Titoli di Stato Italia Trading Titoli di Stato IV° (Gennaio 2012 - Dicembre 2012) (2 lettori)

belindo

Guest
Ciao Il Cauto, condivido in pieno la tua analisi e le tue preoccupazioni.
Sono settimane che ci penso e, imho, l'unica soluzione minimamente in grado di tutelare i propri risparmi si chiama DIVERSIFICAZIONE.

Io penso che la situazione possa evolvere in due possibili modi:
1. Ristrutturazione del debito stile grecia, con perdite pesanti per i risparmiatori ed una sostanziale tenuta del sistema bancario-finanziario.

2. Ritorno alla lira con pagamento del debito in valuta locale, svalutazione monetaria ed inflazione galoppante.

Tra i due, entrambi drammatici, auspico il secondo scenario: uno stato sovrano con sovranita' monetaria e' quantomeno responsabile del proprio destino. Ma non vedo all'orizzonte personaggi in grado di prendere e portare avanti una simile posizione. Per cui ritengo probabile il primo scenario, con una lenta ma inesorabile agonia.

Buon fine settimana a tutti e grazie per i vostri contributi.

Premesso che il mio discorso è di un sabato pomeriggio rilassato, ma a cui credo direi che se l'Italia dovesse trovarsi di fronte a una scelta drastica magari dopo mesi di tassazione selvaggia come quelli che ci aspettano, IMU. più accise, nuove tasse e dopo magari ad altri scandali come Lega, ma anche come non taglio dei privilegi ai politici, alla mal gestione della cosa pubblica, per me socialmente ci spaccheremmo, forse territorialmente per proseguire.
Cioè per me prima di violentare il popolo come in Grecia i tedeschi potrebbero assistere alla creazione di muri tra molte regioni italiane e con l'Europa.poi la Grecia è un popolo di statali, gente che si è appoggiata allo stato per vivere da decenni, l'Italia è un paese di imprenditori che hanno messo in gioco del loro per emergere e quindi non credo che si faranno incetriolare senza mollare qualche cazzotto (almeno io di sicuro lo farei.)

Capisco che è un pò forte come visione e penso anche poco realizzabile, ma non credo nemmeno che potremmo trovarci a dover fare i conti con una ristrutturazione del debito perchè essendo così grosso è come il detto delle banche:
se hai 1.000 euro di debito con le banche il problema è tuo, ma se hai 1.000MLD di debito con l'estero (quello che dovremo avere noi) allora sono problemi degli altri
 

camaleonte

Forumer storico
Buon sabato a tutti. Da investitore prudente ma assai poco tecnico vivo queste giornate confuse con una certa preoccupazione. La domanda banale è: come tutelare i propri risparmi? Nemmeno i guru della finanza sono capaci di dare risposte certe. Io rimugino alcuni pensieri:
- l'affare Grecia ha dimostrato che uno Stato dell'area Euro può ristrutturare il proprio debito in misura feroce;
- sempre l'affare Grecia sembrerebbe aver dimostrato che l'UE tende a salvaguardare più i depositi privati presso le banche che i crediti verso gli Stati;
- l'italia non è la Grecia. Ha aziende a capitale pubblico e a capitale privato che la Grecia si sogna; lo Stato ha inoltre un patrimonio molto consistente;
- tuttavia lo "schema Grecia" costituisce un precedente preoccupante per la superindebitata Italia in recessione.
Premesse queste ovvietà, come agire?
Avrebbe senso trasferire, beninteso legalmente, presso banche di Paesi solidi, una parte consistente delle proprie risorse?
Quali sono i Paesi affidabili, oggi?
Quale valuta preferire?
Si potrebbe rispondere: depositiamo i risparmi presso una banca tripla A avente sede in Norvegia (Paese organizzatissimo, serio, ricco di fonti di energia), investendo in parte in Euro e in parte in dollari, e il gioco è fatto. Questa mossa non salverebbe dall'imposta patrimoniale ma di certo dalle eventuali ristrutturazione del debito sovrano italiano e insolvenza del sistema bancario italiano.
Si potrà dire: se l'Italia ristruttura, tutti gli Stati e le istituzioni finanziarie di tutti i Paesi subiranno un colpo negativo più o meno forte, in alcuni casi devastante.
Ecco, il mio forte timore è che l'eventuale ristrutturazione del debito sovrano italiano sarà particolare, cioè colpirà unicamente i residenti in Italia. Sarà presentata come una sorta di imposta. Per evitare il panico sui mercati internazionali.
Scusate per queste elucubrazioni di fantafinanza e fantapolitica, Tanto poi so che lascerò i miei soldi in Italia. Anche perché, sebbene non abbia più fiducia alcuna nel mio Paese, mi ci sento legato. Anche nella sventura.
Post da giornata quasi invernale, grigia e piovosa.

