Banca Italease (BIL) Va bene Faenza ma c'è qualcos' altro ? (2 lettori)

tontolina

Forumer storico
Italease, un’altra debacle... -25%
di Mauro Introzzi
08-06-07
http://www.soldionline.it/a.pic1?EID=17969
a.php

Dopo una sospensione durata una seduta e mezza, Banca Italease è rientrata alle contrattazioni. Ma è stata immediatamente risospesa, questa volta per eccesso di ribasso. Il rischio derivati sale, mentre sono pronti ad entrare nel capitale Mediobanca e Goldman Sachs. Migliora la produzione.

Rientro con l'ennesimo scivolone per il titolo del leader italiano del settore dei leasing, che non ha contrattato per tutta la seduta di giovedì rimanendo sospeso anche nella mattinata dell'ultima giornata della settimana per decisione degli organi competenti, sia in attesa dell'esito della riunione del consiglio di amministrazione del gruppo, tenutosi nella giornata di ieri, che delle relative comunicazioni.
Molto probabilmente, però, i suoi investitori avrebbero preferito che il titolo fosse rimasto sospeso anche per il pomeriggio di oggi, vista la brutta sorpresa che il rientro ha riservato loro: il titolo è stato immediatamente sospeso nuovamente. Questa volta, però, per eccesso di ribasso. Il primo prezzo faceva segnare una flessione di ben venti punti percentuali.

Alla chiusura della seduta la flessione è arrivata al 25%. Nelle tre sedute e mezza in cui il titolo ha trattato nella settimana ormai archiviata (calcolando la sospensione di giovedì e di venerdì mattina) l'azione è passata da 40 a poco meno di 20 euro, con un crollo di più del 50%!

Ma cosa è emerso di così terribile dal board? La riunione, all'ordine del giorno, aveva la nomina di Massimo Mazzega quale nuovo consigliere ed amministratore delegato del gruppo, dopo l'uscita dai vertici di Massimo Faenza. Il banchiere ha lasciato la carica di direttore generale della CariVenezia e in precedenza ha maturato significative esperienze nel Credito Italiano, dove si è occupato, tra l'altro, di corporate banking e gestione dei rischi.

Il board, però, doveva comunicare anche alcune precisazioni in merito agli approfondimenti effettuati dal Comitato di Controllo Interno. In relazione alle operazioni in corso con le società del gruppo Coppola la società ha confermato quanto già comunicato lo scorso aprile, quando disse che l'esposizione complessiva verso il gruppo dell'immobiliarista romano era di 66,1 milioni di euro. Con il gruppo Coppola non sono rilevate posizioni in derivati.

Per quanto riguarda i derivati, la cui esposizione è di 400 milioni di euro, 150 milioni di euro riguardano contratti che, con riferimento ad elaborazioni del 5 giugno, rappresentano una potenziale esposizione dei clienti nei confronti della banca pari a circa 235 milioni di euro. In relazione a questi contratti la società informa di aver 'già provveduto a chiudere le relative coperture con le banche controparti', pagando un importo di circa 192 milioni di euro. I rimanenti contratti presentano, alla stessa data del 5 giugno, un valore pari a circa 365 milioni di euro, e sono oggetto di valutazione riguardo ad analoghe attività di chiusura delle coperture.

In parole povere, il rischio per derivati, che all'inizio dell'anno era di 225 milioni ed è poi passato a 400 milioni, adesso è di circa 600 milioni di euro.

Tali importi, secondo quando dichiara la società, 'rappresentano la potenziale esposizione dei clienti nei confronti della banca in caso di chiusura ad oggi ed in via anticipata dei contratti, che si ricorda sono di durata pluriennale'. La totalità dei contratti risulta essere riferita a tassi di interesse in euro. I contratti sono complessivamente circa 2.600, a fronte di circa 2.200 clienti. La posizione creditoria della banca verso i primi 20 clienti rappresenta circa il 60% del totale.

