Obbligazioni perpetue e subordinate Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sulle obbligazioni perpetue... - Cap. 3 (2 lettori)

negusneg

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(...) Visto che i sub di emittenti "tranquilli" hanno ormai raggiunto quotazioni parecchio elevate, sarebbe molto utile uno sforzo corale per postare notizie su società "chiacchierate".
Meglio ancora sarebbe un'analisi comune dei bilanci aziendali...

Sbaglierò, ma secondo me nel 2014, ancora più che nel 2013, le maggiori soddisfazioni le avremo da società che oggi sono in area "grigia", ma hanno le risorse per una completa "riabilitazione". (...)

Ciao Rott,
perdona la volgarità : il punto è proprio quello di distinguere l'area "grigia" da quella ..."marrone"
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Te la sentiresti di fare dei nomi che fanno parte dell'area grigia ?
Si potrebbe , a quel punto, unire le forze (ciascun la sua) e iniziare ad analizzare.
Carige è grigia ?
Io , in questo momento, considero, ancora, Carige una scommessa "politica".

MPS , mi sembra, che stia passando da un piano "politico" ad uno "finanziario".
Mi è sembrata molto interessante ieri una nota del Ministero dell'Economia che affermava che al Ministero seguivano "da vicino" la questione MPS.
Questa nota, potrei sbagliare, sembrava un avvertimentino alla Fondazione a non tirare troppo la corda : la bella Antonella è giovane, non penso voglia fare la fine del povero Antonini (in calce il momento ,indimenticabile ,in cui gli viene riconosciuta nel 2002 la laurea honoris causa in Scienze Bancarie).

Disclaimer : l'altroieri ho preso altre put MPS, ma nessuna sub senese

Ciao Amorgos,

prima di tutto una mia opinione, che va contro quanto da te in altre occasioni affermato, e temuto: più Europa significa meno politica!
Non potrei affermare con assoluta certezza che siamo già arrivati al punto in cui la politica è diventata irrilevante, ma sono altrettanto convinto che non ne siamo troppo distanti.
Si potrebbe dire che il decoupling banca-sovereign va di pari passo con quello banca-politica, almeno nella misura in cui l'Europa è coinvolta.
Per questo motivo, se si deve parlare di "scommesse", credo che queste si possano compiere sempre più sulla base di dati finanziari oggettivi.
A maggior ragione dopo l'AQR.

Vengo agli aspetti operativi.
Se guardiamo alle quotazioni dei sub (non alle singole opinioni), mi sembra indubbio che banche importanti come MPS, Carige, Banco Popolare, BPM siano considerate in area grigia.
Vi sono poi altre banche "maltrattate" dal mercato, ma quelle sono dimensionalmente meno significative. E sappiamo che la dimensione ha una sua importanza...
Nei 4 casi che ho citato (ma non voglio escludere altre situazioni, per carità..) sarebbe utile, solo per fare un esempio, analizzare parametri/aspetti quali:
*core tier 1 attuale e secondo Basilea 3 (stimato?)
*NPL e relativo ammortamento; stima della qualità del credito
*crediti di Level 3
*qualità del management
*profilo degli azionisti
*reports di rating companies e banche d'affari
*bilanci complessivi, etc.

Si potrebbero addirittura aprire 4 (o più) nuovi 3D dedicati all'analisi di queste 4 banche. Il problema è di sapere quanti contributi riceverebbero.
Il classico: "bella idea! vai avanti tu!" non può essere un inizio sensato...

Non mi illudo che da un esercizio di questo tipo possano derivare verità univoche: non sono così ingenuo. Il rischio che il grigio viri verso un altro colore esiste sempre...
Però so anche che molte volte ci sono frammenti importanti di verità che un po' di buon senso e di esperienza riescono sorprendentemente a individuare: basta fare lo sforzo di aprire gli occhi...

Per trovare conferma che le cose stanno così, non è necessario andare lontano: e, per convincertene, magari a te basta dare uno sguardo al tuo bilancio 2013...
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Indubbiamente le T1 del Banco meriteranno molta attenzione, nel 2014.
In generale le opinioni degli analisti non sono molto incoraggianti, e questo spiega, almeno in parte, le quotazioni alquanto sotto tono dei T1 BP.
Molti osservatori si chiedono come la banca uscirà dall'AQR...

Domanda per SVA e Negus: quale obiettivo dovrebbe avere chi investe in T1 del Banco?

