Obbligazioni perpetue e subordinate Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sulle obbligazioni perpetue... - Cap. 3 (1 Viewer)

russiabond

Il mito, la leggenda.
La butto lì come provocazione... e se invece i vicentini puntassero a MPS?


FINANZA E POLITICA/ Mps: meglio la nazionalizzazione o commissariare?

...saro' pazzo

Preferisco bdm a 48 che mpsbad 80 ...

I nostri punti di forza sono due ...il commissariamento ...fannk quello che vogliono

E il FITD ...

Quando vedro la prima banca da ora in poi messa in fallimento senza aiuto futd comincero a preoccuparmi...

Tercas ha creato il caso e ve ne state completamente dimenticando...

In piu e solo un asso nella manica sono i commissari che danno il prezzo e senza nazionalizzazione che non ci sara' per le piccole i sub non ripeto non si toccano spintaneamente...

Come al solito il mercato dura chi vede giusto e chi vede sbagliato...

;)
 

NoWay

It's time to play the game
FINANZA E POLITICA/ Mps: meglio la nazionalizzazione o commissariare?

...saro' pazzo

Preferisco bdm a 48 che mpsbad 80 ...

I nostri punti di forza sono due ...il commissariamento ...fannk quello che vogliono

E il FITD ...

Quando vedro la prima banca da ora in poi messa in fallimento senza aiuto futd comincero a preoccuparmi...

Tercas ha creato il caso e ve ne state completamente dimenticando...

In piu e solo un asso nella manica sono i commissari che danno il prezzo e senza nazionalizzazione che non ci sara' per le piccole i sub non ripeto non si toccano spintaneamente...

Come al solito il mercato dura chi vede giusto e chi vede sbagliato...

;)

Non trascurare le pressioni politiche... ;)
 

Vet

Forumer storico
FINANZA E POLITICA/ Mps: meglio la nazionalizzazione o commissariare?

...saro' pazzo

Preferisco bdm a 48 che mpsbad 80 ...

I nostri punti di forza sono due ...il commissariamento ...fannk quello che vogliono

E il FITD ...

Quando vedro la prima banca da ora in poi messa in fallimento senza aiuto futd comincero a preoccuparmi...

Tercas ha creato il caso e ve ne state completamente dimenticando...

In piu e solo un asso nella manica sono i commissari che danno il prezzo e senza nazionalizzazione che non ci sara' per le piccole i sub non ripeto non si toccano spintaneamente...

Come al solito il mercato dura chi vede giusto e chi vede sbagliato...

;)

Il problema mio caro Russia ....è che con nuove normative più volte citate dal dotto Rott.... le banche non le fanno fallire ....ma per ripianare le perdite cominciano ad azzerare gli obbligazionisti.... poi...,,modello Sns...

Per come la vedo io , se prima era importante diversificare , oggi e' imprescindibile
 
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Vet

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"Modesto ma audace, liberale e amante del divertimento, è l'Uruguay il paese dell'anno''.
Sono queste le motivazioni per cui The Economist ha eletto questo piccolo Stato dell'America del Sud come nazione simbolo del 2013. Certo, fa specie vedere come una delle voci più autorevoli e promotrici del neo liberismo trovi oggi in uno Stato le cui scelte si ispirano alle idee marxiste e rivoluzionarie dei Tupamaros un modello da seguire. Eppure è così.

A determinare questa "promozione" sono state decisive le riforme sociali ed economiche che dal 2010 sta portando avanti il presidente Josè Pepe Mujica: tra queste, rientra sicuramente la legge che permette le nozze gay, ma soprattutto la recente rivoluzione della cannabis di Stato, una riforma voluta principalmente per combattere il narcotraffico e il mercato nero. L'acquisto legale di modeste quantità di cannabis, infatti, regola "la produzione, la vendita e il consumo della cannabis” sottolinea il settimanale britannico. "Un cambiamento molto rilevante, che danneggia i criminali e permette alle autorità di concentrarsi su reati più gravi, che nessun’altra nazione ha realizzato”.

