fo64
Forumer storico
Reverse ha scritto:8000 (ottomila) euro al mese??? Dal Governo?? Ma io pensavo che il volontariato fosse non dico gratuito ma comunque retribuito al minimo, diciamo le spese per mangiare vestirsi e lavarsi. Così altro che volontariato.... Poi essere pagati tutti quei soldi per studiare un esame....
Comunque è un mondo sempre più strano e senza coerenza. Allora sì, ha ragione franci, i corpi speciali delle nostre FF.AA. fanno qualcosa di infinitamente più rischioso per meno di un quarto di quei soldi.
Al di là di ogni altra considerazione 8000 euro mi sembrano davvero troppi. Poi la carriera indicata da deardevil mi sa molto di carriera di partito.
Boh....
Scusate ma giusto per correttezza penso sia giusto riportare un estratto di quanto dichiara l'associazione Unponteper (per cui lavorano le 2 italiane) sul proprio sito (il testo completo è qui: http://www.unponteper.it/liberatelapace/article.php?sid=1101 )
Se poi Cossiga o altri hanno altre fonti e ce la fanno sapere, ci fanno un grande piacere
Fo64
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QUANTO GUADAGNANO LE DUE SIMONE? QUANTO PAGA UN PONTE PER…?
Rispondono i lavoratori di Un ponte per...
La convinta adesione alla associazione, ed il continuo impegno da parte di tutti nel tenere basse le spese di gestione, ha prodotto nella nostra associazione una politica retributiva singolare.
La regola generale è che viene pagato solo il lavoro che per richiesta di continuità, impegno, professionalità, non può essere svolto da un volontario.
Si guadagna il necessario per vivere, valorizzando con qualche piccolo aggiustamento i ruoli di maggiore responsabilità o disagio.
Tutte le retribuzioni di Un ponte per… hanno un unico riferimento salariale: il 3° livello del contratto commercio (1368,60 lordi mese per 40 ore settimanali). Un sistema che noi abbiamo chiamato retribuzione piatta.
La diversificazione salariale avviene attraverso la identificazione delle risorse disponibili (per mansione, figura o progetto) e cioè di quante ore di lavoro possono essere pagate per un certo lavoro.
Si va quindi dai part-time classicamente intesi (20 ore) ad un full time. La categoria di "lavoro straordinario" è sempre stata tradotta, prima di tutto da noi lavoratori di Un ponte per…, in volontariato senza alcuna retribuzione, come contributo per la difesa di quello spirito volontaristico all’origine della associazione.
Una stima a naso che facemmo lo scorso anno in fase di verifica organizzativa, su quanto del lavoro profuso dai dipendenti e dai volontari venisse pagato, dava il risultato approssimativo di un 20%. Questa stima non ha i crismi della scientificità soprattutto perché non abbiamo trovato metodi statistici certi per poter fare questa valutazione.
E’ presente da circa un anno tra di noi un "dibattito" sulla opportunità di inserire un riconoscimento della professionalità attraverso l’introduzione di livelli retributivi, come avviene per tutti i lavoratori.
Eccezioni a questa politica ci sono state nella selezione del personale tecnico e specializzato per contratti temporanei, per i quali la retribuzione è stata stabilita contrattandola individualmente con il lavoratore.
Altra eccezione, le retribuzioni del personale non inserito nell’organico dell’associazione ma assunto da Un ponte per… per divisione di incombenze in seguito ad accordi con altre associazioni per progetti in comune. In questo caso le regole contrattuali vengono mediate con quelle degli altri partner.
Quando in alcuni contratti a progetto le retribuzioni sono state più alte (quelle previste dai donors), il comportamento individuale di ognuno di noi è sempre stato quello della restituzione, con una sottoscrizione all’associazione, della parte in eccesso rispetto la paga "normale".
Il 7 settembre 2004 erano in forza ad Un ponte per…:
Personale locale per i progetti in Iraq
Retribuzione diversificata secondo mansioni e professionalità
Personale italiano espatriato:
Simona Torretta - capomissione
Simona Pari - capoprogetto
Full-time + 225 euro di indennità di disagio (in soldoni circa 1500 euro netti al mese comprensivi tredicesima e fine rapporto)
Personale in Italia:
Domenico – direttore settore Cooperazione –40 ore sett. (50 ore di attività effettiva media)
Massimo – direttore Organizzativo – 20 ore (45 ore di attività effettiva media)
Adriana – amministrazione – 35 ore .(45 ore di attività effettiva media)
Paola – web mail lan – contratto 35 ore – (40 ore di attività effettiva media)
Emanuela – addetta stampa – 20 ore – (25 ore di attività effettiva media)
Marco – desk paese - 35 ore (45 ore di attività effettiva media)
Ileana – desk paese – 35 ore (40 ore di attività effettiva media)
Maria – desk paese – 30 ore (40 ore di attività effettiva media)
Stefania – desk paese – 20 ore (30 ore di attività effettiva media)
Lea – traduttrice – 6 ore (10 ore di attività effettiva media)
Personale temporaneo:
Ornella – aggiornamento contenuti siti web
Paola - aggiornamento contenuti siti web
Personale volontario:
Tutti gli altri, il presidente, il portavoce, i responsabili paese o settore, i volontari nelle missioni brevi, i volontari delle tante attività (circa 50 persone) sono, come li chiamiamo noi, volontari puri. E cioè senza nessuna retribuzione.