*portarle alla call 2015-16-17
*puntare ad un'altra OPA
*attendersi una call anticipata
*altro

Ciao Rott, mi unisco con entusiasmo alla discussione ma vorrei partire un po’ da lontano.

Probabilmente ai veri trader sembrerà solo “la solita minestra tirata fuori sui Massimi” quindi possono tranquillamente ignorare il post e passare oltre.

Non c’è dubbio che le quotazioni in generale ormai siano molto tirate, ed è molto probabile che alcune delle società oggi considerate (a torto o a ragione) in zona “grigia” daranno delle grandi soddisfazioni, così come altre saranno al contrario fonte di delusioni e di perdite. In particolare, e qui condivido quanto ha scritto amorgos, quelle che da sole non avranno le risorse per farcela e necessariamente potranno solo salvarsi con un sostegno esterno, pubblico (e quindi “politico”) o privato (il cosiddetto “cavaliere bianco).

Anche io ho imparato a non basare mai le mie decisioni di investimento su questo tipo di scommesse che per definizione sfuggono a qualsiasi tipo di logica razionale (la scelta di far fallire Lehman piuttosto che Bear Sterns o AIG mi sembrò al tempo dettata più dal caso, o dal caos, che da un ragionamento o da una strategia). Per questo trovo molto stimolante il tuo invito a riunire le forze per cercare di individuare chi, al contrario, riuscirà a risollevarsi con le proprie gambe, ma vorrei prima contestualizzare meglio il momento che stiamo attraversando.

Le quotazioni sono molto tirate, è vero. Stiamo vivendo una fase storica straordinaria, dove gli sforzi congiunti delle banche centrali, utilizzando anche strumenti di politica monetaria non convenzionale, in risposta ad una recessione di una violenza ed una durata mai vissuta da gente della nostra età, hanno prodotto un livello dei tassi che non si era mai visto in precedenza, esponendo chi investe in obbligazioni a rischi prospettici elevatissimi di non riuscire a difendere il proprio capitale.

Se questo è vero in generale, però, e non avrei dubbi a parlare di bolla riferendomi alla situazione in generale, a livello di settori, zone geografiche e tipologie di obbligazioni vi è ancora una forte dispersione di rendimenti e di spread, tale da rendere ancora interessanti, a mio avviso, parecchi temi di investimento.

Gli spread dei titoli subordinati bancari, ad esempio, a me sembra ancora abbastanza lontano dall’aver raggiunto i minimi, soprattutto se si tiene conto del notevolissimo miglioramento che c’è stato nei fondamentali (grazie ad aumenti di capitale, ritenzione degli utili, riduzione della leva e del rischio, etc.) e del fatto che questo processo, grazie all’incessante spinta delle nuove regolamentazioni, è destinato ad intensificarsi e a durare nel tempo.

Capisco che cedole nell’ordine del 2-3-4% siano poco invoglianti per gente che fino a poco tempo fa era abituata ad investire minimo al 4-5%, ma se si considera che quelle cedole non sono altro che il tasso risk free con in aggiunta uno spread di 2-3 punti percentuali la cosa mi sembra che assuma un significato ben diverso.

Se poi si aggiunge il probabile capital gain (dovuto al fatto che tutte le indicizzate all’euribor e all’IRS quotano abbondantemente sotto la pari, e che secondo me verranno comunque richiamate da qui al 2021, salvo rare eccezioni) ecco che ne saltano fuori dei numeri assolutamente interessanti, in valore assoluto, e probabilmente ancora più interessanti se si considera che sono comunque obbligazioni indicizzate e che quindi quei numeri sono anche probabilmente destinati ad aumentare.

Le famose Bank Austria, ad esempio, se richiamate nel 2021 avrebbero un rendimento pari a IRS10a + 5,80%! Ma se anche non dovessero rimborsarle (cosa che reputo assai improbabile) le terrei comunque volentieri in portafoglio a fini previdenziali con un YTM pari a 1,5x(IRS10a + 0,10%)!

