Thread Ufficiale di Argomenti Fiscal / Patrimonial / Federalistici

tontolina

Forumer storico
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da http://www.ilgrandebluff.info/2011/02/feud...o-reloaded.html

Prologo: questo non è un post di POLITICA, anche se potrebbe assomigliarci vagamente...:-)
Più che altro è solo un breve SFOGO, tanto liberatorio quanto INUTILE.
Credo che però incarni la sensazione d'IMPOTENZA e di RIGETTO che ci pervade un po' TUTTI...se solo siamo riusciti a mantenere un MINIMO di Consapevolezza.

L'Italia è in sostanziale STAGNAZIONE da almeno 15 anni.
Inutile cercarne le cause strutturali o le responsabilità politiche: infatti ormai TUTTI le conosciamo a memoria....sia che vogliate vederle da sinistra che da destra....
E' dalle remote tribune politiche degli anni '80 fino ad oggi che si fa un gran parlare delle mitiche RIFORME (i discorsi sono esattamente gli stessi, cercare su youtube per credere...) ma alla fin fine NON CAMBIA UN *****.
Anzi la situazione è ancor più regredita dallo statalismo pervasivo al feudalesimo dinastico...

Anche il mitico Berlusconi, da quando è sceso in campo (anni '90), parla&straparla della mitica Rivoluzione Liberale.
Ma, pur potendo contare su governi longevi&su maggioranze stellari come non mai nella nostra storia repubblicana, anche Lui sostanzialmente non ha concluso un ***** di niente.
Del resto mi avrebbe sorprese il contrario....
Infatti Berlusca, per quanto si venda meglio di altri ed abbia i mezzi per vendersi meglio, è il MONOPOLISTA CORPORATIVO per eccellenza...ad "accentramento concentrato" in una singola persona + qualche amico...

Invece la Sinistra (chiamiamola ancora così...) è geneticamente MONOPOLISTA&CORPORATIVA ad ampio spettro&diffusione ed a suon di conoscenze radical chic.
La Sinistra Radical Chic è ancora peggio dell'Egarca Berlusca....perchè rappresenta una "forma mentis" così diffusa e stratificata che è impossibile sradicarla e non morirà certo di Ictus...(prima o poi).
Casualmente solo Bersani ha fatto un passettino esplorativo con le sue lenzuolate di liberalizzazioni ma l'ha fatto un po' per caso o per demagogia e poco più....anche se alcune cosette ancora oggi ci alleggeriscono un minimo la vita, la burocrazia ed i ricatti quotidiani.
Ma abbiamo solo aspirato voluttuosamente una boccata d'aria fresca....per poi tornare in mezzo ai miasmi corporativi...e forse è stato ancora peggio intravveddere in lontananza cosa avrebbe potuto essere e non è stato.

En passant...sulla simil-Rivoluzione simil-Federalista della Lega stendo un velo pietoso...o meglio mi metto una camicia verde davanti agli occhi, possibilmente senza aloni sotto alle ascelle...

Insomma siamo in pieno Medioevo Corporativo, balzelloso e burocratico....dove contano solo gli interessi dei Salotti Buoni che ogni tanto cambiano di composizione (quasi sempre per via dinastica) o che sperimentano qualche Ricucci-meteorina di passaggio....
Il tutto in equilibrio precario sul filo DI UNO DEI MAGGIORI DEBITI PUBBLICI DEL PIANETA.
Le magagne di questa Palude Italiana sono moltissime e volontariamente trovo inutile ri-elencarle per l'ennesima volta.
vedi in questo BLOG Sabbie mobili: il Feudalesimo italiano

La SCOSSA tanto invocata...più che darla all'economia bisognerebbe darla al cervello (ed al pisello) di certa gente, a mo' di elettroshock....
E poi TUTTI FUORI DAI COGLIONI: almeno proviamo (o facciamo finta di provare) una VENTATA DI NUOVO.
Anche se so benissimo che al 90% sarebbe inutile (oltrechè impossibile): infatti siamo geneticamente&socialmente bacati tanto che solo una guerra mondiale+guerra civile ci ha portato a 20 anni di aria nuova....
L'unico risultato sicuro di questa mia velleitaria Invocazione?
Almeno potremo dire di AVERCI REALMENTE PROVATO.

