Solo politica

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Il GOVERNO lavora per cercare e trovare soluzioni..........
ma c'è sempre il DIRIGENTE che - per giustificare il suo lauto stipendio -
ma anche altro......agisce. Lo dico e lo ripeto da decenni.

Quando cambia la direzione di un governo, una regione, una provincia, un comune
BISOGNA CAMBIARE I DIRIGENTI
altrimenti non cambia mai nulla.

Il vero ministro è il direttore dell'Agenzia delle Entrate​

Nel frattempo però, il ministro delle Finanze, quello vero ovviamente,
cioè il Direttore dell'Agenzia delle Entrate, Ruffini,
invia a migliaia e migliaia di contribuenti in questo squarcio di fine agosto,
avvisi di intimidazione e di pagamento.


Lo scopo è evidente,
notificare prima del 1 settembre
a quanti più contribuenti possibili le sanzioni,
che con la nuova normativa,
proprio dal prossimo mese non saranno più applicabili.



Sarebbe da chiedere al Ministro Giorgetti,
quello che ha parlato al Meeting di Rimini
non quello che opera tutti i giorni al Ministero,
se ne fosse a conoscenza e soprattutto se fosse d'accordo.
 
Ahahahahahah, ma gli avranno restituito gli arnesi ?


Erano due gli uomini in fuga dalla polizia che sono stati bloccati a Roma Ovest, lunedì 26 agosto,
dopo inseguimento lungo i tre quartieri di Aurelio, Portuense e Bravetta.

I due fuggitivi, di nazionalità georgiana di 33 e 35 anni,
sono stati poi denunciati per tentato furto in appartamento e ricettazione.

Gli agenti della polizia di Stato del XV distretto di Ponte Milvio,
durante un servizio di pattugliamento finalizzato al contrasto dei reati predatori,
hanno notato i due soggetti in atteggiamenti strani.

La polizia, infatti, aveva già ricevuto delle segnalazioni su dei furti in appartamento nella capitale.

Da via Innocenzo XIII i due fuggiviti

sono stati seguiti fino alla zona del Portuense,

dove poi hanno virato verso il quartiere Bravetta e giunti in via Belluzzi.

Gli uomini sono entrati per pochi minuti in un appartamento

e usciti di corsa salendo sulla propria auto per fuggire.

A quel punto i poliziotti hanno iniziato l'inseguimento in auto bloccando i due in via dei Malatesta,

dove sono stati immediatamente raggiunti e fermati.

Nello stabile di via Belluzzo sono stati trovati segni di effrazione ma nessuna prova di furti.


La perquisizione della polizia

Nella perquisizione sono stati rinvenuti, sia addosso ai due uomini che nel veicolo
- precisamente nel vano luce di cortesia del sottotetto della vettura - diversi utensili per lo scasso delle porte.

Un ulteriore controllo è stato effettuato a casa di uno dei due, proprio in via Malatesta,
dove sono stati ritrovati orologi e gioelli in oro di cui non hanno saputo giustificarne la provenienza.

Conclusi gli accertamenti,
i due sono stati denunciati per tentato furto in appartamento e ricettazione.

Nonostante gli utensili per lo scasso in macchina
e i gioielli ritrovati in una delle loro abitazioni,

rimangono attualmente in stato di libertà
poiché non c'erano gli “estremi per altri provvedimenti”.
 
La scienza medica ha confermato un’incontrovertibile verità:

le alte temperature estive nuocciono particolarmente a due categorie di individui:
gli anziani e i dirigenti di Forza Italia.

Cari Tajani e compagni, ma come vi è saltato in mente di andare a infognarvi in una polemica senza capo né coda
con i vostri alleati del centrodestra sulla questione dello Ius Scholae?

D’estate si va al mare, si fanno passeggiate in montagna, ci si diverte nei locali notturni,
ci si tuffa nei piaceri della tavola senza preoccuparsi troppo del girovita
e di certo si ha cura di non fare una cosa: dire cavolate.

Invece, cari inossidabili forzisti, sembra che ci proviate gusto a maneggiare stupidaggini.

D’accordo, è comprensibile che abbiate necessità
di segnare una distanza programmatica dagli alleati di coalizione
per motivare la vostra base elettorale.

Si comprende la preoccupazione di non restare schiacciati tra la centralità di Giorgia Meloni
che gestisce l’azione di Governo con pugno di ferro e,
per umanissime ragioni di sopravvivenza politica, le sortite da guastatore di Matteo Salvini,
il quale a sua volta sta mettendo a frutto gli insegnamenti del generale Roberto Vannacci,
oggi eurodeputato part time della Lega ma di mestiere incursore dei più temibili.
 
Tuttavia, c’è modo e modo di procurarsi un’agibilità politica
ma quello scelto da voi è il più sbagliato nel metodo, nel merito e nella tempistica.

