Obbligazioni perpetue e subordinate Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sulle obbligazioni perpetue... - Cap. 2 (10 lettori)

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Rottweiler

Forumer storico
Ciao Rottweiler,

credo Dierre intendesse riferirsi al solvemcy margin quando diceva "deve essere ripristinato".

In effetti è proprio così e credo valga la pena ribadirlo esplicitamente per chi non ha molta dimestichezza con la materia.

Come mi sembra anche tu abbia appena scritto (se non ti ho frainteso) vorrei ripetere quanto avevo già scritto in altri termini:
una compagnia d'assicurazioni che voglia rimanere in business non può avere (o quantomeno non può avere a lungo) un solvency margin minore del 100% di quello richiesto.

Concordi?Un caro saluto

Concordo. E' quanto intendevo con la frase: "il regolatore interviene con una procedura abbastanza complessa (evito di entrare nei dettagli) che obbliga l'assicurativo a ripristinare, entro tempi fissati, la linea di galleggiamento". L'ipotesi è che l'assicuratore riesca a tornare sopra il livello di guardia. Altrimenti sono dolori...

Ciao Rot,
Intendevo dire quello scritto da Leon.

Il "troppo bello" era riferito alla condizione che se una compagnia di assicurazione non può avere un solvency margin inferiore al 100% per un lungo periodo, quindi nel caso di Groupama, la cedola potrebbe saltare un'anno, ma al ripristino del margine la cedola dovrebbe essere certa (a maggior ragione sul T1, che ha il solvency margin a 100 per il pagamento) a meno che la compagnia non voglia smettere il proprio business.
Mi sembra paradossale, ma io interpreto cosi... :-?

Come ti ha già scritto Zorba, l'importante è che tu non consideri il superamento del 100% del solvency come un coupon pusher.
 

Rottweiler

Forumer storico
Dal prospetto della 414 e 751, che mi paiono abbastanza esplicativi, interpreto:
1)come dice zorba il pagamento delle cedole è comunque discrezionale da parte della società (per la 751 però il pagamento cedole è addirittura 'compulsory' se il solvency è sppra150!), fatto salvo il coupon pusher e comunque con il solvency margin sopra 100.
2)può essere ordinato 'd'imperio' dalla ACP Autorité de Contrôle Prudentiel di non pagare le cedole anche se il solv.marg. fosse sopra 100
3)se il solvency margin è inf 100 alla data stacco e comunque
"for that Relevant Financial Period", o se lo diventasse proprio a causa dello stacco, certamente non si paga e scatta la loss abs.
Ricordo che subito dopo la cacciata di Azema venne dato il via libera (anzi venne 'ordinata' probabilmente dalla ACP) all'operazione cdc/silic perchè il solv.marg. doveva obbligatoriamente tornare a 100 per la fine anno 2011, altrimenti sarebbe stata in qualche modo nazionalizzata e ricordo anche che il nuovo ceo da qualche parte aveva dichiarato che tale operazione avrebbe portato 20 punti a favore del solv.margin.
Quindi, mia opinione è che groupama abbia attualmente il solvency margin almeno pari a 100 nonostante le partecipazioni azionare ulteriormente calate negli ultimi mesi (credit suisse aveva stimato al 30 settembre fosse sceso a 97) e che anzi, sempre come detto da martel, l'obbiettivo nel primo semestre sia di guadagnare almeno altri 50 punti di solvency margin (e comunque il minimo di 150 era stato imposto come obbiettivo vitale dalla ACP per la fine 2012).
Il problema è: ce la sta facendo in scioltezza ? e se invece continueranno ad arrancare tra il lusco e il brusco con un solvency margin appena sopra 100, non è che dovranno comunque decidere di non pagare perche così 'ordinato' dalla ACP ? Più altre incognite: con tutti gli aucap che spuntano quì e la per forza di cose, non è che magari socgen o anche veolia bussano alla porta di martel ?
Je ne sais pas !
Però nel mio piccolo mi sento di dire che, sempre tenendo a mente quanto è importante groupama in francia soprattutto per il comparto agricolo (del resto, ricordo che il nome sta per Groupement Assurances Mutuelles Agricoles) il peggio che ci può capitare è di perdere una cedola, ma di certo non credo proprio di fare la fine che qualche auruspice thailandese.... appunto auspica. Vi dirò, anzi, che se la prox settimana davvero si confermassero sbocciate le 'rose italiche' e dunque dovessi portare a casa un più che buono gain, mi era venuta voglia di comprare altri lotti di questa group. Mi frena però il fatto che siamo a metà del rateo e mi girerebbero los cojones se me lo ciucciassero poi a giugno. Ma certo è che a 35 groupama T1 a me pare, tutto sommato quanto almeno attualmente conosciuto, parecchio allettante.
PS: siccome mai dire mai, aggiungo convintamente :tie:


