozi Salmoiraghi e Viganò di via Torino e piazza Cordusio,
nell’Inter store di via Dante e proprio da Foot Locker in corso Vittorio Emanuele.


La 23enne con il neonato al seguito, un bimbo di tre mesi, è stata denunciata a piede libero
mentre i due uomini e le altre due donne sono stati arrestati con l’accusa di furto pluriaggravato e continuato in concorso.

Dopo la direttissima,
durante la quale è stato convalidato l’arresto,
per i quattro non è stata disposta nessuna misura
e quindi sono tutti tornati liberi.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Ci sono migliaia e migliaia di abitazioni occupate.
Dovrebbero essere necessaria solo la denuncia del legittimo proprietario
e le forze dell'ordine intervenire....invece........

Si allontanano per un periodo da casa,
così da permettere a un membro della famiglia di sottoporsi a delle cure,
ma quando tornano trovano l'appartamento occupato:


è quanto accaduto a una famiglia di Monterusciello (Napoli), che adesso è costretta a vivere per strada.

Protagonista di questa terribile vicenda è una famiglia di Monterusciello, frazione di Pozzuoli,
legittima assegnataria di una casa popolare.

Per motivi di salute, tutti i componenti del nucleo familiare avevano lasciato casa per spostarsi in Lombardia,
così da assistere la madre, che doveva sottoporsi a delle cure.

Una volta risolta la situazione clinica, il nucleo familiare ha fatto ritorno in Campania, trovando però una terribile sorpresa.

L'abitazione era stata occupata da due donne ed una minorenne, riuscite ad entrare dopo aver forzato la serratura.

Non avendo altro posto dove andare, la famiglia adesso vive per strada, contando sull'appoggio dei parenti quando possibile.
 

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