Sono senza parole e uno squarcio nell'anima.....secondo atto (1 Viewer)

Reverse

Under Jolly Roger
Fool ha scritto:
Reverse ha scritto:
LA VERITÀ SULL’IRAQ E L’IMBROGLIO DEI PACIFISTI di MATTIA FELTRI
«Sento spesso altri giornalisti parlare di “resistenza irachena”. Anche giornalisti del Tg1, il servizio pubblico per eccellenza. Ma io in Iraq ho visto altri resistenti. Chi ha fatto la resistenza, in Iraq, è Fabrizio Quattrocchi. È per questo che non ci hanno mai mostrato il video della sua esecuzione: perché lui, morendo, ha fatto la resistenza. Quello scatto di orgoglio, quel gesto di ribellione, quel saper affrontare la morte dignitosamente erano una sconfitta per i suoi boia. I terroristi vogliono sempre esibirci codardi e piagnucolosi, meschinamente attaccati alla vita. Quattrocchi li ha annichiliti, ha fatto la resistenza, li ha battuti». Toni Capuozzo, 56 anni, inviato del Tg5, da mesi racconta una guerra diversa da quella raccontata dalla Rai e da gran parte dei giornali. Nella sua trasmissione, “Terra”, se la prende con il pacifismo, svela le zone d’ombra di un “Ponte per...”, denuncia la cecità e la cedevolezza occidentale, ricorda la condizione delle donne, dei civili. Rifiuta il concetto di resistenza applicato non soltanto al terrorismo stragista, ma anche alle bande armate in guerra con gli americani. A Libero ha spiegato il perché: «Perché io sono un uomo di sinistra. Non ho mai nascosto né rinnegato le mie origini, la mia attività in Lotta continua. Per me la Resistenza è un’altra cosa. In Iraq non esiste un’attività di resistenza». Che cosa c’è? «Un terrorismo straniero, quello di Al Zarqawi per intenderci, che ha messo radici in un terreno fertile; e un terrorismo costituito da ciò che resta del vecchio regime di Saddam. È un terrorismo che funziona. Se ammazzano gli interpreti perché lavorano per gli americani, la gente non fa più l’interprete. Poi ci sono bande armate - io le chiamerei bande di ribelli, di insorti - che non rapiscono e non mettono le autobombe, ma si oppongono con la guerriglia alla presenza degli amer icani». Considerano gli americani invasori. Non uccidono i civili. Tecnicamente sono resistenti. «No, non lo sono. Sono conservatori, sono prevaricatori, vogliono le donne sottomesse, rifiutano l’idea di un Iraq democratico. Vogliono essere la nuova oligarchia dittatoriale». Dunque solo Quattrocchi è un resistente? «Lui. I dodici nepalesi che aspettavano coraggiosamente e in silenzio la pallottola alla nuca.


:(

fonte: libero-news.it


tu dici di non voler fare politica e ora metti un articolo dove quattrocchi, un mercenario, viene visto come un resistente.
questa e' una provocazione, perche' vuol dire guardare la realta' solo da una parte, la tua. non e' corretto. si era detto di non dare questo taglio al post. cosi' facendo mi confermi che e' impossibile quello che chiedi, parlare di morti e sofferenze nel mondo prescindendo dalla visione politica del problema.
:evil: :rolleyes:

