Obbligazioni perpetue e subordinate Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sulle obbligazioni perpetue... - Cap. 3 (3 lettori)

Vet

Forumer storico
Francamente la vicenda Brexit.... si scrive così ??.... non la sto seguendo ....ritengo che i furbacchioni inglesi non abbiano nessuna voglia di uscire e creare uno sconquasso a casa loro , sopratutto alle condizioni in cui sono dentro l'Europa .,,. quindi do una percentuale vicino allo zero.,.. magari sbaglio...
 

vbrm

Forumer attivo
Ho due figli che vivono in UK, io ci sono stato recentissimamente una decina di giorni ...
London per Bremain, tutto il resto per Brexit .
Io ho la netta sensazione che gli inglesi non ne facciano affatto una questione economica, ma sono abituati e vogliono avere mani libere che la UE non gli dà (o pensano che non gli dia...) .
Sono rimasto sorpreso nel notare che tutti i canali di informazione , a cominciare da BBC, hanno un inviato a Lampedusa fisso , e ogni tg ha un servizio sui migranti tutti i giorni : anche questo non aiuta . In giro per le strade extraurbane ho visto solo inviti al LEAVE e neanche uno al REMAIN .
Penso sia rilevante anche ciò che può accadere (o non accadere) in questi ultimi 20 giorni, ed anche che come già detto chi è per il Brexit è più motivato ad andare a votare .

Giusto, ma "tutto il resto" va inteso nel senso del resto dell'Inghilterra (geografica), perchè gli scozzesi sono sicuramente pro-EU, e penso anche gli irlandesi.
 

Rottweiler

Forumer storico
Tra le banche d’affari che scrivono di Brexit, provo a riassumere quanto ha affermato il team di Morgan Stanley specializzato in subordinati, che mi riesce, di tanto in tanto, di leggere.

Costoro hanno cominciato ad offrire le loro raccomandazioni a metà aprile, quando la campagna era agli inizi.
Pur considerando minoritaria l’ipotesi di Brexit, la loro tesi era, già allora, che la volatilità sarebbe aumentata e che ne avrebbero fatto le spese prima di tutto gli AT1 britannici, e, secondariamente, quelli di Paesi nei quali sono risuonate maggiormente, negli ultimi tempi, le sirene euroscettiche: Spagna (gli spagnoli votano il week-end successivo), Paesi Bassi, Austria e Francia.
La loro raccomandazione era di sfoltire l’esposizione agli AT1 di quei Paesi, sostituendola con i “safe havens” per eccellenza: Svizzera e Scandinavia.
Non dissimile la loro raccomandazione per i T2.

MS forniva una doppia conclusione, discutibile, anche se non priva di logica: in caso di “Remain” le banche UK sarebbero schizzate verso l’alto. In caso di Brexit le banche di Paesi candidati ad una “exit” dopo gli UK avrebbero potuto cadere anche più delle banche britanniche.

Un’ultima considerazione “sociale” che veniva esposta da MS. La posizione euroscettica sarebbe più diffusa tra le generazioni più anziane, che tendono ad andare più numerose alle urne. Questa sarebbe una delle ragioni per cui, pur considerandolo meno probabile, MS non considera trascurabile il rischio di una sorpresa.
 
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Onoff

Forumer attivo
Mia esperienza: questa estate mio figlio andrà 2 settimane a Londra a casa della sorella della sua insegnante (inglese) di inglese.
La settimana scorsa, abbiamo avuto occasione di conoscere la famiglia ospitante perché in Italia per una visita.
Non ricordo come, ma siamo entrati nell'argomento Brexit: l'insegnante che vive in Italia voterebbe no mentre la sorella, i genitori e il marito voteranno per l'uscita.
Parlo di una famiglia assolutamente nella media, che vive nella prima cintura di Londra, con 3 figli e buon impiego.

Onestamente spero che vincano i no ma, a sensazione, mi sa che vinceranno i si, anche se di poco.

Per il momento uscito dalle obbligazioni in £ , non ancora fatto nulla per quelle nelle altre valute.
La parte azionario è inguardabile, di un rosso che fa paura e non ho il coraggio di tagliare....

Si potrebbe però chiedere un parere a Russia: i pronostici circa le votazioni delle venete le aveva azzeccate.... :)
 

Joe Silver

Forumer storico
Tra le banche d’affari che scrivono di Brexit, provo a riassumere quanto ha affermato il team di Morgan Stanley specializzato in subordinati, che mi riesce, di tanto in tanto, di leggere.

Costoro hanno cominciato ad offrire le loro raccomandazioni a metà aprile, quando la campagna era agli inizi.
Pur considerando minoritaria l’ipotesi di Brexit, la loro tesi era, già allora, che la volatilità sarebbe aumentata e che ne avrebbero fatto le spese prima di tutto gli AT1 britannici, e, secondariamente, quelli di Paesi nei quali sono risuonate maggiormente, negli ultimi tempi, le sirene euroscettiche: Spagna (gli spagnoli votano il week-end successivo), Paesi Bassi, Austria e Francia.
La loro raccomandazione era di sfoltire l’esposizione agli AT1 di quei Paesi, sostituendola con i “safe heavens” per eccellenza: Svizzera e Scandinavia.
Non dissimile la loro raccomandazione per i T2.

MS forniva una doppia conclusione, discutibile, anche se non priva di logica: in caso di “Remain” le banche UK sarebbero schizzate verso l’alto. In caso di Brexit le banche di Paesi candidati ad una “exit” dopo gli UK avrebbero potuto cadere anche più delle banche britanniche.

Un’ultima considerazione “sociale” che veniva esposta da MS. La posizione euroscettica sarebbe più diffusa tra le generazioni più anziane, che tendono ad andare più numerose alle urne. Questa sarebbe una delle ragioni per cui, pur considerandolo meno probabile, MS non considera trascurabile il rischio di una sorpresa.

Mah...mi sembra che qui si possa dire 'quot capita, tot sententiae'. Ma tu Rott hai modificato il portafoglio oppure sei rimasto fermo?
 

Zeus

Forumer attivo
Giusto, ma "tutto il resto" va inteso nel senso del resto dell'Inghilterra (geografica), perchè gli scozzesi sono sicuramente pro-EU, e penso anche gli irlandesi.
Sicuramente mi riferivo soprattutto all'Inghilterra , tuttavia lì ci sono 53 mln di abitanti, in scozia, galles e nord Irlanda si arriva tutti insieme a 10....
 

darkog

In Hoc Signo Vince..
Quote.

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