Ukraina: il vero obiettivo è indebolire l'UE

Pesanti conseguenze per l’Europa da una prossima contromossa di Putin alla guerra economica mossagli dal potere anglo USA

Pubblicato su 18 Dicembre 2014 da cm in ESTERI
di Luciano Lago
Negli ultimi giorni si è si è dimostrata fin troppo evidente la strategia degli Stati Uniti nella guerra economica non dichiarata per mettere alle corde l’economia russa attraverso l’utilizzo delle due leve:

quella del ribasso del petrolio, grazie alla complicità concertata dei fedeli alleati sauditi,

quella delle sanzioni economiche e finanziarie per determinare la difficoltà di rifinanziamento per la Federazione Russa e la conseguente svalutazione del rublo.


Il crollo drastico dei prezzi del petrolio e del rublo, senza precedenti, stanno assottigliando pericolosamente le fonti delle entrate della Russia e le sanzioni occidentali stanno danneggiando gli assets delle imprese energetiche russe, che stanno accumulando debiti ed hanno causato una fuga di capitali dal paese.
Gli operatori alla borsa di Mosca sono in difficoltà ed anche il tentativo della Banca Centrale russa di sostenere la valuta nazionale, alzando il costo del denaro al 17%, non ha dato effetti. Il rafforzamento della moneta è durato lo spazio di una manciata di ore per poi tornare a crollare in queste ore. Complice la decisione del ministero delle Finanze di vendere riserve in valute straniere, il rublo ha soltanto momentaneamente interrotto la sua caduta.
Si preannuncia una tempesta valutaria che avrà conseguenze anche su tutte le altre borse europee.
L’obiettivo finale della strategia anglo USA è quello di isolare la Russia dall’Europa, determinare una crisi economica nel grande paese slavo che possa finalizzare un cambio di potere ai vertici del Kremlino. Naturalmente un cambio ai vertici potrà essere facilitato da una sotterranea opera di sobillazione interna già partita attraverso le varie organizzazioni ONG, appositamente create e presenti in Russia ed il finanziamento della CIA ai gruppi dissidenti interni, secondo la consolidata strategia USA delle “rivoluzioni colorate” già attuata in Ucraina come in altri paesi dell’Est Europa.
Di fatto la Russia di trova sotto assedio da parte della NATO che, a seguito della crisi Ucraina (provocata dagli USA con il colpo di Stato di Maidan), ha spiegato ai confini russi una quantità di basi militari ed ha inviato truppe, mezzi corazzati, aerei e missili di medio raggio installati nei paesi baltici ed in Polonia, con chiara minaccia di sferrare un possibile attacco, in caso di conflitto.
Il Congresso degli Stati Uniti ha già approvato, il 4 Dicembre, una risoluzione che autorizza la preparazione di un confronto militare e costituisce un atto di guerra preventiva contro la Russia, senza che questo sia stato riportato dai media occidentali. Vedi: nuova legislazione americana prepara il terreno per la guerra.
I media occidentali filo atlantisti piuttosto abbondano di notizie trionfaliste su una presunta pesante situazione di quasi default della Russia, descrivendo le code agli sportelli delle banche dei cittadini russi per ottenere il cambio in dollari e si parla di una prossima debacle dell’Orso russo, preannunciando a breve una probabile “caduta dello zar Putin” a seguito della crisi.
Questa sembra essere la vendetta di Obama che aveva subito in precedenza le pesanti sconfitte diplomatiche e militari inflittagli per effetto delle mosse di Putin in Siria ed in Ucraina, in quest’ultimo teatro con la mossa inaspettata dell’annessione della Crimea a seguito del referendum.
Secondo i media occidentali Mosca avrebbe due strade: fare un passo indietro in Ucraina per far ritirare le sanzioni o passare al contrattacco con una possibile invasione militare del Donbass (est Ucraina) ed attendere la reazione della NATO.
In realtà la situazione è più complessa di come viene descritta dai media occidentali che vorrebbero mettere in vendita la pelle dell’orso (russo) prima di averlo ancora catturato. Putin dispone ancora di buone carte per reagire alla guerra economica scatenata contro la Russia dall’Occidente e non mancherà di utilizzarle.