Che il presidente Mujica avrebbe rivoluzionato questo Paese, caratterizzato da anni di dittatura militare e crisi economica, era chiaro già dalla sua scelta di dimezzarsi del 90% lo stipendio, devolvendo il resto allo Stato: 1.250 dollari al mese dei 150.000 che avrebbe dovuto guadagnare, una mossa per avvicinarsi di più ai suoi concittadini. Quello fu l'inizio di un percorso di riforme che stanno portando l'Uruguay a diventare un Paese sulla via di uno sviluppo economico e sociale non indifferente.

E sono state proprio le riforme ad indirizzare la scelta dell'Economist su questo Stato piuttosto che su un altro. Lo spiega la rivista stessa: non sono le prestazioni economiche a determinare la "felicità" di un paese, "se ci concentrassimo sulla crescita del Pil dovremmo optare per il Sud Sudan, cresciuto del 30% nel 2013. Oppure potremmo scegliere l’Irlanda, che ha sopportato un incredibile bailout di tagli con una esemplare forza d’animo. O magari l’Estonia, che detiene il più basso debito pubblico dell’Unione Europea". Niente di tutto questo: è l'audacia, l'innovazione, la capacità di cambiare a determinare la vittoria. Capire soprattutto se tali scelte innovative possono essere utili ed imitate da altri Stati nel mondo.



il 90%?
vi rendete conto se questa notizia arriva -ben gonfiata dai media e magari dai pentastellati- ai nostri simpatici eletti a Roma (e nelle regioni, province, comuni e enti statali vari)?? :D:D


messaggio di servizio:
essendo di Verona e pienamente investito, aspetto con ansia l'analisi del Negus sulla Bpvn ;);)

Sul Banco sarò monotono ma starei tranquillo.....continuo ad avere diversi lotti sono gli unici tier 1 che ho in portafoglio insieme alle Ubi....per il rischio ho aggiunto lt2 di Carige....la preferisco a Mps...
 
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russiabond

Il mito, la leggenda.
Sul Banco sarò monotono ma starei tranquillo.....continuo ad avere diversi lotti sono gli unici tier 1 che ho in portafoglio insieme alle Ubi....per il rischio ho aggiunto lt2 di Carige....la preferisco a Mps...


...non possono fare nulla se non nazionalizzano e se non turano fuori soldi per entrare nel capitale....se loro non prestano non possono decidere nulla anche con le nuove normative...

...metti soldi decidi nin scuci soldi non decidi nulla

Ed in via provvisoria ....quale soluzione migliore e privata no stato usando il fitd :cool:
 

russiabond

Il mito, la leggenda.
....ci sarebbe anarchia totale se senza tirare fuori soldi tagliano in automatico i sub non vinpare allora tutto a pu.t.tane i sub i t 1 i co.co.

Ci deve essere intervento ...prima vedremo il massacro degli azionisti ...poi il fitd poi le aggregazioni ...
 

Vet

Forumer storico








Ciao Rott, mi unisco con entusiasmo alla discussione ma vorrei partire un po’ da lontano.

Probabilmente ai veri trader sembrerà solo “la solita minestra tirata fuori sui Massimi” quindi possono tranquillamente ignorare il post e passare oltre.

Non c’è dubbio che le quotazioni in generale ormai siano molto tirate, ed è molto probabile che alcune delle società oggi considerate (a torto o a ragione) in zona “grigia” daranno delle grandi soddisfazioni, così come altre saranno al contrario fonte di delusioni e di perdite. In particolare, e qui condivido quanto ha scritto amorgos, quelle che da sole non avranno le risorse per farcela e necessariamente potranno solo salvarsi con un sostegno esterno, pubblico (e quindi “politico”) o privato (il cosiddetto “cavaliere bianco).

