popov
Coito, ergo cum.
per la cronaca: il bottom della spalla sinistra fatto ad agosto a 71,03 e minimo di oggi (pour l'istant) a 71,33
zona "supportiva" della spalla sinistra di agosto area 72,5
lo vedete che tutto torna?
Titoli di Stato Italia Trading Titoli di Stato IV° (Gennaio 2012 - Dicembre 2012) (3 lettori)
- Creatore Discussione stefanofabb
- Data di Inizio
zona "supportiva" della spalla sinistra di agosto area 72,5
lo vedete che tutto torna?
curiosina
Forumer attivo
dici che sia meglio che io vada un po' a sQuola di analisi tecnica?????
noooooo
preferisco iimparare qui con voi..... e facendo figuracce pubblicamente, mi ricordero' ancor di piu' le STUPIDATE che ho detto.....
questa non me la scordo di certo
grazie ancora per le tue analisi....
Baro
Umile contadino
Della serie...non ci facciamo mancare nulla
di Diego Gabutti 5 aprile ItaliaOggi
Ricordate l'accordo sul punto unico di scala mobile voluto alla metà degli anni settanta tra Gianni Agnelli, presidente di Confindustria, e il sindacato dei lavoratori?» scrive Giulio Sapelli, ordinario di storia economica a Milano, nel suo nuovo pamphlet, L'inverno di Monti. Il bisogno della politica, Guerini e Associati, pp. 80, euro 8,00. Se lo ricordiamo, e lo ricordiamo, ricordiamo anche «quel sindacato trasformatosi viziosamente per via del Sessantotto e dell'autunno caldo». Fu allora che vennero poste «le basi per la disintermediazione delle industrie che non ne sostenevano i costi e dell'inflazione che colpì i più deboli attori del sistema economico, gli ultimi. È da allora che la stessa sinistra muta il suo volto: quegli umili e quei deboli non riesce più a rappresentarli, ed essi confluiranno nelle braccia della Lega Nord e di Silvio Berlusconi».
* * *
Comincia quella che, al primo ascolto, può sembrare l'inizio della confusione delle lingue: d'un tratto, mentre le parti politiche sembrano scambiarsi i ruoli, il popolo a destra, le élites a sinistra, niente è più al suo posto, né c'è piu un posto per ogni cosa. Quel che sta cambiando è la natura dello stato. Questa «la conseguenza più nefasta della cleptocrazia delle classi politiche e del loro neopatrimonialismo: hanno distrutto lo stato amministrativo e ne hanno fatto lo stato dei partiti e l'hanno spogliato delle sue prerogative imprenditoriali, spoliazione in cui si è distinto più di tutti Romano Prodi e il suo blocco di potere».
* * *
A parte le icone televisive dei politici che ai tempi della prima repubblica erano di seconda o terza fila, «di quello stato, che un tempo era uno stato imprenditore virtuoso, non è rimasto più nulla». Ma si è potuto fingere che questo fosse ancora se non lo stesso stato d'allora almeno uno stato fondato su qualcosa di più che le mere apparenze dell'autorità, oltre che sul fisco e sui talk show, finchè la crisi globale non ha messo la nostra economia in mutande. A quel punto non è più stato possibile neanche rispettare le forme del potere, e la prima di queste forme a saltare è stata naturalmente la più fragile, cioè l'ideologia, spiega Sapelli. «Ebbene: il professor Monti è la quintessenza della morte dell'ideologia. È il superamento della medesima nel mondo iper-uranico della foresta pietrificata delle idee, ma nel contempo è l'esponente del blocco poliarchico italico organicamente europeo: grandi banche, grandi scuole internazionali di business, grandi società di consulenza, grandi cattedrali del pensiero semplice che, se non riescono a governare i sistemi complessi, sono capaci in sommo grado, tuttavia, d'esaltarne le progressive sorti e di trarne ogni utile possibile.
