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Ci aspettiamo che le tensioni tra l’Italia e la Commissione europea si innalzino nelle prossime settimane”, argomenta Fabio Fois, economista di Barclays, che a causa del forte deterioramento dell’obiettivo di deficit strutturale previsto per il prossimo anno e considerando che la Commissione Europea prevederà una crescita meno vivace, non è da escludersi che Bruxelles respinga parzialmente o integralmente il progetto di bilancio e chiede al governo di apportare le modifiche necessarie per conformarsi al patto di stabilità e crescita. “Tuttavia, non ci aspettiamo che la Commissione Europea raccomandi di aprire subito una procedura d’infrazione“, puntualizza Fois.
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Sullo sfondo rimane il rischio agenzie di rating. Alla fine di ottobre Moody’s (data non definita) e S&P (26 ottobre) dovrebbero aggiornare i loro rating sull’Italia. Allo stato attuale, l’Italia è valutata Baa2 (credit watch negativo) da Moody’s, BBB (outlook stabile) da S&P, BBB (outlook negativo) da Fitch e BBB high (outlook stabile) da DBRS.

Barclays ritiene che rischi di un downgrade (di un livello, in particolare di Moody’s) siano aumentati notevolmente in seguito alla pubblicazione del DEF.
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IL Sole Plus 24 Ore di oggi.Pag.5 Buon giorno

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Dopo la bocciatura del Def, cos’altro?
La bocciatura del Def, per molti prevedibile ma non scontata, segna l'inizio di una guerra senza quartiere tra Unione Europea e governo giallo-verde.

Dopo la bocciatura del Def, cos’altro?

"Questa attitudine vagamente minacciosa in realtà cela una verità abbastanza chiara: non si tratta altro che delle ultime grida di una creatura, l’UE, ormai morente. Prossimi al voto europeo che sconquasserà i vecchi equilibri, i potenti di Bruxelles si aggrappano disperatamente a quelle poche assi ancora galleggiantidella loro nave ormai affondata. C’è da sperare che la prossima onda se li porti nell’abisso dell’oblio, che di loro non se ne può proprio più."
 
Fine bazooka ma Bce continuerà a iniettare liquidità
Alessandra Caparello


In vista della fine del Quantitative Easing si pone la necessità di garantire uno scudo anti-spread per i Paesi con i debiti più esposti, in primis Italia e Spagna. Ed è per questo scopo che come riporta Market News la Bce starebbe considerando una Operation Twist in salsa europea.

Cosa significa? Di Operation Twist se ne parlò nel lontano 1961 e poi nel 2001 ma in quelle occasioni fu la Federal Reserve a muoversi. Operation Twist è il nome dato a un’operazione di politica monetaria della Federal Reserve che prevede l’acquisto e la vendita di obbligazioni.


L’operazione viene descritta come un processo monetario in cui la Fed compra e vende obbligazioni a breve e lungo termine a seconda del loro obiettivo. Con tale strumento, la Fed decise di sostituire l’acquisto di Treasuries Usa a breve termine con l’acquisto di debito a più lungo termine, al fine di abbassare i tassi di interesse sul mercato e sostenere i fondamentali dell’economia Usa.

Nella versione europea, la Bce potrebbe acquistare una quantità maggiore dibond a lunga scadenza a partire dall’anno prossimo, continuando a iniettare liquidità sui mercati anche dopo la fine del Quantitative easing, un’operazione chiave per mantenere basso il costo di finanziamento nell’eurozona anche dopo il 1 gennaio 2019. A parlarne fu per prima l’agenzia Reteurs alla fine dello scorso giugno ma nessuno confermò. Oggi l’indiscrezione di Market News e, rispetto allriginale della Fed, l’Operation Twist UE a cui starebbe pensando Mario Draghi sarebbe molto meno rigida rispetto alle restrizioni poste sul tipo di bond ri-acquistabili.
Wall Street Italia
 

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