Il ministro per gli Affari europei, Paolo Savona, è intervenuto con forza nel dibattito che in questi giorni ha visto contrapposti i rapporti deficit/Pil previsti dai governi francese e italiano, rispettivamente del 2,8 e del 2,4%. Secondo Savona l’idea che la Francia possa permettersi più dell’Italia un disavanzo consistente, in virtù del minore debito pubblico sul Pil non sarebbe supportato dalla logica macroeconomica.
Savona ricorda, infatti, che la Francia ha un livello dei prezzi superiore ai target Bce e, a differenza dell’Italia, si trova in deficit corrente con l’estero (in sostanza, importa più merci, servizi e redditi di quanti non ne esporti). In queste condizioni, da manuale, sarebbe opportuna una maggiore prudenza nella spesa pubblica.
Wall Street Italia