A questo punto può valere la pena di citare il passaggio nel prospetto della 414 che prevede opzionalità nel pagamento della cedola. E', in effetti, l'area più delicata, visto che i casi in cui è obbligatorio o il pagamento o lo skippaggio sono più lineari:

(1) Optional Non-Payment of Interest
On any Interest Payment Date that is neither a Compulsory Interest Payment Date (an Optional Interest Payment Date) nor a date on which a Mandatory Non-payment of Interest Event (as defined below) has occurred, the Issuer may, at its option, (i) pay all (but not some only) of the interest accrued to that date in respect of the Notes (but shall not have any obligation to make such payment) or (ii) elect, by giving notice to the Noteholders pursuant to Condition 3(h)(4), not to pay interest on such Interest Payment Date with, in particular, a view to allowing the Issuer to ensure the continuity of its activities without weakening its financial structure and any such failure to pay shall not constitute a default by the Issuer under the Notes or for any other purpose.
Any entitlement to interest not paid on any Optional Interest Payment Dates will be lost and such interest will therefore no longer be due and payable by the Issuer.
The amount of interest payable on Optional Interest Payment Dates will always be calculated on the basis of the then Principal Amount.


Va quindi tenuto presente che l'emittente ha ampia discrezionalità nel decidere di saltare la cedola.
 

negusneg

New Member
Dal prospetto della 414 e 751, che mi paiono abbastanza esplicativi, interpreto:
1)come dice zorba il pagamento delle cedole è comunque discrezionale da parte della società (per la 751 però il pagamento cedole è addirittura 'compulsory' se il solvency è sppra150!), fatto salvo il coupon pusher e comunque con il solvency margin sopra 100.
2)può essere ordinato 'd'imperio' dalla ACP Autorité de Contrôle Prudentiel di non pagare le cedole anche se il solv.marg. fosse sopra 100
3)se il solvency margin è inf 100 alla data stacco e comunque
"for that Relevant Financial Period", o se lo diventasse proprio a causa dello stacco, certamente non si paga e scatta la loss abs.
Ricordo che subito dopo la cacciata di Azema venne dato il via libera (anzi venne 'ordinata' probabilmente dalla ACP) all'operazione cdc/silic perchè il solv.marg. doveva obbligatoriamente tornare a 100 per la fine anno 2011, altrimenti sarebbe stata in qualche modo nazionalizzata e ricordo anche che il nuovo ceo da qualche parte aveva dichiarato che tale operazione avrebbe portato 20 punti a favore del solv.margin.
Quindi, mia opinione è che groupama abbia attualmente il solvency margin almeno pari a 100 nonostante le partecipazioni azionare ulteriormente calate negli ultimi mesi (credit suisse aveva stimato al 30 settembre fosse sceso a 97) e che anzi, sempre come detto da martel, l'obbiettivo nel primo semestre sia di guadagnare almeno altri 50 punti di solvency margin (e comunque il minimo di 150 era stato imposto come obbiettivo vitale dalla ACP per la fine 2012).
Il problema è: ce la sta facendo in scioltezza ? e se invece continueranno ad arrancare tra il lusco e il brusco con un solvency margin appena sopra 100, non è che dovranno comunque decidere di non pagare perche così 'ordinato' dalla ACP ? Più altre incognite: con tutti gli aucap che spuntano quì e la per forza di cose, non è che magari socgen o anche veolia bussano alla porta di martel ?
Je ne sais pas !
Però nel mio piccolo mi sento di dire che, sempre tenendo a mente quanto è importante groupama in francia soprattutto per il comparto agricolo (del resto, ricordo che il nome sta per Groupement Assurances Mutuelles Agricoles) il peggio che ci può capitare è di perdere una cedola, ma di certo non credo proprio di fare la fine che qualche auruspice thailandese.... appunto auspica. Vi dirò, anzi, che se la prox settimana davvero si confermassero sbocciate le 'rose italiche' e dunque dovessi portare a casa un più che buono gain, mi era venuta voglia di comprare altri lotti di questa group. Mi frena però il fatto che siamo a metà del rateo e mi girerebbero los cojones se me lo ciucciassero poi a giugno. Ma certo è che a 35 groupama T1 a me pare, tutto sommato quanto almeno attualmente conosciuto, parecchio allettante.
PS: siccome mai dire mai, aggiungo convintamente :tie:

A me sembra, invece, che a questi prezzi rifletta abbastanza fedelmente i rischi che si corrono.

