Thread Ufficiale delle Diete e dei Regimi Alimentari

Però ho fatto pure questi....:specchio:
 

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Partito l'ordine per il tè matcha.

Qualcuno lo beve già?

No, io ho comprato il tè verde in foglie Sencha, e quello serale, in bustine senza teina (marca... boh. Può essere Winston o qualcosa del genere).
Ho letto che il tè verde giapponese è più anticancro di quello cinese. Ma l'esperto mi sa che è Antonello, a cui cedo volentieri la parola.
Un applauso.
 
No, io ho comprato il tè verde in foglie Sencha, e quello serale, in bustine senza teina (marca... boh. Può essere Winston o qualcosa del genere).
Ho letto che il tè verde giapponese è più anticancro di quello cinese. Ma l'esperto mi sa che è Antonello, a cui cedo volentieri la parola.
Un applauso.


A proposito di tè verde. Da questa mattina cambio abitudini alla pausa caffè.
Invece del solito caffè della macchinetta, seguendo l'esempio di alcuni colleghi/colleghe, mi sono portato del tè (già che c'ero tè verde) da prepare qui in ufficio. Con il microonde l'acqua è pronta in 2 minuti.
 
A proposito di tè verde. Da questa mattina cambio abitudini alla pausa caffè.
Invece del solito caffè della macchinetta, seguendo l'esempio di alcuni colleghi/colleghe, mi sono portato del tè (già che c'ero tè verde) da prepare qui in ufficio. Con il microonde l'acqua è pronta in 2 minuti.

Ottimo. Nei miei augusti uffici, il microonde o le teieire elettriche sono illegali, ma qualche collega ce le ha.

Già che hai il microonde in ufficio, 7072, fai una verifica scientifica?

Metti qualche seme di fagiolo (o lenticchie o altri legumi) nella bambagia, in due bicchieri.
In un bicchiere metti acqua del rubinetto, nell'altro metti acqua sottoposta a microonde.
Ho letto una volta che l'acqua trattata con il microonde non fa crescere le piante, ma temo che sia una cialtronata.
Grazie.



A proposito di colazione: comunico ufficialmente che ho abbandonato lo Yogurt Magro Bio dell'Esselunga.
Al suo posto, latte di soia. Ne ho trovato una variante con l'agave.
E poi ci aggiungo un cucchiaino di semi di sesamo, e uno di semi di lino (che ovviamente non si sciolgono, ma poi li ingerisco masticandoli).

Tra vent'anni vi fo sapere l'impatto di questa mia scelta sui livelli di calcio nelle mie ossa (in base a quanto scrive "Prevenire il cancro mangiando con il gusto", che in una pagina accenna anche all'osteoporosi, i latticini sottraggono calcio. Boh.).
 
Ottimo. Nei miei augusti uffici, il microonde o le teieire elettriche sono illegali, ma qualche collega ce le ha.

Già che hai il microonde in ufficio, 7072, fai una verifica scientifica?

Metti qualche seme di fagiolo (o lenticchie o altri legumi) nella bambagia, in due bicchieri.
In un bicchiere metti acqua del rubinetto, nell'altro metti acqua sottoposta a microonde.
Ho letto una volta che l'acqua trattata con il microonde non fa crescere le piante, ma temo che sia una cialtronata.
Grazie.



A proposito di colazione: comunico ufficialmente che ho abbandonato lo Yogurt Magro Bio dell'Esselunga.
Al suo posto, latte di soia. Ne ho trovato una variante con l'agave.
E poi ci aggiungo un cucchiaino di semi di sesamo, e uno di semi di lino (che ovviamente non si sciolgono, ma poi li ingerisco masticandoli).

Tra vent'anni vi fo sapere l'impatto di questa mia scelta sui livelli di calcio nelle mie ossa (in base a quanto scrive "Prevenire il cancro mangiando con il gusto", che in una pagina accenna anche all'osteoporosi, i latticini sottraggono calcio. Boh.).


Proverò a fare l'espiremento che dici.

Non so.... se possa essere una cosa vera o meno, io a casa il microonde non lo uso (non ce l'ho neppure). Ma mi pare strano comunque che il microonde possa portare tali modificazioni all'acqua.

Comunque renderò pubblici i risultati di questo esperimento appena disponibili.
 