Su quasi tutti i subordinati bancari, quindi, resto ancora molto bullish, in considerazione del fatto che gli spread (rispetto al risk free) restano ancora elevati, che moltissimi sono comunque indicizzati, che le banche stanno continuando ad irrobustirsi (nonostante la congiuntura) e che la regolamentazione (e le possibili ulteriori OPA-OPS) sta portando questa tipologia di titoli verso una lenta ma inesorabile estinzione. Se a questo si aggiunge che l’attuale panorama di tassi bassissimi sta portando sempre più investitori istituzionali (come da me segnalato già parecchio tempo fa) ad inserire queste obbligazioni nei propri portafogli il quadro che ne esce secondo me è estremamente positivo.

Ma c’è un’altra intera area che a mio parere ha ancora buoni spazi di recupero (e di restringimento degli spread), ed è la cosiddetta periferia dell’Europa, con in testa il nostro paese.

Una pessima gestione della crisi da parte della UE, in primo luogo, aggravata da una permanente paralisi politica che ha fatto crollare la credibilità internazionale della nostra classe dirigente, in secondo luogo, ha fatto sì che antichi pregiudizi verso i popoli mediterranei, ed il nostro in particolare, riprendessero vigore fino a convincere la gran parte degli investitori internazionali a rivolgere i propri capitali verso lidi ritenuti più sicuri (dalla Colombia al Kazakistan!).

Non nego che la maggiore responsabilità di questa situazione ricade proprio su noi stessi (e sui mediocri personaggi che abbiamo mandato a governarci in questi anni) ma credo che il mercato sottovaluti ampiamente il grado di solvibilità del nostro paese.

Non a caso il nostro debito pubblico, pur essendo molto alto in termini assoluti, è cresciuto molto meno rispetto alla maggioranza degli altri paesi sviluppati durante la crisi. Inoltre il nostro sistema bancario è quello che ha avuto meno bisogno di supporto da parte dello stato, dimostrando una maggiore solidità. Infine siamo tra i pochi paesi occidentali ad avere un (consistente) avanzo primario di bilancio. E anche senza menzionare il fatto che a fronte di un elevato debito pubblico corrisponde una ricchezza patrimoniale dei privati grande 4 volte tanto (discorso che fa girare le scatole a Vet e correre un brivido lungo la schiena a chi si sente potenziale vittima di una imminente patrimoniale) vi sono diversi parametri che indicano come il nostro debito sia molto più sostenibile di quel che si pensi e quindi non meriti quel basso livello di rating che le viene affibbiato, non senza pregiudizio appunto, da parte delle agenzie di rating e delle più blasonate banche di affari (vedi articolo qui sotto).

Per questo negli ultimi anni mi sono spesso stupito di come i primi ad essere vittime di questi pregiudizi (e quindi a non saper riconoscere delle potenziali opportunità di acquisto) siamo spesso noi stessi. Confesso che gran parte dei gain di questi anni irripetibili li ho fatti comperando e facendo comperare titoli di stato e obbligazioni di emittenti italiani a prezzi ridicoli, mentre la gran parte delle persone con cui parlavo avrebbe voluto in ogni modo liberarsene a qualsiasi prezzo.

Riassumendo (e poi qui chiudo, riprenderò domani rispondendo sul Banco Popolare): siamo sicuri che oltre a cercare (giustamente) società ingiustamente “chiacchierate” non sia opportuno verificare prima ancora se esistano settori o aree geografiche che non ricevono dal mercato quell’apprezzamento che meriterebbero?

Se così fosse (ed io ne sono convinto) si aprirebbero spazi ed opportunità che consentirebbero di ottenere un più che discreto gain anche rivolgendosi ad emittenti non necessariamente traballanti o in difficoltà. Persino in un contesto di tassi (potenzialmente) crescenti.

Domani comunque cercherò di parlare di un emittente (Banco Popolare) che attualmente è forse quello su cui sono più esposto (Ministero del Tesoro a parte), proprio perché riassume alcune delle mie convinzioni “forti”:

a) spread dei subordinati bancari ancora molto elevato rispetto agli evidenti progressi compiuti negli ultimi anni;

b) spread italiano destinato a ridursi, nonostante le (apparenti) lentezze della politica;

c) spread del Banco assolutamente incomprensibili, a mio parere, ma di questo ne parlerò domani.