La miccia del mio SFOGO deriva da QUI
e naturalmente non provo nessun auto-compiacimento da blogger-catastrofista-italiota-medio nel sottolineare questo Quadro Strutturalmente&Cronicamente Desolante (che risulta auto-evidente a qualunque persona dotata di un minimo di cervello, scevro però da eccessivi condizionamenti auto-ipnotici...).
Al contrario PROVO una certa qual INCAZZATURA perchè potremmo fare molto ma molto MEGLIO di così (e ci vuol poco....).

3 Febbraio 2011
In attesa della ennesima poderosa sferzata all’economia italiana, oggi sono stati pubblicati gli indici dei direttori acquisti delle imprese di servizi e composite (quest’ultimo include la manifattura), elaborati dalla società specializzata Markit Economics.
L’indice del settore dei servizi di Eurolandia è cresciuto dal livello di 54,2 in dicembre al 55,9 di gennaio (un valore dell’indice superiore a 50 indica espansione).
Trai singoli paesi, in Francia l’indicatore dei servizi si espande da 54,9 a 57,8, in Germania da 59,2 a 60,3.
Indovinate in quale paese il settore dei servizi, lungi dal crescere, ha invece evidenziato una lieve contrazione?
Ma nel paese che ne uscirà meglio di altri, che diamine.
In Italia l’indice è passato dal livello di 50,2 a 49,9, in un quadro di sostanziale stagnazione.
Le cose per il nostro paese vanno meglio sommando al settore dei servizi anche la manifattura, come evidenziato dall’indice Composite, ma restiamo in una condizione di espansione molto debole dell’attività economica, sorretta esclusivamente dalla manifattura attraverso il canale delle esportazioni.
Il tutto malgrado questo sia il miglior mese di gennaio degli ultimi tre anni per Eurolandia, al traino di Germania e Francia, che si confermano locomotive della ripresa europea, pur con la minaccia di erosioni dei margini causate dalla ripresa di pressioni inflazionistiche sulle materie prime.
I nostri confusi statisti riflettano sul fatto che i paesi in contrazione o stagnazione sono e restano i PIIGS. Sempre con due I, ricordate.

P.S. A margine, per CHI non l'avesse ancora letta, ri-propongo l'analisi della situazione italiana by Bankitalia...
alla quale andrebbe aggiunta l'allucinante DISOCCUPAZIONE GIOVANILE al 29%...

ITALIA:
Se avete avuto "la sfortuna" di leggere le ultime previsioni del Bollettino di Bankitalia (18 gennaio 2010) in merito al futuro prossimo della nostra ridente ed indebitatissima penisola...allora avrete "vagamente" notato che SONO DESOLANTI.
Ecco perchè sono passate quasi sotto silenzio....
Vi ricordo che il Centro Studi di Bankitalia è uno dei migliori d'Europa.
Vi incollo una sintesi TUTTA IN GRASSETTO: stampatela, appendetela davanti al Water, rileggetela ad ogni "seduta" e tenetela in debito conto quando deciderete del futuro (in Italia o meno) dei vostri figli....

Resta incerta la ripresa italiana nel biennio 2011-2012, con il pil che frena, il debito che continua a correre e soprattutto l'occupazione che «ancora non recupera».
A preoccupare palazzo Koch sono le prospettive del mercato del lavoro.
Una crescita dell'economia attestata attorno all'1% almeno fino al 2012 non lascia troppo spazio all'ottimismo.
Secondo Bankitalia, poi, quest'anno il pil aumenterà dello 0,9% (in leggera frenata rispetto al +1% stimato per il 2010) e l'anno prossimo dell'1,1%.
Inoltre, se l'indicatore deficit-pil quest'anno sarà sotto il 5%, un risultato migliore delle previsioni del governo, il debito balzerà fino a sfiorare il 120% del pil.

Secondo Bankitalia, poi, alla fine dell'anno prossimo sarà recuperata soltanto la metà della perdita di pil accumulata nel biennio di recessione 2008-2009, «pari a quasi 7 punti percentuali».
Intanto i debiti delle famiglie aumentano, ma i consumi restano fermi.