Alcune di queste carte Putin già ha provveduto a giocarle ed a metterle sul tavolo, creando qualche difficoltà alla strategia di isolamento messa in atto da Washington: l’accordo consolidato con la Cina e l’impegno ad escludere il dollaro dalle transazioni commerciali, successivamente gli accordi simili di cooperazione stretti con l’India, a cui Mosca si è impegnata fra l’altro a fornire 10 centrali nucleari nei prossimi anni, gli accordi stretti anche con la Turchia, incluso per il gasdotto South Stream che trasporterà il gas russo al paese ottomano, nonchè gli altri accordi fatti ultimamente da Putin con l’Egitto, con l’Iran, con il Brasile ed altri paesi del Sud America. Questi accordi hanno determinato in pratica il fallimento della strategia di isolamento della Russia attuata dagli USA dalla Russia e questo spiega il ricorso alla leva alternativa del petrolio che rischia però di ritorcersi anche sugli interessi degli USA (l’estrazione del gas scisto).
A nostro modesto avviso, per riprendere l’iniziativa Putin potrà effettuare alcune mosse che, ancora una volta, non mancheranno di sorprendere gli avversari:
1) Sequestro temporaneo (o definitivo) degli investimenti europei e statunitensi presenti in Russia, quali aziende, stabilimenti industriali, filiali di società, filiali bancarie, immobili, conti finanziari, ecc.. Come risposta alle sanzioni occidentali.
2) Intervento sull’Iran (alleato della Russia) in sostegno della escalation nucleare del paese con appoggio militare e forniture di armi sofisticate per una possibile azione militare contro Israele (in reazione agli attacchi israeliani contro la Siria) e conseguente blocco degli stretti di Hormuz da cui passano tutti i rifornimenti di petrolio per l’Europa e l’Asia.
Queste due ipotetiche mosse potrebbero essere fatte simultaneamente o separatamente da Putin e, in entrambi i casi, determinerebbero un cambio totale dello scenario riportando la Russia in vantaggio sull’Occidente con un potere di ricatto al fronte al quale dovrebbero esserci o l’apertura di negoziati (in ambito ONU) o un conflitto generale.
Relativamente alla mossa n.1, bisogna considerare che le più esposte sarebbero le aziende europee, in particolare la Germania che già sta subendo i contraccolpi della crisi del suo export verso la Russia e che in Russia dispone di stabilimenti, fra gli altri, della Daimler Benz, della Wolx Wagen, della Siemens, della Bosh e molti altri che potrebbero essere sequestrati e nazionalizzati dallo Stato russo, ma anche paesi come l’Italia e la Francia avrebbero serie conseguenze. Questo intaccherebbe la volontà europea di proseguire nelle sanzioni contro i propri interessi, considerando le forti proteste che già esistono in Germania contro la politica anti russa della Merkel che sta danneggiando le industrie tedesche. Vedi: Aumenta in Germania l’opposizione alla guerra fredda
Relativamente alla mossa n.2, bisogna tenere presente che l’Iran è uno dei paesi più danneggiati dalla politica di dumping sul petrolio attuata da americani e sauditi e coglierebbe la palla al balzo per vendicarsi e mettere in difficoltà l’Occidente con un blocco degli stretti che determinerebbe immediatamente una crisi, con rialzo dei prezzi del greggio come conseguenza ed un possibile conflitto con Israele che vedrebbe bloccata per molto tempo tutta l’area mediorientale, già scossa dai conflitti in Siria ed in Iraq, dove non è escluso un coinvolgimento dell’Arabia Saudita e del Qatar, paesi responsabili diretti dell’aggressione del terrorismo contro la Siria e le comunità sciite dell’Iraq, protette dall’Iran.
Questa mossa permetterebbe all’Iran, con l’appoggio fondamentale della Russia, di sfidare Israele e gli USA e di affermarsi come potenza regionale leader in Medio Oriente.
Gli Stati Uniti e l’Europa saranno disposti ad andare fino in fondo ed affrontare un conflitto contro l’asse Iran, Siria, Russia per difendere le rotte del petrolio fatto deprezzare dagli americani e sauditi? Questo il grande interrogativo che potrebbe presentarsi a breve termine.
Tratto da:controinformazione.info | Quello che gli altri non dicono


