Buon sabato a tutti. Da investitore prudente ma assai poco tecnico vivo queste giornate confuse con una certa preoccupazione. La domanda banale è: come tutelare i propri risparmi? Nemmeno i guru della finanza sono capaci di dare risposte certe. Io rimugino alcuni pensieri:
- l'affare Grecia ha dimostrato che uno Stato dell'area Euro può ristrutturare il proprio debito in misura feroce;
- sempre l'affare Grecia sembrerebbe aver dimostrato che l'UE tende a salvaguardare più i depositi privati presso le banche che i crediti verso gli Stati;
- l'italia non è la Grecia. Ha aziende a capitale pubblico e a capitale privato che la Grecia si sogna; lo Stato ha inoltre un patrimonio molto consistente;
- tuttavia lo "schema Grecia" costituisce un precedente preoccupante per la superindebitata Italia in recessione.
Premesse queste ovvietà, come agire?
Avrebbe senso trasferire, beninteso legalmente, presso banche di Paesi solidi, una parte consistente delle proprie risorse?
Quali sono i Paesi affidabili, oggi?
Quale valuta preferire?
Si potrebbe rispondere: depositiamo i risparmi presso una banca tripla A avente sede in Norvegia (Paese organizzatissimo, serio, ricco di fonti di energia), investendo in parte in Euro e in parte in dollari, e il gioco è fatto. Questa mossa non salverebbe dall'imposta patrimoniale ma di certo dalla eventuali ristrutturazione del debito sovrano italiano e insolvenza del sistema bancario italiano.
Si potrà dire: se l'Italia ristruttura, tutti gli Stati e le istituzioni finanziarie di tutti i Paesi subiranno un colpo negativo più o meno forte, in alcuni casi devastante.
Ecco, il mio forte timore è che l'eventuale ristrutturazione del debito sovrano italiano sarà particolare, cioè colpirà unicamente i residenti in Italia. Sarà presentata come una sorta di imposta. Per evitare il panico sui mercati internazionali.
Scusate per queste elucubrazioni di fantafinanza e fantapolitica, Tanto poi so che lascerò i miei soldi in Italia. Anche perché, sebbene non abbia più fiducia alcuna nel mio Paese, mi ci sentito legato. Anche nella sventura.
Post da giornata quasi invernale, grigia e piovosa.