Per quanto riguarda un possibile incremento della potenziale posizione dei clienti verso il gruppo, la società stessa informa che sono stati attivati contatti con la clientela, al fine di fornire precisi chiarimenti circa le loro esposizioni e di definire con loro le migliori soluzioni a reciproco interesse. Nel frattempo la società procederà ad aggiornare la valutazione del merito creditizio delle controparti clienti. L'esito di tali iniziative sarà comunicato nella situazione semestrale di fine giugno.

Il gruppo ha poi fornito un aggiornamento sulla nuova produzione per il periodo compreso tra l'inizio di aprile e la fine di maggio. Il totale dei leasing avviati è passato a 1,19 miliardi di euro, con un incremento del 15,5% rispetto allo stesso biennio del 2006. Il turnover del factoring è salito del 18,2% a 2,89 miliardi di euro, mentre l'erogato dei finanziamenti a medio e lungo termine è migliorato del 95,6%.

Il comunicato della società sembra, vista la reazione dei mercati, aver aumentato l'incertezza sulla società. Già in mattinata gli analisti di Cheuvreux avevano tagliato il target price a 26 euro dai precedenti 38 euro, confermando ad 'underperform' (sottopesare) il loro rating. In attesa delle comunicazioni arrivate nel pomeriggio anche gli esperti di Mediobanca avevano detto la loro. Piazzetta Cuccia ha deciso di lasciare in revisione il giudizio sulla banca, con una forchetta di valutazione che per il peggiore degli scenari si pone tra i 26,9 e i 28,7 euro, mentre per la migliore delle ipotesi si ferma tra i 29,9 e i 33,7 euro.

Ora il gruppo potrebbe lanciare un aumento di capitale. Anzi, Mediobanca e Goldman Sachs hanno già dato la loro disponibilità a intervenire. Sulla faccenda ha scritto Euromobiliare, che ha dichiarato che è probabile che i soci decidano per un aumento riservato, in modo che il nuovo partner abbia una quota vicina al 20%.
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Mediobanca e Goldman Sachs sono i bottom fishers e non credo che saranno disposte a pagare un prezzo alto la società di leasing
almeno però sapremo quanto vale per davvero
 

tontolina

Forumer storico
Banca Italease: una lezione da ricordare
08-06-07


Banca Italease, società leader nella fornitura di leasing, factoring, mutui a clientela privata e ed aziende, è il titolo che al minimo toccato lo scorso 4 giugno a 23,62 euro, aveva il peggiore risultato del Mibtel da inizio anno, con una performance negativa circa del 50%.











Simili performances negative, per quanto abbastanza inusuali in mercati fortemente rialzisti, si trovano anche in altri indici azionari.
Tuttavia in questo caso la differenza e in qualche modo l'anomalia, si ritrovano nelle dimensioni della società coinvolta, nella qualità non comune del suo assetto azionario e soprattutto nella straordinaria performance realizzata dall'IPO fino allo scorso aprile.
Le ragioni di tale crollo vanno ricercate nell'esposizione verso il Gruppo Coppola la cui inchiesta giudiziaria ha coinvolto il dimissionario Ceo del gruppo e, soprattutto, nel recentissimo comunicato (31 maggio), in cui veniva evidenziato un incremento del potenziale rischio di controparte, riferibile a strumenti derivati con la clientela.
I timori che la redditività passata di banca Italease non sia ripetibile in futuro, ci sembrano quindi fondati per diverse ragioni.
Da un lato perché potrebbero esserci svalutazioni in bilancio da fare, che impatterebbero in via reddituale e quindi patrimoniale, poi perché il danno di immagine (ancora da quantificare) avrà un' influenza negativa soprattutto con la clientela Corporate, infine perché i derivati sono stati in passato una componente importante dell'utile totale. Inoltre vi è il rischio che il settore immobiliare possa stabilizzarsi agli attuali livelli, se non addirittura decrescere in termini di prezzi e volumi medi, limitando le operazioni sia dei grandi gruppi immobiliari che della clientela retail.
In definitiva Banca Italease ci sembra un Gruppo ancora interessante, che ha a nostro avviso sofferto l'euforia della quotazione e le aspettative sempre più elevate del mercato, che probabilmente hanno indotto il management a prendere rischi non conformi con le dimensioni e le caratteristiche della struttura.
La lezione che il mercato dovrebbe a nostro avviso comunque imparare, al di là della congruità o meno delle attuali valutazioni di Italease, riguarda la elevata probabilità che tassi di crescita vorticosi, in business essenzialmente stabili, nascondono sovente rischi operativi non indifferenti.