Le difficoltà ci sono e sono molto serie.

Non è detto che il piano di dismissioni sia facilmente realizzabile, senza contare che ne andrebbe valutato l'impatto sugli utili futuri: senza i suoi gioielli Groupama sarà una cosa ben diversa da adesso.

Fare un aumento di capitale potrebbe non essere una passeggiata di questi tempi, non è detto che ci siano soldi per tutti.

Il fatto stesso che tu ricordi l'importanza sistemica del gruppo mi fa correre un brivido lungo la schiena: se lo stato intervenisse dubito che lo farebbe rimborsando gli obbligazionisti subordinati a spese dei contribuenti francesi e in ogni caso la Commissione Europea non starebbe a guardare.

Coerentemente la quotazione si situa più o meno a metà fra quelle di emittenti che sentono (e scontano) la crisi, ma sostanzialmente ce la possono fare da soli, e banche zombie alla Depfa che sono tenute in piedi dal denaro pubblico e non si è ancora capito bene se ed in quale misura ripagheranno i loro debiti subordinati o se in futuro saranno mai in grado di servire il loro debito tout court.

In quale gruppo ricadrà lo sapremo solo in futuro, ma già questa incertezza per me è sufficiente a giustificare le quotazioni attuali e a tenermi a distanza di sicurezza.
 
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angy2008

Forumer storico
leggermente OT. Nonostante i downgrade pervenuti e annunciati, i nostri TDS stanno migliorando, forse più che il miglioramento sul fronte greco si tratta dei benefici ottenuti con le manovre sottobanco per consentire di mantenerli nei portafogli delle assicurazioni e dei fondi in barba ai rating.
Articoli in merito su Plus a pag.5 e 6, se qualcuno riesce a postarli.
 
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mavalà

Forumer storico
Concordo. E' quanto intendevo con la frase: "il regolatore interviene con una procedura abbastanza complessa (evito di entrare nei dettagli) che obbliga l'assicurativo a ripristinare, entro tempi fissati, la linea di galleggiamento". L'ipotesi è che l'assicuratore riesca a tornare sopra il livello di guardia. Altrimenti sono dolori...



Come ti ha già scritto Zorba, l'importante è che tu non consideri il superamento del 100% del solvency come un coupon pusher.

Esattamente !

A me sembra, invece, che a questi prezzi rifletta abbastanza fedelmente i rischi che si corrono.

Le difficoltà ci sono e sono molto serie.

Non è detto che il piano di dismissioni sia facilmente realizzabile, senza contare che ne andrebbe valutato l'impatto sugli utili futuri: senza i suoi gioielli Groupama sarà una cosa ben diversa da adesso.

Fare un aumento di capitale potrebbe non essere una passeggiata di questi tempi, non è detto che ci siano soldi per tutti.

Il fatto stesso che tu ricordi l'importanza sistemica del gruppo mi fa correre un brivido lungo la schiena: se lo stato intervenisse dubito che lo farebbe rimborsando gli obbligazionisti subordinati a spese dei contribuenti francesi e in ogni caso la Commissione Europea non starebbe a guardare.

Coerentemente la quotazione si situa più o meno a metà fra quelle di emittenti che sentono (e scontano) la crisi, ma sostanzialmente ce la possono fare da soli, e banche zombie alla Depfa che sono tenute in piedi dal denaro pubblico e non si è ancora capito bene se ed in quale misura ripagheranno i loro debiti subordinati o se in futuro saranno mai in grado di servire il loro debito tout court.

In quale gruppo ricadrà lo sapremo solo in futuro, ma già questa incertezza per me è sufficiente a giustificare le quotazioni attuali e a tenermi a distanza di sicurezza.