* * *
La sua nomina a senatore a vita, del resto, va messa in relazione comparativa con la nomina da parte di Cossiga di Gianni Agnelli. Oggi siamo scesi d'un gradino: Francesco Cossiga sta a Giorgio Napolitano come Agnelli sta a Monti come specchio dell'establishment economico che oggi, poliarchicamente, domina l'Italia».
Ed eccoci qui, cittadini di un'Europa che «non solo ha creato una moneta senza stato che può mettere in pericolo l'egemonia del dollaro con conseguenze disastrose per tutto l'Occidente, ma ha creato altresì, antesignano della follia dell'euro, una sorta di Zollverein [unione doganale] protezionistico continentale che aspira alla leadership e parla come tale senza disporre né della legittimità democratica né degli armamenti per esercitare qualsivoglia tipo di stabile dominio». Prive di legittimità democratica, disarmate ma non per questo pacifiste, come si è visto in Libia soltanto l'anno scorso, le élites europee governano dia prepotenza, come in Grecia e in Italia, dove hanno spazzato via le istituzioni elette come eserciti guerriglieri scesi dalla Sierra Maestra. Spiega sempre Sapelli che «la prassi con cui si è proceduto alla nomina di Mario Monti prima senatore a vita, poi primo ministro, ricorda l'essenza del processo di nomina del dictator romano. Al posto del tribuno qui vi è, pur sempre in uno stato d'eccezione, un presidente [della repubblica] con poteri costituzionali limitati, non eletto dal popolo. Tuttavia egli ha compiuto l'atto di diritto di nominare una sorta di dictator romano dimidiato; ossia a metà, che ha poteri limitati perché sottoposti alla verifica del parlamento, che tuttavia è stato umiliato e indebolito per il modo stesso con cui è giunto al potere il nuovo governo». Come finirà? Be', più o meno com'è sempre finita in questi casi: male, se non malissimo. «I viaggi all'estero del console Monti», scrive Sapelli, «mi ricordano le pagine di Machiavelli su Ludovico il Moro che va dai francesi per sconfiggere i veneziani, portandosi così il nemico in casa».
Giulio Sapelli sì che la racconta giusta su Mario Monti
di Diego Gabutti 5 aprile ItaliaOggi
Ricordate l'accordo sul punto unico di scala mobile voluto alla metà degli anni settanta tra Gianni Agnelli, presidente di Confindustria, e il sindacato dei lavoratori?» scrive Giulio Sapelli, ordinario di storia economica a Milano, nel suo nuovo pamphlet, L'inverno di Monti. Il bisogno della politica, Guerini e Associati, pp. 80, euro 8,00. Se lo ricordiamo, e lo ricordiamo, ricordiamo anche «quel sindacato trasformatosi viziosamente per via del Sessantotto e dell'autunno caldo». Fu allora che vennero poste «le basi per la disintermediazione delle industrie che non ne sostenevano i costi e dell'inflazione che colpì i più deboli attori del sistema economico, gli ultimi. È da allora che la stessa sinistra muta il suo volto: quegli umili e quei deboli non riesce più a rappresentarli, ed essi confluiranno nelle braccia della Lega Nord e di Silvio Berlusconi».
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Comincia quella che, al primo ascolto, può sembrare l'inizio della confusione delle lingue: d'un tratto, mentre le parti politiche sembrano scambiarsi i ruoli, il popolo a destra, le élites a sinistra, niente è più al suo posto, né c'è piu un posto per ogni cosa. Quel che sta cambiando è la natura dello stato. Questa «la conseguenza più nefasta della cleptocrazia delle classi politiche e del loro neopatrimonialismo: hanno distrutto lo stato amministrativo e ne hanno fatto lo stato dei partiti e l'hanno spogliato delle sue prerogative imprenditoriali, spoliazione in cui si è distinto più di tutti Romano Prodi e il suo blocco di potere».
