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marketinsight.it - GERMANIA - ORDINATIVI ALL'INDUSTRIA IN RIPRESA AD AGOSTO (+2%)
Ad agosto gli ordinativi all'industria in Germania hanno
registrato una ripresa su base mensile del 2%, dopo il -0,9% di
luglio. Su base annua il dato segna un calo del 2,1%, a fronte
del -3% atteso, a seguito del -0,8% di luglio (rivisto da -0,9%).
Il dato è stato comunicato dall'Ufficio Nazionale di Statistica
(Destatis).
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E siamo quindi all’Italia e allo spread BTp-Bund, molto seguito dagli operatori (anche se il più importante è lo spread BTp 10-2 anni). Questo tende a scendere in due casi:

1) quando gli investitori acquistano BTp

2) quando gli investitori vendono Bund

Dato che nelle ultime ore si sta verificando in particolare la seconda possibilità si sta registrando un restringimento dello spread con i titoli italiani che restano su livelli elevati ma relativamente stabili (soprattutto dopo che il governo ha indicato che è pronto a ridurre il deficit/Pil nel 2020 e 2021 dimostrando una piccola apertura a trattare con la Commissione europea in vista dell’approvazione della manovra entro fine novembre). Il differenziale tra Italia e Germania - che nei giorni scorsi aveva sfondato i 300 punti - ieri è sceso anche sotto quota 280. Siamo sempre tanto oltre i 120 punti di inizio maggio ma, se non altro, il clima è leggermente più sereno rispetto a una settimana fa."

Spread, perché i tassi Usa possono «aiutare» l’Italia
 
"A Piazzapulita (la7) lo scontro tra l’economista della Lega Claudio Borghi e il giornalista Federico Fubini. Tema del contendere l’acquisto, da parte di Borghi, di titoli di Stato: “Lei compra titoli di Stato e muove il mercato con le sue dichiarazioni?”. Il leghista replica rivendicando la scelta di acquistare titoli di Stato: “Non come faceva Renzi che spingeva altri a comprare azioni Monte dei Paschi e poi Mps precipitava. Io investo miei soldi, li tengo lì e non li muovo. Non faccio trading”

Fubini vs Borghi: "Lei fa trading col debito italiano e muove il mercato conle sue dichiarazioni?". "Ridicolo e offensivo" - Il Fatto Quotidiano
 
I GRANDI GRUPPI DI ASSICURAZIONE DEVONO FARE I CONTI CON LA MINA DELLO SPREAD PERCHÉ L'ESPOSIZIONE AI TITOLI PUBBLICI ITALIANI RESTA PIÙ ALTA RISPETTO AL RESTO D' EUROPA: OGGI DEGLI 850 MILIARDI DI INVESTIMENTI COMPLESSIVI DEL SETTORE OLTRE 300 SONO IN TITOLI DI STATO ITALIANI - SOTTO LA LENTE E’ L’INDICE DI SOLVIBILITA’, CHE MISURA IL LIVELLO DI PATRIMONIALIZZAZINE, E PIU’ SALE LO SPREAD PIU’ QUELL’INDICE SCENDE…

i grandi gruppi di assicurazione devono fare i conti con la mina dello spread perché...
 
marketinsight.it - ITALIA - IN CRESCITA AD AGOSTO LE VENDITE AL DETTAGLIO
L'Istat comunica che nel mese di agosto 2018 le vendite al
dettaglio sono aumentate, rispetto al mese precedente, dello 0,7%
sia in valore sia in volume, a fronte di una minore variazione
attesa, pari allo 0,1 per cento, e dopo aver registrato un calo
del -0,1% nel mese di luglio. La variazione positiva riguarda sia
[...]
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Italia: vendite al dettaglio salite dello 0,7% ad agosto, più del previsto
In Italia le vendite al dettaglio hanno segnato ad agosto un
aumento dello 0,7% sia in valore sia in volume rispetto al mese
precedente, e un rialzo del 2,2% in valore e dell’1,4% in
volume su base annua. Per la prima volta dall’inizio
dell’anno, ha sottolineato l'Istat, si è registrato un
risultato tendenziale positivo non solo per la grande
distribuzione ma anche per le imprese operanti su piccole
superfici. Sono state soprattutto le vendite dei beni non
alimentari, in crescita dell’1,3%, a trainare la crescita
complessiva dopo aver mantenuto un andamento persistentemente
negativo fino al mese scorso. Milano, Finanza.com
 
Roma, 5 ott. (askanews) - Aumenta la spesa per interessi sul debito pubblico. La nota di aggiornamento al Def indica che per l'anno in corso l'onere per interessi è rivisto in rialzo di 1,9 miliardi di euro. L'incidenza sul Pil si attesta così al 3,6% rispetto al 3,5% previsto nel Def.

Per quanto riguarda il prossimo anno la nota di aggiornamento stima una crescita della spesa per interessi di circa 4 miliardi di euro attestandosi intorno a 67,5 miliardi contro i 63,4 miliardi indicati nel Def della primavera scorsa.
 

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