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Majdan. Un’operazione dell’intelligence USA

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George Friedman, capo dell’influente rivista USA d’intelligence Stratfor, non usa i veli del giornalismo italiano: in Ucraina fu un golpe guidato da Washington.
di Gianni Petrosillo
Non si può andare sempre dietro agli imbecilli che se poi sono pure giornalisti la fatica è moltiplicata esponenzialmente. Invito i nostri lettori ad ignorare quello che lorsignori della stampa scrivono senza troppa fantasia e sotto dettato delle agenzie occidentali. Risalite direttamente alla fonte dove la menzogna ha origine e vi eviterete inutili giri di frasi a firma di questo o di quello sui peggiori quotidiani nazionali.
Mentre i nostri “Repubica, Spedizioniere della sega, Sfatto giornaliero” – ogni riferimento a testate esistenti è puramente inventato, proprio come i giornali s’inventano le notizie – continuano con la solfa della rivoluzione democratica in Ucraina, George Friedman di Stratfor (rivista molto vicina all’intelligence Usa) rilascia un’intervista al Kommersant e paro paro afferma che gli Stati Uniti hanno cambiato con la forza i confini dell’Europa sin dalla caduta dell’URSS, partendo dalla Jugoslavia, passando per il Kosovo e finendo, per il momento, all’Ucraina.
Ohibò, e tutto quello che per anni hanno scritto i fogliacci di cui sopra, tra amore per la libertà e afflato per i diritti umani delle popolazioni che volevano affrancarsi da 50 anni di dittatura sovietica, che fine fa? Mandiamo la pubblicità per interrompere questa figura di *****? Non si può, qui non siamo ad un reality show! E’ la vita bellezza ed allora continuiamo. Sui fatti di Majdan e sulla successiva formazione di un governo filo-occidentale a Kiev Friedman non ha dubbi: tutto organizzato dai servizi segreti americani per limitare le aspirazioni regionali della Russia. Ma come? I gioralisti nostrani ci hanno sempre raccontato che le barricate in piazza degli ultraortodossi liberali di Pravy Sektor, Svoboda, nonché dei malviventi all’uopo scarcerati, erano spontanee manifestazioni di affetto per lo stile di vita occidentale, esempi illuminanti di esercizio del libero arbitrio in uno stato prima bordello ed ora anche peggio.

Che delusione, ci hanno mentito. O forse non lo sapevano nemmeno loro, non è che uno può scrivere sotto dettatura e pensare allo stesso momento. Il giornalista non è multitasking ma è molto attento alla sua di tasking che per camuffare chiama rispetto per la deontologia del mestiere. Il più antico del mondo, dopo quello al lupanare.

Dunque, tutta colpa (o merito) degli yankees sostiene lo yankee. E se ce lo racconta lui dobbiamo crederci. Friedman è un analista intelligente e scaltro che parla anche di un tentativo americano di creare un cordone sanitario intorno a Mosca per limitare la sua espansione egemonica. Nulla di personale contro i russi, solo geopolitica e rapporti di forza. Questa nuova cortina di ferro sarà stesa da Bucarest a Tallin, un muro virtuale per sbarrare il passo al Cremlino e separarlo dall’Europa. Per questo la Russia risulterà sempre troppo vicina alle basi Nato nel Vecchio Continente, come ha riferito un burlone di Washington.
Tutto chiaro ora che lo abbiamo sentito direttamente dalla voce del padrone?

Fonte: Conflitti e Strategie


da Majdan. Un?operazione dell?intelligence USA | Informare per Resistere
 
Ultima modifica:
I “giornaloni” si sono dimenticati di riportare questa piccola notizia, complimenti.
Le conseguenze per l’economia ucraina saranno apocalittiche.
E’ la guerra.