Buona cena a tutti

 

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Marco1974

Nec spe nec metu
Negus

Ciao Negus,
bella analisi.
Sono d'accordo sulla valutazione sugli indicizzati; meno sui subordinati bancari dove secondo me gli spread hanno poco da esprimere, ma soprattutto il risk/reward, dato le incertezze normative e la sempre maggiore discrezionalità lasciata dalla legge, appare misero; riesco a misurarlo con maggiore cognizione di causa sulle emissioni corporate High Yield che sono paragonabili come rendimento.
Dove mi trovo sostanzialmente in disaccordo è sulla tua analisi del Paese periferico Italia e dei suoi numeri.
Non prendi in considerazione l'evoluzione futura del Pil e da dove può scaturire un recupero (per me improbabile); l'avanzo primario preso come misura statica non dice molto, o meglio, può essere un indicatore principalmente negativo con riguardo alle possibilità di recupero di un Paese in grossa difficoltà (perchè è così imprescindibile una tale pressione fiscale? Dove si volatilizzano le risorse in eccesso? Di che "materie prime" siamo in possesso per ricostruire al fine di giustificare la pressione fiscale o tali da permetterci di abbassarla in misura sostanziale?).
In parole povere: un conto è il debito per cercare di tappare i buchi un altro quello per lo sviluppo.
A mio avviso le agenzie di rating sono anche troppo benevole con noi: osservando il Bilancio dello Stato e la governance per me non ci si avvicina neanche lontanamente all'Investment Grade.
Le Banche italiane sopravvivono in un contesto decadente. E' la prospettiva futura ad essere completamente assente, e la necessità di far quadrare i conti adesso, può costituire l'agonia di domani; i crediti incagliati che hanno in pancia i ns. Istituti che fine faranno? Le pmi Italiane saranno in grado di ritornare in bonis a breve? Quando eventualmente andranno contabilizzati al loro valore (realistico) di presunto realizzo che succederà?
Rimango in modo sostanziale sottopesato sull'area geografica Italia anche se ammetto che ragionando in ottica di "trader" come dici tu, ci possono essere delle ottime occasioni; è l'ottica da "investitore" che mi fa essere molto scettico.
Saluti.
 
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gionmorg

low cost high value
Membro dello Staff
La tegola sulle cedole
Una nuova tegola, però, grava su Rocca Salimbeni che a questo punto non è certa di poter pagare la cedola sui bond Mps upper tier 2 2008-2018. La Commissione europea ha infatti imposto che a maggio la cedola potrà essere pagata solamente a patto che sia formato un consorzio di garanzia per l'aumento di capitale da tre miliardi. «Se per maggio non sarà formato un consorzio ai sensi assunti con la Commissione europea - ha detto Profumo – il pagamento sarà dilazionato per 37mila obbligazionisti».
 

russiabond

Il mito, la leggenda.
Ocio ...al Vicentino ...

...come riportavo alcune settimane fà ...

c'è interesse per BdM

vedremo se ci sarà un ...

doppio acquisto ...Banca Etruria e Banca Marche ...

prima devono però rastrellare ...i sub

entro gennaio 14 si sale sopra 50 ...a febbraio siamo già sopra 55-60

...estate sopra 70/100 ...



da informazioni mi risulta che questo signore quà...

http://www.theinnovationgroup.it/wp-content/uploads/2012/05/Samuele-Sorato.pdf

stia trattenendo ZONIN dal correre ...sarebbe più prudente insomma mentre ZONIN vorrebbe accellerare ...

ci sono inoltre anche da parte dello ZONIN pressioni per aprire sportelli in zone non ancora servite dell'alta Italia ...sempre frenate dal Samuele ...

io vi dico quello che sò quello che non sò non posso scriverlo ...;)

Italy's Banca Popolare di Vicenza to grow through acquisitions- paper : Regions : Venture Capital Post


si scrive Banca Etruria si legge al plurale ...Banca delle Marche

il Tanoni lo sà bene ma non lo fà scrivere ai giornalisti ...

Italy's Popolare Vicenza seeks mergers to grow - paper | Reuters

Banca di Vicenza Landmark Expansion: The Italy-Based Company Seeks more Mergers - Fiscal Insider | Fiscal Insider


P.S. OGNUNO RAGIONI CON LA PROPRIA TESTA E SOPRATUTTO CON LE PROPRIE informazioni ...:Y

letteralmente ...si parla di acquisizioni ....non acquisizione ...attenzione ai dettagli (il plurale implica più banche ) come già detto con la chiusura del bilancio 2013 di BdM che non verrà pubblicato a febbraio ne sapremo di più perchè sia la cordata che la Banca Pop. VI. partner bancario ...questo lo aggiungo io :D metteranno naso per vedere a che punto si trova il fondo da lì si tirano le somme e si partirà con la vera e propria contrattazione ...ci saranno pressioni per coinvolgere il F.I.T.D. per un regalino stile TERCAS ? ...vedremo

Trovato ora questo "interessante pezzo" non l'avevo visto prima ;)
«Popolare Vicenza sarà il nuovo polo aggregante» - Il Sole 24 ORE
 

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bia06

Listen other's viewpoint avoid conflicts & wars.
Caro Negus.....