Banca Italease: storia recente e prospettive future


Fonte Thomson Financial


Banca Italease è stata quotata nel giugno del 2005 al prezzo di 9,3 euro per azione.
Il multiplo di collocamento, date le positive prospettive al momento per il mercato immobiliare, venne considerato dal mercato decisamente interessante, tanto da attirare azionisti esteri come Fidelity, con quote azionarie anche consistenti.
I trimestri successivi sono stati contraddistinti da numerosi rialzi di stime, tanto da sostituire dopo pochi mesi, il piano industriale 2005-2007 con un nuovo e più ambizioso piano 2006-2008.
Da allora le iniziative commerciali di Banca Italease sono state numerose, ed hanno richiesto alcuni aumenti di capitale al fine di adeguare la struttura patrimoniale alla crescita dell'attivo di bilancio.
Solo nel 2007 segnaliamo le partnership con Diesel per il rinnovo e/o l'acquisto dei punti vendita (oltre 5000), Michelin (106 rivenditori in Italia) soprattutto per gli autortasportatori, il produttore di macchinari per il legno Biesse, Ducato (74 filiali) per il leasing, Piaggio sia per il rinnovo di punti vendita che per il finanziamento all'acquisto di veicoli, infine Negri Bossi leader nella produzione di macchinari per la plastica per il finanziamento all'acquisto.
Tra le attività innovative di banca Italease rispetto ai principali competitors, l'offerta di protezione sulla variazione dei tassi offerta alla clientela attraverso contratti IRS (Interest Rate Swaps). I derivati se correttamente, utilizzati dovrebbero proteggere il debitore dalle variazioni contrarie dei tassi di interesse.
Le difficoltà per Banca Italease sono cominciate tra aprile e maggio scorsi con il coinvolgimento nel presunto crack del Gruppo Coppola e, soprattutto, con il comunicato in cui si evidenzia (31 maggio) un'esposizione in aumento della clientela verso strumenti derivati di protezione.
Il potenziale rischio controparte, nel comunicato passa quindi da 225 milioni netti del 31/12/2006 a 400 milioni di euro netti.
Alla fine del primo trimestre il valore lordo in bilancio era di 271 milioni di euro.


Gli interrogativi che sorgono a questo punto sono numerosi.
Come è quantificabile l'esposizione totale verso il gruppo Coppola? Sono adeguate le garanzie ricevute?
Inoltre come è possibile un'accelerazione sui derivati così elevata tra il primo trimestre e la fine di maggio? E di che tipo di derivati stiamo parlando?
Un IRS tradizionale infatti sarebbe neutro per la controparte, che nel caso di tassi in aumento come sta avvenendo, guadagnerebbe infatti sul derivato la perdita corrispondente sul maggiore costo del finanziamento.
Si tratta quindi di strutturati più complessi? E se la risposta è positiva, c'è l'adeguata copertura per Banca Italease? O le strutture complesse sono state stata fatta in casa, aumentando quindi il rischio?
Un ulteriore rialzo dei tassi, che impatto avrebbe sui derivati in essere sia per la clientela che per Banca Italease stessa?
Questo genere di interrogativi, uniti alla considerazione che il valore dei beni in garanzia potrebbe essere intaccato da tassi al rialzo e/o, da un mercato immobiliare meno dinamico, non ci danno elementi sufficienti per esprimere una valutazione sulla società e sulle prospettive a breve termine.
Prospettive nondimeno in deciso peggioramento rispetto alle stime medie di solo pochi mesi fa.
Il nuovo piano industriale diventa perciò fondamentale, anche se la sensazione è che un passo indietro sui derivati potrebbe tradursi in utili prospettici decisamente inferiori alle stime recenti.
Il che, se dovesse realmente accadere, renderebbe problematico per Banca Italease anche mantenere gli attuali livelli di prezzo.


