USA spaventati cercano di bloccare “Nord Stream-2”
© Sputnik. Igor Zarembo
Economia18:45 15.02.2016(aggiornato 18:52 15.02.2016) URL abbreviato
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La Germania non è contenta dai tentativi della Casa Bianca di influenzare il corso della discussione sulla costruzione del gasdotto. Berlino vuole decidere su "Nord Stream-2" per conto proprio, osserva la rivista “Politico”.
Il conflitto per l'espansione del gasdotto "Nord Stream-2" sta prendendo la piega del "classico dramma da guerra fredda", in cui Mosca e Washington combattono per l'influenza in Europa, scrive la rivista "Politico".
Bruxelles, Varsavia e Washington temono che il gasdotto diventi il "grimaldello diplomatico" nelle mani di Mosca con cui determinare le forniture di gas verso l'Europa centrale senza compromettere il mercato tedesco. Nel caso di realizzazione del progetto, la quota di "Gazprom" nel mercato tedesco crescerà fino al 60%, osserva la rivista.
"Alcuni Paesi europei gridano a gran voce che le conseguenze della costruzione di "Nord Stream-2" impatteranno non solo le relazioni tra Mosca e Berlino <…> Noi continuiamo a nutrire preoccupazioni su "Nord Stream 1 o 2", sia a livello pan-europeo sia internamente in Germania", — la rivista riporta le parole
dell'ambasciatore USA in Germania John Emerson.
"Politico" rileva che Berlino non è contenta dai tentativi di Washington di influenzare il corso della discussione sulla costruzione del gasdotto.
"Ci sono questioni che gli europei devono risolvere in proprio", — ha risposto l'ambasciatore tedesco a Washington Peter Wittig. Gli americani, secondo il diplomatico, "hanno raccolto i timori degli altri Paesi europei."
Sta cercando disperatamente di fermare la realizzazione del gasdotto Bruxelles: le autorità europee stanno cercando di trovare le argomentazioni legali per fermare "Nord Stream-2", anche se difficile. Il dipartimento legale della commissione per l'Energia ha concluso che il progetto nel suo insieme è completamente conforme alle normative UE, compresa la parte del gasdotto in via di costruzione nel Mar Baltico, osserva la rivista. In questo caso, sarebbero entrate in vigore le norme comunitarie che vietano al fornitore di gas di possedere allo stesso tempo le infrastrutture, che avrebbero privato "Gazprom" del controllo del gasdotto. Tuttavia, l'organismo giuridico della Commissione Europea ha concluso che
le norme della regolamentazione del mercato dell'energia dell'UE non si applicano a questo progetto.
"Se sarà accettata la posizione del dipartimento degli affari giuridici, la UE non sarà in grado di rivendicare l'applicabilità della legislazione europea energetica in qualsiasi tratto di "Nord Stream-2", — afferma il dipartimento giuridico.
Il progetto "North Stream-2" prevede la realizzazione di due rami di un gasdotto con una capacità totale di
55 miliardi di metri cubi di gas all'anno dalle coste russe in Germania attraverso il Mar Baltico. "Gazprom" deterrà il 50% della società creata ad hoc "Nord Stream AG-2", le imprese europee BASF, E.On, Engie, OMV, Shell avranno ciascuna il 10%.
Contro il progetto è schierata apertamente l'Ucraina che, in caso di realizzazione, perderebbe il ruolo di Paese di transito per il gas russo verso l'Europa.
Inoltre la
Lituania, Lettonia, Estonia, Polonia, Ungheria, Romania e Slovacchia avevano inviato a Bruxelles alla fine dello scorso anno una lettera di proteste e critiche, sostenendo che l'infrastruttura avrebbe aumentato la dipendenza dell'Europa dal gas russo e
indebolito la sicurezza energetica dei Paesi dell'Europa centrale e dell'Unione Europea, oltre che provocare un'ulteriore destabilizzazione della situazione politica in Ucraina.
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