Caro Negus

grazie per le Tua analisi, assolutamente preziosa, come sempre.
E´ sconcertante il pezzo del Sole 24 Ore che, prendendo a spunto una delle innumerevoli analisi universitarie (sempre in contraddizione tra loro) guarda al futuro con lo specchietto retrovisore.

Lo scrivo con la morte nel cuore: la desertificazione industriale e tecnologica (brevetti ecc.) e´ in corso in Italia.

La pressione fiscale ha gia´ raggiunto i massimi.

Dei 500 MLD di patrimonio pubblico siamo riusciti ad alienarne si e no 1%.

Solo grazie ad acrobazie fiscali e trucchi contabili, cassa depositi e prestiti etc (peraltro copiate dai maestri teutonici....) siamo (di poco) sotto il 130% di debito pubblico / PIL. La Grecia non e´ lontana e mentre noi proiettiamo % verso il 140%
gli altri Club Med (Piigs non mi piace) hanno una curva di miglioramento piu´ confortante.

Ogni 4 giorni che Dio manda in terra, weekend e festivita´ comprese, la Nostra Italia deve pagare 1 MLD di oneri finanziari.

La lotta all´evasione recupera ogni anno meno del 10% di quanto rubato.

Se dovessi prendere io (e non lo faccio io) decisione su dove costruire il prossimo stabilimento europeo della mia azienda, l´Italia sarebbe oggettivamente penultima.

Se dovessero farlo altri, con i pregiudizi che ci siamo (in buona parte) meritati (che pesano, che ci piaccia o no)....chissa´.

Ho comprato il Corriere della Sera di passaggio all`aeroporto prima di Natale:
era pieno di foto del cagnolino bianco di Berlusconi (non mi ricordo il nome) e pieno anche della (semivuota) manovra finanziaria rilancia Italia (una cosa del genere).

Mi spiace per la mia Patria, mi spiace per i giovani di questo straordinario Paese. Spero sinceramente di sbagliare, caro Negus.

Sai...io sogno sempre che una nuova era De Gasperi possa avvenire......chissa´.

Buon 2014, di resurrezione....













Ciao Rott, mi unisco con entusiasmo alla discussione ma vorrei partire un po’ da lontano.

Probabilmente ai veri trader sembrerà solo “la solita minestra tirata fuori sui Massimi” quindi possono tranquillamente ignorare il post e passare oltre.

Non c’è dubbio che le quotazioni in generale ormai siano molto tirate, ed è molto probabile che alcune delle società oggi considerate (a torto o a ragione) in zona “grigia” daranno delle grandi soddisfazioni, così come altre saranno al contrario fonte di delusioni e di perdite. In particolare, e qui condivido quanto ha scritto amorgos, quelle che da sole non avranno le risorse per farcela e necessariamente potranno solo salvarsi con un sostegno esterno, pubblico (e quindi “politico”) o privato (il cosiddetto “cavaliere bianco).

Anche io ho imparato a non basare mai le mie decisioni di investimento su questo tipo di scommesse che per definizione sfuggono a qualsiasi tipo di logica razionale (la scelta di far fallire Lehman piuttosto che Bear Sterns o AIG mi sembrò al tempo dettata più dal caso, o dal caos, che da un ragionamento o da una strategia). Per questo trovo molto stimolante il tuo invito a riunire le forze per cercare di individuare chi, al contrario, riuscirà a risollevarsi con le proprie gambe, ma vorrei prima contestualizzare meglio il momento che stiamo attraversando.

Le quotazioni sono molto tirate, è vero. Stiamo vivendo una fase storica straordinaria, dove gli sforzi congiunti delle banche centrali, utilizzando anche strumenti di politica monetaria non convenzionale, in risposta ad una recessione di una violenza ed una durata mai vissuta da gente della nostra età, hanno prodotto un livello dei tassi che non si era mai visto in precedenza, esponendo chi investe in obbligazioni a rischi prospettici elevatissimi di non riuscire a difendere il proprio capitale.