Banca Italease è sicuramente una banca ottimamente posizionata, con quote di mercato rilevanti in mercati interessanti e con numerose partnership con il mondo industriale e finanziario.
Tuttavia al primo trimestre il Gruppo aveva circa 24,5 miliardi di euro di attivo di bilancio e un patrimonio netto di circa 1,5 miliardi di euro.
Al di là degli evidenti problemi nella Corporate Governance che hanno portato alle dimissioni dell'amministratore delegato, è sufficiente alla luce di quanto sta accadendo tale livello di patrimonio? Numeri alla mano sembrerebbe comunque necessario un nuovo aumento di capitale per ribilanciare struttura.
Sicuramente possiamo attenderci per il futuro una redditività inferiore al passato, anche perché l'utile da strumenti derivati era comunque una componente importante dell'utile totale. Questa componente a nostro avviso non verrà meno, in quanto se ben utilizzata ha una sua importante funzione per il cliente. Nondimeno i derivati più complessi, ad elevata redditività per l'emittente ma anche di difficile gestione, probabilmente non saranno più proposti alla clientela.


Dovendo cercare di sintetizzare la situazione attuale di Banca Italease, le considerazioni da fare sono diverse.
L'entità delle perdite potenziali dovrebbe essere circoscritta (inferiore quindi al rischio controparte di 400 milioni), soprattutto se la società come è prevedibile sta cercando di immunizzare le posizioni più rischiose.
Anche a fronte di nuove incertezze finanziarie potrebbero essere diversi i potenziali compratori, anche esteri, interessati alla sua quota di mercato. I soci di controllo inoltre probabilmente non avrebbero difficoltà ad intervenire nuovamente sul capitale etc. etc.
Il nuovo amministratore delegato che uscira dal CDA del 7 giugno (Massimo Mazzera ex Carive è il nome più accreditato) avrà tutto l'interesse a procedere con una pulizia di bilancio, facendo emergere al primo trimestre di sua competenza (terzo e quarto 2007) eventuali criticità dello stato patrimoniale.
Se le cose stessero in questi termini, nel momento in cui dovesse insediarsi il nuovo management e soprattutto dovesse esserci una totale disclosure sui conti (che richiederebbe almeno alcune settimane), sarebbe possibile cercare di quantificare nuovamente le prospettive della società.
Mediandole con l'eventuale danno di immagine che potrà anche esso essere quantificato solo tra alcuni trimestri, così come l'andamento del mercato immobiliare che potrebbe avere toccato anche in Europa il suo picco.
Solo a quel punto avrebbe senso per un azionista di minoranza tornare a puntare su Banca Italease, anche a costo di perdere una parte di un eventuale rimbalzo.
Le incognite sono infatti a nostro avviso elevate e potrebbero essere compensate solo da prezzi sensibilmente inferiori a quelli attuali o da maggiori certezze sull'effettivo stato dei conti.


