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Giusto un ulteriore appunto. Gli esportatori avevano(non so se attualmente ci sono normative diverse rispetto a quando ero in attività) un plafond di acquisti in esenzione da Iva pari al volume di esportazioni dell'anno precedente. Quindi niente Iva sugli acquisti e niente Iva incassata, versamenti zero. Però se l'anno precedente esporto 1 milione, quest'anno acquisto 1,5 milioni ed esporto 2 milioni, pago Iva su 500.000, incasso niente, devo chiedere il rimborso dell'Iva pagata su 500.000.
 
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Sono 159 i tecnici del Soccorso Alpino e speleologico
che hanno lavorato senza sosta per salvare la vita a Ottavia Piana,
la speleologa del Cai (Club Alpino Italiano) rimasta intrappolata
dopo una caduta nei cunicoli dell'Abisso Bueno Fonteno, nel Bergamasco.

Ai soccorsi hanno partecipato anche operatori del 118, dei vigili del fuoco, carabinieri e protezione civile locale.

Una macchina imponente che si è messa in moto alla mezzanotte del 15 dicembre.
La speleologa è stata costantemente monitorata e assistita da un totale di sei medici
e otto infermieri del Soccorso alpino e speleologico
.

Alle 2.59 del 18 dicembre la 32enne è stata riportata fuori dalla grotta sana e salva.
Ora è stata trasferita in ospedale a Bergamo.

Ottavia Piana: chi pagherà i soccorsi della speleologa tratta in salvo ?
 
Già lo scorso anno Ottavia Piana era rimasta bloccata nello stesso complesso di grotte,
una circostanza che ha fatto molto discutere sui social.

In tanti hanno accusato la speleologa "di essersela andata a cercare".

A pagare le spese per il recupero sarà l'assicurazione.

Dal 2020 la Società Speleologica Italiana ha infatti ratificato una polizza infortuni con Axa
che copre gli speleologi durante l'attività esplorativa.

A confermarlo è il presidente Sergio Orsini raggiunto da La Stampa.

A pagare dunque non saranno i cittadini.


Certo che 6 medici ed 8 infermieri, dove li trovi in ospedale a tua disposizione ?
 
Ahahahahahahah

Nel suo concerto al Forum di pochi giorni fa aveva inscenato una fuga dalle forze dell'ordine
con tanto di sparizione e "riapparizione" dall'altra parte del palazzetto.

Questa volta, invece, il "trucco" non gli è riuscito.

Baby Gang, al secolo Zaccaria Mouhib, 23 anni, rapper a lungo residente nel Lecchese,
è stato fermato all'alba di mercoledì a Milano dai carabinieri
che lo hanno denunciato per il mancato rispetto delle prescrizioni imposte dalla sorveglianza speciale,
che lo obbligherebbero a restare in casa tra le 22 di sera e le 7 del mattino.


Come illustrato dai colleghi di MilanoToday.it,
" l'artista" è stato controllato alle 4.55 a bordo della sua Lamborghini in via Melchiorre Gioia,
come ha mostrato lui stesso in una story postata su Instagram
in cui si è ripreso, con un passamontagna indossato, durante il controllo.

I carabinieri del Radiomobile hanno accertato che il cantante non poteva essere lì
- proprio per le misure imposte dalla sorveglianza - e lo hanno quindi denunciato.
 
Quel che volete, ma gli Svizzeri sanno ragionare.

A pochi giorni dalla pubblicazione dei dati che riferivano, nei Grigioni,
dell’abbattimento di 37 lupi nel periodo da inizio settembre a fine novembre
e di ulteriori quattro in questo mese,
il governo cantonale ha reso noto di aver ricevuto una petizione, sostenuta da 37.656 firme,
per fermare la regolazione del branco di lupi Fuorn, che vive in parte all’interno del Parco nazionale.

Secondo i firmatari della petizione, promossa da WWF Svizzera, Pro Natura e BirdLife Svizzera,
l’abbattimento dei lupi sarebbe in contrasto con il principio fondamentale del Parco nazionale:

lasciare che la natura si autoregoli. (Ahahahahah, il lupo ? E chi lo regola ?)

Non solo: l’abbattimento dell’intero branco senza esaminare alternative sarebbe sproporzionato e mancherebbe di ogni equilibrio.
 
Di contro, il governo ha evidenziato come nel testo della petizione
il riferimento sia sempre a un branco del Parco nazionale,
non considerando che quello del Fuorn sia un branco transfrontaliero,
che si muove solo in parte nel perimetro del Parco nazionale svizzero.

Spaziando anche in Val Monastero e in Engadina Bassa,
come pure valicando il confine di stato con la vicina Livigno.

Dicendosi
«consapevole sia dell’importanza del Parco nazionale quale riserva naturale
sia dell’importanza della protezione delle specie in relazione al lupo nei Grigioni»,

il governo ha detto di comprendere il senso della petizione, poiché

«grandi predatori come il lupo possono influire positivamente sulla biodiversità.
Hanno il potenziale di ridurre gli effettivi di ungulati e di influenzarne la distribuzione territoriale
e questo effetto può proseguire nell’ecosistema, influenzando in modo positivo la rinnovazione del bosco».

Tuttavia, le regioni alpine e di montagna

«sono colpite in modo particolare dalla presenza del lupo e in futuro tale presenza sarà ancora maggiore.
L’agricoltura e l’agricoltura alpestre, organizzate in modo estensivo e prossimo alla natura,
ricoprono una notevole importanza culturale, economica e sociale.
Il mantenimento dell’attività agricola nelle regioni alpine e di montagna è essenziale
anche per la protezione della natura, in particolare per la biodiversità».


Il governo dei Grigioni non ha mancato di far presente che, con la revisione della legislazione federale sulla caccia,

«è stata creata la possibilità di regolare in modo responsabile l’effettivo di lupi, senza metterlo a rischio,
e di limitare i danni ad animali da reddito, insieme a una protezione del bestiame efficace.
In questo modo si intende ridurre il potenziale di conflitto,
aumentare l’accettazione nei confronti della presenza del lupo e rendere possibile una coesistenza».

E con queste premesse,
«un trattamento speciale dei branchi di lupi
che vivono in parte nel Parco nazionale
comporterebbe un’applicazione giuridicamente iniqua
delle disposizioni relative alla regolazione degli effettivi di lupi».

Dunque,
«non si può perciò dare seguito alla richiesta formulata nella petizione».
 
Sono 159 i tecnici del Soccorso Alpino e speleologico
che hanno lavorato senza sosta per salvare la vita a Ottavia Piana,
la speleologa del Cai (Club Alpino Italiano) rimasta intrappolata
dopo una caduta nei cunicoli dell'Abisso Bueno Fonteno, nel Bergamasco.

Ai soccorsi hanno partecipato anche operatori del 118, dei vigili del fuoco, carabinieri e protezione civile locale.

Una macchina imponente che si è messa in moto alla mezzanotte del 15 dicembre.
La speleologa è stata costantemente monitorata e assistita da un totale di sei medici
e otto infermieri del Soccorso alpino e speleologico
.

Alle 2.59 del 18 dicembre la 32enne è stata riportata fuori dalla grotta sana e salva.
Ora è stata trasferita in ospedale a Bergamo.

Ottavia Piana: chi pagherà i soccorsi della speleologa tratta in salvo ?
Costa niente questo salvataggio :oops:
 

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