Secondo palazzo Koch, «il debito delle famiglie è ulteriormente cresciuto, attestandosi alla fine di settembre sul 65% del reddito disponibile.
La spesa delle famiglie, aggiunge Bankitalia, è rimasta debole anche nell'ultima parte del 2010 e nel prossimo biennio i consumi continueranno a crescere a un ritmo appena inferiore a quello del prodotto, pari allo 0,8% sia nel 2011 sia nel 2012.
La spesa sarebbe frenata, oltre che da un graduale aumento dei costi di finanziamento, «dalla perdurante incertezza circa le prospettive occupazionali e dai minori trasferimenti dal settore pubblico»
(NdR Ci siamo già giocati tutto dai tempi di Craxi...e poi nessuno ha pensato che fosse il caso di rimettere in sesto i conti pubblici...).
Questi fattori «orienterebbero le scelte delle famiglie italiane verso un maggiore risparmio».
 
Fisco: federalismo; Cgia Imu alzera' peso fiscale 0,5 Mld

Negozi, uffici, capannoni industriali pagheranno piu' tasse

05 febbraio, 13:46



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(ANSA) - VENEZIA, 5 FEB - Con l'applicazione dell'Imposta municipale unica (Imu), gli imprenditori proprietari di negozi, uffici, laboratori e capannoni industriali pagheranno complessivamente mezzo miliardo di euro in piu' di tasse.

Lo sostiene la Cgia di Mestre, che analizza gli effetti della nuova imposta 'federalista' chiamata a sostituire Ici ed Irpef.

Per la Cgia, se si considera l'intero stock di immobili ad uso strumentale presente nel territorio nazionale, e' possibile stimare che l'introduzione dell'Imu portera' un maggior gettito nelle casse comunali pari a 738 milioni di euro. (ANSA).
 
« A rotta di colle (Ellekappa)
Il diritto di sognare un’Italia pulita (Roberto Saviano) »

Federalismo municipale – PIÙ TASSE PER TUTTI.

05/02/2011 di triskel182


Buchi nei bilanci e sconti ai più ricchi quando il federalismo municipale sarà legge.

Adesso potrebbe essere questione di un mese. Se tutto andasse nel modo più favorevole al governo, cioè se non ci fossero ulteriori intoppi, il decreto legislativo sul federalismo municipale potrebbe anche essere approvato in via definitiva dall’esecutivo in poco più di trenta giorni. È questo il tempo previsto dalla legge delega 42 del 2009 per un dibattito parlamentare necessario nel caso in cui il governo voglia comunque approvare un decreto su cui gli organi parlamentari abbiano dato un parere negativo.
Che è quello che è successo due giorni fa nella Commissione bicamerale per l’attuazione del federalismo fiscale (composta da 15 deputati e 15 senatori). Anche nell’ipotesi che questo pezzo di federalismo, che riguarda le imposte gestite dai Comuni, diventi operativo, non ci sarà alcuna rivoluzione autonomista, non sarà la svolta promessa dalla Lega Nord ai suoi elettori, o lo strumento per raddrizzare “l’albero storto della finanza pubblica” annunciato dal ministro Giulio Tremonti. Semplicemente un altro po’ del carico fiscale si sposterà dai titolari di rendite (immobiliari) al lavoro dipendente, con grandi incertezze per i conti dello Stato e dei Comuni stessi. Abbiamo chiesto al professor Alberto Zanardi, ordinario di Scienza delle finanze all’Università di Bologna, di spiegare cosa cambierà in concreto per i contribuenti e per i Comuni con le principali novità del federalismo municipale. Qui sotto le sue risposte.



Cedolare secca
Risparmi per i privilegiati
Riguarda la tassazione del reddito derivante da un immobile affittato. Per il contribuente il passaggio dall’Irpef alla cedolare secca con aliquota del 19 o 21 è opzionale, si può scegliere la soluzione. Lo sconto potenziale sulle imposte dovute è più rilevante per i contribuenti con un più alto reddito complessivo ed è indifferente per i redditi più bassi, che continueranno a scegliere l’Irpef. I comuni oggi ricevono circa 11 miliardi di trasferimenti. Ora al posto dei trasferimenti ci sono tributi devoluti e compartecipazioni. Tra questi la cedolare. Ma nella valutazione della ragioneria questa garantisce parità di gettito soltanto se emerge molto reddito ora sommerso. C’è quindi un problema di incertezza.

