Solo politica

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"Se dobbiamo scegliere chi si occuperà della nostra vita quotidiana,
chi gestirà la nostra città e le leggi che determineranno i nostri diritti,
non possiamo sperare che venga qualcuno che con il suo buon cuore
si metta a scegliere le cose buone per i musulmani.
Dobbiamo fare la nostra parte.
Quindi chi ha la possibilità di intervenire,
deve votare qualcuno che si impegna a fare le cose giuste per i musulmani
"

"C'è in preparazione una legge che cerca di chiudere le moschee (ABUSIVE) ,
quindi noi non possiamo guardare inermi,
dobbiamo muoverci anche sul lato dei rappresentanti del popolo.
Quindi, fratelli, chi la possibilità e ha la cittadinanza italiana, dovrebbe pensare a questo impegno per l'Islam
"

"Mantenere le case di Allah aperte è una 'ibadah' (servizio a Dio).
Questo, fratelli in Allah, è il nostro compito in questo momento
.
Stanno cercando di fare delle cose che potrebbero impedire ai credenti di praticare la loro fede.

In quel caso cosa dobbiamo fare? Rimanere inermi e guardare senza agire?
"

QUESTO E' ANCHE UN INVITO ALLA VIOLENZA.
 
La vicenda della Salis,
quella donna di residenza brianzola e origini sarde arrestata in Ungheria
con l'accusa di aver commesso reati di una certa gravità,
di per sé non meriterebbe più attenzione mediatica
delle varie storie di perfetti sconosciuti alle prese con la giustizia.

Ovvero, fatti loro.
 
Ho assistito al carosello di parlamentari italiani
che hanno tirato per la giacca i governanti ungheresi,
perorando la causa della Salis. Invano.

Dall'Ungheria è giunta la risposta che, laggiù,
la giustizia non dipende dal gradimento della politica
e che, quindi, il processo avrebbe seguito il suo corso
fregandosene delle opinioni di chicchessia.

Dimostrazione di stile.
I giudici ungheresi hanno dispensato urbi et orbi una testimonianza di dignità
e, se vogliamo, una lezione di diritto costituzionale italiano.

Nella carta fondamentale del Belpaese si proclama infatti che
"i giudici sono soggetti soltanto alla legge" (art. 101)
e che "la magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere" (art. 104).

E così, alla lettera, si stanno comportando i magistrati del caso Salis.

Al contrario, qualcuno da casa nostra
si è spinto a recriminare per non aver sentito i governanti italiani far la voce più grossa col governo ungherese,
quasi che da noi sia normale intromettersi nelle scelte dei giudici e addomesticare le procedure penali,
sbattendo sulla bilancia della giustizia il proprio peso politico,
in questo caso ottenendo che dei politici stranieri tirino le briglia ai loro magistrati.

Nel Belpaese i politici ci hanno abituati ad aggiustare le cose con il loro influente interessamento,
così ci scandalizza l'Ungheria, dove la giustizia resta impermeabile alle moine della politica.

Dura lex, sed lex: incassiamo il bell'esempio di civiltà giuridica e, per una volta, facciamone tesoro.
 
 
La sinistra ci prova ancora una volta,
ovviamente a ridosso di un appuntamento elettorale che la vede in netto svantaggio.

Nel mirino ci sono sempre le piazze del centrodestra:
occhi puntati sui luoghi in cui i partiti della coalizione tiene gli ultimi comizi di campagna elettorale.

L'obiettivo?
Cercare l'angolo giusto per scattare una foto, diffonderla sui social e gridare al flop.

Lo stesso è accaduto ieri contro Giorgia Meloni, che da Piazza del Popolo a Roma
ha tirato la volata in vista delle elezioni Europee della prossima settimana.

Lo schema è sempre lo stesso e anche in queste ore il copione è stato rispettato.

In tempo zero le bacheche dei social sono state tempestate di immagini
per far credere che l'evento del presidente del Consiglio fosse una disfatta.


Il messaggio che si voleva far passare era chiaro:
a sette giorni dal voto Fratelli d'Italia è in crisi e, come dimostra la piazza quasi deserta,
si prospetta un risultato negativo alle urne.

Peccato che ci sia un piccolo particolare:
Le foto sono state scattate prima dell'inizio dell'intervento di Meloni.

Un dettaglio tutt'altro che irrilevante
che finisce per rovinare i piani di una sinistra
che sperava di poter cavalcare l'onda
di una presunta batosta per FdI.
 
I sogni rossi si sono frantumati contro lo scoglio della realtà.

Infatti diversi presenti hanno postato foto in tempo reale
per smentire la narrazione della sinistra
e testimoniare la numerosa partecipazione a Piazza del Popolo.

Migliaia di persone da tutta Italia hanno risposto presente
e hanno reso caloroso l'appuntamento in vista delle Europee.


A far discutere è stato anche uno scatto di Fanpage, che si è affrettato a scrivere:

"Meloni non riempie la piazza: il comizio decisivo di Piazza del Popolo è un mezzo flop".

Ma l'immagine si concentra sul fianco della piazza e non sul cuore centrale.


Nella foto in alto, quello che scrivono su @fanpage. Nella foto in basso, la realtà. O stanno scoppiando i loro fegati o i loro cervelli. pic.twitter.com/JNCwIZuV4K
— Simona (@Simona45104788) June 1, 2024

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Sulla questione è intervenuta Rita Dalla Chiesa, deputata di Forza Italia,
allegando una foto che mette in evidenza la folla presente:

"E questo sarebbe il flop a Piazza del Popolo di cui parla la sinistra?".


Anche un'utente su X ha fatto un confronto tra l'immagine di Fanpage e quella invece vista dall'alto:

"Nella foto in alto, quello che scrivono su Fanpage.

Nella foto in basso, la realtà.

O stanno scoppiando i loro fegati o i loro cervelli".
 
Mi chiedo se sia vilipendio solo le cose che si dicono o scrivono o anche occupare certe posizioni...
Chiedo per un amico
 
Non bisogna fare di tutta l'erba un fascio.
Ma no. Dai. Non bisogna. Però......... Qualcosa non torna.

Fanno il bagno nelle acque del lago e nel frattempo i loro zaini vengono 'ripuliti'.

È accaduto nel pomeriggio di sabato ad Abbadia Lariana, all'altezza del molo sul lungolago.

Vittime dei delinquenti cinque ragazzini residenti in paese, di età fra gli 11 e i 15 anni.

A raccontare l'episodio è il padre di una delle derubate.

"I ragazzi, come è sempre accaduto qui in paese, si sono ritrovati al molo.
Sono stati avvicinati da quattro individui che hanno detto di provenire da Monza,
di età apparente fra i 16 e i 18 anni e dai tratti nordafricani."
 
Tranquilli tutto Sostenibile e Resiliente.


Accordo per la mobilità militare tra Leonardo e Ferrovie dello stato.

L’accordo di mobilità militare tra Leonardo e le Ferrovie dello Stato è lo schiaffo finale alla popolazione italiana: nel documento vedete elencate le migliori tecnologie digitali e logistiche per ottimizzare il trasporto di risorse militari “dentro e fuori l’Europa”, pagate naturalmente con i soldi dei contribuenti. L’investimento europeo sfrutta le infrastrutture del popolo per facilitare la movimentazione di bombe e armi.

❗️Davvero qualcuno ha ancora il coraggio di dire che non siamo in guerra?



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