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A parte le icone televisive dei politici che ai tempi della prima repubblica erano di seconda o terza fila, «di quello stato, che un tempo era uno stato imprenditore virtuoso, non è rimasto più nulla». Ma si è potuto fingere che questo fosse ancora se non lo stesso stato d'allora almeno uno stato fondato su qualcosa di più che le mere apparenze dell'autorità, oltre che sul fisco e sui talk show, finchè la crisi globale non ha messo la nostra economia in mutande. A quel punto non è più stato possibile neanche rispettare le forme del potere, e la prima di queste forme a saltare è stata naturalmente la più fragile, cioè l'ideologia, spiega Sapelli. «Ebbene: il professor Monti è la quintessenza della morte dell'ideologia. È il superamento della medesima nel mondo iper-uranico della foresta pietrificata delle idee, ma nel contempo è l'esponente del blocco poliarchico italico organicamente europeo: grandi banche, grandi scuole internazionali di business, grandi società di consulenza, grandi cattedrali del pensiero semplice che, se non riescono a governare i sistemi complessi, sono capaci in sommo grado, tuttavia, d'esaltarne le progressive sorti e di trarne ogni utile possibile.
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La sua nomina a senatore a vita, del resto, va messa in relazione comparativa con la nomina da parte di Cossiga di Gianni Agnelli. Oggi siamo scesi d'un gradino: Francesco Cossiga sta a Giorgio Napolitano come Agnelli sta a Monti come specchio dell'establishment economico che oggi, poliarchicamente, domina l'Italia».
Ed eccoci qui, cittadini di un'Europa che «non solo ha creato una moneta senza stato che può mettere in pericolo l'egemonia del dollaro con conseguenze disastrose per tutto l'Occidente, ma ha creato altresì, antesignano della follia dell'euro, una sorta di Zollverein [unione doganale] protezionistico continentale che aspira alla leadership e parla come tale senza disporre né della legittimità democratica né degli armamenti per esercitare qualsivoglia tipo di stabile dominio». Prive di legittimità democratica, disarmate ma non per questo pacifiste, come si è visto in Libia soltanto l'anno scorso, le élites europee governano dia prepotenza, come in Grecia e in Italia, dove hanno spazzato via le istituzioni elette come eserciti guerriglieri scesi dalla Sierra Maestra. Spiega sempre Sapelli che «la prassi con cui si è proceduto alla nomina di Mario Monti prima senatore a vita, poi primo ministro, ricorda l'essenza del processo di nomina del dictator romano. Al posto del tribuno qui vi è, pur sempre in uno stato d'eccezione, un presidente [della repubblica] con poteri costituzionali limitati, non eletto dal popolo. Tuttavia egli ha compiuto l'atto di diritto di nominare una sorta di dictator romano dimidiato; ossia a metà, che ha poteri limitati perché sottoposti alla verifica del parlamento, che tuttavia è stato umiliato e indebolito per il modo stesso con cui è giunto al potere il nuovo governo». Come finirà? Be', più o meno com'è sempre finita in questi casi: male, se non malissimo. «I viaggi all'estero del console Monti», scrive Sapelli, «mi ricordano le pagine di Machiavelli su Ludovico il Moro che va dai francesi per sconfiggere i veneziani, portandosi così il nemico in casa».
stefanofabb
GAIN/Welcome
Tassi IRS
Euro Dollaro USA
bid / ask bid / ask
1 anno 1.01 1.05 0.51 0.54
2 anni 1.08 1.10 0.60 0.63
3 anni 1.19 1.23 0.77 0.80
4 anni 1.36 1.39 1.01 1.04
5 anni 1.55 1.58 1.28 1.31
6 anni 1.74 1.77 1.55 1.58
7 anni 1.92 1.95 1.79 1.82
8 anni 2.06 2.09 1.99 2.02
9 anni 2.18 2.21 2.15 2.18
10 anni 2.28 2.31 2.29 2.32
15 anni 2.61 2.65 2.74 2.77
20 anni 2.66 2.69 2.91 2.94
25 anni 2.63 2.66
30 anni 2.58 2.61 3.04 3.07
Euro Dollaro USA
bid / ask bid / ask
1 anno 1.01 1.05 0.51 0.54
2 anni 1.08 1.10 0.60 0.63
3 anni 1.19 1.23 0.77 0.80
4 anni 1.36 1.39 1.01 1.04
5 anni 1.55 1.58 1.28 1.31
6 anni 1.74 1.77 1.55 1.58
7 anni 1.92 1.95 1.79 1.82
8 anni 2.06 2.09 1.99 2.02
9 anni 2.18 2.21 2.15 2.18
10 anni 2.28 2.31 2.29 2.32
15 anni 2.61 2.65 2.74 2.77
20 anni 2.66 2.69 2.91 2.94
25 anni 2.63 2.66
30 anni 2.58 2.61 3.04 3.07
belindo
Guest
Arrivo ora ...stamattina causa ore piccole ho voltato 'galone' nel letto ..e che cavolo mica si vi vive di soli TdS !!!