naturalmente una qualsiasi sorta di 'protezione statale' non sarebbe certo una bella cosa, anzi... c'è si il rischio che possa diventare come lo zombie che dici tu, e che se vogliamo usare come sorta di 'benchmark' per il caso in questione, ci dice che comunque meglio essere vivi anche se 'per finta' con gli aiuti statali (e il pagamento cedole azzerato) che morti di sicuro alla lehman p.esempio.
del resto su queste cose ognuno sa per sè cosa è disposto a rischiare: sempre usando depfa a mò di benchmark, questa trada ancora intorno ai 22/24. group intorno a 35. ognuno deve valutare per sè se questa sorta di premio di rischio ipotetico del 50% è compensata, nel caso in cui tutto andasse a posto, da un potenziale recupero del xxx%, e quando.
in questo mondo perpetuo, negus tu mi insegni che poco è certo e molto soggettivo: ad esempio, c'è una motivazione (intendo che sia direttamente riconducibile al gruppo medesimo e non a fattori esogeni tipo opa uc) che spiega perche banco popolare stava a 38 un mese fa e 60 oggi ??
è indubbio che comunque, oggi come oggi, group sia un investimento da considerare border line
 

apudmontem

Forumer storico
A dicembre avevo letto questo articolo di puntuale sintesi sulla situazione complessiva di Groupama, che richiama e coniuga diverse considerazioni finanziarie esplicate da diversi utenti.

Anch'io penso che la quotazione attuale della T1, rifletta i rischi che si corrono... in ottica speculativa l'ho acquistata con parte dei gain di UC e Ba-Ca.

Domanda I: Da un post precedente ho dedotto che nell'eventualità che salti la cedola, il rateo addebitatomi al momento dell'acquisto non è recuperabile (cioè, l'onere della perdita del rateo maturato sul T1 fino all'acquisto, lo sostiene esclusivamente l'ultimo acquirente, senza possibilità di rivalsa su alcuno). Confermate?




