Stato militare e di polizia di cui Bush e Cheney vanno tess

tontolina

Forumer storico
Ex-ministro di Reagan: «Bush prepara un false-flag»Maurizio Blondet
21/07/2007
George W. Bush e Dick Cheney

STATI UNITI - Venerdì 20 luglio, a Jersey City.
La signora Niranjana Besai (d’origine indiana) esce dalla sua villetta alle otto del mattino.
E vede qualcosa di strano fra l’erba del suo prato.
E’ un oggetto oblungo, grigioverde, con delle scritte sopra. «Ho letto, e c’era scritto ‘missile’», dice la signora. E chiama la polizia.
L’FBI ha stabilito che l’oggetto è un lanciarazzi anticarro AT-4 di notevole potenza, fabbricato in USA e già «adoperato», perché privo della testata.
Gli inquirenti stanno cercando di stabilire dove e quando il razzo è stato «sparato».
Il fatto allarmante è che la casa della signora Besai si trova proprio sotto il corridoio aereo di decollo del vicino aeroporto internazionale di Newark, praticamente il secondo scalo di New York.
E’ il nuovo attentato di Al Qaeda, temuto ed atteso, e per ora andato a male?
Ad aggiungere allarme c’è la denuncia fatta non da un qualunque complottista, ma da un uomo che è stato viceministro sotto Reagan (al Tesoro), Paul Craig Roberts. (1)
«Membri dell’amministrazione Bush ed eminenti propagandisti repubblicani preparano un nuovo evento sul tipo dell’11 settembre 2001, o una serie di eventi del genere», ha dichiarato Craig Roberts (lui stesso di fede repubblicana) in un’intervista ritrasmessa da una cinquantina di radio americane.
Molti personaggi di rilievo stanno ripetendo lo stesso allarme da giorni: Pat Buchanan ad esempio ha parlato apertamente di un «Golfo del Tonkino II» (dal nome del falso scontro navale che indusse il Congresso ad accettare l’impegno militare in Vietnam) allo scopo di far tuonare «i cannoni d’agosto» contro l’Iran. (2)
Ma Craig Roberts ha detto di più.

Ha detto che la Casa Bianca ha posto le basi giuridiche per instaurare lo stato d’emergenza, trasformare il governo in una dittatura, sospendere le elezioni del 2008.
«Di qui a un anno gli USA potranno essere uno Stato poliziesco dittatoriale in guerra contro l’Iran».
L’ex vice-ministro reagiva alla promulgazione di un decreto presidenziale (executive order) in cui Bush autorizza il ministero delle Finanze, dopo consultazione col Pentagono e il segretario di Stato, ad arrestare qualunque persona e a sequestrarne i beni se essa «rappresenta una minaccia per la stabilizzazione in Iraq». (3)
Investire il ministero tributario di vasti poteri d’arresto è già molto anomalo.
Autorizzare gli arresti per chi «rappresenta una minaccia per la stabilizzazione dell’Iraq» significa implicitamente l’arresto di avversari della politica estera di Bush.
Da giorni la Casa Bianca accusa i democratici, che insistono di volere una data certa per il ritiro delle truppe, di «aiutare il nemico».


E Eric Edelman, sottosgretario alla Difesa, ha giusto giusto accusato Hillary Clinton, con un messaggio scritto il 16 luglio, in questi termini: «Una discussione pubblica e prematura circa il ritiro delle forze dall’Iraq rinforzano la propaganda nemica secondo cui gli USA abbandoneranno i loro alleati in Iraq come hanno fatto in Vietnam». (4)
E’ appunto l’accusa di «pregiudicare la stabilizzazione dell’Iraq» che in forza del nuovissimo decreto può portare all’arresto anche di un candidato presidenziale.
Cosa inquietante perché un’altra «base giuridica» per la dittatura è già in vigore: è il Defense Autorization Act del 30 settembre 2006, con cui il presidente Bush si dà il potere di dichiarare la legge marziale in caso di «incidente terroristico» o di gravi ma non meglio specificati motivi «di ordine pubblico».


Ciò configura, ha denunciato Craig Roberts, «il potere assoluto di un uomo solo».

