Capitolo cinquemilasettecentodieci:
"ROMA - Con 152 voti favorevoli, 107 contrari e nessun astenuto, il Senato ha approvato, in prima lettura, il disegno di legge sull'immunità che prevede, tra l'altro, la sospensione dei processi per le cinque più alte cariche dello Stato: il presidente della Repubblica, il presidente del Consiglio, i presidenti delle Camere e quello della Corte Costituzionale, per tutta la durata del loro mandato."
Il testo dell'appello di Libertà e Giustizia:
“Un colpo irrimediabile al prestigio in Europa”
Appello contro il lodo Berlusconi
era ora che rotornasse;
tanto i disonesti trovavano il modo di salvarsi.
Quelli onesti invece per accuse magari fasulle avevano la carriera rovinata.
Pensate ad Andreotti se fosse stato inquisito per nulla a 50 anni
Un ulteriore strappo della Costituzione, senza precedenti nella storia repubblicana, sta per essere perpetrato dalla maggioranza di governo: tale consideriamo la proposta di legge ordinaria che dispone, con effetto retroattivo e senza alcuna clausola di riserva per gli atti urgenti, che i titolari delle cinque più alte cariche dello Stato “non possono essere sottoposti a processi penali, per qualsiasi reato, anche riguardante fatti antecedenti l’assunzione della carica o della funzione, fino alla cessazione delle medesime”.
Di questa norma è inaccettabile innanzitutto la forma: non è una legge ordinaria che può disciplinare una materia tipicamente costituzionale, pregiudicando l’operatività di articoli della Costituzione e introducendo una rottura del principio di eguaglianza e del principio di obbligatorietà dell’azione penale.
Quanto alla sostanza, notiamo che né nelle democrazie europee né in quella statunitense esiste una normativa che disciplina con tanta ampiezza la specialità dello statuto penale riguardante i supremi organi dello Stato.
Non si tratta peraltro solo di uno strappo costituzionale, ma anche di una norma che – applicata, come previsto, ai processi in corso – renderà impresentabile agli occhi dell’Europa il futuro Presidente dell’Unione e determinerà una pesante caduta di credibilità del nostro Paese.
Infatti, che il Presidente del Consiglio dei Ministri di una delle più importanti nazioni europee – già segnalato in tutte le Cancellerie per aver fatto approvare una serie di leggi ad uso personale e dei suoi amici – possa ottenere dalla propria maggioranza l’approvazione di un’ennesima legge che (al di là della foglia di fico della generalità e astrattezza) serve a lui per sfuggire alla giustizia del proprio Paese, degrada irrimediabilmente la sua figura e ancor più il prestigio delle istituzioni italiane.
Estensori e primi firmatari:
Sergio Chiarloni - Ordinario di Procedura Civile - Università di Torino
Franco Cordero - Ordinario di Procedura Penale - Università La Sapienza di Roma
Alfonso Di Giovine - Ordinario di Diritto Costituzionale Comparato - Univ. di Torino
Leopoldo Elia - Presidente Emerito della Corte Costituzionale
Mauro Ferri - Presidente Emerito della Corte Costituzionale
Paolo Ferrua - Ordinario di Procedura Penale - Università di Torino
Alessandro Pizzorusso - Ordinario di Istituzioni di Diritto Pubblico - Univ. di Pisa
Chi fosse per caso interessato, per quel che vale, a sottoscriverlo vada a
http://www.libertaegiustizia.it/appelli/appello01.htm