Da il Sole 24 Ore:
Stress test Irlanda: buco da 24 miliardi, Moody's: altri Paesi Ue a rischio - Bond Portogallo oltre l'8%
Stress test in Irlanda al rush finale. Dai rumor un buco da 20-25 miliardi per le prime quattro banche
Le banche irlandesi nel loro complesso necessitano di capitali freschi per 24 miliardi di euro per potersi considerare al sicuro da nuovi choc. È la stima fornita giovedì 31 marzo dalla banca centrale irlandese che ha pubblicato i risultati degli stress test. Oltre la metà di questa somma, ben 13,3 miliardi, rappresenta il buco teorico trovato nei bilanci di Allied Irish Banks mentre per Bank of Ireland il fabbisogno è di circa 5,2 miliardi.
I risultati degli stress test in Irlanda
Lo stress test irlandese, che contempla potenziali perdite per un peggioramento dell'economia, porta a quasi 70 miliardi il totale degli aiuti di Dublino alle banche. L'onere più pesante tocca ad
Allied Irish Bank (13,3 miliardi) seguita da
Bank of Ireland (5,2 miliardi),
Irish Life (4 miliardi) ed
Ebs Building society (1,5 miliardi). Il piano di ristrutturazione di Dublino - che aveva ricevuto prestiti internazionali per 85 miliardi di euro - prevede la
fusione di Allied Irish ed Ebs Building Society in una nuova banca, mentre Bank of Ireland dovrà avviare dal 2013 un processo di dismissioni da 30 miliardi.
http://www.ilsole24ore.com/art/fina...anda-rush-090632.shtml?articoli&uuid=AahttxKD
Per Irish Life & Permanent si profila la vendita del ramo assicurativo e la nazionalizzazione, la quinta dopo Anglo Irish Bank, Allied Irish Banks, Ebs e Inbs. Un destino - ha fatto capire il governatore della Banca centrale Patrick Honohan - che «realisticamente» toccherà a tutte le banche dell'Isola. Un aiuto dovrebbe
arrivare dalla Bce con un nuovo meccanismo per la liquidità alle banche su un arco di tempo più lungo, fornendo un'ancora di salvezza immediata all'Irlanda.
Moody's, a rischio altri Paesi Ue
Intanto le tensioni sul debito sovrano europeo non si allentano. L'agenzia di rating Moody's ha annunciato che potrebbe abbassare il rating di altri Paesi della zona euro, e qualche investitore si preoccupa che dopo
Spagna e
Portogallo l'agenzia possa mettere nel mirino l'
Italia. Tuttavia, il mercato del reddito fisso non contempla al momento questa ipotesi: i rendimenti dei bond governativi italiani sono infatti in lieve calo. Lo spread fra il Bund decennale tedesco e il BTp è di 144 punti base.
Secondo
Moody's Investors Service non è possibile escludere ulteriori declassamenti per i paesi della zona euro, dal momento che le misure annunciate la scorsa settimana dall'Unione europea sono insufficienti per risolvere la crisi del debito. Le misure hanno confermato l'impegno dei politici Ue sul fronte del fondo di salvataggio per i paesi in difficoltà, tuttavia, la questione cruciale per le nazioni sotto pressione rimane l'incertezza sul loro profilo di solvibilità, spiega l'agenzia di rating.
«Dati questi sviluppi, i nostri rating sovrani nella zona euro saranno guidati da tre ipotesi che sono state confermate dalle dichiarazioni giunte venerdì: la mancanza di un sostegno riguardo alla solvibilità, la possibilità di ristrutturazioni del debito e altre forme di default sovrano e la nostra aspettativa del permanere di difficoltà di finanziarsi», si legge nella dichiarazione di Moody's.
Economist: Irlanda, Grecia e Portogallo in una spirale
Il quadro per i paesi più a rischio dell'Eurozona dovrebbe restare fosco. Secondo l'
Economist, in edicola domani venerdì 1 aprile, «l'outlook è negativo anche per errori commessi da Bruxelles, Berlino e Francoforte». Il settimanale si allinea così alle recenti dichiarazioni di
Lorenzo Bini Smaghi, membro del consiglio esecutivo della Banca centrale europea, secondo cui il
rischio di un contagio non è insignificante.
L'
Economist rileva che la Grecia ha un rapporto debito/Pil al 160%, l'Irlanda al 125% e il Portogallo al 100 per cento. Dato che i tassi di interesse dei bond sono saliti alle stelle (13% i decennali greci, 10% per i titoli irlandesi e
8% per quelli lusitani) il rischio dei rispettivi governi di non riuscire a rimborsare i titoli emessi resta elevato.