Ciao Il Cauto, condivido in pieno la tua analisi e le tue preoccupazioni.
Sono settimane che ci penso e, imho, l'unica soluzione minimamente in grado di tutelare i propri risparmi si chiama DIVERSIFICAZIONE.

Io penso che la situazione possa evolvere in due possibili modi:
1. Ristrutturazione del debito stile grecia, con perdite pesanti per i risparmiatori ed una sostanziale tenuta del sistema bancario-finanziario.

2. Ritorno alla lira con pagamento del debito in valuta locale, svalutazione monetaria ed inflazione galoppante.

Tra i due, entrambi drammatici, auspico il secondo scenario: uno stato sovrano con sovranita' monetaria e' quantomeno responsabile del proprio destino. Ma non vedo all'orizzonte personaggi in grado di prendere e portare avanti una simile posizione. Per cui ritengo probabile il primo scenario, con una lenta ma inesorabile agonia.

Buon fine settimana a tutti e grazie per i vostri contributi.


Le vs. preoccupazioni sono sempre state anche le mie e, di tanti altri.
Cerco di documentarmi, senza ascoltare le varie cassandre. A questo
proposito, consiglio la lettura di quanto segue:
http://www.cnms.it/ildebitoin12risposte.html

Se trovo altri spunti di riflessione li posto. Vale la pena perderci un po di tempo, può aiutarci a non prendere decisioni non proprio lucide, perchè può succedere e, forse compromettere ciò che abbiamo costruito onestamente.
 

g.ln

Triplo Panico: comprare
Post di camaleonte: senza commento

Per i più pigri, evidenzio questo pezzo del link di Camaleonte. Certo, il fatto che si parli con una certa insistenza di questi eventi, fa un po' riflettere.

""9. Quali possono essere le conseguenze collettive del congelamento del debito?