La guerra in Ucraina continua, zitta zitta la Russia caccia milioni di immigrati provenienti da Kiev.

Di Nuke The Whales , il 26 dicembre 2014 - 4 commenti


Già me li vero i molti estimatori del primo ministro russo Mevdeved, che viene considerato “filooccidentale” o “moderato”.
Malgrado i suoi toni suadenti, diversi da quelli del presidente Putin, più protagonista, anche Medvedev, difende le sue idee con fermezza.
Dopo gli attentati a Beslan e nel teatro di Mosca fu lui a dire che “staneremo i terroristi anche se si nascondessero in un cesso” e a firmare l’ordine esecutivo che portò alla morte “inaspettata” dei capi ceceni.



Adesso ha firmato un’altra legge.
Gli immigrati ucraini che lavorano in Russia dovranno dotarsi di un permesso di lavoro, e non potranno più effettuare il vecchio giochino.
Prima bastava recarsi fuori dalle frontiere russe, timbrare il passaporto e rientrare per atri novanta giorni, e così via.
Adesso, secondo le leggi russe dopo essere rimasti come “turisti” in russia per tre mesi dovranno rientrare solo dopo un anno.
I datori di lavoro non potranno più assumerli senza permesso di lavoro.
E si parla di una quantità di persone non ancora censite, le stime parlano da quattro milioni e mezzo a sei milioni.
Di questi solo quattrocentomila sono dotati di permesso di soggiorno e di lavoro, gli altri si arrangiavano come potevano.
Se non si è occidentali e si è muniti di un ottimo stipendio, ottenere il permesso di soggiorno annuale in Russia non è per niente facile, ne ho parlato qui.
Cosa comporterà questo?
Milioni di persone dovranno tornare in Ucraina, dovranno cercare di diventare cittadini russi, rinunciando alla cittadinanza ucraina oppure riuscire ad ottenere un permesso di lavoro.
E ottenere un permesso di lavoro significa, tra le altre cose, visite mediche, esami di diritto, lingua e storia russa, file lunghe interi giorni all’addiaccio davanti alle stazioni della milizia e essere estradati con foglio di via alla minima infrazione, anche solo attraversare la strada non sulle righe pedonali può essere sufficiente.
Il PIL Ucraino dipende per circa il 20% dalle rimesse degli immigrati che lavorano in Russia…..
Ovviamente il primo gennaio si apriranno le frontiere tra i vari stati del CSI, e per gli immigrati del Kazakistan e della Bielorussia sarà facile arrivare a Mosca e prendere il posto degli ucraini, grazie a normative per loro leggermente meno restrittive rispetto al passato.
I “giornaloni” si sono dimenticati di riportare questa piccola notizia, complimenti.
Le conseguenze per l’economia ucraina saranno apocalittiche.
E’ la guerra.
P.S: indovinate dove si recheranno questi milioni di persone senza lavoro? Siete pronti?
 
Soros: Ucraina non Grecia cruciale per sopravvivenza euro

Stampa Invia Commenta (8) di: WSI | Pubblicato il 08 gennaio 2015| Ora 10:27

Strategia completamente sbagliata. Sanzioni rischiano di rivelarsi "letali" per ripresa Eurozona. "Per colpire la Russia, Ue salvi Kiev".
Ingrandisci la foto
Soros: salvare Kiev è strategia vincente nel braccio di ferro con la Russia. L'Ucraina, non la Grecia, è cruciale per sopravvivenza euro.



NEW YORK (WSI) - Le sanzioni imposte contro la Russia rischiano di rivoltarsi contro l'Europa e rivelarsi letali per la ripresa dell'Eurozona, molto di più di una vittoria del frangente anti austerity alle prossime elezioni in Grecia.

A lanciare l'avvertimento è l'investitore miliardario George Soros, che in un'intervista al Financial Times ha accusato i leader occidentali di aver adottato una strategia controproducente in Russia.