Se questo è vero in generale, però, e non avrei dubbi a parlare di bolla riferendomi alla situazione in generale, a livello di settori, zone geografiche e tipologie di obbligazioni vi è ancora una forte dispersione di rendimenti e di spread, tale da rendere ancora interessanti, a mio avviso, parecchi temi di investimento.

Gli spread dei titoli subordinati bancari, ad esempio, a me sembra ancora abbastanza lontano dall’aver raggiunto i minimi, soprattutto se si tiene conto del notevolissimo miglioramento che c’è stato nei fondamentali (grazie ad aumenti di capitale, ritenzione degli utili, riduzione della leva e del rischio, etc.) e del fatto che questo processo, grazie all’incessante spinta delle nuove regolamentazioni, è destinato ad intensificarsi e a durare nel tempo.

Capisco che cedole nell’ordine del 2-3-4% siano poco invoglianti per gente che fino a poco tempo fa era abituata ad investire minimo al 4-5%, ma se si considera che quelle cedole non sono altro che il tasso risk free con in aggiunta uno spread di 2-3 punti percentuali la cosa mi sembra che assuma un significato ben diverso.

Se poi si aggiunge il probabile capital gain (dovuto al fatto che tutte le indicizzate all’euribor e all’IRS quotano abbondantemente sotto la pari, e che secondo me verranno comunque richiamate da qui al 2021, salvo rare eccezioni) ecco che ne saltano fuori dei numeri assolutamente interessanti, in valore assoluto, e probabilmente ancora più interessanti se si considera che sono comunque obbligazioni indicizzate e che quindi quei numeri sono anche probabilmente destinati ad aumentare.

Le famose Bank Austria, ad esempio, se richiamate nel 2021 avrebbero un rendimento pari a IRS10a + 5,80%! Ma se anche non dovessero rimborsarle (cosa che reputo assai improbabile) le terrei comunque volentieri in portafoglio a fini previdenziali con un YTM pari a 1,5x(IRS10a + 0,10%)!

Su quasi tutti i subordinati bancari, quindi, resto ancora molto bullish, in considerazione del fatto che gli spread (rispetto al risk free) restano ancora elevati, che moltissimi sono comunque indicizzati, che le banche stanno continuando ad irrobustirsi (nonostante la congiuntura) e che la regolamentazione (e le possibili ulteriori OPA-OPS) sta portando questa tipologia di titoli verso una lenta ma inesorabile estinzione. Se a questo si aggiunge che l’attuale panorama di tassi bassissimi sta portando sempre più investitori istituzionali (come da me segnalato già parecchio tempo fa) ad inserire queste obbligazioni nei propri portafogli il quadro che ne esce secondo me è estremamente positivo.

Ma c’è un’altra intera area che a mio parere ha ancora buoni spazi di recupero (e di restringimento degli spread), ed è la cosiddetta periferia dell’Europa, con in testa il nostro paese.

Una pessima gestione della crisi da parte della UE, in primo luogo, aggravata da una permanente paralisi politica che ha fatto crollare la credibilità internazionale della nostra classe dirigente, in secondo luogo, ha fatto sì che antichi pregiudizi verso i popoli mediterranei, ed il nostro in particolare, riprendessero vigore fino a convincere la gran parte degli investitori internazionali a rivolgere i propri capitali verso lidi ritenuti più sicuri (dalla Colombia al Kazakistan!).

Non nego che la maggiore responsabilità di questa situazione ricade proprio su noi stessi (e sui mediocri personaggi che abbiamo mandato a governarci in questi anni) ma credo che il mercato sottovaluti ampiamente il grado di solvibilità del nostro paese.

Non a caso il nostro debito pubblico, pur essendo molto alto in termini assoluti, è cresciuto molto meno rispetto alla maggioranza degli altri paesi sviluppati durante la crisi. Inoltre il nostro sistema bancario è quello che ha avuto meno bisogno di supporto da parte dello stato, dimostrando una maggiore solidità. Infine siamo tra i pochi paesi occidentali ad avere un (consistente) avanzo primario di bilancio. E anche senza menzionare il fatto che a fronte di un elevato debito pubblico corrisponde una ricchezza patrimoniale dei privati grande 4 volte tanto (discorso che fa girare le scatole a Vet e correre un brivido lungo la schiena a chi si sente potenziale vittima di una imminente patrimoniale) vi sono diversi parametri che indicano come il nostro debito sia molto più sostenibile di quel che si pensi e quindi non meriti quel basso livello di rating che le viene affibbiato, non senza pregiudizio appunto, da parte delle agenzie di rating e delle più blasonate banche di affari (vedi articolo qui sotto).