Aprire alla riforma della legge sulla concessione della cittadinanza introducendo il cosiddetto Ius Scholae,
come indicato dalle forze dell’opposizione, equivale a un suicidio politico.

Il mitico elettorato moderato, a cui secondo Antonio Tajani l’innovazione dovrebbe piacere,
non è stupido e ha capito benissimo che si tratta di un pasticcio senza fine.

Come si può pensare di concedere qualcosa di tanto prezioso e responsabilizzante quale la cittadinanza
a qualcuno che, in base alla legge italiana, non è neanche in grado di richiederla?

Già, perché per il nostro diritto
la piena capacità di agire
si acquista con il raggiungimento della maggiore età,
oggi fissata a diciotto anni.


Agli occhi della legge – e del buonsenso – prima si è classificati minori.

Cosa comporta?
Che solo con la maggiore età si considera un individuo capace di autodeterminarsi e di curare i propri interessi.

Fino a quel momento i genitori – o chi esercita legittimamente sul minore la potestà genitoriale –
hanno titolo di curare i suoi interessi e di rappresentarne la volontà.
 
E non sempre ciò è sufficiente per la legge.

Nei casi eccedenti l’ordinaria amministrazione
anche i genitori devono chiedere l’autorizzazione del giudice tutelare
per compiere atti che intervengano a modificare la sfera giuridico-patrimoniale del minore.

Ora, la concessione della cittadinanza non è come acquistare un ghiacciolo al bar,
è un provvedimento che rientra tra gli atti di alta amministrazione
e per il quale è prevista un’ampia discrezionalità della Pubblica amministrazione
nel valutarne l’opportunità politico-amministrativa in ordine alla finalizzazione della procedura.

Si tratta di ammettere un nuovo componente nell’elemento costitutivo dello Stato che è il popolo
e tale immissione non potrà non incidere sul rapporto individuo-Stato-Comunità.

E cosa propongono questi geni della lampada?

Di concederla in automatico a un minore
che neanche la può richiedere di suo
e, quindi, non può dirci se desidera riceverla
o se invece preferisce tenersi la cittadinanza ereditata dai genitori.
 
Le femministe del Partito democratico dovrebbero iscriversi a Fratelli d’Italia,
perché Giorgia Meloni è colei che prima fra tutte ha tradotto in pratica il femminismo di sinistra.

Ciò perché avrebbe reso il proprio partito un movimento a trazione femminile
e perché avrebbe favorito l’ascesa di donne nominandole nelle partecipate arginando lo strapotere dei maschi.

Il tutto mentre a sinistra si fanno convegni e teorizzazioni mai messe in pratica.

La donna di destra che mette al proprio posto gli uomini (nella vita e nel partito)
e instaura un regime politico matriarcale realizzando l’utopia femminista.
 
La destra
– a differenza della sinistra che finge di struggersi sulle scarpette rosse, sul corpo delle donne e sul femminismo
ha consapevolmente o inconsapevolmente dimostrato
quanto l’individualismo realmente liberale e la concorrenza funzionino meglio del socialismo.

E così, mentre a sinistra imponevano le quote rosa,
si interrogavano se fosse più rispettoso dire “avvocato o avvocata”,
a destra hanno dimostrato quanto l’eguaglianza nei soli punti di partenza
e l’assenza di pregiudizi producano concorrenza, meritocrazia
e cioè l’ascesa di chi merita indipendentemente da cosa il diretto interessato abbia in mezzo alle gambe.

Specularmente, a sinistra hanno dimostrato
quanto la tutela teorica delle minoranze produca riserve indiane e non maggiori diritti.

Volendo essere maliziosi, si potrebbe insinuare che
l’attenzione gauche verso ogni tipo di minoranza sia puramente interessata e poco reale.

Un buonismo peloso che assicura un tot di voti al netto di programmi politici inesistenti.

La sinistra si è smarrita in convegni sui “therians” o sugli “otherkins”,
manifestazioni sul vattelappesca e proteste surreali.

La destra ghettizzata in silenzio è dovuta crescere per forza di cose
fino a impalcare la prima donna nella storia alla Presidenza del Consiglio
facendo largo a colei che percepiva come l’alternativa migliore (anche agli stessi uomini del partito).

Questo, non è femminismo di sinistra
ma pragmatismo di destra senza preconcetti.

Già, proprio quei preconcetti
che troppo spesso albergano nel retro cranio
di chi non può fare a meno di sventolare lo spauracchio fascista
evitando di guardare ai propri limiti.
 
Lo scrivo qui. Ma anche altrove.
Bisogna svegliarsi, soprattutto dal menefreghismo.

“Il popolo non sarà privato o limitato del diritto di parlare,
scrivere o pubblicare i propri sentimenti;

e la libertà di stampa, come uno dei grandi baluardi della libertà,
sarà inviolabile”.

(James Madison, 4° Presidente degli Stati Uniti).

 

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