Anche io ho imparato a non basare mai le mie decisioni di investimento su questo tipo di scommesse che per definizione sfuggono a qualsiasi tipo di logica razionale (la scelta di far fallire Lehman piuttosto che Bear Sterns o AIG mi sembrò al tempo dettata più dal caso, o dal caos, che da un ragionamento o da una strategia). Per questo trovo molto stimolante il tuo invito a riunire le forze per cercare di individuare chi, al contrario, riuscirà a risollevarsi con le proprie gambe, ma vorrei prima contestualizzare meglio il momento che stiamo attraversando.

Le quotazioni sono molto tirate, è vero. Stiamo vivendo una fase storica straordinaria, dove gli sforzi congiunti delle banche centrali, utilizzando anche strumenti di politica monetaria non convenzionale, in risposta ad una recessione di una violenza ed una durata mai vissuta da gente della nostra età, hanno prodotto un livello dei tassi che non si era mai visto in precedenza, esponendo chi investe in obbligazioni a rischi prospettici elevatissimi di non riuscire a difendere il proprio capitale.

Se questo è vero in generale, però, e non avrei dubbi a parlare di bolla riferendomi alla situazione in generale, a livello di settori, zone geografiche e tipologie di obbligazioni vi è ancora una forte dispersione di rendimenti e di spread, tale da rendere ancora interessanti, a mio avviso, parecchi temi di investimento.

Gli spread dei titoli subordinati bancari, ad esempio, a me sembra ancora abbastanza lontano dall’aver raggiunto i minimi, soprattutto se si tiene conto del notevolissimo miglioramento che c’è stato nei fondamentali (grazie ad aumenti di capitale, ritenzione degli utili, riduzione della leva e del rischio, etc.) e del fatto che questo processo, grazie all’incessante spinta delle nuove regolamentazioni, è destinato ad intensificarsi e a durare nel tempo.

Capisco che cedole nell’ordine del 2-3-4% siano poco invoglianti per gente che fino a poco tempo fa era abituata ad investire minimo al 4-5%, ma se si considera che quelle cedole non sono altro che il tasso risk free con in aggiunta uno spread di 2-3 punti percentuali la cosa mi sembra che assuma un significato ben diverso.

Se poi si aggiunge il probabile capital gain (dovuto al fatto che tutte le indicizzate all’euribor e all’IRS quotano abbondantemente sotto la pari, e che secondo me verranno comunque richiamate da qui al 2021, salvo rare eccezioni) ecco che ne saltano fuori dei numeri assolutamente interessanti, in valore assoluto, e probabilmente ancora più interessanti se si considera che sono comunque obbligazioni indicizzate e che quindi quei numeri sono anche probabilmente destinati ad aumentare.

Le famose Bank Austria, ad esempio, se richiamate nel 2021 avrebbero un rendimento pari a IRS10a + 5,80%! Ma se anche non dovessero rimborsarle (cosa che reputo assai improbabile) le terrei comunque volentieri in portafoglio a fini previdenziali con un YTM pari a 1,5x(IRS10a + 0,10%)!

Su quasi tutti i subordinati bancari, quindi, resto ancora molto bullish, in considerazione del fatto che gli spread (rispetto al risk free) restano ancora elevati, che moltissimi sono comunque indicizzati, che le banche stanno continuando ad irrobustirsi (nonostante la congiuntura) e che la regolamentazione (e le possibili ulteriori OPA-OPS) sta portando questa tipologia di titoli verso una lenta ma inesorabile estinzione. Se a questo si aggiunge che l’attuale panorama di tassi bassissimi sta portando sempre più investitori istituzionali (come da me segnalato già parecchio tempo fa) ad inserire queste obbligazioni nei propri portafogli il quadro che ne esce secondo me è estremamente positivo.

Ma c’è un’altra intera area che a mio parere ha ancora buoni spazi di recupero (e di restringimento degli spread), ed è la cosiddetta periferia dell’Europa, con in testa il nostro paese.