Dal corriere.it di oggi.

Tutte cose già scritte qui da qualcuno. :up::up::up:

Eliminerò lo zucchero dal tè verde che bevo tutti i giorni (2volte al gioro) qui in ufficio


La fontana della giovinezza?
Ridurre lo zucchero


Se le cellule tumorali sono «nutrite» con pochi zuccheri muoiono, quelle normali vivono di più: ecco perché mangiare poco aiuta a vivere più a lungo




MILANO - Su invertebrati, moscerini e topolini c'è la certezza da tempo: mangiar poco allunga la vita, anche di parecchio. Qualche mese fa lo stesso risultato è stato dimostrato in animali che sono nostri parenti stretti, i macachi. Ora una ricerca condotta su cellule umane segna un altro punto a favore della teoria della restrizione calorica, secondo cui «tirar la cinghia» fa vivere più a lungo e molto probabilmente meglio.

STUDIO SPERIMENTALE – La ricerca, uscita sul FASEB Journal, è stata condotta su cellule polmonari umane normali e precancerose, in uno stadio che precede di poco la trasformazione tumorale vera e propria. Entrambi i tipi cellulari sono stati fatti crescere in vari terreni di coltura, ricevendo quantità di glucosio normali o ridotte; i ricercatori, del Center for Aging e del Comprehensive Cancer Center dell'Università dell'Alabama, le hanno seguite nel corso di alcune settimane per vedere come e quanto si moltiplicavano e per registrarne la sopravvivenza. Chiari i risultati: se lo zucchero a disposizione scarseggiava, le cellule normali vivevano più a lungo, quelle pre-tumorali morivano. C'è dell'altro: valutando l'espressione e l'attività di alcuni geni-chiave delle cellule i ricercatori si sono accorti che la «dieta» a basso contenuto di glucosio stimolava un aumento dei livelli di telomerasi, l'enzima che «mantiene giovani» i telomeri (le strutture terminali dei cromosomi che si accorciano man mano che si invecchia); inoltre, la scarsità di glucosio riduceva l'attività di un altro gene che invece rallenta la funzione della telomerasi.
CONFERME – Tutti effetti che non dipendono da mutazioni nel DNA, ma sono una reazione all'ambiente in cui si trova la cellula: si chiamano effetti epigenetici e stanno assumendo una sempre maggiore importanza agli occhi degli scienziati perché possono condizionare il destino delle cellule molto più di quanto ci si aspettasse in passato. I dati degli statunitensi portano acqua al mulino di chi da anni sostiene che ridurre l'introito di cibo (specialmente dolce, parrebbe) possa farci vivere di più e meglio. Il direttore della rivista su cui è stato pubblicato il lavoro si spinge a prevedere che ci vorrà poco per «ottenere una fontana della giovinezza farmacologica, una pillola in grado di far vivere a lungo e senza tumori»; l'autore dell'articolo, Trygve Tollefsbol, spera dal canto suo che «la scoperta possa aiutare a capire come prevenire i tumori e altre malattie età-correlate, riducendo e controllando l'introito calorico in specifiche popolazioni cellulari». In altre parole, «affamare» selettivamente cellule che altrimenti invecchierebbero presto o le cellule tumorali: per farlo ci vorranno farmaci che per ora sono più che futuribili. Per stare meglio e invecchiare senza acciacchi, meglio cominciare allora mangiando poco e sano: la dimostrazione che basta introdurre cento calorie in meno al giorno per tagliare del 10 per cento il rischio di disabilità tipiche dell'anziano è arrivata poco tempo fa, da una ricerca presentata all'ultimo congresso della Società Italiana di Gerontologia e Geriatra. Condotta non su cellule, ma su uomini e donne in carne e ossa. E visto che gli indizi vanno tutti nello stesso senso, pare proprio che convenga essere parchi a tavola se vogliamo arrivare a soffiare su 80 o 90 candeline, magari in buona salute.
Elena Meli
21 gennaio 2010
 
Dal corriere.it di oggi.