Anche scrivere che è un mercenario è una provocazione alle orecchie di qualcuno, come sostenere che è sbagliato difendersi da parte dell'Occidente. Quindi come vedi una verità assoluta non esiste. Quello che io sostengo, e mi pare alcune scelte dei moderatori vadano in questa direzione, è che non c'è la necessità di accapigliarsi a vicenda rivolgendosi personalmente a chi non la pensa come noi, cosa che non negherai di aver fatto nei miei confronti. Infatti per me si può postare tutto quel che si vuole in questo post, ma io eviterò, se possibile, ti rivolgermi personalmente a chi posta notizie riportanti una visione dei fatti diversa dalla mia. Potrò rispondere con la stessa notizia vista da un altro punto di vista, che magari condivido, senza per questo rivolgermi ad un altro scrivendogli che la sua è una provocazione.
Riguardo al fatto che vi sia in ognuno di noi una visione diversa delle cose non credo si possa dissentire. Quello che si può evitare, ripeto, è di criticare la visione altrui postando apprezzamenti personali diretti a un iscritto al forum.
Quindi credo (lo so che mi sto ripetendo, ma lo faccio al solo fine di chiarire quanto più possibile un determinato concetto) la cosa migliore sia postare ognuno le notizie relative ad avvenimenti legati ai tragici fatti che stanno caratterizzando la nostra epoca, ma senza commentare o rivolgersi direttamente ad altri iscritti a questo forum, perchè questo ha causato a tutt'oggi solo scontri verbali di una certa violenza.
Del resto non sono stato il primo a postare un articolo che rispecchia la visione dei fatti che attualmente è propria di una parte politica, perchè altri lo hanno fatto in questo stesso thread, precedendomi.
Io però non ho commentato e mi sono limitato a postare una visione diversa.
Penso che il dialogo e il rispetto fra persone di opposte vedute siano il miglior esempio che si possa dare in questo particolare momento storico, caratterizzato purtroppo dalla violenza e dalla morte di migliaia e migliaia di innocenti.
Come chiedere ad altri di smettere di uccidere se da parte di noi stessi non si riesce a smettere di offendere o comunque di polemizzare continuamente?
Non puoi chiedere agli altri di lasciare spazio ad un solo punto di vista, però rispettando il loro vedrai rispettato il tuo.
In fondo i morti non piacciono a nessuno, o almeno non dovrebbero, quindi dovremmo tutti trovarci d'accordo almeno su certe cose, e cercare nel nostro "microcosmo virtuale" di dare il buon esempio.
 

Fool

Forumer storico
Reverse ha scritto:
Fool ha scritto:
Reverse ha scritto:
LA VERITÀ SULL’IRAQ E L’IMBROGLIO DEI PACIFISTI di MATTIA FELTRI
«:(

fonte: libero-news.it


tu dici di non voler fare politica e ora metti un articolo dove quattrocchi, un mercenario, viene visto come un resistente.
questa e' una provocazione, perche' vuol dire guardare la realta' solo da una parte, la tua. non e' corretto. si era detto di non dare questo taglio al post. cosi' facendo mi confermi che e' impossibile quello che chiedi, parlare di morti e sofferenze nel mondo prescindendo dalla visione politica del problema.
:evil: :rolleyes:

Anche scrivere che è un mercenario è una provocazione alle orecchie di qualcuno, come sostenere che è sbagliato difendersi da parte dell'Occidente. Quindi come vedi una verità assoluta non esiste. Quello che io sostengo, e mi pare alcune scelte dei moderatori vadano in questa direzione, è che non c'è la necessità di accapigliarsi a vicenda rivolgerndosi personalmente a chi non la pensa come noi, cosa che non negherai di aver fatto nei miei confronti. Infatti per me si può postare tutto quel che si vuole in questo post, ma io eviterò, se possibile, ti rivolgermi personalmente a chi posta notizie riportanti una visione dei fatti diversa dalla mia. Potrò rispondere con la stessa notizia vista da un altro punto di vista, che magari condivido, senza per questo rivolgermi ad un altro scrivendogli che la sua è una provocazione.
Riguardo al fatto che vi sia in ognuno di noi una visione diversa delle cose non credo si possa dissentire. Quello che si può evitare, ripeto, è di criticare la visione altrui postando apprezzamenti personali diretti a un iscritto al forum.Quindi credo (lo so che mi sto ripetendo, ma lo faccio al solo fine di chiarire quanto più possibile un determinato concetto) la cosa migliore sia postare ognuno le notizie relative ad avvenimenti legati ai tragici fatti che stanno caratterizzando la nostra epoca, ma senza commentare o rivolgersi direttamente ad altri iscritti a questo forum, perchè questo ha causato a tutt'oggi solo scontri verbali di una certa violenza.
Del resto non sono stato il primo a postare un articolo che rispecchia la visione dei fatti che attualmente è propria di una parte politica, perchè altri lo hanno fatto in questo stesso thread, precedendomi.
Io però non ho commentato e mi sono limitato a postare una visione diversa.
Penso che il dialogo e il rispetto fra persone di opposte vedute siano il miglior esempio che si possa dare in questo particolare momento storico, caratterizzato purtroppo dalla violenza e dalla morte di migliaia e migliaia di innocenti.
Come chiedere ad altri di smettere di uccidere se da parte di noi stessi non si riesce a smettere di offendere o comunque di polemizzare continuamente?
Non puoi chiedere agli altri di lasciare spazio ad un solo punto di vista, però rispettando il loro vedrai rispettato il tuo.
In fondo i morti non piacciono a nessuno, o almeno non dovrebbero, quindi dovremmo tutti trovarci d'accordo almeno su certe cose, e cercare nel nostro "microcosmo virtuale" di dare il buon esempio.