conclusioni

Dopo avere toccato un nuovo massimo a 58 euro lo scorso febbraio, Banca Italease è precipitata nel giro di pochi mesi, arrivando a perdere oltre il 50% del suo valore.
Le ragioni risiedono nell'esposizione verso il Gruppo Coppola e nel recente comunicato in cui si evidenzia un rischio controparte in crescita sui prodotti derivati.
Il mercato a fronte di una elevata incertezza sullo stato dei conti dell'anno in corso e soprattutto sulle prospettive reddituali della società, ha perciò preferito prendere profitto e aspettare la nomina del nuovo CEO e il successivo piano industriale.
Quanto sta uscendo fuori in questi giorni nondimeno è negativo a nostro avviso per due motivi: da un lato perché potrebbe causare una perdita straordinaria nel bilancio 2007 a seguito di maggiori accantonamenti, dall'altra perché potrebbe costringere Banca Italease a rivedere il business model.
In mancanza di maggiori informazioni e soprattutto del nuovo piano industriale, risulta così impossibile valutare la società, in quanto in futuro potrebbe venire parzialmente meno una componente rilevante del margine commissionale.
Inoltre non si può escludere possa essere necessario un nuovo aumento di capitale, per ristabilire un rapporto più confortevole tra attivo di bilancio e patrimonio netto.
In assenza di un flusso di notizie più chiaro, nonostante Banca Italease sia una società interessante e da monitorare, continueremmo perciò a mantenere una elevata cautela.

Leggi gli Articoli precedenti

http://www.soldionline.it/a.pic1?EID=17955
 

gagliardo

Forumer attivo
Scusate, senza offesa per nessuno, davvero non sarebbe meglio in un Forum limitare i copincolla, magari citartli solo con dei "link".
Quando vado in un Forum vorrei trovare soprattutto opinioni schiette di altri risparmiatori come me, piu' che una galleria di articoli riportati da altri siti.
Cosa ne ponsate?

Il caso Italease, non e' un esempio a caso. Prorprio Italease,forse come gia' Argentina.Cirio,Parmalat, ci deve spingere a dire la nostra ad organizzarci, e a diffidare e/o a chiedere conto da chi magari ancora ogi spara per Italese stessa T.P. a 49 euro.
 

Rapisarda

Forumer storico
beh gagliardo... hai parzialmente ragione in quello che dici, ma sfortunatamente la situazione è tanto assurda da lasciarci senza parole per questo si cercano dati oggettivi su cui basare un minimo di analisi e speranze. il titolo era un affare a 34 :rolleyes: poi a 22 :rolleyes: e poi chissà :rolleyes: E' una situazione davvero complessa e i vari silenzi della banca non infondono certo sensazioni positive.
 

tontolina

Forumer storico
sui derivati dei tassi di interesse la "leva" tipicamente è 20 a 1.

Ovvio che chi mette su queste posizioni in derivati sui tassi di interesse come Italease lo fa con un decimo dell'importo. Il motivo per usare derivati è che usi solo 1/20 o 1/50 del capitale

I tassi di interesse da inizio anno sono saliti di uno 0.80% circa nella zona euro (da 3.70% a 4.50% sulle obbligazioni decennali) e di circa altrettanto in dollari (da 4.25% a 5.05% circa) e si cominciano a sentire gli effetti, ad esempio con Italease.
Un aumento dello 0.8% signifca
un -16% se la leva è 20 a 1
e un -40%se la leva è 50 a 1

Quando dicono che ci sono 20 o 30 MILA MILIARDI in "CREDIT DERIVATIVE" nel mondo ora cosa vuole dire, visto che il totale del debito di tutti i generi che esiste al mondo al massimo sono 50 mila miliardi ?