Stefano che potremmo dire al nostro buon amico "coi baffi" relativamente ad una figura "RIALZISTA"
dovremmo domandare supporto "tecnico" al buon BELINDO che sta studiando ATTENTAMENTE una figura "Venezuelan Reverse"
Ho azzeccato un lungo-corto con il FMIB, ma adesso non ci vedo chiaro
I Bond sembrano intonati dalla aprte giusta, ma i cambi nicchiano, potremmo avere un buon rimbalzo, ma non ci sono ancora tutti gli elementi sul tavolo.
Un revers sulla figura Venezuelana creerebbe senza dubbio un impennata con un gran long e possibile candela ma solo dopo una reverse di 90 gradi.
QUi mi fermo e vado a fare spese.
g.ln
Triplo Panico: comprare
invertire la rotta? nessun segnale, ma un cippetto?
Concordo con Popov, nessun segnale di inversione del trend, anche se penso che chi avesse deciso di entrare con cippetti con lo spread a 350, non farebbe una grande imprudenza, specialmente sui decennali o più brevi. Lo era invece entrare massiccio con lo spread a 275.
Ciao, Giuseppe
Concordo con Popov, nessun segnale di inversione del trend, anche se penso che chi avesse deciso di entrare con cippetti con lo spread a 350, non farebbe una grande imprudenza, specialmente sui decennali o più brevi. Lo era invece entrare massiccio con lo spread a 275.Ciao, Giuseppe
stefanofabb
GAIN/Welcome
immagino che sei stancoArrivo ora ...stamattina causa ore piccole ho voltato 'galone' nel letto ..e che cavolo mica si vi vive di soli TdS !!!
Stefano che potremmo dire al nostro buon amico "coi baffi" relativamente ad una figura "RIALZISTA"
e la sveglia suona a vuoto! .. condizione fisica mia iper attiva UP!..a volte manca la materia prima però
..ma ho pazienza .. belindo lo porterò al quartiere Barrio 23 de Enero:NikonClub.it > Venezuela - Caracas - 23 De Enero ma non garantisco il ritorno ciao
camaleonte
Forumer storico
Scusate se sono OT ma, per comunicarvi che ho acquistato IREN a 0,544.
Stamane ho seguito l'azionario e, scopro solo ora che il grande popov
ci ha riempito di grafici che, ora mi debbo studiare.
Stamane ho seguito l'azionario e, scopro solo ora che il grande popov
ci ha riempito di grafici che, ora mi debbo studiare.
g.ln
Triplo Panico: comprare
trojan e AT
Ciao Curiosina, speriamo che venga risolto il problema. Non so se questo forum è ancora sotto attacco, speriamo si sia difeso bene!
Sull'AT, bene, oggi ci sono dei chiari analoghi grafici di Popov.
Ciao, ciao, Giuseppe
quoto per 2 motivi :
1) ho dovuto portare anche io ieri il pc dal tecnico causa trojan !!
2) non sei l'unico a usare METODI ANALITICI DI BASE
ciaoooooo
Ciao Curiosina, speriamo che venga risolto il problema. Non so se questo forum è ancora sotto attacco, speriamo si sia difeso bene!
Sull'AT, bene, oggi ci sono dei chiari analoghi grafici di Popov.
Ciao, ciao, Giuseppe