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Paul Craig Roberts

Tanto più che l’ultimo decreto presidenziale, proprio perché decreto e non legge, non è passato al varo del Congresso.
«L’amministrazione Bush», ha detto testualmente Roberts, «ha assolutamente bisogno di avvenimenti drammatici per spaventare gli americani e forzare il Congresso ad accettare lo Stato militare e di polizia di cui Bush e Cheney vanno tessendo le maglie… George W. Bush ha preparato tutte le misure necessarie per insediare una dittatura sotto forma di decreti presidenziali, che entreranno in vigore nel momento che lui giudicherà necessario instaurare lo stato d’emergenza.
Le dichiarazioni recenti del ministro della Sicurezza Interna Michael Chertoff, del senatore repubblicano Rick Santorum e di altre personalità mostrano che nel prossimo avvenire gli americani possono attendersi una serie di false operazioni terroristiche».
L’ex viceministro è giunto al punto di augurarsi un colpo dei militari, che secondo lui sono ormai la sola forza d’opposizione possibile.
«E’ possibile che i militari ne abbiano abbastanza e non abbiano più voglia di sottomettersi», ha concluso.
«Il popolo americano non comprende a quale pericolo si trova di fronte».
Esagerazioni?
Su queste materie, è meglio esagerare in allarmismo che in compiacenza.
Tanto più che i segnali premonitori non si limitano alle «sensazioni di pancia» dell’israeliano Chertoff, né al lanciarazzi trovato a Jersey City.

C’è un altro segnale che può diventare significativo: da sabato 21 luglio Bush si sottopone a Camp David a scopia del colon sotto anestesia.
Per qualche ora o per qualche giorno, cederà i suoi poteri a Dick Cheney.
Ciò ricorda in modo inquietante la situazione che si produsse l’11 settembre: mentre i «terroristi» incenerivano le Twin Towers e il Pentagono, Bush jr. scomparve per ore, portato si dice in un rifugio segreto; e a gestire l’emergenza, a Washington, da un bunker, fu Dick Cheney.

Maurizio Blondet


http://www.effedieffe.com/interventizeta.php?id=2160&parametro= esteri



Note
1) «George Bush serait prêt à décréter l’état d’urgence (expert américain)», agenzia RIA Novosti, 20 luglio 2007.
Il fatto che la denuncia di Craig Roberts sia stata data con rilievo dalla Novosti è di per sè significativo: Putin non collabora più alla «lotta al terrorismo globale» e non sostiene più la tesi ufficiale. Paul Graig Roberts è stato sottosegretario al Tesoro dal 1981 al 1982, ed è considerato uno dei padri della Reaganomics. E' insignito della Legion d’Onore francese.
2) Pat Buchanan, «Tonkin Gulf II and August cannons?», 17 luglio 2007.
3) Il testo del decreto «Blocking Property of Certain Persons Who Threaten Stabilization Efforts in Iraq» si può leggere presso il sito della Casa Bianca, http://www.whitehouse.gov/news/releases/2007/07/20070717-3.html.
4) Ian Bishop, «Pentagon: Hill is helping foe», New York Post, 20 luglio 2007. Il fatto senza precedenti - un funzionario del Pentagono che accusa Congresso e candidati d’opposizione di «complicità oggettiva col nemico» - ha un inequivocabile sapore paleo-sovietico. «Sabotaggio» e «complicità oggettiva col nemico del proletariato» era il tipo di accuse con cui Stalin dava inizio alle sue purghe.
 
o bhe... nulla di strano..... :(

mai sentito parlare del PNAC ??

o del RAD Rebuilding American Defence ??


e' abbastanza istruttivo.... farsi una lettura in internet di come e' stata intesa la politica americana da 10 anni a questa parte..

mette anche un po' i brividi vedere le "profezie".. dei vari Rumsfeld, cheney.., Wolfowitz... ( quest'ultimo fino a ieri a capo della Banca mondiale...)



.... occorre un grosso evento catalizzatore....

:( :( :(
 
quella guerra si poteva evitare

tutti quei massacri si potevano evitare

MA CHI L?A VOLUTA?

Saddam si offrì per l’esilio, Bush rifiutò

http://www.effedieffe.com/interventizeta.php?id=2287&parametro=
....
....
Lasciando andare Saddam al prezzo di un miliardo di dollari, gli USA si sarebbero risparmiati un’occupazione che costa loro, da tre anni, 200 milioni di dollari al giorno.
Avrebbero risparmiato 3.800 morti e tra 27 mila e centomila feriti tra i loro soldati, oltre ai 300 soldati alleati caduti.
Avrebbero risparmiato la morte di un milione di iracheni nella miseria dell’occupazione e del disordine settario, la malnutrizione e il colera e le conseguenze dell’uranio impoverito.
Avrebbero scongiurato la fuga di quasi due milioni di iracheni che ora vivono profughi in Siria e nei Paesi vicini, privi di ogni aiuto.
Ma Paul Wolfowitz proclamò che la guerra sarebbe stata «una passeggiata».
.....
 
Che siano vomitevoli lo sappiamo...

..poi ci fanno i movie... vanno dal Pope... e si lavano la coscienza...


Per fortuna tutto ha una fine :up:
 

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