Da 1.200 miliardi di derivati sul debito nel 2001 sono passati a 20.000 miliardi nel 2006 (!!!), come hanno fatto ? la moltiplicazione dei pani e dei pesci... mica hanno messo giu' delle cifre del genere, e' tutto DEBITO E LEVA FINANZIARIA 20 A 1. Italease sono i primi della serie

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ricordo che:


-------------------------------------------------
Crolla Italease: il conto dei derivati a 600 milioni

.... L'operazione «trasparenza» promossa da Rondelli ha portato all'emersione di «alcune inosservanze di aspetti procedimentali interne e carenze di coordinamento nell'esercizio delle deleghe esecutive». Gli approfondimenti — avverte la nota — sono ancora in fase di completamento, ma si è appreso che i derivati originano da 2.600 contratti sottoscritti da 2.200 clienti.
 

nonmollare

Moderator
concordo con rapi. siamo senza parole e stiamo leggendo gli articoli sulla stampa per farci un idea e per non fare grosse sparate.

in fondo noi cosa sappiamo e per quanto riguarda me non sono abituata a recepire la verità banale che mi vogliono servire presentandomi il capro espiatorio di turno.
troppo semplice.
qualcuno di voi sapeva che la banca d'italia da circa quattro mesi ha avviato delle ispezioni nelle sedi di banca italease ? forse gli addetti ai lavori... io l'ho letto solo adesso.
 

nonmollare

Moderator
tontolina ha scritto:
sui derivati dei tassi di interesse la "leva" tipicamente è 20 a 1.

Ovvio che chi mette su queste posizioni in derivati sui tassi di interesse come Italease lo fa con un decimo dell'importo. Il motivo per usare derivati è che usi solo 1/20 o 1/50 del capitale

I tassi di interesse da inizio anno sono saliti di uno 0.80% circa nella zona euro (da 3.70% a 4.50% sulle obbligazioni decennali) e di circa altrettanto in dollari (da 4.25% a 5.05% circa) e si cominciano a sentire gli effetti, ad esempio con Italease.
Un aumento dello 0.8% signifca
un -16% se la leva è 20 a 1
e un -40%se la leva è 50 a 1

Quando dicono che ci sono 20 o 30 MILA MILIARDI in "CREDIT DERIVATIVE" nel mondo ora cosa vuole dire, visto che il totale del debito di tutti i generi che esiste al mondo al massimo sono 50 mila miliardi ?

Da 1.200 miliardi di derivati sul debito nel 2001 sono passati a 20.000 miliardi nel 2006 (!!!), come hanno fatto ? la moltiplicazione dei pani e dei pesci... mica hanno messo giu' delle cifre del genere, e' tutto DEBITO E LEVA FINANZIARIA 20 A 1. Italease sono i primi della serie

Immagine sostituita con URL per un solo Quote: http://www.investireoggi.it/phpBB2/immagini/1181483477volumederivatimondo.gif

ricordo che:


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Crolla Italease: il conto dei derivati a 600 milioni

.... L'operazione «trasparenza» promossa da Rondelli ha portato all'emersione di «alcune inosservanze di aspetti procedimentali interne e carenze di coordinamento nell'esercizio delle deleghe esecutive». Gli approfondimenti — avverte la nota — sono ancora in fase di completamento, ma si è appreso che i derivati originano da 2.600 contratti sottoscritti da 2.200 clienti.

grazie tontolina per chi come me non conosce bene il meccanismo dei derivati.
scusa spiegami meglio l'errore sui contratti derivati fatto da italease e come dovevano farli o se non dovevano essere stipulati.
 

tontolina

Forumer storico
il comunicato NON è CHIARO
ma si deduce che 2.200 clienti hanno sottoscritto 2.600 contratti leasing con tasso variabile e si sono coperti acquistando opzioni

hanno cioè coperto il rischio di un eventuale rialzo dei tassi di interesse

in pratica è come se avessero sottoscritto un leasing a tasso fisso


questo significa che banca italease che ha loro venduto le opzioni
perderà molti soldi perchè non recupererà gli interessi che dovraà pagare per finanziarsi

non saprei come spiegare meglio
ciao
 

tontolina

Forumer storico
segnalo questo articolo ...... ma è paolone che una volta sriveva anche qui?

http://www.wallstreetitalia.com/articolo.asp?ART_ID=471168
BANCA ITALEASE: CRONACA DI UN CAOS ANNUNCIATO

di *Pierpaolo Scandurra
Dopo due giorni passati negli inferi il titolo rivede il segno più. Ma quanto accaduto non è stato certo un fulmine a ciel sereno. Tanto e' vero che il certificato short emesso in fretta e furia da Abn Amro, nel momento del crollo ha segnato +110%.