Colpiti sempre i dipendenti
Addizionali Irpef
Per i Comuni si ritorna alla normalità: si passa dal blocco della possibilità di variazione delle aliquote Irpef a restituire le leve fiscali ai sindaci per aumentare, se ne hanno bisogno, il gettito. Ma se c’è una riduzione delle dotazioni dello Stato ai Comuni ci sarà una tendenza a usare questa leva, massimo per lo 0,4 per cento (con aumenti massimi dello 0,2 per cento annuo). Per i cittadini c’è il rischio di un aumento del peso di un tributo come l’Irpef che di fatto colpisce quasi solo dipendenti e pensionati. Sarebbe stato meglio riattivare l’Ici, per ripartire il peso tra lavoratori e percettori di rendite.

5 euro a notte e più infrastrutture
Scopo e turismo
L’imposta di soggiorno e quella di scopo sono un’altra leva data ai Comuni, ma ancora non sono specificati i dettagli sul loro funzionamento. L’imposta di soggiorno attribuita ai Comuni capoluogo e a quelli turistici viene caricata sul prezzo di ogni notte di soggiorno, fino a un massimo di cinque euro. Il gettito che deriva dall’imposta deve essere utilizzato per finanziare spese collegate ai Beni culturali e questo è utile, perché i turisti producono reddito ma comportano costi. La tassa di scopo esisteva già, ma viene ampliata. Si tassano i cittadini spiegando che l’imposta serve per costruire un ponte, un’infrastruttura. Si allarga la tipologia di opere pubbliche finanziabili ma mancano ancora i dettagli.

Imposta municipale
Più imposte sui commercianti
L’Imu (Imposta municipale unica) scatta dal 2014. Per i Comuni c’è l’incertezza che la nuova imposta garantisca lo stesso gettito delle imposte che accorpa. Cioè, all’85 per cento, l’I-ci sulle seconde case e gli immobili commerciali. Cambia l’aliquota, stabilita allo 0.76 per cento, al di sopra del livello attuale che in media è lo 0,5 per cento. La ragione per cui aumenta è che su una parte dei redditi immobiliari gravano delle imposte dirette come l’Irpef. Si trasforma un’imposta sui redditi in una patrimoniale. Questa aliquota, secondo la relazione tecnica, dovrebbe generare parità di gettito. Per i Comuni comporta un limite all’intervento sulle aliquote, quindi minore autonomia. Per le imprese non si realizza la cancellazione dell’Irpef: continuano a pagarlo per gli immobili che usano per il loro lavoro. C’è quindi uno spostamento del carico fiscale a sfavore dei lavoratori autonomi, delle imprese e delle società di capitale che percepiscono redditi fondiari.

Fondo perequazione
Chi ha avuto ha avuto
Èil vero elemento mancante del sistema. Dovrebbe sopperire alla diversa distribuzione delle imposte tra i diversi comuni, in modo da garantire ai Comuni di finanziare i fabbisogni standard delle loro funzioni. Cioè per i servizi fondamentali come gli asili nido, i trasporti pubblici locali, l’assistenza agli anziani. Ci saranno Comuni molto dotati perché hanno molte seconde case immobili commerciali, altri che non hanno questa fortuna. I Comuni dove ci sono tante prime case, sulle quali non si paga alcuna imposta, avranno relativamente poche entrate. Ci si aspettava un decreto legislativo che specificasse le fonti di finanziamento e le modalità di riparto di questo fondo a cominciare dalle direttive della legge delega. Invece non è specificato come si finanzia e come usa le risorse. Il problema è stato semplicemente rimandato, pericolosamente, visto che siamo vicini alla scadenza della delega (a maggio). Quindi non si sa quali saranno le risorse complessive a disposizione dei Comuni.
Stefano Feltri – 05 febbraio 2011 -
diksa53.blogspot.com
 
Federalismo municipale? Fistarol: solo nuove tasse e niente federalismo - Bellunopress - news dalle Dolomiti



Federalismo municipale? Fistarol: solo nuove tasse e niente federalismo

feb 5th, 2011 | By redazione | Category: Cronaca/Politica, Prima Pagina Maurizio Fistarol senatore Pd