Per questo negli ultimi anni mi sono spesso stupito di come i primi ad essere vittime di questi pregiudizi (e quindi a non saper riconoscere delle potenziali opportunità di acquisto) siamo spesso noi stessi. Confesso che gran parte dei gain di questi anni irripetibili li ho fatti comperando e facendo comperare titoli di stato e obbligazioni di emittenti italiani a prezzi ridicoli, mentre la gran parte delle persone con cui parlavo avrebbe voluto in ogni modo liberarsene a qualsiasi prezzo.

Riassumendo (e poi qui chiudo, riprenderò domani rispondendo sul Banco Popolare): siamo sicuri che oltre a cercare (giustamente) società ingiustamente “chiacchierate” non sia opportuno verificare prima ancora se esistano settori o aree geografiche che non ricevono dal mercato quell’apprezzamento che meriterebbero?

Se così fosse (ed io ne sono convinto) si aprirebbero spazi ed opportunità che consentirebbero di ottenere un più che discreto gain anche rivolgendosi ad emittenti non necessariamente traballanti o in difficoltà. Persino in un contesto di tassi (potenzialmente) crescenti.

Domani comunque cercherò di parlare di un emittente (Banco Popolare) che attualmente è forse quello su cui sono più esposto (Ministero del Tesoro a parte), proprio perché riassume alcune delle mie convinzioni “forti”:

a) spread dei subordinati bancari ancora molto elevato rispetto agli evidenti progressi compiuti negli ultimi anni;

b) spread italiano destinato a ridursi, nonostante le (apparenti) lentezze della politica;

c) spread del Banco assolutamente incomprensibili, a mio parere, ma di questo ne parlerò domani.

Buona cena a tutti

 
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porchetto

la casa non fallisce
Caro Negus

grazie per le Tua analisi, assolutamente preziosa, come sempre.
E´ sconcertante il pezzo del Sole 24 Ore che, prendendo a spunto una delle innumerevoli analisi universitarie (sempre in contraddizione tra loro) guarda al futuro con lo specchietto retrovisore.

Lo scrivo con la morte nel cuore: la desertificazione industriale e tecnologica (brevetti ecc.) e´ in corso in Italia.

La pressione fiscale ha gia´ raggiunto i massimi.

Dei 500 MLD di patrimonio pubblico siamo riusciti ad alienarne si e no 1%.

Solo grazie ad acrobazie fiscali e trucchi contabili, cassa depositi e prestiti etc (peraltro copiate dai maestri teutonici....) siamo (di poco) sotto il 130% di debito pubblico / PIL. La Grecia non e´ lontana e mentre noi proiettiamo % verso il 140%
gli altri Club Med (Piigs non mi piace) hanno una curva di miglioramento piu´ confortante.

Ogni 4 giorni che Dio manda in terra, weekend e festivita´ comprese, la Nostra Italia deve pagare 1 MLD di oneri finanziari.

La lotta all´evasione recupera ogni anno meno del 10% di quanto rubato.

Se dovessi prendere io (e non lo faccio io) decisione su dove costruire il prossimo stabilimento europeo della mia azienda, l´Italia sarebbe oggettivamente penultima.

Se dovessero farlo altri, con i pregiudizi che ci siamo (in buona parte) meritati (che pesano, che ci piaccia o no)....chissa´.

Ho comprato il Corriere della Sera di passaggio all`aeroporto prima di Natale:
era pieno di foto del cagnolino bianco di Berlusconi (non mi ricordo il nome) e pieno anche della (semivuota) manovra finanziaria rilancia Italia (una cosa del genere).

Mi spiace per la mia Patria, mi spiace per i giovani di questo straordinario Paese. Spero sinceramente di sbagliare, caro Negus.

Sai...io sogno sempre che una nuova era De Gasperi possa avvenire......chissa´.

Buon 2014, di resurrezione....
Intendi dire che con l'evasione non i riesce a recuperare neanche il 10% di quanto i politici ci rubano con le tasse?
 

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