Linker » Tu chiamala se vuoi emergenza
Le notizie di oggi sono un’altra conferma. Ne prendo 3, ma ce ne sarebbero altre:
20% delle imprese falliranno. Lo ha detto il CEO di Intesa, che non parla senza motivo. Ha il più forte ufficio studio sullo stato delle imprese che i numeri sa leggerli bene, quelli macri, quelli dei distretti, quelli dei bilanci che arrivano in banca.
“Dopo tanto tempo di bassa attività, di basso fatturato e di scarsa liquidità, le aziende non ce la fanno più a tenere le persone dentro la propria attività”, spiega Luca Paolazzi, direttore del Centro studi di Confindustria, commentando i dati CSC secondo cui negli ultimi due mesi del 2012 sono andati persi 186mila posti di lavoro. Imprese dunque costrette a licenziare e una situazione destinata a peggiorare per quanto riguarda il comportamento di spesa delle famiglie. Da qui la richiesta di Confindustria al mondo politico, quando mancano tre giorni al voto. ”Bisogna agire con grande urgenza con misure di rilancio della crescita che non vadano a disperdere risorse, ma si concentrino sulla competività”
Ora non è più il caso di parlare di cosa si dovrebbe fare, ma di come affrontare una vera e propria
emergenza. Lo ha capito a quanto pare anche la
BCE che su liquidità e credito si appresta a fare qualcosa nei paesi in crisi come Italia e Spagna, avvicinando l’ipotesi di un nuovo commissariamento finanziario, che piaccia o no a Bersani e a Monti.