scusami reverse, forse mi confondi con qualcun altro. io sono d'accordo con quello che scrivi adesso.
l'episodio al quale faccio riferimento e' il fatto che ho postato qualcosa sulla violenza alla scuola diaz a genova, che per me, ripeto, e' violenza gratuita da stigmatizzare come quella degli usa verso l'iraq o della resistenza irachena verso gli ostaggi. e' un fatto importante accaduto nel mondo, e tu mi hai detto che non dovevamo fare politica. io ho evitato di risponderti per non polemizzare, nn ti ho offeso e nn lo faccio ora.
mi va bene cio' che ho sottolineato.
 

gipa69

collegio dei patafisici
06 Oct 2004 17:00 Sudan says will not refuse talks with Darfur rebels
KHARTOUM, Oct 6 (Reuters) - Sudan will not refuse to negotiate with a Darfur rebel group it has accused of involvement in a failed coup attempt in the capital, Sudanese Foreign Minister Mustafa Osman Ismail said on Wednesday.

African Union-sponsored talks to end a rebellion in Sudan's remote west that has cause more than 1.5 million people to flee their homes, collapsed last month and are due to reconvene on Oct. 21.

But Khartoum has accused one of the two rebel groups that took up arms early last year, the Justice and Equality Movement (JEM), of involvement in a failed coup attempt in the capital almost two weeks ago and had raised questions over whether it would continue to talk with them.

But Ismail told reporters in Khartoum it was not for the government to decide who to negotiate with.

"The position of the government is that the AU is the body which decides whether a group has got the legitimacy to participate in the negotiations or not," Ismail said. "The government will not put a veto on the decision of the AU."

The second rebel group, the Sudan Liberation Amy, has said they would attend negotiations with the government in the Nigerian captial Abuja regardless of whether JEM was present or not.

Two rebel groups accuse Khartoum of neglect and of arming mounted Arab militias, known as Janjaweed, to loot and burn non-Arab villages in a campaign of ethnic cleansing. Khartoum denies the charge and calls the Janjaweed outlaws.

The United States calls the violence genocide and blames Khartoum and the Janjaweed. The United Nations says the conflict has created one of the world's worst humanitarian crises.

The U.N. Security Council has urged Khartoum to find a swift political solution to end the troubles. ((Reporting by Opheera McDoom, editing by Stephen Weeks; Khartoum newsroom, +249 912 167 378))
 

Reverse

Under Jolly Roger
Siccome ti eri riferito a Quattrocchi credevo parlassi dell'intervista a Capuozzo da me postata.
In tal caso nessun problema, prendo atto di quanto scrivi e rispetto la tua visione delle cose pur non condividendola, perchè allora se ricordo bene tu paragonasti un pur doloroso episodio alla morte di 37 bambini che, se non altro da un punto di vista puramente quantitativo (ma secondo me non solo), è certamente più grave.
Mi fa piacere vedere che si può portare avanti una discussione in cui, da visioni politiche (almeno mi sembra) opposte, si riconosce la necessità del rispetto dell'altro.
Questa è una necessità che purtroppo si sottovaluta spesso, anche o meglio sopratutto ai livelli più alti della "piramide" decisionale. Purtroppo da questa mancanza non mi sembra si riesca ad essere immuni neanche da parte nostra. Sarebbe bello rimediare, per questo apprezzo quanto mi scrivi ed allo stesso tempo spero tu colga lo spirito "conciliante" della mia risposta.
 

Fleursdumal

फूल की बुराई
Altrove di Lucio Caracciolo


Incubo guerra civile



Il futuro dell'Iraq dipenderà largamente dalle elezioni in programma per il prossimo gennaio. Gli scenari possibili, al riguardo, sono almeno tre.
Primo: subito dopo le elezioni di novembre Bush (se rieletto, come oggi pare probabile) ordinerebbe alle sue truppe e al cosiddetto esercito iracheno di radere al suolo i covi della resistenza, a cominciare da Falluja e dagli altri centri del triangolo sunnita. Ciò nella speranza di eliminare guerriglieri e terroristi prima del voto. In caso contrario, evidentemente, non si potrebbe parlare in nessun modo di elezioni nazionali ma solo di uno scrutinio parziale.
Secondo: siccome, ce lo spiega Rumsfeld, il mondo non è perfetto e l'Iraq ancora meno, Allawi e i suoi sponsor americani si accontenterebbero di far votare gli abitanti delle aree più tranquille, a cominciare dal Kurdistan e da ampie parti della zona sciita.
Terzo: per il fallimento dell'offensiva o per la rinuncia ad elezioni parziali, in quanto non sufficientemente legittimate, il voto sarebbe rinviato a tempi migliori.