Se la via maestra da percorrere per superare i disagi dei bellunesi alla base della volontà referendaria è il federalismo fiscale, allora proprio non ci siamo. Così il senatore bellunese, Maurizio Fistarol, che dai banchi di Palazzo Madama lancia un allarme: «Il decreto legislativo travisa l’idea reale di federalismo di cui “Verso Nord, il movimento di cui faccio parte, ne ha fatto uno degli assi portanti del suo manifesto». «Questo decreto – aggiunge Fistarol -, che doveva essere sul federalismo fiscale, si è trasformato. Sembra che si voglia assegnare ai comuni, depredati dallo Stato in questi ultimi anni, qualche risorsa, con il rischio reale che tutto questo si traduca in un aumento del carico fiscale, con la possibilità di istituire nuovi tributi e anche con la compartecipazione alle imposte. E dei principi federalisti, richiamati anche nella legge quadro 42 del 2009, non c’è nemmeno l’ombra». Secondo il senatore di Verso Nord, infatti, vengono meno i principi fondamentali della responsabilità delle amministrazioni comunali e della vera autonomia impositiva dei comuni stessi. E viene meno in questo modo anche il caposaldo del federalismo e cioè la possibilità di controllo dei cittadini sulle scelte degli amministratori.
«Si tratta di un provvedimento che non supera il sistema della finanza derivata – aggiunge – cioè il principio in base al quale i soldi prelevati ai cittadini finiscono a Roma e poi da lì vengono redistribuiti. Non sarà vero che i soldi rimangono laddove vengono prodotti. E’ del tutto assente, inoltre, il principio, anch’esso previsto nella legge quadro, che fissava la correlazione tra il prelievo fiscale e il beneficio conseguito dai cittadini. In modo particolare l’Imu (imposta municipale sugli immobili), in pratica l’Ici, ma un po’ più consistente, grava sulle seconde case e sulle attività commerciali e artigianali, quindi sui cittadini in gran parte non residenti nel territorio comunale. Su coloro, cioè, che non potranno dare con il proprio voto un giudizio democratico su qualità, quantità e utilizzo del prelievo fiscale. Stesso discorso vale anche per l’imposta di soggiorno (attribuita ai soli comuni capoluogo di provincia e fino ad un massimo di 5 euro per notte) che sarà pagata da turisti e visitatori e quindi, ancora una volta, non da residenti. Due questioni in cui viene meno il principio federalista del controllo sulle scelte operate degli amministratori pubblici».
«Manifestiamo apprezzamento sull’introduzione dell’addizionale secca sulla casa – aggiunge il senatore Fistarol – che potrà agevolare i contribuenti onesti. Mancano, però, ancora, i numeri dei costi standard dei servizi (differenti a seconda dei territori): finché non li vedremo conteggiati in euro pro capite non riusciremo a capire davvero chi ci guadagna e chi ci perde con il nuovo assetto che resta molto indeterminato. Forse siamo ancora in tempo per evitare che i principi federalisti vengano traditi, ma dobbiamo intervenire subito».
 

lì si poneva una domanda
"Entro quanto la patrimoniale?"

e si cercava di accusare i soliti comunisti


mentre qui si parla del DECRETO LEGGE approvato dal PDL+LEGA
senza l'approvazione della Bicamerale ed è per questo motivo che il presidente della Repubblica l'ha dichiarato costituzionalmente irricevibile


io non ho ancora capito se sei proprio così cretino o fingi di esserlo

comnque una cosa è certa
che questo decreto sul federalismo municipale è una vera e propria patrimaniale diversamente chiamata
 
lì si poneva una domanda
"Entro quanto la patrimoniale?"

e si cercava di accusare i soliti comunisti


mentre qui si parla del DECRETO LEGGE approvato dal PDL+LEGA
senza l'approvazione della Bicamerale ed è per questo motivo che il presidente della Repubblica l'ha dichiarato costituzionalmente irricevibile


io non ho ancora capito se sei proprio così cretino o fingi di esserlo

comnque una cosa è certa
che questo decreto sul federalismo municipale è una vera e propria patrimaniale diversamente chiamata

pure dando per buona questa versione
e le altre aliquote irpef? e le altre imposte, tasse balzelli e pizzi locali?
non puoi raccontare una parte della questione spacciandola per l'intero :specchio:
 
Il bestiario delle tasse e l’avvelenata fiscale

Oscar Giannino
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“Le tasse sono come la droga, ne paghi una e alla fine non smetti più. Ti sembra sempre più bello, fino a che muori”. Il copy è di Antonio Albanese, ma a riderci sopra si finisce con l’amaro in bocca.



