Titoli di Stato Italia Trading Titoli di Stato IV° (Gennaio 2012 - Dicembre 2012)

Articolo che fa riflettere:

11 Luglio 2012 13:10argomento: Europa
A guardare quanto sta avvenendo in Francia, non si può che dare piena ragione al nostro Zibordi ed ai suoi ripetuti interventi circa l' inutilità di politiche di rigore per riconquistare la fiducia degli investitori nei confronti degli Stati Sovrani
Cobraf.com , questo è solo uno degli ultimi numerosi contributi sul punto.
Dal suo insediamento, Hollande ha aumentato il salario minimo del 2%, abbassato la soglia per le pensioni di anzianità a 60 anni.
Ha solo annunciato un’aliquota sui redditi dei ricchi al 75%, una tassa sui dividendi del 3% e sulle scorte petrolifere del 4%.

Altro annuncio sull’ aumento dei contributi - già altissimi - e l’imposta di successione e che recupererà la vecchia patrimoniale.
Ma sinora nessuna di queste misure è stata concretamente varata.
D’altra parte, niente tagli al settore pubblico: tutt’altro,ha promesso 65mila nuove assunzioni.
Per i fautori del libero mercato e delle riforme strutturali, se Mario Monti avesse azzardato una sola di queste socialistissime misure, il famigerato spread avrebbe toccato vette inarrivabili.

Mentre sui quotidiani stranieri, in particolare su quelli anglosassoni, i titoli più gettonati sono: «la luna di miele finirà presto» e «la vie en rose durerà poco», i numeri sui mercati finanziari dicono tutt’altro.

Anzi, lunedì i rendimenti sui titoli di Stato francesi a tre e a sei mesi, per la prima volta nella storia, sono stati negativi. Segno che il mercato pensa che la Francia somigli molto più alla Germania che alle peccaminose Italia o Spagna.

Insomma la “rossa” Parigi è diventato un porto sicuro, alla pari dei Paesi “falchi” guidati da austeri conservatori che anelano allo zero deficit come alla panacea di tutti i mali, proprio il contrario delle politiche di Hollande.
Sempre piluccando dai dati Reuters emerge che Hollande si è impegnato sul rigore.
Ma, ancora una volta, i numeri non si discutono.
Nel primo trimestre dell’anno il debito è salito all’89,3% del Pil e il deficit veleggia a fine anno verso il 4,5%.
Il premier Jean-Marc Ayrault si è impegnato a ridurlo sotto il 3% l’anno prossimo e di azzerarlo quello dopo.
Ma sono sempre parole ed impegni, visto che le stime sul Pil sono state riviste (al ribasso) allo 0,4% quest’anno e all’1-1,3% per l’anno prossimo.
Eppure Hollande non ci pensa neanche a rimandare le assunzioni promesse nel settore pubblico o a toccare la legge sui licenziamenti, come avvenuto anzi “imposto” in Italia

Gli analisti avvertono che bisogna guardare ai rendimenti dei bond decennali e non a quelli a brevissimo termine.
Però lo spread francese, intanto, da loro torto e ragione allo spendereccio transalpino, visto che è inchiodato dal suo insediamento a 110 punti, a distanze siderali dal nostro.
E sempre guardando ai numeri, in Francia, negli ultimi 5 anni sono spariti 400mila posti nel manufatturiero e il Pil pro capite è sceso negli ultimi 10 dal 95 al 90% di quello tedesco.
Alcuni dei maggiori economisti e imprenditori hanno chiesto allarmati uno «shock per il rilancio della competitività», che è un noto punto debole dell’economia oltralpe.
Ma i numeri, per “i mercati”, sono quelli appena indicati, come per un beffardo incantesimo che penalizza i rigoristi e favorisce il «rosso» Hollande.
 
11 Luglio 2012 13:10argomento: Europa
A guardare quanto sta avvenendo in Francia, non si può che dare piena ragione al nostro Zibordi ed ai suoi ripetuti interventi circa l' inutilità di politiche di rigore per riconquistare la fiducia degli investitori nei confronti degli Stati Sovrani
Cobraf.com , questo è solo uno degli ultimi numerosi contributi sul punto.
Dal suo insediamento, Hollande ha aumentato il salario minimo del 2%, abbassato la soglia per le pensioni di anzianità a 60 anni.
Ha solo annunciato un’aliquota sui redditi dei ricchi al 75%, una tassa sui dividendi del 3% e sulle scorte petrolifere del 4%.

