Solo politica (8 lettori)

Val

Torniamo alla LIRA
"La città è sempre più insicura, nel totale disinteresse del sindaco e del Pd".

Si resta in attesa delle reazioni dal fronte rosso. Al momento MUTI.

"La sinistra giustificherà persino un tentato omicidio ai danni di un poliziotto?

Organizzerà una marcia in difesa dei clandestini?

Tutto è possibile nella Milano pro accoglienza sfrenata".
 

Val

Torniamo alla LIRA
ANDATE A VOTARE, SE SPERATE CHE QUALCOSA POSSA CAMBIARE.
SE NON SI CAMBIA, C'E' LA CERTEZZA CHE NULLA CAMBIERA'.

Questa è l’Europa delle lobbies, dei mercenari, dei banchieri,

un’Europa che i tedeschi usano come il salotto di casa propria,

un’Europa fondata esclusivamente sui capitali e sulle monete, sugli interessi delle corporation.


E soprattutto sulla guerra,

la guerra è l’essenza stessa del terrore,

ora vogliono i nostri soldi per alimentare gli investimenti nella guerra,

nella difesa, dicono loro.


Vogliono l’esercito europeo, vogliono la guerra.


Manca ormai solo un mese alle elezioni,
non abbiamo molta fiducia sull’esito,
ma speriamo di essere smentiti come nel caso della Brexit.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Sono alla canna del gas.
Cercano lo scontro per creare la reazione ed avere poi un alibi.
Poveretti.

"Sono certa che la segretaria del Pd Elly Schlein,
tutta la sinistra, gli intellettuali
- Antonio Scurati, Roberto Saviano, Nicola Lagioia, Chiara Valerio, ecc. -,
la 'grande stampa' e la 'stampa militante'
che abbiamo visto in queste ore mobilitata in altre sedi,
avranno parole inequivocabili di solidarietà nei miei confronti
dopo l'atto di censura che questa mattina mi ha impedito di parlare
agli Stati generali organizzati dalla Fondazione per la Natalità
per svolgere il mio intervento e anche per rispondere ai contestatori-censori e interloquire con loro"

"Sono certa che i podisti della libertà e della democrazia
non si faranno sfuggire questa occasione per dimostrare che l'evocazione del fascismo che non c'è,
alla quale abbiamo assistito in queste settimane,
non era solo una sceneggiata politica pronta a svanire di fronte alle censure vere"

Poco dopo, Roccella ha spiegato di aver lasciato il palco per consentire di parlare
anche a una mamma incinta e al presidente del Forum delle famiglie Adriano Bordignon

"di poter parlare senza subire la mia stessa sorte di censura,
ma neanche questo è bastato

tanto è vero che l'evento è stato sospeso".

"Questa è la dimostrazione che non si è trattato soltanto di una censura verso di me o verso il governo,
ma di una profonda ostilità verso la maternità e la paternità,
verso chi decide di mettere al mondo un figlio,
esercitando la propria libertà e senza nulla togliere alla libertà altrui,
ma contribuendo a dare un futuro alla nostra società".

"Quello che si contesta, alla fine, è la maternità come libera scelta".
 

Val

Torniamo alla LIRA
"Lo spettacolo andato in scena questa mattina agli Stati Generali della Natalità è ignobile.

Ancora una volta è stato impedito ad un Ministro della Repubblica di intervenire e di esprimere le proprie idee.

Responsabile un gruppo di contestatori che si riempiono la bocca delle parole libertà,

rispetto e autodeterminazione delle donne,

ma poi amano la censura e impediscono ad una donna di parlare perché non ne condividono le idee
"
 

Val

Torniamo alla LIRA
"Oggi al Campidoglio, un luogo carico di storia e simboli e dove sono stato firmati i Trattati di Roma,
c'è stata l'apertura ufficiale della nostra campagna 'Usa il tuo voto o altri lo faranno per te'."
 