Piuttosto che l'imposizione di sanzioni, le autorità di Europa e Stati Uniti dovrebbero occuparsi del salvataggio dell'Ucraina in piena crisi economica e finanziaria. Kiev è l'unico paese al mondo che ha fatto i conti nel 2014 con una svalutazione della propria moneta più pesante di quella subita dal rublo russo.

Secondo il filantropo di origini ungheresi i leader europei stanno trattando l'Ucraina come se fosse un paese come tanti che ha un disperato bisogno di sostegno finanziario. Ma non è così.

Più che le elezioni in Grecia di fine mese è la crisi al confine orientale dell'Unione Europea a minacciare l'economia di tutto il continente e persino la sopravvivenza del blocco.

Il 25 gennaio ad Atene si vota per eleggere il nuovo governo. I sondaggi danno in vantaggio di 3-10 punti il partito di sinistra Syriza, che da tempo si oppone alle misure di rigore chieste dai creditori internazionali della Troika in cambio degli aiuti finanziari. Alexis Tsipras, leader del partito, ha promesso che se eletto tratterà per ottenere la svalutazione dell'enorme debito pubblico, stimato a 330 miliardi di euro, pari ad oltre il 175% del Pil.

Nei confronti della Troika, il governo greco è in debito di 280 miliardi. Tsipras intende rinegoziare tale somma, trasformandola in un maxi-bond "a scadenza illimitata".

Per Soros non è però la situazione incerta in Grecia a dover preoccupare le autorità di Bruxelles. Le sanzioni economiche imposte dall'Occidente per colpire Mosca stanno avendo un effetto maggiore delle previsioni.

Mentre continua il collasso dei prezzi del petrolio, la Russia rischia di fare default sul debito pubblico, un evento che "non sarebbe sorprendente", secondo il popolare finanziere. Tale evento sarebbe "un duro colpo inflitto alle banche europee esposte alla Russia".

Gli analisti ritengono che la Russia sia un grosso problema per le banche europee. JP Morgan prevede ulteriori perdite su crediti per 4,2 miliardi di euro e 7,5 miliardi di euro di perdite se gli istituti Ue dovessero abbandonare gli affari a Mosca.

Le imprese più eposte e di conseguenza più a rischio sono Raiffeisen e OTP Bank. I prezzi di Borsa attuali di Unicredit (target price limato da 7,9 a 7,7 euro), Societe Generale e Ing scontano invece già rischi significativi, secondo la banca Usa.