Altro annuncio sull’ aumento dei contributi - già altissimi - e l’imposta di successione e che recupererà la vecchia patrimoniale.
Ma sinora nessuna di queste misure è stata concretamente varata.
D’altra parte, niente tagli al settore pubblico: tutt’altro,ha promesso 65mila nuove assunzioni.
Per i fautori del libero mercato e delle riforme strutturali, se Mario Monti avesse azzardato una sola di queste socialistissime misure, il famigerato spread avrebbe toccato vette inarrivabili.

Mentre sui quotidiani stranieri, in particolare su quelli anglosassoni, i titoli più gettonati sono: «la luna di miele finirà presto» e «la vie en rose durerà poco», i numeri sui mercati finanziari dicono tutt’altro.

Anzi, lunedì i rendimenti sui titoli di Stato francesi a tre e a sei mesi, per la prima volta nella storia, sono stati negativi. Segno che il mercato pensa che la Francia somigli molto più alla Germania che alle peccaminose Italia o Spagna.

Insomma la “rossa” Parigi è diventato un porto sicuro, alla pari dei Paesi “falchi” guidati da austeri conservatori che anelano allo zero deficit come alla panacea di tutti i mali, proprio il contrario delle politiche di Hollande.
Sempre piluccando dai dati Reuters emerge che Hollande si è impegnato sul rigore.
Ma, ancora una volta, i numeri non si discutono.
Nel primo trimestre dell’anno il debito è salito all’89,3% del Pil e il deficit veleggia a fine anno verso il 4,5%.
Il premier Jean-Marc Ayrault si è impegnato a ridurlo sotto il 3% l’anno prossimo e di azzerarlo quello dopo.
Ma sono sempre parole ed impegni, visto che le stime sul Pil sono state riviste (al ribasso) allo 0,4% quest’anno e all’1-1,3% per l’anno prossimo.
Eppure Hollande non ci pensa neanche a rimandare le assunzioni promesse nel settore pubblico o a toccare la legge sui licenziamenti, come avvenuto anzi “imposto” in Italia

Gli analisti avvertono che bisogna guardare ai rendimenti dei bond decennali e non a quelli a brevissimo termine.
Però lo spread francese, intanto, da loro torto e ragione allo spendereccio transalpino, visto che è inchiodato dal suo insediamento a 110 punti, a distanze siderali dal nostro.
E sempre guardando ai numeri, in Francia, negli ultimi 5 anni sono spariti 400mila posti nel manufatturiero e il Pil pro capite è sceso negli ultimi 10 dal 95 al 90% di quello tedesco.
Alcuni dei maggiori economisti e imprenditori hanno chiesto allarmati uno «shock per il rilancio della competitività», che è un noto punto debole dell’economia oltralpe.
Ma i numeri, per “i mercati”, sono quelli appena indicati, come per un beffardo incantesimo che penalizza i rigoristi e favorisce il «rosso» Hollande.

Molto interessante la Francia sara' da seguire....
 
Buonanotte da Bibione

:ciao: In vacanza a Bibione per una settimana con moglie a seguito.
Letti tutti i post: letto pure il falco che vuole far vendere i BTP, e l'articolo di Camaleonte sulla Francia!
Lette pure le uscite in gain di BTP.
Un saluto a tutti gli amici. In ottica slow trading sto fermo: non vedo motivi per variazioni di ptf.
Notte, Giuseppe
 
:ciao: In vacanza a Bibione per una settimana con moglie a seguito.
Letti tutti i post: letto pure il falco che vuole far vendere i BTP, e l'articolo di Camaleonte sulla Francia!
Lette pure le uscite in gain di BTP.
Un saluto a tutti gli amici. In ottica slow trading sto fermo: non vedo motivi per variazioni di ptf.
Notte, Giuseppe

Beato te Beppe nella bella Bibione!
IO quest'anno in attesa della bimba non mi muovo, anche se qui sul Lago si sta veramente bene, magari in Settembre se tutto va bene...................;)
 