GROUPAMA

La crisi affonda groupama: un ulteriore livello del contagio?
Creato il 16 dicembre 2011 da Jackfero
Il gruppo transalpino è il primo grande assicuratore europeo coinvolto direttamente dalla crisi, finora tutta bancaria e governativa. Il segnale di un ulteriore livello del contagio?
Groupama è una delle principali compagnie assicuratrici continentali, sesta in Francia e diciassettesima in Europa. Ha 38.000 dipendenti ed presente in 13 paesi europei. La storica mutua assicuratrice degli agricoltori transalpini è alle prese con un difficile riassetto finanziario, ha riorganizzato la struttura manageriale e ha avviato una campagna di dismissioni. Il tutto per per ristabilire quanto prima livelli di patrimonializzazione adeguati.....
sotto la vigilanza dell'ACP, l'Autorità di vigilanza d'oltralpe. Il gruppo è stato messo in grave difficoltà dall'esposizione ai debiti sovrani europei e ai titoli azionari. A giudicare dalle valutazioni degli analisti e dalla solerzia dell'ACP, la situazione del colosso assicurativo è grave, se non gravissima. Tanto che anche i sindacati si sono rivolti al governo per valutare il sostegno pubblico. E il governo, come vedremo, non è rimasto sordo al grido d'aiuto. In Italia si ricorderà l'aggressività espansionistica di Groupama per il tentativo di acquisto del 20% di Fondiaria-Sai, svoltosi nei primi mesi del 2011, per diventarne il socio industriale di riferimento (di fatto una scalata mascherata e senza OPA). Tentativo abortito per l'ingente esborso finanziario richiesto ai francesi dalla Consob (che impose un'OPA sull'operazione). Già allora, invero, circolavano voci di una ipotizzata debolezza patrimoniale della compagnia transalpina, peraltro sempre smentita ufficialmente. Il cambio dei vertici aziendali è iniziato a fine ottobre, quando lo storico capoazienda Jean Azema è stato “dimissionato” all'unanimità dal consiglio di amministrazione e sostituito dal nuovo a.d. Thierry Martel, ed è poi proseguito con avvicendamenti in molti ruoli dirigenziali di primo piano (finanza, comunicazione, gestione delle filiali, sviluppo internazionale, ...). Il nuovo staff di direzione farà il possibile per mantenere l'indipendenza della compagnia e sta studiando tutte le opzioni per recuperare mezzi freschi. La situazione di Groupama è precipitata rapidamente nella seconda metà del 2011. Secondo gli analisti, il deterioramento patrimoniale di Groupama all'origine del riassetto è stato causato dalle turbolenze dei mercati finanziari e dall'esposizione ai debiti sovrani dei paesi periferici, in particolare greci; ma anche da nodi strutturali in alcune aree operative come il settore vita e la divisione bancaria, nonché da acquisizioni realizzate in passato a prezzi elevati. Il bilancio 2010 riportava avviamenti per 3,1 miliardi di euro. Groupama ha un'esposizione ai titoli azionari (15% a fine giugno) più elevata rispetto alla media del settore assicurativo europeo. Le principali partecipazioni sono concentrate in Francia (4,1% di Société Générale, 5,38% di Veolia Environnement, 1,9% di Saint Gobain, 6,7% di Eiffage, 4,3% di Bolloré Investissment); all'estero le quote principali sono il 4,93% di Mediobanca e l'8,28% della Otb Bank, la principale banca ungherese. Secondo voci di mercato in novembre Groupama avrebbe venduto un importante blocco di titoli sovrani, incluse obbligazioni francesi. A fine giugno l'esposizione netta ai titoli di Stati dei Paesi periferici di Groupama era di 1,5 miliardi di euro sull'Italia, 671 milioni sulla Spagna e un totale di 770 milioni su Grecia, Portogallo e Irlanda. I i bond greci in portafoglio a quella data rappresentavano il 7,8% dei mezzi propri del gruppo: con un tasso di recupero fissato al 50% sui soli titoli greci detenuti, l'impatto sulla patrimonializzazione è sostanziale. Anche le rilevanti esposizioni azionarie abbattono il capitale proprio in modo significativo. A novembre, insistenti rumors indicavano le necessita' di nuovo capitale in un totale di 2,5 miliardi di euro. A fine novembre le Casse Regionali cui fa capo il gruppo mutualistico hanno approvato un aumento di capitale di 500 milioni di euro per la capogruppo. La società non è quotata, quindi i fondi vengono forniti integralmente dalle mutue agricole proprietarie al 100% (la quotazione più volte annunciata dal precedente management e data per imminente sino ad inizio anno, è stata rinviata al 2015!). Secondo gli analisti, tuttavia, si tratterebbe di un semplicemente trasferimento di risorse interno che non cambia i termini dei ratio di solvibilita' complessiva. In base a uno studio del Credit Suisse il margine di solvibilita' del gruppo, dal 130% di fine giugno, sarebbe diminuito al 97% a fine settembre. A fine ottobre le minusvalenze latenti sarebbero ammontate, secondo voci di mercato, a 4,6 miliardi di euro (e da allora i marcati sono scesi). Per tale allarmante motivo l'ACP, come detto, e' immediatamente intervenuta a monitorare da vicino la situazione, affinche' vengano ripristinati i margini prudenziali entro le soglie regolamentari. L'autorità di vigilanza avrebbe dato il termine perentorio della fine di dicembre. Il nuovo a.d. Martel dovrà procedere, dopo il cambio dei vertici e la ricapitalizzazione, anche ad una serie di tagli e cessioni di asset. Circolano voci (non confermate, né smentite, dalla compagnia) secondo cui potrebbe essere ceduta la controllata Gan Assurances. La divisione ha una rete con circa 1.000 agenti in Francia ed è una compagnia attiva soprattutto nei rami auto e casa (danni); i possibili acquirenti potrebbero essere Generali, Axa, Allianz o la francese Covea. Pochi giorni fa Groupama ha ufficializzato l'attesa cessione del ramo immobiliare. Dopo una trattativa piuttosto breve, la banca pubblica Caisse des Depots (Cdc, già di recente intervenuta nel salvataggio di Dexia, vedi post Economy2050) e Groupama hanno annunciato di voler costituire il primo gruppo di real estate francese attivo nel terziario e degli uffici, con un patrimonio di oltre 9 miliardi di euro. Le rispettive società immobiliari (Icade e Silic) verranno fuse e il controllo passerà alla banca pubblica. Groupama apporta nella nuova entità il suo 44% della società immobiliare parigina Silic, con molti progetti promettenti e un patrimonio di 3,5 miliardi di euro. Il rating della compagnia è stato declassato il 23 settembre da Standard and Poor's a BBB con outlook negativo. Seguita qualche giorno dopo da Fitch, che dopo aver già ridotto la valutazione all'inizio di agosto di un gradino, la ha abbassata di altri due, a causa dell'inadeguatezza patrimoniale. All'inizio di dicembre Standard and Poor's ha annunciato di avere messo il rating BBB di nuovo sotto esame, evidentemente non convinta dal cambio del management, dalla ricapitalizzazione e dal piano di dismissioni. L'agenzia ritiene che l'andamento negativo dei mercati stia deteriorando ulteriormente il profilo finanziario e i margini di solvibilità della compagnia. La decisione sul rating sarà presa entro la settimana prossima: la valutazione potrebbe essere abbassata addirittura di due gradini. Nella sostanza, essendo il giudizio BBB il penultimo giudizio investment grade, già dalla settimana prossima Groupama potrebbe ritrovarsi con un rating junk, spazzatura. Se il rating venisse abbassato di due livelli (da BBB a BB+) Gropama perderebbe l'investment grade con ulteriori difficoltà a rifinanziare il debito. Stesso destino, inevitabilmente, per la controllata Groupama Banque (su cui il gruppo intende puntare per il futuro), messa sotto esame con implicazioni negative dal BBB- attuale. In particolare l'agenzia sta valutando il rischio di attuazione e l'impatto sulla solvibilità (ratio di solvency) derivante dalla messa in opera del piano strategico deciso dalla compagnia per ripristinare l'equilibrio patrimoniale. S&P ha precisato che la valutazione avrebbe tenuto conto anche della probabilità di un accordo con CdC per la cessione della quota di competenza nella società immobiliare Silic: proprio nel caso di mancata concretizzazione in tempi rapidi, il rating avrebbe potuto essere ridotto di due gradini. Ora che l'accordo è stato appena approvato, le agenzie di rating ne potranno valuterare gli aspetti tecnici e i tempi di esecuzione. Insomma, possiamo dire che l'affaire Groupama ha creato più di un grattacapo in Francia, visto che si è dovuta mobilitare la solidarietà (pubblica) di sistema tipica del capitalismo francese per patrimonializzare la compagnia. L'impressione è che le vicissitudini non siano finite qui. In attesa del nuovo e comunque inferiore rating, ci chiediamo: il contagio si sta estendendo anche al settore assicurativo? Riteniamo sia ancora presto per dirlo, visto che Groupama aveva dei caratteri peculiari che la rendevano più esposta al rischio sistemico finanziario e aveva proceduto ad un piano di espansione troppo ambizioso per le sue risorse. Tuttavia, le autorità di vigilanza farebbero bene a tenere gli occhi aperti, a monitorare attentamente i bilanci. Prevenire, si sa, è meglio (e meno costoso) che curare.
 