I lavoratori di Un ponte per…
CHI COMANDA IN UN PONTE PER…? CHI MA MANDATO LE SIMONE IN IRAQ?
Una delle carattestiche fondamentali dell’associazione è quella di legare i progetti di aiuto e cooperazione alle campagne di sensibilizzazione e iniziative culturali cercando di inserire il tutto in un quadro politico coerente al conseguimento degli scopi statutari.
Il risultato è una organizzazione amena, che a volte sembra una azienda e a volte un disordinato collettivo, in grado di rispondere alle esigenze di professionalità necessarie ai progetti e, nello stesso tempo, garantire autonomia e indipendenza al nostro agire.
Sopra di tutto è l’assemblea dei soci, che si svolge di norma 2 volte l’anno. E’ il momento in cui si "tirano le somme" e si fanno i "progetti per il futuro". L’assemblea dei soci delinea le linee politiche generali dell’associazione che saranno la base di lavoro annuale per tutta l’associazione.
A vigilare e guidare nelle scelte operative è il Comitato Nazionale che si riunisce circa ogni 2 mesi. E’ composto dal Presidente, da cinque volontari eletti in assemblea e dai rappresentanti dei Comitati locali.
Per tradurre tutto dalla teoria alla pratica ci sono le "aree paese" ed i "settori di intervento".
Nelle aree paese, che nelle loro riunioni coinvolgono tutte le persone impegnate nelle varie attività, vengono verificate le linee guida proposte, le politiche future, programmati gli interventi e i progetti, discusse le contraddizioni ecc.ecc.
Chi svolge materialmente il lavoro, si confronta e si coordina nei "settori di intervento". Questi coinvolgono tutti i gruppi di lavoro/progetto per ambiti di attività, in modo da rendere disponibili, a tutta l’associazione e indipendentemente dal paese di intervento, conoscenze ed esperienze acquisite.
Alla fine gli uffici. Questi, gli unici ad avere prevalenza di persone "pagate", servono a garantire gli aspetti gestionali e organizzativi della associazione, vitali per la sopravvivenza dell’associazione e di supporto quotidiano al lavoro dei volontari.
L’associazione è rappresentata politicamente e legalmente dal Presidente.
CHI VI PAGA?
Il bilancio dell’associazione è pubblico, quello del 2003 è consultabile sul nostro sito:
http://www.unponteper.it/chisiamo/pagina.php?op=include&doc=bilancio#comp_entr
Il 30% proviene da donazioni di privati, il 65% da finanziamenti pubblici. La media complessiva delle donazioni di privati degli anni precedenti è stata di circa il 50%.
Quello del 2003 è un bilancio "sbilanciato" dalla scelta di operare alcuni interventi di emergenza (potabilizzazione e distribuzione dell’acqua) col contributo rilevante dell’Ufficio per gli Aiuti Umanitari della Commissione Europea (ECHO).
Questa scelta è stata vissuta da noi come atto di responsabilità nei confronti della popolazione irachena.
Questo tipo di interventi hanno nella programmazione delle nostre attività carattere di eccezionalità.
Rimane da noi confermata la scelta condivisa con le tante associazioni del "Tavolo di solidarietà con le popolazioni dell’Iraq" di non accedere ai fondi Italiani per la ricostruzione dell’Iraq.
Nel dettaglio i partner istituzionali nel 2003 sono stati:
Partner Internazionali
ECHO, UNHCR, UNICEF, UNESCO, Associazione Giapponese PARC, Fondazione Charlemagne, Organizzazione Quaccheri della Nuova Zelanda.
9 Regioni
Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Toscana, Trentino Alto Adige.
12 Province
Ancona, Bolzano, Ferrara, Firenze, Forlì, Genova, Macerata, Napoli, Pesaro Urbino, Roma, Salerno, Trento.
28 Comuni
Cassano d’Adda, Casorezzo, Cava dei Tirreni, Cavriago, Chieri, Cinisello Balsamo, Comunità Alta Valsugana, Cossato, Druento, Firenze, Ferrara, Indago, Lodi, Livorno, Macerata, Melegnano, Orvieto, Pessano, Pianoro, Ravenna, Rho, Rogeno, Roma, Rovereto, Sondrio, Trento, Vimercate.
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E’ VERO CHE E’ STATO PAGATO UN RISCATTO?
Qualunque debba essere la risposta a questa domanda, è stata posta al soggetto sbagliato: noi non abbiamo questa informazione. Da persone dotate di normale curiosità, come tutti del resto, anche noi ci siamo posti la domanda.
La nostra opinione, che vale quanto quella di ogni giornalista che si è misurato con questo quesito è che la versione, secondo cui non sia stato pagato alcun riscatto economico, è coerente con il modo in cui si è svolta tutta la vicenda.