Tutte cose già scritte qui da qualcuno. :up::up::up:

Eliminerò lo zucchero dal tè verde che bevo tutti i giorni (2volte al gioro) qui in ufficio


La fontana della giovinezza?
Ridurre lo zucchero

Se le cellule tumorali sono «nutrite» con pochi zuccheri muoiono, quelle normali vivono di più: ecco perché mangiare poco aiuta a vivere più a lungo




MILANO - Su invertebrati, moscerini e topolini c'è la certezza da tempo: mangiar poco allunga la vita, anche di parecchio. Qualche mese fa lo stesso risultato è stato dimostrato in animali che sono nostri parenti stretti, i macachi. Ora una ricerca condotta su cellule umane segna un altro punto a favore della teoria della restrizione calorica, secondo cui «tirar la cinghia» fa vivere più a lungo e molto probabilmente meglio.

STUDIO SPERIMENTALE – La ricerca, uscita sul FASEB Journal, è stata condotta su cellule polmonari umane normali e precancerose, in uno stadio che precede di poco la trasformazione tumorale vera e propria. Entrambi i tipi cellulari sono stati fatti crescere in vari terreni di coltura, ricevendo quantità di glucosio normali o ridotte; i ricercatori, del Center for Aging e del Comprehensive Cancer Center dell'Università dell'Alabama, le hanno seguite nel corso di alcune settimane per vedere come e quanto si moltiplicavano e per registrarne la sopravvivenza. Chiari i risultati: se lo zucchero a disposizione scarseggiava, le cellule normali vivevano più a lungo, quelle pre-tumorali morivano. C'è dell'altro: valutando l'espressione e l'attività di alcuni geni-chiave delle cellule i ricercatori si sono accorti che la «dieta» a basso contenuto di glucosio stimolava un aumento dei livelli di telomerasi, l'enzima che «mantiene giovani» i telomeri (le strutture terminali dei cromosomi che si accorciano man mano che si invecchia); inoltre, la scarsità di glucosio riduceva l'attività di un altro gene che invece rallenta la funzione della telomerasi.
CONFERME – Tutti effetti che non dipendono da mutazioni nel DNA, ma sono una reazione all'ambiente in cui si trova la cellula: si chiamano effetti epigenetici e stanno assumendo una sempre maggiore importanza agli occhi degli scienziati perché possono condizionare il destino delle cellule molto più di quanto ci si aspettasse in passato. I dati degli statunitensi portano acqua al mulino di chi da anni sostiene che ridurre l'introito di cibo (specialmente dolce, parrebbe) possa farci vivere di più e meglio. Il direttore della rivista su cui è stato pubblicato il lavoro si spinge a prevedere che ci vorrà poco per «ottenere una fontana della giovinezza farmacologica, una pillola in grado di far vivere a lungo e senza tumori»; l'autore dell'articolo, Trygve Tollefsbol, spera dal canto suo che «la scoperta possa aiutare a capire come prevenire i tumori e altre malattie età-correlate, riducendo e controllando l'introito calorico in specifiche popolazioni cellulari». In altre parole, «affamare» selettivamente cellule che altrimenti invecchierebbero presto o le cellule tumorali: per farlo ci vorranno farmaci che per ora sono più che futuribili. Per stare meglio e invecchiare senza acciacchi, meglio cominciare allora mangiando poco e sano: la dimostrazione che basta introdurre cento calorie in meno al giorno per tagliare del 10 per cento il rischio di disabilità tipiche dell'anziano è arrivata poco tempo fa, da una ricerca presentata all'ultimo congresso della Società Italiana di Gerontologia e Geriatra. Condotta non su cellule, ma su uomini e donne in carne e ossa. E visto che gli indizi vanno tutti nello stesso senso, pare proprio che convenga essere parchi a tavola se vogliamo arrivare a soffiare su 80 o 90 candeline, magari in buona salute.
Elena Meli
21 gennaio 2010

Bene, 7072.
Il sacro testo Anticancro spiega che anche i cereali raffinati hanno un effetto simile a quello dello zucchero.
L'altro sacro testo Prevenire I Tumori Mangiando Con Gusto fa una distinzione (che l'altro testo non fa, forse perché l'autore è canadese e certi cibi non li frequenta): la pasta raffinata fa meno male del pane raffinato.

Infine, ricordo che l'unico dolcificante consentito (ad eccezione di frutta, fichi secchi, uvetta), per il basso impatto sul glucosio, è lo sciroppo d'agave.
 

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