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Vet

Forumer storico
Per chi ha le uni o le c.a in sterline soggette a offers (io non le ho) con tutti i benefici di errore...ma mi sembra di aver capito che l'offerta avviene con un controvalore in euro e non in sterline.......quindi se mi offrono 70 in euro in cambio di 100 sterline....l'offerta in realtà non è di 70 ma col cambio quasi il 15% in meno...

ES SU UNA c.a IN STERLINE OGGETTO DI OFFERS :
Mergers & AcquisitionsMerger & Acquisition situazioneSocietà di riacquisto Offerta Partecipazione opzionale Data di scadenza dell'offerta3 Febbraio 2012 Proporre società CREDIT AGRICOLE SA (Dettagli non disponibile) CondizioniOfferta in contanti: EUR 39.500,00 per ogni GBP 50.000,00 azione (s)
Annunciato26 Gennaio 2012


...c'è qualcuno che ha approfondito...e che ritiene di correggere un eventuale mia inesattezza su questo
 
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fabriziof

Forumer storico
A me sembra, invece, che a questi prezzi rifletta abbastanza fedelmente i rischi che si corrono.

Le difficoltà ci sono e sono molto serie.

Non è detto che il piano di dismissioni sia facilmente realizzabile, senza contare che ne andrebbe valutato l'impatto sugli utili futuri: senza i suoi gioielli Groupama sarà una cosa ben diversa da adesso.

Fare un aumento di capitale potrebbe non essere una passeggiata di questi tempi, non è detto che ci siano soldi per tutti.

Il fatto stesso che tu ricordi l'importanza sistemica del gruppo mi fa correre un brivido lungo la schiena: se lo stato intervenisse dubito che lo farebbe rimborsando gli obbligazionisti subordinati a spese dei contribuenti francesi e in ogni caso la Commissione Europea non starebbe a guardare.

Coerentemente la quotazione si situa più o meno a metà fra quelle di emittenti che sentono (e scontano) la crisi, ma sostanzialmente ce la possono fare da soli, e banche zombie alla Depfa che sono tenute in piedi dal denaro pubblico e non si è ancora capito bene se ed in quale misura ripagheranno i loro debiti subordinati o se in futuro saranno mai in grado di servire il loro debito tout court.

In quale gruppo ricadrà lo sapremo solo in futuro, ma già questa incertezza per me è sufficiente a giustificare le quotazioni attuali e a tenermi a distanza di sicurezza.


io sono strapieno di depfa oltre alla mitica reverse in lire(prox.cedola 11,44) ho la lt2 e anche un tier1:D
 
Stato
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