Vaccino

Il BMJ ha chiesto a Pfizer, Moderna e CureVac, nonché a diversi regolatori,
quale percentuale di integrità dell’mRNA considerano accettabile per i vaccini contro il covid-19.

Nessuno ha offerto dettagli.

La Medicines and Healthcare Products Regulatory Agency,
l’autorità di regolamentazione dei medicinali del Regno Unito,
ha riconosciuto la mancanza di una percentuale specifica di integrità dell’RNA,
ma ha rifiutato di fornire ulteriori dettagli.



“I criteri di accettazione del limite delle specifiche sono commercialmente riservati”, ha affermato l’agenzia in una e-mail.

Nella corrispondenza successiva, la FDA, l’EMA e il dipartimento governativo canadese Health Canada
hanno tutti dichiarato che le informazioni specifiche relative ai criteri di accettabilità sono riservate.

L’EMA ha tuttavia riconosciuto che l’efficacia del vaccino dipende dalla presenza di adeguate quantità di mRNA intatto.

Nel caso dei lotti commerciali che per primi hanno lanciato campanelli d’allarme,
l’agenzia ha dichiarato al BMJ che i livelli di mRNA troncato
“e le quantità di una potenziale proteina prodotta dall’mRNA troncato sarebbero troppo bassi per costituire un rischio per la sicurezza”.

L’EMA non ha commentato in che modo l’mRNA troncato potrebbe influenzare l’efficacia e i dubbi sull’instabilità in questi vaccini.
 
Pfizer ha inoltre rifiutato di commentare la percentuale di integrità dell’mRNA a cui punta,
né di affrontare domande sulla causa della percentuale inaspettatamente bassa
di integrità dell’mRNA in alcuni lotti, lasciando aperta la questione
se ciò possa accadere di nuovo.


Ray Jordan, Chief Corporate Affairs Officer di Moderna,
ha rifiutato di rispondere a qualsiasi domanda del BMJ, affermando:


“A questo punto, Moderna non offrirà ulteriori commenti su questi argomenti”.


CureVac, il cui vaccino mRNA è stato sottoposto alla “revisione continua” dell’EMA a febbraio,
ha dichiarato al BMJ che “è troppo presto per fornire dettagli”.


La carenza di informazioni potrebbe riflettere la mancanza di certezza, anche tra gli enti regolatori,
su come valutare pienamente le prove di questa nuova tecnologia.
 
Anche per questo.....è sua.

Trovato morto in strada, accanto alla sua bicicletta, a soli 16 anni.

Un dramma terribile, quello di un ragazzo figlio di una coppia italo-camerunense residente a Lecce.

Il ragazzo avrebbe compiuto gli anni proprio nelle ore successive
e, stando alle prime ricostruzioni, avrebbe perso i sensi a causa di un malore mentre faceva un giro in bici.
 
DOPO.....e già. DOPO.

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Ricordiamolo sempre.

Giuseppe De Donno,​

morto a 54 anni il medico che avviò la cura anti-covid da plasma iperimmune.​


Si è tolto la vita oggi pomeriggio Giuseppe De Donno,
l'ex primario di pneumologia dell'ospedale Carlo Poma di Mantova
che per primo l'anno scorso aveva iniziato la cure del Covid con le trasfusioni di plasma iperimmune,
la terapia che prevedeva l'infusione di sangue di contagiati dal coronavirus in altri pazienti infetti.

COSTO DI POCHI EURO.
NON ERA REDDITIZIO. CAPITE ?
 
DOPO.....e già. DOPO.

Vedi l'allegato 724248

Vedi l'allegato 724249

Ricordiamolo sempre.

Giuseppe De Donno,​

morto a 54 anni il medico che avviò la cura anti-covid da plasma iperimmune.​


Si è tolto la vita oggi pomeriggio Giuseppe De Donno,
l'ex primario di pneumologia dell'ospedale Carlo Poma di Mantova
che per primo l'anno scorso aveva iniziato la cure del Covid con le trasfusioni di plasma iperimmune,
la terapia che prevedeva l'infusione di sangue di contagiati dal coronavirus in altri pazienti infetti.

COSTO DI POCHI EURO.
NON ERA REDDITIZIO. CAPITE ?
Chi dice pochi euro ?
Chi dice che la comunità scientifiche ha osteggiato.
Dove sono le evidenze scientifiche
Anche i medici del suo ospedale lo hanno osteggiato .
Un bel sacco di domande .
Basta una e mi converto.
No chat social
 
DOPO.....e già. DOPO.

Vedi l'allegato 724248

Vedi l'allegato 724249

Ricordiamolo sempre.

Giuseppe De Donno,​

morto a 54 anni il medico che avviò la cura anti-covid da plasma iperimmune.​


Si è tolto la vita oggi pomeriggio Giuseppe De Donno,
l'ex primario di pneumologia dell'ospedale Carlo Poma di Mantova
che per primo l'anno scorso aveva iniziato la cure del Covid con le trasfusioni di plasma iperimmune,
la terapia che prevedeva l'infusione di sangue di contagiati dal coronavirus in altri pazienti infetti.

COSTO DI POCHI EURO.
NON ERA REDDITIZIO. CAPITE ?
Avevo postato pochi gg fa lo studio sul plasma iperimmune senza nominare il dottore, per vedere se ci arrivava, invece non ci era arrivato... Forse perché era in inglese...
Sempre onore a DeDonno, una cura democratica, testata sin dai tempi della spagnola se ricordo bene, osteggiata perché aveva trovato il modo di curare, gli hanno mandato i NAS ecc, lo hanno costretto a ritrattare e poi sappiamo come è finita.
Ora si riconosce il valore della cura, cura disponibile nei primi tempi, anche se l'idiota massimo negava che lo fosse.
 
Avevo postato pochi gg fa lo studio sul plasma iperimmune senza nominare il dottore, per vedere se ci arrivava, invece non ci era arrivato... Forse perché era in inglese...
Sempre onore a DeDonno, una cura democratica, testata sin dai tempi della spagnola se ricordo bene, osteggiata perché aveva trovato il modo di curare, gli hanno mandato i NAS ecc, lo hanno costretto a ritrattare e poi sappiamo come è finita.
Ora si riconosce il valore della cura, cura disponibile nei primi tempi, anche se l'idiota massimo negava che lo fosse.
Gnurant ....
A differenza vostra conosco benissimo
Lo studio...
Il valore dello studio ha creato un certo entusiasmo....
Ma purtroppo non ha ritrovato riscontro nella comunità scientifica.

A differenza vostra leggo ogni giorno un centinaio di notizie che spaziano a 360
(360)
Non ho mai letto cassate nei social e non ho nessuno account social.
Non avete la più pallida di idea...di cosa sia la scienza...e volete fare i dottorini con le cassate riciclate sulle chat .
Vuoi un assaggio di scienza ?
Tu mi fai una domanda
Poi tocca a me.

P.s. se conosco rispondo e non ho nessun problema a dire che non so.
Non ho bisogno di cercare la risposta su internet ...o peggio ancora nei social
 
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