siamo in mano o a dei pazzi o a degli incompetenti
ma possibile che l'unica cosa a cui pensano è a come sedersi più comodi sulle poltrone che già hanno?
http://www.corriere.it/politica/11_...da_ccf7dfee-9027-11e0-bd7e-24c232303fed.shtml
IL PD: «TEMPO SCADUTO, LE RIFORME LE FAREMO NOI». IL FUTURISTA: «DA CROSTATA A PROSTATA»
Bossi-Berlusconi e il patto di Arcore Spuntano gli uffici ministeriali al Nord
Il premier: «Tagli alle tasse? Vedremo che cosa fare». Frenata sul vice. E sul candidato 2013 è silenzio
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Il governo al vertice decisivo su economia e asse con la Lega (6 giugno 2011)
L'arrivo ad Arcore di Angelino Alfano MILANO - Operatività politica anche al Nord. È quello che la Lega aveva chiesto alla vigilia dei ballottaggi al Pdl. Il premier aveva chiesto tempo, rimandando ogni decisione a dopo il voto. E ieri al vertice di Arcore Bossi sarebbe stato accontentato. Secondo fonti parlamentari di maggioranza infatti l'orientamento emerso nel corso del vertice a Arcore è quello di creare uffici di rappresentanza «altamente operativi» di alcuni ministeri. Scelta che troverebbe l'assenso del sindaco di Roma Alemanno che da Washington ha commentato: «Non sarebbe nemmeno una straordinaria novità, l'importante è che sede e titolarità dei ministeri restino a Roma».
LE TASSE - Tagli alle tasse? «La riforma fiscale è programmata», dice Silvio Berlusconi mentre si appresta ad andare al Carosello dei carabinieri, e risponde a chi gli chiede se riforma fiscale e riduzione della pressione tributaria sono state al centro del vertice tra Lega e Pdl. «Poi vedremo cosa si potrà fare», chiude il Cavaliere. Con la Lega non si è parlato del candidato del 2013, dice Berlusconi ma sul resto bocca cucita. Il presidente del Consiglio si limita a dire: «Ha già detto tutto Alfano». E a sentire Angelino Alfano, già investito del ruolo di segretario del Pdl, «si è ulteriormente rafforzata la volontà di arrivare a fine legislatura».
PROVE TECNICHE DI STRATEGIE - Nel pomeriggio i big del partito di Silvio Berlusconi e quelli del Carroccio di Umberto Bossi si sono incontrati ad Arcore. Il vertice a Villa San Martino doveva servire per fare il punto sull'asse Pdl-Lega e sul modo per rinsaldarlo, ma anche sulle politiche economiche dell'esecutivo e sulle mosse da attuare in vista della verifica parlamentare in programma a fine mese. Primo incontro, per dirla alla Roberto Maroni, dopo la «sberla» delle amministrative, il centrodestra ha fatto le prove tecniche di strategia per il rilancio dell'azione di governo, con, tra i presenti Tremonti, Maroni, Calderoli, Giorgetti, Reguzzoni, Ghedini e Brancher. Al termine dell'incontro Alfano ostentava ottimismo: «Il rapporto fra la Lega e Pdl, tra Berlusconi e Bossi è solido». E di conseguenza «la maggioranza è in grado di dare stabilità e, a differenza della sinistra, di portare aventi le riforme». Il segretario conferma che non si è parlato di vicepremier nè di altre nomine. Neppure della sua sostituzione nell'esecutivo, visto che l'impegno nel partito è stato considerato non sovrapponibile a quello di ministro della Giustizia: «Se ne parlerà nelle prossime giornate o nelle prossime settimane, quando sarà definita la mia nuova funzione attraverso la modifica dello statuto del Pdl».
«PAREGGIO DI BILANCIO» - Quanto all'economia, nel summit - riferisce sempre Alfano - è stato «confermato l'obiettivo del pareggio di bilancio nel 2014 e il fatto che tutto questo dovrà avvenire secondo i tempi previsti e secondo i vincoli che l'Unione Europea ci assegna». Alfano non entra nello specifico dei provvedimenti: «Abbiamo avuto un discorso di ordine generale e non era questa la sede in cui parlare in dettaglio ma ciò che importa politicamente è che si è ulteriormente rafforzata la volontà di andare avanti e concludere questa legislatura».
«SUBITO IL CN DEL PDL» - Intanto da Roma il persidente dei senatori pidiellini, Maurizio Gasparri, spiega che «il Pdl deve fissare al più presto il suo consiglio nazionale e già in quella occasione avviare un percorso per costruire un tessuto comune per l'area di centrodestra». «Il tema riguarda i cattolici ma anche quanti hanno condiviso riforme liberali - aggiunge -. Si può sollecitare una discussione nel centrodestra. Non però favorire una sinistra che già oggi, mentre festeggia successi, già passa agli insulti tra Vendola e Bersani. Urso e Ronchi contribuiscono a un confronto positivo su contenuti che devo unire una ampia area di centro destra».
Enrico Letta: «Il Governo lasci»
I DUE LETTA - «La giornata si preannuncia piuttosto calda, non solo dal punto di vista metereologico» ha detto prima del vertice Gianni Letta, rompendo il suo tradizionale riserbo con una battuta che lasciava trasparire la grande attenzione per il confronto politico in corso. E dall'altro Letta, il nipote Enrico, vicesegretario del Ps, ha chiosato a distanza che «le riforme utili per il Paese le faremo noi, il Governo è fuori tempo massimo. Ad Arcore il tempo è scaduto». E aggiunge il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani: «Prima delle elezioni amministrative circolava l'idea che se perdeva il Pdl guadagnava la Lega. Pertanto si ipotizzava che ci sarebbe stato un ribilanciamento interno alla maggioranza, con qualche aggiustamento: un vicepremier alla Lega, un ministro in più... Ma le cose non sono andate così e la maggioranza perde sia dal lato della Lega che da quello del Pdl».
LA BATTUTA DEL «FUTURISTA» - Sull'incontro non è mancata l'ironia del Futurista, il quotidiano online diretto da Filippo Rossi e vicino alle posizioni di Gianfranco Fini: «Lontani i tempi dell'ormai famoso patto della crostata: oggi nella residenza di Arcore, più che un patto stretto con una crostata, vista la consistenza e l'età dei partecipanti, si potrebbe parlare di un patto della prostata».
Redazione online
06 giugno 2011
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