Marco1974
Nec spe nec metu
la dichiarazione è stata fatta congiuntamente dal lead manager.. quindi anche da unicredit che era lead manager dell'operazione.
ovvio che cmq nn sia una dichiarazione vincolante..
se tra 1 anno cambia la situazione, ossia ad esempio isp avesse cda sub 100 (caso irreale ma possibile), avrebbe convenienza a callare a quel punto ma nn potrà farlo avendo tolto la call option (che dopo la dichiarazione di isp, se fosse rimasta, sarebbe stata solo a favore dell'emittente, ossia l'avrebbe sfruttata solo se il titolo andava sopra 100... ricomprando a 100 quello che magari valeva 102 103, proprio come ha fatto ubs che ha callato a 100 un bond senior che valeva 106...)
se basilea 3 cambia le carte in tavola isp puo:
- lasciare i bond sul mercato e nn fare nulla
- lanciare opa sui bond residui a mercato a prezzi che lei reputerà convenienti per lei
- provare a ricomprarseli sul secondario
- emettere nuovi sub se il mercato glielo permette
Invece nn puo' introdurre una modifica al prospetto peggiorativa (ad esempio nn puo' reintrodurre la call option)
il cambio prospetto è sempre permesso quando la modifica è a favore del creditore, anche se magari a favore di pochissimo
ciao
ANdrea
Giusta disamina.
Faccio fatica in questo caso a capire quale sia il vantaggio del creditore.
Eliminare una possibile call anche allo 0,001% è un qualcosa in meno.
La modifica è dichiaratamente opportunistica per Intesa.
Dopo la dichiarazione i cds si sono allargati parecchio rispetto al diretto competitor Unicredit.
Ho forti dubbi su questa mossa.
Saluti.