11 Luglio 2012 13:10argomento: Europa
A guardare quanto sta avvenendo in Francia, non si può che dare piena ragione al nostro Zibordi ed ai suoi ripetuti interventi circa l' inutilità di politiche di rigore per riconquistare la fiducia degli investitori nei confronti degli Stati Sovrani
Cobraf.com , questo è solo uno degli ultimi numerosi contributi sul punto.
Dal suo insediamento, Hollande ha aumentato il salario minimo del 2%, abbassato la soglia per le pensioni di anzianità a 60 anni.
Ha solo annunciato un’aliquota sui redditi dei ricchi al 75%, una tassa sui dividendi del 3% e sulle scorte petrolifere del 4%.

Altro annuncio sull’ aumento dei contributi - già altissimi - e l’imposta di successione e che recupererà la vecchia patrimoniale.
Ma sinora nessuna di queste misure è stata concretamente varata.
D’altra parte, niente tagli al settore pubblico: tutt’altro,ha promesso 65mila nuove assunzioni.
Per i fautori del libero mercato e delle riforme strutturali, se Mario Monti avesse azzardato una sola di queste socialistissime misure, il famigerato spread avrebbe toccato vette inarrivabili.

Mentre sui quotidiani stranieri, in particolare su quelli anglosassoni, i titoli più gettonati sono: «la luna di miele finirà presto» e «la vie en rose durerà poco», i numeri sui mercati finanziari dicono tutt’altro.

Anzi, lunedì i rendimenti sui titoli di Stato francesi a tre e a sei mesi, per la prima volta nella storia, sono stati negativi. Segno che il mercato pensa che la Francia somigli molto più alla Germania che alle peccaminose Italia o Spagna.

Insomma la “rossa” Parigi è diventato un porto sicuro, alla pari dei Paesi “falchi” guidati da austeri conservatori che anelano allo zero deficit come alla panacea di tutti i mali, proprio il contrario delle politiche di Hollande.
Sempre piluccando dai dati Reuters emerge che Hollande si è impegnato sul rigore.
Ma, ancora una volta, i numeri non si discutono.
Nel primo trimestre dell’anno il debito è salito all’89,3% del Pil e il deficit veleggia a fine anno verso il 4,5%.
Il premier Jean-Marc Ayrault si è impegnato a ridurlo sotto il 3% l’anno prossimo e di azzerarlo quello dopo.
Ma sono sempre parole ed impegni, visto che le stime sul Pil sono state riviste (al ribasso) allo 0,4% quest’anno e all’1-1,3% per l’anno prossimo.
Eppure Hollande non ci pensa neanche a rimandare le assunzioni promesse nel settore pubblico o a toccare la legge sui licenziamenti, come avvenuto anzi “imposto” in Italia

Gli analisti avvertono che bisogna guardare ai rendimenti dei bond decennali e non a quelli a brevissimo termine.
Però lo spread francese, intanto, da loro torto e ragione allo spendereccio transalpino, visto che è inchiodato dal suo insediamento a 110 punti, a distanze siderali dal nostro.
E sempre guardando ai numeri, in Francia, negli ultimi 5 anni sono spariti 400mila posti nel manufatturiero e il Pil pro capite è sceso negli ultimi 10 dal 95 al 90% di quello tedesco.
Alcuni dei maggiori economisti e imprenditori hanno chiesto allarmati uno «shock per il rilancio della competitività», che è un noto punto debole dell’economia oltralpe.
Ma i numeri, per “i mercati”, sono quelli appena indicati, come per un beffardo incantesimo che penalizza i rigoristi e favorisce il «rosso» Hollande.

Ottimo articolo, ma non so paragonare la situazione Francese a quella Italiana o tedesca.
Ad esempio nuove assunzioni non si possono giudicare bene o male, bisogna sapere come è messa la PA in Francia, in Italia è tutto diverso, per me anche sulla PA molto si gioca nel rapporto tra Nord e Sud; dalle mie parti si vede a fatica mala-sanità, oppure sportelli pubblici mal funzionanti, oppure dipendenti pubblici che non fanno il loro lavoro, io sono appena arrivato al lavoro ma ho già incontrato l'addetto comunale (non il nettturbino) che con il camioncino sta facendo il giro sul lungo lago a vedere se ci sono riufiuti da buttare, domani ho la differenziata da fare e se non la fai ti mandano la multa a casa.....................poi non è tutto perfetto, ci mancherebbe!
QUi da me quando si sente al TG di tagli alla PA o PA sprecona pensiamo sempre al sud, ma forse è corretto.
 