Val

Torniamo alla LIRA
Il NULLA assoluto.

«Non è possibile escludere
che tali bonifici possano sottendere finanziamenti volti al perseguimento di interesse privati».

Dice proprio così, l'ordinanza di custodia emessa dal tribunale di Genova,
su richiesta della Procura, contro il governatore Giovanni Toti e i suoi presunti complici.

È il passaggio sui finanziamenti che la lista Toti
ricevette da un imprenditore del settore discariche, Pietro Colucci.

«Non si può escludere»:
modo elegante di dire che non c'è nessuna prova per affermarlo.


Ma intanto il sospetto non provato viene lasciato lì,
a rimpinguare le 654 pagine dell'ordinanza,
e a dipingere un quadro fosco dei rapporti tra Toti e le imprese.

Prima di ammettere di non avere trovato nessuna prova della corruzione,
l'ordinanza analizza gli otto finanziamenti, per un totale di 195mila euro, effettuati tra il 2016 e il 2020
a favore del Comitato Change e del Comitato Toti Liguria,
«deputati a raccogliere fondi per Giovanni Toti e il suo raggruppamento politico»,
da parte di un gruppo di società riconducibili a Colucci e alla sua capogruppo, la Innovatec di Milano.


Per ottenere l'ampliamento della discarica,
la Innovatec presenta due istanze alla Regione nel maggio 2017,
ed è qui - secondo la Procura genovese - che si innesterebbero i sospetti sulla corruzione di Toti.

L'indagine preliminare per finanziamento illecito a carico del governatore e di Colucci
parte quattro anni fa, poi - si legge - «venivano evidenziati indizi di reato anche in ordine al delitto di corruzione».

Di cosa si tratta?

Di sedici parole pronunciate da Toti il 10 marzo 2021
parlando col suo capo di gabinetto Matteo Cozzani,
con il quale sta organizzando una riunione:

«Poi ci si infila dentro anche roba della discarica di Colucci, che voglio parlargliene a voce».

Non si capisce se Toti voglia parlare col suo staff o con l'imprenditore,
ma gli inquirenti ne deducono che
«il fatto che Toti volesse parlare con (o di) Colucci
della vicenda delle discariche in modo riservato
(de visu e non semplicemente telefonico)
lasciava intendere la volontà di rendere sicura la conversazione
e al contempo confermava l'esistenza di un rapporto privilegiato
tra l'imprenditore e il governatore».



Tanto basta per iscrivere nel registro degli indagati Toti e Colucci anche per questa accusa di corruzione.

Cioè un presidente di regione dice allo staff
“voglio parlargli di persona” e quindi si sta facendo corrompere ?
 

Val

Torniamo alla LIRA
Strada facendo, l'inchiesta va a sbattere contro alcuni ostacoli.

Il principale:
al momento della conversazione intercettata tra Toti e Cozzani
è pendente una seconda richiesta di ampliamento
che però viene revocata dalla stessa Innovatec sei mesi dopo.

Quale sarebbe la nuova contropartita non è chiarissimo,
tanto che la Procura si rifugia in una sentenza della Cassazione
secondo cui per parlare di corruzione non serve scoprire un atto specifico,
basta una «onnicomprensiva monetizzazione» del ruolo pubblico
.

Neanche di questa «monetizzazione»
la Procura però riesce a trovare traccia,
tant'è che il giudice deve ammettere come
«le intercettazioni non abbiano consentito
di trovare ulteriori riscontri alla ipotesi corruttiva
inizialmente ipotizzata a carico di Giovanni Toti e Pietro Colucci»
.

Intanto l'ombra del sospetto rimane e l'indagine (spiegano in Procura) resta aperta,
sorretta dal fatto che i finanziamenti al Comitato Change siano stati fatti
senza rispettare le regole della legge sul finanziamento dei partiti.

Ma in realtà tutto è avvenuto alla luce del sole, con bonifico bancario.
 

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