R. Ogni volta che uno stato osa sfidare le regole imposte dai creditori, si paventano scenari tenebrosi per il loro futuro. In realtà i paesi che in passato hanno avuto il coraggio di dichiarare una moratoria sul pagamento del debito, non sono naufragati, ma sono rinati. Lo mostra l'esperienza della Russia nel 1998, dell'Argentina nel 2001, dell'Ecuador nel 2007.
L'Ecuador, tra l'altro, è un esempio concreto di inchiesta sul debito. Sette mesi dopo la propria elezione, il neo presidente Rafael Correa ha istituito una commissione d'inchiesta formata da 18 esperti che hanno cominciato a lavorare nel luglio 2007. Dopo 14 mesi di lavoro hanno consegnato un rapporto che mostrava chiaramente l'esistenza di numerosi prestiti accesi in violazione delle più elementari norme di legalità. Sulla base di tali risultanze, nel novembre 2008 il governo ha dichiarato la sospensione del pagamento di titoli in scadenza nel 2012 e nel 2030. Finalmente il governo di questo piccolo paese è uscito vittorioso da una prova di forza con le banche nord-americane e per 900 milioni di dollari ha ricomprato titoli del valore nominale complessivo di oltre 3 miliardi. Se si considerano anche gli interessi annullati, il risparmio totale per l'Ecuador è stato di 7 miliardi di dollari che il governo può spendere per spese sociali, sanità, istruzione, trasporti.
Certo si dirà che la posizione dell'Italia non è quella dell'Ecuador, e uno sgarbo ai creditori potrebbe costarle la fuga massiccia di capitali, l'espulsione dall'euro, una catastrofe economica a causa del fallimento delle banche. Tutte ipotesi che andrebbero verificate non solo per capire quante probabilità hanno di avverarsi, ma anche per stabilire se siano realmente minacce o se invece non potrebbero rivelarsi delle opportunità.
Premesso che nessuna forza economica, sia essa bancaria, finanziaria, o commerciale, ha interesse a mandare a fondo un paese come l'Italia, perché loro sarebbero i primi a rimetterci, va precisato che se anche perdessimo capitali forse non sarebbe un gran danno dal momento che non sono impiegati per attività produttive, ma per iniziative speculative. Quanto alla nostra presenza nell'euro, si impone una valutazione fra costi e benefici. Sicuramente ci hanno guadagnato le imprese fortemente inserite nel mercato europeo, ma ci hanno perso, fino a morire, molte piccole a vocazione locale, che sono state sgominate dalle potenti imprese tedesche o francesi. Da più parti si richiede, se non di uscire dall'euro, di consentire la contemporanea circolazione di monete regionali, per favorire le imprese locali. E se proprio dovessimo tornare alla lira, forse non sarebbe del tutto negativo. Quanto meno restituiremmo al nostro stato il potere di controllo sulla moneta, sui tassi di interesse e sui tassi di cambio, tutti strumenti di governo dell'economia oggi perduti a favore di Bruxelles che li gestisce unicamente nell'interesse delle banche e dei grandi gruppi speculativi.
Infine l'ultima minaccia: il fallimento delle banche. A questo mondo tutto è possibile, ma stando ai fatti, i titoli pubblici che le banche detengono solo raramente e in piccola parte si trasformano in denaro sonante. Solitamente se ne stanno chiusi nelle casseforti e quando arrivano a scadenza non provocano un incasso di denaro, ma una partita di giro perché la somma disponibile è subito riutilizzata per l'acquisto di titoli di nuova emissione. Tutto questo per dire che stiamo parlando di ricchezza virtuale scritta nei libri contabili, che i detentori usano più come strumento giuridico per avere diritto a una rendita, che come ricchezza da spendere. Se i titoli pubblici si deprezzassero o venissero cancellati, la banca risentirebbe un danno più per i mancati interessi che per la perdita patrimoniale. Perciò un danno contenuto che certo può ripercuotersi negativamente sugli azionisti e sui dipendenti, ma che difficilmente porta al fallimento bancario. Evento che può comunque essere prevenuto con opportuni interventi legislativi.

Fonte: Eric Toussaint, La dette ou la vie, CADTM 2011.""

Ciao, ciao, Giuseppe
 

spx

TDSfriends ..da una vita
upload immagini ...?

avevo fatto un paio di simulazioni con Excel e stavo cercando di caricare le schermate salvate in jpg ma non funziona l'upload php.
Sono solo io che oggi non riesco a caricare le immagini ? :-?
 

belindo

Guest
avevo fatto un paio di simulazioni con Excel e stavo cercando di caricare le schermate salvate in jpg ma non funziona l'upload php.
Sono solo io che oggi non riesco a caricare le immagini ? :-?

io ho caricato.
Si vedo che sono uno scimmione più evoluto di te !
:lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol:
 

Baro

Umile contadino
Allora giovani...avete visto il thd del meeting ? Forse si farà a Bologna...facciamo una bella compagnia per partecipare ?
 

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