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5 Giugno 2007 11:22 MILANO


*Pierpaolo Scandurra è Managing Director di www.certificatiederivati.it. I suoi commenti non implicano responsabilita' alcuna per Wall Street Italia, che notoriamente non svolge alcuna attivita' di trading e pubblica tali indicazioni a puro scopo informativo. Si prega di leggere, a questo proposito, il disclaimer ufficiale di WSI.


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(WSI) - Questa mattina la notizia dell’uscita di Faenza fa rimbalzare il titolo a 26,20 euro (con un massimo sopra i 27 euro) ma c’è ancora chi è costretto a leccarsi le ferite dopo i pesanti cali degli ultimi giorni. La seduta di ieri si è infatti chiusa con un calo di circa 16 punti percentuali rispetto a venerdì e se si guarda al giorno precedente, il crollo assume proporzioni maggiori ( quasi 10 euro in meno rispetto all’apertura di giovedì mattina).

La notizia della nuova sospensione per eccesso di ribasso (-19,7% a 24,15 euro) si era abbattuta ieri sugli azionisti di Banca Italease, e aveva innescato una serie di interrogativi legati alla solvibilità di un sistema sempre più pericolante. Ricordiamo che la debacle del titolo sarebbe stata causata dal rischio di un’esposizione in derivati che nel giro di cinque mesi è salita da 225 a 400 milioni; ma già da alcune settimane le indagini nei riguardi dell'ormai ex amministratore delegato del gruppo, Massimo Faenza, accusato di essere coinvolto nel crac del gruppo di Danilo Coppola avevano messo a dura prova le quotazioni.

Quanto accaduto sembra però non aver colto di sorpresa chi ha ideato una delle ultime emissioni di Leva Certificates di Abn Amro su titoli: nei giorni scorsi, e precisamente il 23 maggio, l’emittente olandese aveva emesso un certificato Short agganciato al titolo, uscendo fuori dagli schemi fin qui seguiti con le precedenti emissioni. Il titolo non faceva parte infatti dei 10 titoli selezionati per l’emissione degli oltre 50 certificati a Leva e soprattutto era l’unico a non aver ottenuto la quotazione al SeDeX ( è infatti quotato in Lussemburgo).

Più che un’idea dell’emittente, il Leva Certificates a Ribasso su Banca Italease appare a questo punto più un prodotto su commissione, richiesto proprio per fini di copertura in vista dei temuti avvenimenti. Naturalmente si tratta di una supposizione che in nessun modo vanifica l’ottimo risultato prodotto ieri dal certificato: a fronte di un ribasso di poco inferiore al 16%, il certificato a fine seduta godeva di un apprezzamento del 110,41%.

Allargando lo sguardo alla tipologia di prodotto,i rischi legati a questa famiglia di certificati sono maggiori rispetto all’investimento diretto nel titolo proprio in virtù dell’effetto leva. Oltretutto per questa emissione si attende ancora l’ammissione alle quotazione al SeDex e pertanto la sola negoziazione al mercato di Lussemburgo ne penalizza la negoziabilità, fondamentale per la natura speculativa di questo certificato. Va tuttavia considerato che la possibilità di effettuare delle coperture efficaci con uno strumento lineare non condizionato da variabili come la volatilità o il time decay è da valutare positivamente. Sono 10 i titoli sottostanti su cui si può agire al rialzo o al ribasso con leve variabili: tutti quotati al SeDeX sono soggetti a spread denaro-lettera contenuto e godono di una liquidità più che discreta.

Codice ISIN: XS0302739825


www.certificatiederivati.it
 

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