Da una parte c’è il fiorire rigoglioso delle proposte di imposta patrimoniale hanno clamorosamente confermato una solida tradizione: la sinistra politica e intellettuale, accademica e mediatica, pensa che il problema del’Italia si risolva con più tasse,[almeno così dice il PDL inventandosi le intenzioni degli avversari politici], addirittura con una bella potata straordinaria di 20 o 30 punti di Pil dalle tasche degli italiani e dei proprietari di case.


Dall’altra, però, c’è la presa per i fondelli di 16 anni passati solo a parlarne, di energico abbattimento di spesa e imposte. La spesa è cresciuta,la pressione fiscale pure. Vedremo che cosa ci riserva la svolta liberalizzatrice annunciata per venerdì al Consiglio dei ministri. Ma lo sappiamo tutti benissimo, che per Tremonti non si può e forse non si deve, abbassare spesa e tasse come per noi è giusto e possibile – basta leggere un terzo dei post di questo blog per averne dimostrazione. E allora dico io leggete questo meraviglioso documento, e ditemi se non siete d’accordo sulla proposta che lancerò in trasmissione venerdì mattina: distribuirlo in tutte le scuole, volantinarlo fuori le fabbriche ai cambi turno, regalarlo nelle corsie degli ospedali e a chi è in fila agli uffici postali, affiggerlo nelle bacheche dele università, ingrandirlo e tappezzarci le mura perimetrali di ogni ufficio pubblico a cominciare dalle sedi dell’Agenzia delle entrate e di quella macchina del terrore chiamata aulicamene Equitalia.

E soprattutto: violare con un elicotero noleggiato lo spazio aereo proibito sopra Camera e Senato e palazzo Chigi, e lanciare tonnellate di queste apparentemente inoffensive 24 cartelle foglio per foglio, ciascuna delle quali anche da sola fa rivoltare l’anima a chiunque ne abbia ancora una e mantenga un senso di dignità e libertà, nei confront di questa follia divoratrice di risorse appellata Stato italiano.


Leggetele, le cento tasse del bestiario italiano. La tassa sulle fogne, la tassa sulle botole, la tassa sui gradini, la tassa sui disoccupati, la tassa sulle paludi, la tassa sulle tasse, la tassa sull’ombra, la tassa su matrimoni come sui defunti, tumli e incinerazioni, la doppia tassa sul televisore come sulla musica, la tassa sull’aria e la raffica di tasse sull’energia come sull’auto, sul tubo come sui lampioni, sui tralicci come sulle gru, sugli ascensori come su ballatoi. Leggetele tutte di fila, non tirate il fiato.

Fate salire gradualmente l’indignazione – ma quella vera, perché questo è sangue cavato dalle nostre vene, non dalle tasche di Berlusconi per pagare la sua tribù festante – e coltivatevela come una ferita devastante che vi lacera gli atrii cardiaci. Siate capaci di produrre tutta la bile che è necessaria, di fronte a uno Stato che a fronte di questa vergogna lancia campagne settimanali contro gli italiani che non pagherebbero le tasse, e che spaccia l’aumento del contestato da parte della Guardia di Finanza come aumento netto dell’evasione al 46%, facendo perdere la parola a chiunque abbia anche un’elementare nozione di inferenze statistiche inappropriate e truffaldine, ma non all’intera stampa italiana che allo Stato ladro e illusionista gli va naturalmente dietro e se la beve, la sua pozione di veleno che puntualmene rinferocisce gli italiani tra lavoratori dipendenti e tutti gli altri presiunti evasori, col risultato che lo Stato divide i suoi schiavi e se ne fa beffe.
So quel che alcuni mi diranno.