Fonte: Financial Times
 
America Maledetta

Di FunnyKing , il 22 aprile 2015 89 Comment

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Nota di Rischio Calcolato: questa mattina ho ricevuto la seguente mail di Burghy, un amico e un lettore di RC. Vale la pena leggerla con un minimo di mente fredda e analisi.
America Maledetta di Burghy
Spesso parlando degli americani specie sulla rete, si legge che sono dei cretini, che fanno solo caos, che perdono tutte le guerre e che non hanno una strategia chiara in quanto governati da matti e da lobby.
Non sono assolutamente d’accordo anzi in questi 15 anni per chi vuole vedere la situazione nel suoi insieme hanno avuto una strategia chiarissima: Disintegrare l’Europa.
Il mondo, solo 15 anni fa era governato (ed è ancora) dagli USA ma stavano venendo su… Europa (teoricamente alleata/vassalla) Russia (nemica per definizione) Cina (nemica per definizione) il grande pericolo era proprio che queste 3 potenze si alleassero commercialmente e magari un giorno anche militarmente e diventassero la prima potenza mondiale di gran lunga superiore agli Usa… un Lisbona/Vladivostok/Pechino é il vero incubo degli americani.
Guardiamo allora tutti gli eventi nell’ottica di disintegrare l’europa (fatto) e poi in futuro Russia e Cina.
Distruzione Europa:
Creazione di una comunitá unica governata da una capitale fittizia e da burocrati scelti direttamente dagli usa (FATTO)
Creazione di una moneta unica che ha distrutto la parte povera dell europa, il sud, e creato rancori dentro l Unione (FATTO)
Distruzione della finanza europea tramite vendita di derivati americani, mutui sub prime e altre schifezze (FATTO)
Messa al comando dei vari paesi europei di vassalli americani al posto di politci che facevano interessi dei propri paesi (Shroeder) o di se stessi (Berlusconi) con la sfilza di Renzi,Hollande,Merkel etccc (FATTO)
Sono stati fatti entrare in Europa Lituania, Lettonia,Estonia con il solo scopo di creare un confine europeo nazista che interferisse nei normali rapporti europa/Russia e si era cercato nel 2004 di fare la stessa cosa con la rivoluzione arancione in Ucraina (FATTO)
Entrata in europa di 2 paesi che nulla avevano a che fare con l Europa ma hanno creato gran caos con milioni di immigrati, criminalitá, zingari e altre chicche arrivate da Romania e Bulgaria…Paesi tra l altro fedelissimi agli americani e non agli europei, vedasi Nato e south stream. (FATTO)
Dopo di che é iniziata la fase delle guerre in tutto il nord africa e il continuo fare casino in medio oriente con lo scopo di creare situazioni di instabilitá e MILIONI di desasparecidos pronti ad andare in europa a fare casino. (casino economico, casino sociale e casino tra i vari paesi) FATTO
E siamo all’oggi, quel punto, avendo già eliminato l’intero governo polacco e avendolo sostituito con dei vassalli della peggior specie mancava solo l’Ucraina… ed ecco il Maidan nazista e guidato passo passo dagli Usa.
Quindi la messa al potere di marionette che non perdono occasione per fare gli interessi di Obama. Si pensi alle dichiarazioni riportate da Massimiliano Carta di un paio di giorni fa in cui Yatseniuk cosa chiede??? aumento delle sanzioni alla Russia!!!!! Cioè se tu sei invaso dalla Russia cosa chiederesti???? Sicuramente non di sanzionare la Russia ovvero di non vendergli le pesche questa estate, a meno che il disegno non sia quello di inasprire i rapporti fra Europa e Russia.
Con la presa quindi di Baltici,Polonia e Ucraina, gli americani hanno creato un MURO tra Europa e Russia da usare a seconda dei momenti, quando militarmente, quando politicamente, quando economicamente.
Gli europei oggi sono giustamente preoccupati per l’invasione dall’Africa ma non si rendono conto che a breve ci saranno 15/20 milioni di ucraini senza lavoro e spesso armati che verranno lasciati entrare in Polonia (cosí ordineranno gli usa) e da li andranno a fare casino in tutta Europa.
Europa quindi invasa di fatto sia da sud che da est, distrutta economicamente e pronta a frantumarsi.
In soli 15 anni quindi gli USA sono riusciti a disintegrare per generazioni quella che era l’Europa, a riportare il nazismo al centro dello scacchiere (esattamente a metá tra Europa e Russia) e a indebolire la Russia.
Ovvio che la Russia si rivolgerá sempre più a est ma chiunque guardi una mappa del mondo e la demografia di Russia e Cina capirà facilmente che oggi sono amici ma il grande nemico della Russia per il futuro sará proprio la Cina che con il suo 1,5 miliardo di persone dovrà per forza spingere verso il confine russo e verso le risorse russe.
Cioè oggi la Russia nutre il suo nemico di domani e non può fare altrimenti (mossa sublime degli americani va detto con onestà)
Gli americani da 10.000 km di distanza osservano, mangiano pop corn, vendono armi, intrallazzano e stampano come se non ci fosse un domani,tanto, lo si é visto nell’ultimo anno, distruggendo gli altri paesi alla fine i mercati comprano dollari.
Tutto questo lettera per dire che se guardiamo alle singole mosse USA sembrano delle confuse stupidaggini ma se guardiamo al tutto nel suo insieme c’è chiarissimo il disegno.
Mi rattrista molto pensare che esistano degli europei che pensano di essere alleati dell’america e che gli americani sono buoni e alleati, ma qui entriamo nelle magie di Hollywood e ci sarebbe da scrivere un altra lettera.
 

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