Una pessima gestione della crisi da parte della UE, in primo luogo, aggravata da una permanente paralisi politica che ha fatto crollare la credibilità internazionale della nostra classe dirigente, in secondo luogo, ha fatto sì che antichi pregiudizi verso i popoli mediterranei, ed il nostro in particolare, riprendessero vigore fino a convincere la gran parte degli investitori internazionali a rivolgere i propri capitali verso lidi ritenuti più sicuri (dalla Colombia al Kazakistan!).

Non nego che la maggiore responsabilità di questa situazione ricade proprio su noi stessi (e sui mediocri personaggi che abbiamo mandato a governarci in questi anni) ma credo che il mercato sottovaluti ampiamente il grado di solvibilità del nostro paese.

Non a caso il nostro debito pubblico, pur essendo molto alto in termini assoluti, è cresciuto molto meno rispetto alla maggioranza degli altri paesi sviluppati durante la crisi. Inoltre il nostro sistema bancario è quello che ha avuto meno bisogno di supporto da parte dello stato, dimostrando una maggiore solidità. Infine siamo tra i pochi paesi occidentali ad avere un (consistente) avanzo primario di bilancio. E anche senza menzionare il fatto che a fronte di un elevato debito pubblico corrisponde una ricchezza patrimoniale dei privati grande 4 volte tanto (discorso che fa girare le scatole a Vet e correre un brivido lungo la schiena a chi si sente potenziale vittima di una imminente patrimoniale) vi sono diversi parametri che indicano come il nostro debito sia molto più sostenibile di quel che si pensi e quindi non meriti quel basso livello di rating che le viene affibbiato, non senza pregiudizio appunto, da parte delle agenzie di rating e delle più blasonate banche di affari (vedi articolo qui sotto).

Per questo negli ultimi anni mi sono spesso stupito di come i primi ad essere vittime di questi pregiudizi (e quindi a non saper riconoscere delle potenziali opportunità di acquisto) siamo spesso noi stessi. Confesso che gran parte dei gain di questi anni irripetibili li ho fatti comperando e facendo comperare titoli di stato e obbligazioni di emittenti italiani a prezzi ridicoli, mentre la gran parte delle persone con cui parlavo avrebbe voluto in ogni modo liberarsene a qualsiasi prezzo.

Riassumendo (e poi qui chiudo, riprenderò domani rispondendo sul Banco Popolare): siamo sicuri che oltre a cercare (giustamente) società ingiustamente “chiacchierate” non sia opportuno verificare prima ancora se esistano settori o aree geografiche che non ricevono dal mercato quell’apprezzamento che meriterebbero?

Se così fosse (ed io ne sono convinto) si aprirebbero spazi ed opportunità che consentirebbero di ottenere un più che discreto gain anche rivolgendosi ad emittenti non necessariamente traballanti o in difficoltà. Persino in un contesto di tassi (potenzialmente) crescenti.

Domani comunque cercherò di parlare di un emittente (Banco Popolare) che attualmente è forse quello su cui sono più esposto (Ministero del Tesoro a parte), proprio perché riassume alcune delle mie convinzioni “forti”:

a) spread dei subordinati bancari ancora molto elevato rispetto agli evidenti progressi compiuti negli ultimi anni;

b) spread italiano destinato a ridursi, nonostante le (apparenti) lentezze della politica;

c) spread del Banco assolutamente incomprensibili, a mio parere, ma di questo ne parlerò domani.

Buona cena a tutti




Come sempre pienamente d'accordo con la tua analisi, d'altra parte come essere in dissacordo con il pastore guida di questo magnifico 3 D

D'altra parte aggiungo che oramai i discorsi catastrofici che sento oramai da anni sul paese dove viviamo mi fanno venire in mente la classica frase del Macchiavelli nel Principe
" Date una paura al popolo... non è importante quale ...... l'importante e che la senta e la viva ... Così vi sarà molto facile dominanarlo e condurlo dove voi volete "
 

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