Che Tremonti va comunque elogiato,[anche se è peggiore di Visco] perché se oggi Fitch dice che ildebito pubblico italiano forse vedrà un upgrading del suo rating è merito del fatto che ha tenuto botta a opposizione e colleghi, e ha contenuto il deficit.
Sono d’accordo, l’ho scritto sempre. Chi lo nega, viva viva e meno male.
Ma parliamoci chiaro. Per noi convinti che spesa [in particolare quella della politicA] e tasse si possono e si debbono tagliare, per noi persuasi che come lo hanno fatto tedeschi e inglesi anche noi a maggior ragione visto il pes che abamo sulle salle e a crescita ridicola da 15 anni a questa parte, per noi minoritari antistatalisti un centrodestra che in 16 anni ha fatto il contrario è un osacolo ancor peggiore dela sinistra tassaiola.perchè la sinistra in questo va combattuta per quel che ha fatto, ma la destra ci leva credibilità di fronte alla gente, ai lavoratori e agli imprenditori, per quel che non ha fatto.
Lo so benissimo che la condizione di agibilità politica è quella che è. So bene anche che Tremonti la riforma fiscale l’ha avviata, aprendo quattro tavoli tecnici. Bilancio e patrimonio pubblico, guidato da Piero Giarda.

L’economia in nero, guidato dal presidente dell’Istat Enrico Govannini. L’erosione fiscale, con Vieri Ceriani di Bankitalia. E i problemi che il fisco esercita sull’evoluzione sociale e demografica deprimendo il privato sociale, con Mauro Marè.

Acquisire dati, confrontare pareri, sentire tutti gli attori sociali. Questo pensa Tremonti, con l’idea di tirarne le fila tra fine 2011 e inizio 2012, una volta acquisito l’ampio arco temporale di inizio della transizione al federalismo, che dal 2014 andrà al 2019 secondo i decreti al voto in Parlamento.
Ma per chi la pensa come me, questo è un arco temporale troppo esteso. E troppo viziato dal consociativismo, che come vedete ha appesantito decreti sul federalismo fiscale fino a renderli un pachiderma che molto difficilmente abbatte spesa e tasse.
I pazzi come me credono che una riforma decisa di spesa e tasse si possa e si debba fare in pochi mesi, sia pure poi attuata in un orizzonte temporale di anni. Perché non è vero, che non sappiamo quel che bisogna fare. Lo abbiamo scritto mille volte come, con tetti alla spesa e alle tasse in Costituzione, alla tedesca, un patto chiaro con i contribuenti perché a fianco dell’emersione da una sola bassa aliquota ci sia estensione della base imponibile per salvaguardare i saldi, basta con la barbarie dell’inversione dell’onere della prova nel contenzioso, basta con Equitalia che prende subito per sè e no ripaga quel che ha preso impropriamente, e basta con tutte queste cento schifezze a conminciare dall’Irap che pesa per 28 miliardi da sola.

Ci aggiungo che, personalmente, per rendere credibile l’impegno, da politico accetterei che due terzi del compenso e degli emolumenti – anch’essi da tagliare selvaggiamente, a una media europea e non da satrapìa – fosse riscuotibile solo a riforma realizzata, altrimenti ciccia e calci in culo.
Nei prossimi giorni vedremo. Per carità, ben venga la riforma dell’articolo 41 e 118 della Costituzione, un po’ di meno Irap al Sud pagato coi Fas, e speriamo che il governo ritocchi e confermi la legge Ronchi per le gare di evidenza pubblica nelle utilities locali, e ci risparmi così i demagogici referendum della sinistra contro l’inesistente – purtroppo – privatizzazione dell’acqua. Se ci sarà di più, lo risconoscerò felice.
Ma bisogna che chi la pensa come noi lo dica e lo gridi, che abbiamo il fegato a pezzi e il cuore affogato nella bile. Il tempo che manca non è quello della legislatura, di cui a dire il vero m’importa poco. E’ quello dei mercati e della concorrenza su di essi per dare un futuro ai nostri, anzi ai vostri figli, cari miei. Abbiamo perso 16 anni. E vivaviva viva Confesercenti, che ha curato il bestiario fiscale che mi ha rifatto sentire pulsare il sangue della libertà alle tempie.
 
poi ci si meraviglia che la gente non va più a votare
sarà un discorso qualunquista ma dx e sx non hanno
il coraggio di cambiare l'Italia e non facendo le riforme
di cui il paese ha bisogno non rimaniamo solo fermi
ma andiamo indietro visto che il mondo va avanti
con noi o senza
 

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