La mia impressione è che da una settimana il mercato si sia attrezzato per una discesa generalizzata dei corsi.
Tra febbraio e l’inizio di aprile il mercato ha assorbito di tutto con una disinvoltura impressionante: rivoluzioni in nord Africa, moti di piazza in Medio Oriente, tsunami e disastri nucleari, downgrades di paesi periferici, legnosità dell’Europa, dati macroeconomici non entusiasmanti….
Da qualche giorno la musica è cambiata: il mercato tende a drammatizzare tutto. Da un eccesso all’altro.
La trimestrale di Alcoa non era sfavillante, ma la reazione è stata, a mio avviso, fortemente esagerata. Il report di Goldman sulle materie prime è sufficiente a far precipitare le azioni di energetici e materie prime? L’ultimo dato ZEW tedesco giustificava la secca flessione del DAX? Il commento di ieri (per quanto assolutamente improvvido) di Schaueble era sufficiente a diffondere tutto questo pessimismo sulla Grecia ( e sugli altri periferici)?
Non voglio lanciarmi in teorie di mercati manipolati: meglio essere concreti e lasciar perdere le dietrologie sulle quali ognuno può ricamare come vuole. Diciamo che il “sentiment” è mutato nettamente, anche solo rispetto a pochi giorni fa. E’ vero: da diverse settimane, numerosi analisti parlavano di clima in deterioramento. Resta il fatto che il cambiamento di umore è drastico.
Morale: se ieri non era il caso di dipingere scenari idilliaci, oggi non c’è motivo di virare sull’apocalittico.
Resta il fatto che (anche se domani le cose potrebbero cambiare nuovamente) questo a me appare come un momento nel quale assumere posizioni il più possibile difensive.