In ogni caso, appare molto difficile oggi che tutte le forze politiche e militari irachene considerino l'eventuale scrutinio di gennaio come legittimo. È probabile anzi che i perdenti possano contestarne la validità con le armi in pugno. La proposta di una lista unica, avanzata da Allawi, non contribuisce certo ad aumentare il grado di legittimazione delle eventuali elezioni. Il difetto di base di questo voto non sta infatti nella pur evidente assenza di alcune condizioni minime per il suo svolgimento (ad esempio non sappiamo nemmeno quanti iracheni abbiano diritto al voto, visto che non sono stati censiti). Il vero problema consiste nella mancanza di un accordo fra i leader politici locali, dai capi tribù ai banditi fino all'attuale governo ad interim, di chiara impronta americana. Qualsiasi possa essere quindi il risultato elettorale, esso mancherà di legittimazione.

Che cosa resta quindi da fare, se si vuole evitare che le elezioni di gennaio, o di qualsiasi altro mese, non si rivelino un boomerang? L'obiettivo non è certo quello di far votare gli iracheni, ma di stabilizzare il paese anche attraverso un voto che possa essere accettato almeno dai principali leader locali. I pochi mesi che restano di qui alla scadenza di gennaio potrebbero quindi essere utilmente impiegati per mettere intorno ad un tavolo, insieme ad Allawi, i rappresentanti di tutte le entità politico-militar-religiose dell'Iraq, comprese quelle più avverse all'Occidente. Se mai riusciremmo a stabilizzare l'Iraq non sarà certo grazie ai nostri "figli di puttana" (Allawi), ma solo attraverso un qualche compromesso, inevitabilmente basato sulla spartizione dei proventi petroliferi e di altre ricchezze, fra capi tribù, capi milizia, e capi banda.

Tutto ciò potrà sembrare politicamente scorretto. Infatti lo è. Ma l'alternativa è quella di assistere all'incancrenirsi della crisi e all'esplosione di una vera e propria guerra civile. Una prospettiva che non dovrebbe suscitare l'entusiasmo di nessuno, tanto meno degli americani. Per i quali il fallimento delle elezioni significherebbe molto probabilmente cominciare a fare le valigie. E anche piuttosto in fretta.
 

Reverse

Under Jolly Roger
Afghanistan: vice Karzai sfugge ad attentato
Faceva campagna elettorale per le presidenziali afghane
(ANSA)- KABUL, 6 OTT-Il candidato alla vicepresidenza afghana nella lista del presidente Karzai, Ahmad Zia Massud, e' sfuggito a un attentato dinamitardo a Faizabad. Il fratello di Ahmad Shah Massud,il leggendario comandante dei mujaheddin afghani assassinato nel 2001,si trovava nel nord, dove stava facendo campagna elettorale per le presidenziali di sabato.Fonti ufficiali hanno detto che un ordigno collocato sulla strada e' esploso al passaggio del convoglio di Massud. L'esplosione avrebbe provocato 1 morto e 1 ferito. /writer
06/10/2004 14:27
 

patt

Forumer storico
1097112115gif.gif
 

gipa69

collegio dei patafisici
07 Oct 2004 08:05 Pakistan, kamikaze su autobomba: 39 morti a raduno religioso
MULTAN, Pakistan, 7 ottobre (Reuters) - Almeno 39 sono rimaste uccise ed altre 80 ferite nello scoppio di un'autobomba condotta da un attentatore suicida oggi, al raduno per rendere omaggio ad un militante religioso assassinato, nel Pakistan centrale.

E' quanto ha riferito la polizia, a proposito dell'attentato compiuto nelle prime ore di oggi in occasione di un corteo funebre nella città di Multan, nel primo anniversario dell'uccisione del leader sunnita estremista Azam Tariq.

"Si pensa ci fosse al volante un attentatore suicida", ha detto a Reuters Sikander Hayat, funzionario del locale distretto di polizia.

Il raduno notturno si era concluso e le persone si stavano lentamente disperdendo quando tra la folla è avvenuta l'esplosione.

Almeno 39 persone sono morte e 84 sono rimaste ferite, ha detto Arif Sial, sovrintendente medico dell'ospedale Nishat, principale nosocomio della regione.
 

Users who are viewing this thread

Alto