Buongiorno a tutti.
Il nostro BTPi41 sta per arrivare al dunque, infatti a 67 potrebbe trovare oggi una resistenza molto forte che se superata potrebbe toglierci il dubbio di avere lasciato il trend negativo.
Per il FBTP abbiamo 101 come resistenza psicologica, e 101.6 da Fibo.
Abbiamo anche l'asta BOT, potrebbe anche dare un ottimo segnale, vedremo.
IMHO :bow:

Io sono fuori adesso, pronto a entrare considerando che il FBTP è in ottima forma, ma come già detto la paura più grande è il BUND che non cala e anche ieri l'asta tedesca è andata bene, troppo bene, la cosa mi fa pensare.
 
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Volevo aggiungere lo S&Poore americano che per me è un indice che da molto l'idea dell'andamento generele, un pò come qunado Ste posta il Dow future alla 1.00 di notte per vedere come è il senitment della giornata.
Potete vedere che l'indice è perfettamente in un cuneo e nella sua parte bassa, quindi se sbraghiamo potremmo farlo forte, e la candela di ieri, l'ultima sul grafico da alla giornata odierna la possibilità di scegliere la strada per un trend che ptrebbe accompagnarci per un periodo medio lungo, quindi direi prima di prendere decisioni di stare molto attenti.
 

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Volevo aggiungere lo S&Poore americano che per me è un indice che da molto l'idea dell'andamento generele, un pò come qunado Ste posta il Dow future alla 1.00 di notte per vedere come è il senitment della giornata.
Potete vedere che l'indice è perfettamente in un cuneo e nella sua parte bassa, quindi se sbraghiamo potremmo farlo forte, e la candela di ieri, l'ultima sul grafico da alla giornata odierna la possibilità di scegliere la strada per un trend che ptrebbe accompagnarci per un periodo medio lungo, quindi direi prima di prendere decisioni di stare molto attenti.
se vogliono il QE3, devono scendere. altrimenti scenderanno per la delusione da mancato QE3. oppure verso l'infinito e oltre :D
 
Ottimo articolo, ma non so paragonare la situazione Francese a quella Italiana o tedesca.
Ad esempio nuove assunzioni non si possono giudicare bene o male, bisogna sapere come è messa la PA in Francia, in Italia è tutto diverso, per me anche sulla PA molto si gioca nel rapporto tra Nord e Sud; dalle mie parti si vede a fatica mala-sanità, oppure sportelli pubblici mal funzionanti, oppure dipendenti pubblici che non fanno il loro lavoro, io sono appena arrivato al lavoro ma ho già incontrato l'addetto comunale (non il nettturbino) che con il camioncino sta facendo il giro sul lungo lago a vedere se ci sono riufiuti da buttare, domani ho la differenziata da fare e se non la fai ti mandano la multa a casa.....................poi non è tutto perfetto, ci mancherebbe!
QUi da me quando si sente al TG di tagli alla PA o PA sprecona pensiamo sempre al sud, ma forse è corretto.


Buongiorno a tutti.

A scanso di equivoci, desidero precisare che l'art. l'ho copincollato da
Cobraf.com.

Non tutto si può dire in un forum dove tutti ci leggono. Ci sono verità
che non tutti conoscono sulla P.A.e relative ad ogni settore che, non vengono
raccontate ma, volutamente dimenticate quando si va in pensione, perchè
è l'unico modo che hanno le persone oneste e sono tante! Di guarire da
un cancro che nessuna TAC può diagnosticare, perchè aggredisce l'anima.
Mi permetto di suggerirti di parlare con chiunque: dal barbone (soprattutto ), agli uomini di tutte le latitudini, di qualunque ceto e colore della pelle e, scoprirai storie vere, testimonianze autentiche che i media si guardano bene dal diffondere e poi, disporrai di una maggiore conoscenza per capire
e giudicare.
 

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